Il Consigliere Marco Militerno invoca le Primarie Aperte per la scelta del Sindaco e auspica una grande coalizione per combattere la vecchia politica.

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 In questo periodo si assiste, a san Giovanni in Fiore, al pietoso teatrino di chi debba candidarsi a sindaco e dare alla cittadinanza una rosa di nomi da fargli ingoiare passivamente come una purga.
Si è ancora in tempo per organizzarsi e  ritornare sul progetto delle primarie aperte, le sole a ridare ossigeno alle spettrali organizzazioni di partito occupate da notabili e baroni che ne fanno una loro proprietà privata. Mi rivolgo soprattutto all’onorevole Laratta che sembra essere destinato a correre per il centro sinistra dopo i disastrosi 5 anni di giunta Nicoletti.
Si svesta dai suoi panni di leader di partito e indossi quelli del riformatore.
Convinca i più nel suo partito che la democrazia si attua innanzitutto mediante la realizzazione di quanto scritto nel proprio statuto e le primarie, caro onorevole, le avete incise a chiare note tra le vostre regole al punto che anche i vertici di Roma le hanno dovute applicare in Puglia e in altri luoghi.
Non si possono più cancellare. Sono il futuro di ogni partito che vorrà riformarsi e aprirsi alla gente!
Non si può negare e non si può tacere che, stanti le enormi difficoltà nell’individuazione del candidato sindaco, la soluzione era a vostra portata di mano nel vostro statuto e l’avete miserabilmente ignorata.
In caso contrario il sottoscritto, malgrado lo status di emigrante e se ci saranno le giuste condizioni politiche, si renderà nuovamente disponibile per la cittadinanza a mettersi alla guida di una coalizione di partiti e movimenti che vogliano anteporre il bene di San Giovanni innanzi a qualsiasi ambizione e velleità personale che hanno distrutto e perseverano ad affossare la Calabria sempre più.
Mi rivolgo a tutte le coscienze di qualsiasi schieramento: occorre liberarsi dalle proprie scorie ideologiche sociali e politiche e mettersi in campo per rinnovare con umiltà, ma anche convinzione, l’opera riformatrice di giustizia e libertà di Gioacchino da Fiore.
Bisogna unirsi per dire basta a clientele e prebende che hanno condannato San Giovanni in Fiore ad un luogo orribile di servilismo politico che ha emarginato e mortificato le tante risorse di cui pure il territorio è dotato.
Cultura, Ambiente e Legalità devono essere i temi portanti su cui costruire un percorso unitario e presentarsi alla gente con l’onestà di chi non vuole costruire cooperative del nulla ma opportunità di riscatto sociale per i tanti che ancora oggi aspettano di vedersi riconoscere una dignità di veri cittadini di uno stato civile.
Usciamo dai comodi gusci dell’indifferenza e dell’immobilismo, facciamo dei passi indietro, laddove sia necessario, o dei passi avanti e proporsi come una forza nuova che metta al centro del proprio programma lo sviluppo di San Giovanni e del suo territorio e basta!
Non si rimandi a domani quello che si può fare oggi.

Marco Militerno
Consigliere comunale Lista Vattimo per la Città

Invito dal Ministero della P.A.

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 Notizia locale:

     La prof.ssa Maria Gabriella Militerno, docente della sezione Classica del Liceo Scientifico della nostra città, è stata invitata alla conferenza stampa “Un anno di Linea Amica”, che si terrà il 3 febbraio 2010, alle ore 12.30, a Roma presso la sede del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione (Palazzo Vidoni, Corso Vittorio Emanuele II n. 116). Nell’occasione il Ministro Renato Brunetta avrà il piacere di incontrarla e salutarla personalmente.

Questione morale anche a San Giovanni in Fiore?

 

Sappiamo da Machiavelli in poi che la politica è diversa dalla morale. Secoli dopo si è stabilito che anche l’economia è diversa dalla morale.

A San Giovanni in Fiore è noto ed arcinoto che si sono verificati dei fatti.

Ci sono i fatti dell’Abbazia; si parla di suoli e terreni comunali assegnati o ceduti a privati con metodi poco chiari; ci sono delle discariche di cui una dismessa, e non si capisce cosa si è scaricato o si scarica dentro.

Questi, e forse anche altri fatti, pongono o non pongono una questione morale qui nel nostro paese? Di sicuro non lo so.

Probabilmente sono stati commessi  degli errori.

Di certo è che da qualche anno siamo in una realtà in cui pasticci del genere non si erano mai visti.

Diciamo intanto che, come cittadini, abbiamo il diritto di sapere e di chiedere cosa sia successo.

Il nuovo Sindaco che andrà a governare  la città di San Giovanni in Fiore dovrà  identificarsi con una certa questione morale. Dovrà essere capace di suscitare entusiasmo, oltre che di amministrare in maniera onesta ed efficace. Insomma ci vorrà un Sindaco capace di ridare entusiasmo e fiducia nella politica sangiovannese.

 Qualcuno dirà che sono un moralista?  Forse si! Forse lo sono in quanto sostengo che deve esistere una moralità politica e, alla stessa stregua, una moralità economica; e che in tutti i settori della vita sociale sangiovannese  devono esistere regole che le persone perbene  devono rispettare. Appunto, le persone perbene.

“Il coraggio di cambiare”, un appello per il futuro dei sangiovannesi.

La politica sbagliata dell’ultima Amministrazione Comunale che ha investito con conseguenze durissime tutta la società civile mette in discussione molte cose, muta radicalmente l’agenda dell’economia, del lavoro, della politica, del commercio, dell’artigianato e della società stessa. Eppure, proprio dalla difficoltà del presente, può arrivare, in questo nostro paese, l’occasione di riaprire la partita per la sfida del governo della nostra città. C’è la possibilità di trasformare le forze del rinnovamento da soggetti marginali, incapaci di incidere realmente in un contesto incerto, a soggetti della speranza, motori del vero cambiamento, attori di una nuova storia di sviluppo, progresso, giustizia sociale.
A fronte di questa possibilità, oggi  tutte  le forze dell’opposizione si trovano a un bivio decisivo. Da un lato c’è il rischio di un’inarrestabile perdita di contatto con la società e il territorio. Dall’altro si apre lo spazio per una battaglia culturale e politica che ci ponga in sintonia con i settori più dinamici della società sangiovannese e che riesca, contemporaneamente, a intercettare bisogni e aspettative dei cittadini tutti, ed in particolare di quel popolo fatto di lavoratori precari o saltuari, imprenditori, commercianti e dipendenti della piccola impresa, e di tutti coloro, in particolare tra le giovani generazioni, tagliati fuori da un modello amministrativo e sociale che si è rivelato vecchio e insufficiente di fronte ai mutamenti della società.

 La condizione prima per un’alleanza nuova e forte è quella di dar vita davvero a una coalizione in cui si riconosca un insieme di popolo sangiovannese più largo e articolato rispetto a quelle vecchie forze che hanno dato vita alle giunte del passato. Il presupposto per dare il via a questo processo è inevitabilmente ridiscutere la cultura dei personalismi, dei ricatti, delle paure e delle false promesse. Cultura che non può scaturire dalla semplice sommatoria o dalla giustapposizione dei pensieri e delle ideologie politiche che hanno segnato l’ultimo ventennio sangiovannese, ma deve essere, necessariamente, espressione di un pensiero nuovo.

Il reddito annuo lordo di alcuni dirigenti scolastici sangiovannesi.

 

Operazione Trasparenza del Ministero della Pubblica Istruzione.

 

Ecco di seguito pubblicati dal Ministero della Pubblica Istruzione i siti per visualizzare i redditi dei dirigenti scolastici. 

 

 

 Cliccare sul seguente indirizzo web del Ministero della Pubblica Istruzione inserendo La Regione, il Comune, il nome della scuola e il codice meccanografico della stessa:

 

 

https://oc4jese1ssl.pubblica.istruzione.it/trasparenzaPubb/ricercacv.do

Una nuova alleanza per San Giovanni in Fiore.

 

Tra poco meno di tre mesi anche da noi ci saranno le elezioni comunali per rinnovare la nostra giunta e il nostro sindaco. Tutta l’opposizione tace. Bisogna muoversi e parlarne subito, bisogna avere le idee chiare, anche se sono sicuro che parecchie azioni e operazioni sono già in corso. La cosa antipatica è che all’ultimo momento vengono tirati fuori programmi e candidati come fa il prestigiatore quando tira fuori il coniglio dal cilindro. Questo, come cittadini,  non lo dobbiamo accettare, e dobbiamo stare attenti. Senza una coalizione seria e compatta non si andrà da nessuna parte. Ormai non si può più mirare a interessi di partito, a interessi personali o di bottega, sarebbe un grande errore.

C’è la necessità di varare una nuova alleanza con un nuovo programma per affrontare le questioni irrisolte di  questa  nostra comunità.

Una città come san Giovanni in Fiore non merita oggi di vivere contemporaneamente una crisi economica, commerciale, turistica, ambientale e culturale. Segno questo di come, purtroppo, non si siano rispettate tutte le promesse politiche fatte in questi lunghi anni e che è ora di cominciare a pensare che un’altra vita amministrativa è possibile.

La prima esigenza da sottolineare e soddisfare è, dunque, quella di creare una nuova alleanza, che porti al superamento degli equilibri precedenti, che marchi una discontinuità rispetto al passato e che abbracci non solo le forze politiche sane,  ma tutti i settori della società civile.

L’obiettivo deve essere innanzitutto quello di promuovere un nuovo patto politico-sociale che veda parimenti protagonisti tutti i cittadini e tutte le forze economiche, sociali e culturali di questa nostra comunità.

Le passate amministrazioni qui a San Giovanni in Fiore hanno avuto  luci ed ombre e, a mio avviso, oggi si pone ineludibilmente la necessità di affrontare innanzitutto, in maniera del tutto inedita, grandi questioni di fondo.

1.  C’è, soprattutto,  l’esigenza di creare un nuovo modo di interpretare le funzioni di sindaco. L’idea è quella di un sindaco che svolga con equilibrio e autorevolezza, un ruolo di garante istituzionale nei confronti della collettività, sia rispetto all’attuazione dei programmi, sia nell’esercizio delle funzioni che la legge gli attribuisce.

2.  Bisogna aprire uno spazio politico per mettere insieme movimenti, associazioni e tutte le persone della società civile non contente delle varie egemonie e proporre ormai  un modello di sviluppo credibile.

 3.  Bisogna mettere insieme il meglio della società  con un programma strategico d’emergenza come l’attuale crisi sangiovannese impone.

 

4.  Serve una nuova idea di città dopo anni di attesa. Anche noi abbiamo calibri da 90 capaci di tirare forte.

 

5.  C’è bisogno del  comune impegno per coinvolgere l’intera comunità, a partire dai più giovani, a costruire il proprio futuro.

 

Ecco! Tutto questo deve essere la nuova alleanza. Un’alleanza legata all’obiettivo di creare una credibile alternativa agli schieramenti e agli equilibri politici che sino ad ora hanno amministrato San Giovanni in Fiore.

La faccia tosta e la paura.

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 Il Commissario Antimafia On.le  Angela Napoli e il Parlamentare Europeo Luigi De Magistris partecipano, insieme alla società civile, alla manfestazione in difesa dell’Abbazia Florense.

Oggi quelli che hanno provocato una serie di danni all’Abbazia Florense, monumento più importante della nostra comunità civile e religiosa, si ergono a paladini della legalità, della democrazia e della moralità. Bella faccia tosta!!!

Per fortuna  c’è ancora spazio per l’indignazione e la memoria.

Come si può essere paladini della legalità e della moralità quando si ignora che favorire un amico, un figlio o un parente ecc., nel fargli avere un  appalto per lavori pubblici, nel fargli avere un posto di lavoro, nel fargli avere incarichi pubblici, nel fargli vincere un concorso pubblico, nel fargli avere una semplice autorizzazione comunale, magari senza nessuna gara o bando di concorso, si penalizzano ingiustamente altri  dieci, cento, mille e più concorrenti, probabilmente molto più preparati e capaci?

Oggi nessuno accetta di assumersi umilmente le proprie responsabilità, che sono sempre altrove, nella società civile, in chi protesta e in chi lotta veramente per la giustizia e la legalità. La penosa vicenda dell’Abbazia Florense i cui protagonisti hanno fatto di tutto per sovvertire la verità e la realtà dei fatti trasformandosi in paladini della legalità, detentori della verità, in giudici dei loro giudici, in vittime di De Magistris, di Di Pietro e dei loro picciotti, oggi fanno la morale nelle televisioni locali e con manifesti affissi su tutti i muri della città. Altro che picciotti di Di Pietro! I quali, almeno, difendono la legalità e la moralità. In questo nostro paese ci sono, sebbene invecchiati di molto, ancora i picciotti craxiani, al cui capo di allora vogliono addirittura intitolare strade, piazze e giardini, dimenticando tutto il resto.

Una politica senza dignità né onore non può che essere lo specchio e il prodotto di una società senza dignità e senza onore. Tanto è vero che il confine fra malaffare e ciò che non lo è, si è venuto facendo in questi anni sempre più indefinibile e molti di coloro che oggi sono protagonisti hanno un piede in Tribunale e l’altro nell’imprenditoria, nel mondo finanziario, nella politica, nelle giunte comunali se non addirittura nel governo e nei suoi vertici. E non c’è criminale più spregevole di quello che delinque sotto il manto della rispettabilità e proteggendosi con essa. Non c’è immoralità più grande di quella di chi pretende rispettabilità sapendo di non meritarla.

In una società dove troppo spesso gli onesti sono dei banditi, dove anche un piccolo ricatto fa paura, dove la paura assale anche chi vorrebbe attuare, giustamente, un minimo di  protesta e contestare il malgoverno, piccolo o grande che sia, non si può che peggiorare, sprofondare e mai cambiare per un futuro migliore.

Ritornando alla nostra Abbazia e alla protesta in difesa di essa,vorrei sapere dove era l’associazione che si prefigge di recuperare il nostro centro storico?!  Dove era il Centro Studi Gioachimiti?!  Dove era la Chiesa?!  Dove erano tante altre associazioni?!

La paura e il ricatto hanno preso il sopravvento!!!

La paura e il ricatto sono un business elettorale, chi impaurisce e ricatta la popolazione e diventa difensore della massa degli impauriti e dei ricattati, vince le elezioni.

La conoscenza è il miglior antidoto alla paura.

Ognuno conta uno e ognuno può informare molti. “Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli”.

Consiglio Comunale sui lavori dell’Abbazia.

 

A San Giovanni in Fiore? I lavori dell’Abbazia? L’Amministrazione Comunale? Tranquilli, qui… va tutto bene, siamo anche stati intrattenuti in maniera prolissa dagli esponenti della maggioranza, stavolta non con sonetti e poesie, ma con la prospettiva non troppo remota che San Giovanni in Fiore possa in breve tempo diventare un polo di attrazione turistica.

Già vedo i giapponesini scomparire tra le stanze dell’Abbazia, e gli americani rincorrersi e affacciarsi dalle finestre, per non parlare dei russi, bravissimi a costruire i pupazzi di neve ai piedi dell’Abbazia.

Cari compaesani, state sereni…. qui va tutto bene !?!

AUGURI!!!

BUON ANNO 2010
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Proteste contro
 l’Amministrazione Comunale
di
San Giovanni in Fiore
 

Molti cittadini, comitati vari e diverse associazioni esprimono, con diverse e-mail a questo Blog, indignazione per alcune affermazioni da parte della nostra Amministrazione Comunale, proprio nel giorno di Capodanno, attraverso Sila TV. “Non si può offendere la coscienza e l’intelligenza delle persone  e di tutti i cittadini. Protestare per difendere i diritti di una comunità non significa dare un marchio cattivo alla propria città. Semmai il marchio cattivo e la brutta immagine a questa nostra città sono stati dati proprio dalla cattiva gestione del bene pubblico da parte di questa amministrazione nell’affidare alcuni incarichi con poca trasparenza, e nel gestire alcuni atti amministrativi dando precedenza agli amici degli amici rispetto ai lavori del monumento dell’Abbazia Florense”, si afferma nelle e-mail. E ancora: “E’ un dato di fatto che un’Autorità di Vigilanza Nazionale ha ravvisato, nel comportamento della macchina amministrativa, diverse irregolarità e illegalità nel gestire il  recupero della nostra Abbazia?  Allora se questa amministrazione, a prescindere dai futuri sviluppi che avrà la questione, avesse avuto un minimo di onestà intellettuale, avrebbe dovuto dimettersi  già molti giorni addietro”. Infine: “Crediamo che a questo punto si renda ancora più necessaria la richiesta di seduta aperta e audizioni di rappresentanti delle associazioni al prossimo Consiglio Comunale, che si terrà giorno 4 gennaio 2010, inerente il blocco dei lavori di restauro dell’Abbazia Florense, da parte del Consigliere Comunale Marco Militerno al Presidente del Consiglio Comunale di San Giovanni in Fiore”.