San Giov. In Fiore – La corrida: dilettanti allo sbaraglio.

SCUOLA E VACCAI 007.JPGHo seguito la presentazione del candidato Sindaco del centrosinistra sangiovannese presso il Polifunzionale attraverso USTREAM Live, e devo dire, sinceramente, che più che una presentazione di un candidato Sindaco mi è sembrata una specie di  corrida con un dilettante  allo sbaraglio.

Tanto per riallacciarci agli slogan pubblicitari del candidato con gli aggettivi: AVVENTATO, PIGNOLO, VANITOSO E ECCENTRICO, questa presentazione è stata di un’avventatezza  (mancanza di prudenza) che è sfociata in una vera e propria leggerezza politica;  di una pignoleria sulle cose puerili che ha sfiorato la pedanteria; di una vanità che ha dimostrato un compiacimento di sé, che si concretizzava nel desiderio di essere ammirato per le proprie qualità politiche, spesso solo presunte mettendo in evidenza solo un’intima debolezza; di un’eccentricità che sprofondava nell’anomalia e nella stranezza nell’affrontare le vere tematiche del paese. Insomma il vuoto politico! Un candidato che, pronunciando un discorso breve, disarticolato e a corto di argomenti politici veri, ad un certo punto ha dovuto chiedere soccorso ai suoi due sponsor principali, i quali avendo dichiarato che i loro interventi non erano programmati, all’ultimo minuto si sono dovuti inventare un discorso con il solito vecchio ritornello demagogico e inconsistente. Un breve discorso del candidato Sindaco in cui ha ripetuto più volte che lui si atterrà sempre e comunque alla sua scala di valori, tra l’altro sconosciuta agli astanti, come se la sua personale scala di valori fosse universale e non esistesse una Carta Costituzionale Italiana, alla quale tutti i cittadini, e in modo particolare coloro che andranno ad occupare cariche istituzionali, si devono attenere.

In definitiva un candidato Sindaco del centrosinistra con una presentazione sotto tono, nella quale la vera politica non è stata mai sfiorata; un candidato Sindaco senza un programma della coalizione, la quale, mettendo il carro davanti ai buoi, e senza indicare un percorso e una strada da seguire che possano portare fuori il nostro paese dal pantano, in cui, in questi ultimi anni, questa stessa coalizione lo ha fatto cadere, grazie alla sua politica fallimentare,  non poteva  che scegliere un tale candidato a perdere per danneggiare ulteriormente, non so se volutamente o inconsapevolmente, tutta la collettività e i cittadini sangiovannesi.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giov. in Fiore – Il diavolo e… il diavolo. E che Dio ce la mandi buona!

giordano_archangel-michael.jpgMolti cittadini stanno incominciando a chiedersi come mai le gerarchie ecclesiastiche provinciali e locali abbiano potuto  accogliere e gradire l’abbraccio del mercante del tempio sangiovannese, e se il Cristo si sarebbe arrabbiato solo a sentirne parlare.  

 

Ad un inconcepibile accordo fuori dalla norma religiosa, il diavolo e il diavolo, pur sapendo di essere soccombenti in partenza, sperano  di bilanciare le brutte figure e i fallimenti di questi ultimi anni, tentando di lanciare una campagna sui valori cercando di far dimenticare una serie di disastri e cose non fatte, lasciate incompiute o, addirittura, trascurate.

 

A guidare la goliardica scorribanda, sollevando un coro di commenti indignati nella cittadinanza, sono alcune gerarchie politico-religiose locali. Tutto ciò fa emergere le imbarazzanti contraddizioni a cui ormai personaggi politici e religiosi di questo nostro paese ci hanno abituati con la loro doppia morale.

Quello che sconforta di questo triste e volgare siparietto è l’immagine simbolica, che esso ci restituisce, di persone incapaci di rispettare non tanto  la politica, intesa come servizio verso la collettività, ma i luoghi di culto e la loro storia, nonché la dimensione religiosa dei cittadini sangiovannesi.

È l’arroganza dell’ergere a sistema il proprio modello culturale, riproducibile ovunque e comunque, si tratti del Bar, della Chiesa, dello Sport in piazza, con gli anziani, i giovani, i cattolici e le donne del paese che li guardano sommessi e increduli per tutto quello che sta succedendo.

Ѐ l’ostentata sicurezza che deriva dal branco, dal machismo del proprio comportamento, dalla mancanza di rispetto e di coerenza, che svela la pochezza di questi individui.

 

I cittadini ora hanno raggiunto il livello di massima saturazione. Non vogliono più farse. Vorrebbero fatti concreti, sui quali programmare la ricostruzione e la struttura sociale sangiovannese dilaniata da tanti anni di pessima amministrazione e di cattiva politica.

Ora a noi cittadini sangiovannesi tutti, tocca dare risposte sensate, coerenti e costruttive a chi attende l’occasione per  far ripartire questa nostra bella cittadina, che non merita questi trattamenti, con razionalità, ordine e, se possibile,  con persone oneste, umili, capaci e trasparenti.

Comune SGF – Per il centrosinistra un candidato truffa (figura politica vecchia) già bocciato dalla storia.

ni-in-fiore-il-presidente-urc-calabria-antonio-macri-il-presidente-ac-san-giovanni-in-fiore-il-rappresentante-dellaccademia-barilla-con-i-vincitori.jpgNella candidatura dell’Avv. Emilio Vaccai per il centrosinistra c’è qualcosa che stona: un candidato sì giovane rispetto ad alcuni, perbene e garbato, ma politicamente vecchio,  vecchia figura politica locale, bocciato dalla storia per il suo sostegno al candidato a Sindaco Giuseppe Minnelli nel 1996, il quale gli aveva riservato e promesso una poltrona, contro l’allora candidato di sinistra Riccardo Succurro, poi vincente. Già simpatizzante di Alleanza Nazionale e poi  del centrodestra, in quell’anno correva contro la formazione politica per la quale oggi ha accettato la sua candidatura a Sindaco. Sconfitto allora da questa stessa formazione che oggi abbraccia senza una maturazione politica, ma solo, a mio avviso, per opportunismo, è stato in questi ultimi anni sostenitore di Barile e strenuo combattente contro il vecchio sistema e modo di fare  politica. Oggi si allea con quegli stessi uomini che per San Giovanni in Fiore hanno concluso poco o nulla, ma hanno sempre lavorato per bloccare ogni idea di sviluppo. Una persona candidatasi a Sindaco in un area politica contraddittoria, come contraddittorio è il binomio diavolo-acquasanta,  non può essere accettabile né credibile sia per la sua simpatia e passato politici, sia oggi per la sua opportunistica  e diversa scelta politica di accettare una tale candidatura.

Il centrosinistra sangiovannese è stato incapace di individuare al suo interno la figura idonea alla candidatura a Sindaco di San Giovanni in Fiore e ha dovuto schierare un professionista, il quale, sempre all’interno di questa formazione partitica, è stato sempre osteggiato e mai amato per manifesta avversione amministrativa e politica. Ancora una volta un tentativo di restaurare il vecchio sistema e  lo stesso modo di fare politica. Duole dirlo, ma nuovamente hanno avuto il sopravvento i vecchi parrucconi della vecchia politica del centrosinistra mascherandosi ancora una volta, anche loro come quelli dell’UDC, dietro il volto pulito e onesto di un serio e giovane professionista, trovato, come quello dell’UDC, non si sa come, in un uovo di Pasqua, non considerando minimamente la richiesta di un reale cambiamento e di un vero rinnovamento da parte della società sangiovannese.

Un centrosinistra i cui vertici, cercando di mantenere le loro posizioni di privilegio intatte, e pur di evitare un ulteriore fallimento politico candidandosi direttamente, mandano allo sbaraglio un candidato che fino a qualche ora fa era un’altra persona, ed era ormai risaputo e scontato che le sue idee erano all’opposto di quelle idee che questa formazione politica ha, e che ora gli impone e che lui si fa imporrre come candidato a Sindaco.

 

Cari giovani e donne del centrosinistra è  questo il nuovo?  Questo il vostro rinnovamento?  Non nego che mi sento quasi obbligato a fare un invito agli elettori del centrosinistra, e anche a quelli dell’UDC, di guardare ai giovani e alle nuove idee dell’altra parte, al candidato Sindaco Barile.  San Giovanni in Fiore ha bisogno di ben altri progetti, di ben altro futuro, altre persone, e Barile, in questo momento, incarna tutto quello che serve. Lo dimostra il suo passato all’opposizione, lo dimostra la sua carriera, la sua coerenza politica e soprattutto lo dimostra la sua azione amministrativa in questi ultimi mesi.

 

I sangiovannesi non hanno più bisogno di questi personaggi sbiaditi che candidano una persona simpatizzante dell’altra fazione politica solo con lo scopo di salvarsi,  che nulla hanno fatto e ben noti alla città per non avere dato alcuna vera azione politica ed amministrativa di cui il nostro paese ha sempre necessitato e necessita. Professionisti dell’inciucio e attentissimi alle carriere personali. A tutto ciò noi cittadini dobbiamo dire no, ancora una volta ci dobbiamo assumere la responsabilità e la consapevolezza di far governare un Sindaco, qual è Barile, con un grande progetto per il rilancio di questa città dopo il sonnacchioso periodo di governo di questo centrosinistra, e di questa candidatura fantoccio che ora contribuirà anch’essa in modo negativo per la crescita e lo sviluppo del nostro paese. A questa gente e a tutte queste candidature truffa ancora una volta dobbiamo rispondere picche. In fondo è il solito centrosinistra privo di leadership. I pochi dirigenti sono ormai impresentabili e ora sperano di rifarsi con una candidatura priva di alcuna reale impronta politica, ma pronta a saltare da un banco all’altro.

 

C’è, invece, qualità sotto tutti gli aspetti nella persona del Dr. Antonio Barile, in linea con il nostro territorio che vuole sempre volare alto,  fatto di gente operosa che ha poco tempo da perdere con i giochetti politici. Gli elettori sangiovannesi hanno già premiato Barile e lo premieranno ancora, e questa volta sono convinto, anche con la maggioranza in Consiglio. I cittadini sangiovannesi ormai hanno capito quello che può offrire Barile e che  gli altri non sono in grado di dare.  Mettiamo in campo per la nostra città un Sindaco che rappresenti tutti i cittadini, che rappresenti l’onestà, la competenza, la trasparenza, l’umiltà, e soprattutto la politica con la P maiuscola, nel senso di vero servizio nei confronti di tutti i cittadini, nessuno escluso.

Un uomo, Antonio Barile, che da Sindaco, in pochi mesi, con la sua azione amministrativa, ha posto le basi per far diventare San Giovanni in Fiore un paese libero e con prospettive di risanamento, di crescita  e di vero sviluppo sotto ogni profilo, per il futuro dei giovani e il benessere di tutti noi sangiovannesi.

 

Dritti e su la testa, altrimenti ci aspetteranno, come minimo, altri 10 anni di “politica vecchia e fallimentare”!

 

Pietro Giovanni Spadafora

Elezioni San Giov. in Fiore – L’incoerenza politica dell’UDC.

monica 2[1].jpgSpiace dirlo, ma dietro il volto pulito e onesto della Dott.ssa Monica Spadafora, candidato Sindaco per l’UDC, si nascondono alcuni furboni della vecchia politica, gente che ha girato, come si suol dire, le sette chiese politiche, dal vecchio PCI si ritrova oggi nell’UDC, ma non nell’interesse dei cittadini e della nostra comunità, bensì per curare i propri.

Ѐ evidente l’incoerenza politica e amministrativa di questa formazione decidendo di non appoggiare più il candidatio a Sindaco Dott. Antonio Barile. Per carità, nulla di illegale o di illecito. Non vi è dubbio, però, che al suo interno ha interrotto un percorso che andava in direzione degli interessi dei cittadini sangiovannesi, avendo iniziato un certo modo di fare politica e rompendo con il vecchio sistema qui nel nostro paese, preferendo e mettendo, invece, avanti interessi individuali e personalistici, anziché collettivi.

Indossare una maschera rende tutto più semplice. Aiuta a nascondere l’identità e a renderla irriconoscibile. Le maschere, nella fantasia e nella  realtà,  hanno da sempre permesso di fare ciò che ai volti è proibito.

Tutto ciò è in contrasto con la volontà degli elettori e di quel popolo sangiovannese che nell’ultima tornata elettorale ha dato una svolta qui in paese e che ancora crede che i valori e i principi in politica contano qualcosa.

Insomma una mezza accozzaglia incoerente di alcuni furboni della vecchia politica che procede in ordine sparso.

I cittadini sangiovannesi sapranno trarne le conseguenze, come sono convinto che saranno pronti a trarle tantissimi elettori  che non possono più riconoscersi in un partito che non sa fare la differenza tra chi punta a ricostruire il paese e chi  pensa al proprio tornaconto.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giov. in Fiore – Elezioni amministrative: l’instabilità del voto disgiunto.

urna-elettorale.jpgTutti siamo a conoscenza che con una nuova legge si è diminuito il numero dei consiglieri  e il numero degli assessori nei vari enti locali. Nel nostro Comune in base alla popolazione il numero dei consiglieri da 20 è sceso a 16. Per quanto riguarda le operazioni di voto nulla è cambiato. Come si votava prima si vota anche adesso.  Ѐ chiaro che sulle varie leggi elettorali ognuno ha la propria idea, ma guardiamo un po’ la nostra realtà.

Per questo motivo vorrei brevemente soffermarmi sulla questione del voto disgiunto. Sebbene il voto disgiunto sia una grande libertà per l’elettore, esso comunque può determinare un’instabilità amministrativa e una dispersione di voti come si è verificato nell’ultima legislatura. Sono convinto che  accanto al Sindaco che si preferisce, bisogna porre la maggioranza anche in Consiglio Comunale di modo tale che vi sia più slancio e più velocità nell’azione e nella macchina amministrativa. Ѐ sbagliato, a mio avviso, votare il Sindaco perché è una persona seria e degno di stima e poi votare contestualmente un parente o un cugino o zio ecc. che si è candidato in una lista avversa a quel Sindaco. Per non avere, qui a San Giovanni in Fiore, nuovamente un’instabilità amministrativa e non fare un nuovo buco nell’acqua, questa volta bisogna votare, oltre il Sindaco Barile, data la sua proficua azione di governo in pochi mesi, anche le sue liste con i suoi candidati. Ѐ semplice! Le famiglie e gli elettori non devono cadere nel tranello del voto disgiunto.

Il nostro paese non si può più permettere l’instabilità politica e amministrativa sprecando altro denaro pubblico.

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SGF – Ultimissima: Monica Spadafora candidato a sindaco con l’UDC.

San Giov. in Fiore – Il patrimonio straordinario delle associazioni sangiovannesi.

associazionismo1.jpgForse non tutti sanno che a San Giovanni in Fiore operano tante e diverse associazioni.

Ci sono gruppi attivi nello sport e nella ricreazione, nell’emigrazione, per l’ambiente, nel commercio, nell’artigianato, nella cultura e nello spettacolo, nel volontariato e nelle attività religiose: tutto un mondo che negli ultimi anni, e ancora oggi, si è arricchito e si arricchisce di nuovi e importanti soggetti, in un continuo fiorire di idee e di iniziative. Cittadine e cittadini sangiovannesi di tutte le età sono attualmente iscritti e impegnati in qualche tipo di associazione locale. E’ normale che alcune persone risultino iscritte a più di un gruppo, ma, in relazione alla nostra popolazione si tratta comunque di un numero straordinariamente alto di individui. Tutti noi abbiamo un’idea più o meno di quella che è l’attività svolta dalle associazioni, ma a volte conosciamo poco (o addirittura ignoriamo del tutto) l’operato di altre associazioni meno note, che spesso si sono distinte nei settori di loro competenza.

Tutta questa gente rappresenta un patrimonio straordinario per la nostra comunità. Con il loro impegno, con la loro vitalità e immaginazione, con il loro lavoro volontario e disinteressato è possibile risolvere problemi altrimenti insolubili e ottenere risultati che sono fondamentali per la qualità della vita di tutti noi.

Molte associazioni meriterebbero un più adeguato sostegno finanziario ed è un peccato che le disponibilità di un Comune come il nostro non siano sufficienti per tutti. Sono convinto, tuttavia, che la prossima nostra Amministrazione presterà più attenzione a questi soggetti. Ma va anche detto che chi opera nel mondo delle associazioni normalmente si distingue per senso di responsabilità: sono pochi quelli che si lamentano per la scarsità di risorse e sono molti di più quelli che preferiscono rimboccarsi le maniche e mettersi all’opera. Ormai è chiaro a tutti che le idee, la fantasia e la dedizione personale contano molto di più di tante altre cose.

15 buoni motivi per riflettere sull’Unità d’Italia.

Immagine1.jpgMarco Militerno

Si sente parlare spesso, da pulpiti padani piuttosto che alpini, di quanto non ci sia niente da festeggiare per l’Unità d’Italia.

Dalle sponde meridionali invece nessuna voce si leva – a parte alcuni lodevoli lavori di temerari giornalisti e storici che rimangono ingiustamente condannati nell’anonimato – in merito a quello che realmente ha rappresentato l’Unità per noi meridionali.

E’ come se gli indigeni dell’America Latina ignorassero le innumerevoli e cruenti guerre di invasione da parte degli spagnoli che, in nome di Dio, fecero razzia di tutto pur di accaparrarsi  enormi giacimenti d’oro, spesso provocando veri e propri genocidi.

Sui libri di scuola abbiamo letto una storia, purtroppo, infedele alla realtà dei fatti.

Per tanti anni, troppi, abbiamo pensato all’impresa degli eroi del risorgimento e dei Mille, che scesero dalle valli del profondo nord per liberare il meridione dal tiranno borbonico, come un’opera di immensa umanità patriottica.

Un’aura di gloria e di valore ha sempre pervaso il racconto di uomini che aspiravano, in realtà, a ben altro, piuttosto che al desiderio di unire la patria.

Furono davvero pochi coloro che pensavano all’Unità della nazione nel senso più romantico e patriottico del termine.

La storia, riletta in chiave più obiettiva e distaccata,  lo svela in maniera beffardamente inoppugnabile.

Oggi, grazie all’opera di generosi e caparbi studiosi, abbiamo la possibilità di capire cosa è stata davvero l’Unità d’Italia e darci delle risposte su come, ancora oggi, il sud sia considerata una sub-colonia delle politiche egoistiche di un nord sempre più arrogante.

Nei seguenti 15 motivi, uno per ogni decennio di storia unitaria, si può riassumere perchè, per noi meridionali, non ci sia nulla da festeggiare per la nascita di uno stato, nato esclusivamente per soddisfare le brame di potere di monarchi e politici senza scrupoli, del nord.

Da questa operazione di occupazione militare è nato il patto scellerato fra i poteri forti del nord e I grandi latifondisti del sud.

Lo sviluppo industriale al nord e la mafia al sud !

Sud condannato, nonostante le sue enormi potenzialità, ad uno stato di inferiorità sociale ed economica chissà per quanti secoli ancora.

Si spera che dalla lettura di questi 15 buoni motivi, che idealmente possono essere attribuiti ad un  comune emigrante meridionale, possano nascere dei doverosi spunti di riflessione.

Ciò al fine, anche, di potere rendere giustizia, senza tanta demagogia e spietata illusione, alla vera storia che ha portato all’Unità d’Italia e ai divari che fin da allora hanno fatto viaggiare questo paese a due velocità.

Sicuramente non per colpa, esclusivamente, del sud e di noi meridionali.

Si scuotano le coscienze di quei giovani che nulla sanno dell’Unità d’Italia al fine di poter costruire un sud più forte e consapevole delle sue innumerevoli opportunità e, quindi, un’Italia più giusta e più autorevole.

Un sud più capace e rispettato, magari nel nuovo stato federale che dal nord, ancora una volta, vorranno imporci!

Non prima però di averci risarciti di tutto quello che è stato scippato infamemente al sud e alla sua gente, dal 1860 ad oggi.

 

 

15  buoni motivi per non festeggiare l’Unità d’Italia:

 

1. Non festeggio perché quando i piemontesi hanno invaso il sud lo hanno fatto per scongiurare il rischio di bancarotta delle finanze savoiarde, già dissestate;

 

2. Non festeggio perché, dopo l’Unità, i piemontesi hanno trucidato centinaia di patrioti del sud liquidandoli, sommariamente,  come “briganti” solo perché reagivano contro un esercito occupante che intendeva instaurare un nuovo tiranno;

 

3. Non festeggio perché quando i piemontesi hanno invaso il sud non hanno dichiarato neanche guerra alle autorità borboniche, agendo in maniera subdola e anticonvenzionale;

 

4. Non festeggio per il troppo sangue fatto versare, alle popolazioni inermi, dall’esercito piemontese in forza di un diritto di rappresaglia che usò, senza scrupoli, in una guerra neanche dichiarata;

 

5. Non festeggio perché, dopo l’Unità, le terre promesse inizialmente al popolo per il proprio sostentamento furono concesse, con l’inganno, ai già noti possidenti terrieri che sostituirono le autorità borboniche con protervia e violenza;

 

6. Non festeggio perché dopo l’Unità d’Italia la gente del sud ha iniziato ad emigrare per poter vivere dignitosamente mentre prima, grazie agli usi civici delle leggi borboniche, ognuno aveva un pezzo di terra da poter coltivare per se e la propria famiglia;

 

7. Non festeggio perché gli emigranti del sud che decisero di partire verso le Americhe, dopo l’Unità, furono beffati oltre che danneggiati in quanto tassati ulteriormente per finanziare l’emigrazione dei loro omologhi del nord verso l’Europa;

 

8. Non festeggio perché, dopo l’Unità, tutti i più importanti poli industriali del sud furono smantellati dai piemontesi per trasferirne gli apparati, prima, e  le produzioni, poi, al nord;

 

9. Non festeggio perché sui libri di storia ho sempre letto un’altra storia in cui il sud, prima dell’ Unità, viene descritto come un luogo selvaggio e incivile e il nord come un posto di grande modernità e cultura;

 

10. Non festeggio perché il sud, dopo l’Unità d’Italia, è servito solo ed esclusivamente a fornire braccia e cervelli per arricchire il tessuto socio-economico del nord;

 

11. Non festeggio perché per trovare un posto di lavoro devo sperare di entrare nelle grazie di un politico senza scrupoli del sud o di fare lo schiavo in qualche fabbrica del nord;

 

12. Non festeggio perché per raggiungere la capitale di questo Stato devo impiegare 7 ore di treno per una distanza di 500 Km e il mio connazionale del nord solo 3;

 

13. Non festeggio perché, ancora oggi, lo Stato mi prende in giro parlando di investire al sud in infrastrutture e poi parla dell’opera più inutile del mondo qual è il Ponte sullo Stretto;

 

14. Non festeggio perché esiste un partito che oggi governa e fa gli interessi di una sola parte del paese: il nord;

 

15. Non festeggio perché sto scrivendo queste righe nello squallido scompartimento di un treno che, con la pena nel cuore, mi porta via dalla mia terra e dai miei cari, proprio come mio nonno e mio padre fecero a suo tempo.

 

 Ma festeggerò ugualmente perché l’Italia è la mia nazione, la mia grande casa.

Il paese che mi ha donato la fierezza di appartenere ad una terra di grandi uomini che hanno donato al mondo, a loro volta, un’incommensurabile patrimonio di cultura ed umanità.

 

E festeggerò sperando che mia figlia possa scrivere, fra 50 anni, altrettanti 20 buoni motivi per sentirsi orgogliosamente italiani da nord a sud, ma con un sud finalmente risollevato e rigenerato.

San Giov. in Fiore – Lettera dei sindacati all’ex Sindaco Barile.

imagesCASG63F3.jpgHo letto una lettera aperta dei sindacati locali indirizzata all’ex Sindaco Barile.

Non voglio assumere le vesti di avvocato difensore dell’ex Sindaco Barile, anche perché il Dott. Barile sa come difendersi da solo senza alcun avvocato di sorta, ma alcune riflessioni mi vengono spontanee.

Ogni cittadino ha diritto a far campagna elettorale e questo vale anche per i sindacalisti. Quando però, a poche settimane dal voto e dopo aver  fatto cadere una giunta in modo pretestuoso, alcune sigle sindacali, solo perché lo hanno deciso alcuni dirigenti, partecipano a manifestazioni strumentali con una parte politica, responsabile oltretutto della fermata della macchina amministrativa locale, l’autonomia e l’indipendenza del sindacato stesso  subiscono un danno.

L’indipendenza del sindacato e delle varie associazioni di categoria dalla politica è un valore sovrano. L’ex Sindaco Barile, nella manifestazione del Polifunzionale, ha criticato chi, nel gruppo dirigente del sindacato locale, è stato oggetto di rischi di collateralismo con una parte politica. Lo stesso vale anche per alcune associazioni. Tutti i sindacalisti e  membri di associazioni hanno diritto a manifestare,  a sottoscrivere appelli elettorali e a sostenere, come cittadini, tutti i tipi di manifestazioni  di un soggetto politico. E’sbagliato però, a mio avviso, utilizzare le proprie sigle a cui si appartiene per questo. Appelli di dirigenti sindacalisti e di dirigenti di associazioni che, in quanto tali, danno indicazioni di patteggiare per una forza politica, sono negativi per l’autonomia delle stesse organizzazioni. Per questo bisogna ribadire  che nella prossima campagna elettorale si rispettino le regole dell’autonomia del sindacato e delle varie associazioni. Ѐ vitale per la democrazia!

Qui a San Giovanni in Fiore, a parte la buona fede degli iscritti,  alcuni dirigenti sindacalisti, da almeno un ventennio, a parole dichiarano di fare gli interessi dei lavoratori, ma nei fatti, hanno fatto prevalentemente gli interessi di una parte politica.

Mi sono chiesto le ragioni di una tale deriva sindacale locale e la risposta che mi sono dato alla fine è stata la seguente:

“Per alcuni dirigenti non si può più parlare di sindacato. Si tratta oramai di uomini  il cui scopo è principalmente dare appoggio e servizi  a una parte politica. Tutti gli inviti a partecipare a manifestazioni  strumentali,  indette da una parte politica, e raccolti da alcune sigle sindacali, sono la riprova di quanto esse siano organiche ad alcune formazioni politiche”.

C’è bisogno di tali  soggetti sindacali qui a San Giovanni in Fiore?

Credo di no!

Credo invece che qui nel nostro paese per i lavoratori, ma in genere per la stessa democrazia, sia utile la presenza di sindacati e associazioni autonomi.  Tornare a dare ai cittadini e ai lavoratori associazioni e sindacati forti, indispensabili per fare risorgere la voglia di lottare per far valere veramente i diritti, migliorare le condizioni di lavoro e di vita di tutti quanti, necessari come l’aria che respiriamo.

Pietro Giovanni Spadafora

SGF – Ѐ iniziato il tam-tam delle facili promesse.

189473_195707973793773_107550559276182_554530_5464634_s.jpgCittadini sangiovannesi attenti!

Per le prossime elezioni comunali, come puntualmente accade nei periodi di campagna elettorale, ecco arrivare promesse di posti di lavoro, ma non fatevi prendere in giro. Bisogna diffidare dalle facili promesse di occupazione. Non è facile che si realizzino certe promesse quando sul territorio la disoccupazione aumenta e  ci sono quelle poche imprese che licenziano  personale. Ѐ solo un sistema per guadagnare voti. Ѐ solo delinquenza politica.

Servono elettori più attenti e meno creduloni. Suggerisco a tutti i cittadini di rimanere vigili e mantenere alta la guardia.  Non si possono regalare più posti di lavoro. Nessuno è in grado di assicurare ciò che promette. In questi giorni , diciamo di pre campagna elettorale, si sta iniziando a buttare fumo negli occhi con l’intenzione di mettere in giro belle promesse che, in un modo o nell’altro, si fissano nella testa dei prossimi elettori. Per molti di loro (perché purtroppo vi sono cittadini elettori distratti per i quali il voto consapevole è un optional) è normale distrarsi e sperare, trovandosi poi alla fine pieni di rabbia e con un pugno di mosche.

Non si può più cadere in questi tranelli, l’unica vera strada per il lavoro è quella di creare le condizioni con uno sviluppo reale, e con persone serie che ci dovranno amministrare.  Bisogna creare un clima di fiducia. Un clima di fiducia per poter creare un circolo virtuoso di progetti seri e di lavoro per tutti, soprattutto per i giovani, e non continuare e dare ancora una volta l’opportunità a certi signori di  prendersi gioco dei cittadini illudendoli.

Basta con le false promesse!

San Giov. in Fiore – Intervento al dibattito dell’ex Sindaco Barile da parte del Vice Presid. Intern. “Heritage Calabria” Franç. Xav. Nicoletti.

189348_195283880502849_107550559276182_552326_7619300_s.jpgPerché la commedia è finita!

I consiglieri eletti al primo turno dovevano dimettersi subito dopo l’elezioni del giovane BARILE e non prendere ORDINI da chi ha voluto iniziare un GIOCHETTO,  da astuto e malizioso Politicante, molto facile ma vergognoso e nefasto per la città.

Quindi per DIFENDERE l’esistenza e non permettere la chiusura (Falsa) del nostro OSPEDALE, dimissioni dei consiglieri, caduta della GIUNTA COMUNALE, sciopero generale, rivolta delle donne e dei commercianti e comizi/conferenze di puro stile partitico da strapazzo.

Miei cari amici e fraterni paesani non vi era bisogno di tutto questo.

Le calunnie e le menzogne non fanno mai bene.

L’ospedale di San Giovanni in Fiore non ha bisogno di essere difeso in questo modo, perché NESSUNO, NESSUN GOVERNO o ASSESSORATO o ASL o ISTITUZIONE che sia può violare la costituzione e vietare il diritto alla salute di cittadini, che abitano la montagna, lontani da centri abitati importanti e con una popolazione costantemente presente di circa 10.000 persone. Nessuno può farlo…!

Sono rimasto impressionato e scandalizzato, deluso e amareggiato dal comportamento di UOMINI che si dicono POLITICI, ma POLITICI non sono, perché non sono degni di essere UOMO!

Il vero POLITICO cerca la VERITA’, difende la popolazione, la protegge e con il sostegno della stessa tenta di risolvere i problemi, se problemi vi sono!

Ora bisogna essere chiari: non tentare di organizzare la CAMPAGNA ELETTORALE POLITICA NAZIONALE, se campagna nazionale vi sarà, e non far partire la commedia dei 2 MILIONI di FIRME, DESTINATE a SPAVENTARE PALAZZO CHIGI !

Noi siamo in Sila, in Calabria e le storie dei PARTITI che vanno alla rovina non ci interessano…Noi dobbiamo proteggere, i nostri cittadini, lavoratori e lavoratrici, disoccupati e padri e madri di famiglie che non sanno come fare per tirare avanti con figli piccoli e meno piccoli, perché tutti disoccupati.

deve essere la nostra battaglia: costruire BENESSERE per tutti.

L’OSPEDALE E LA SALUTE DEI CITTADINI NON SONO IN PERICOLO, ma bisogna sistemare per bene l’ospedale prima di rivoltarsi e poi discutere il da farsi.

Quindi non vi è un pericolo imminente.

E in pericolo il nostro stato economico-sociale e la nostra esistenza civile, perché stiamo diventando BARBARI!

L’ODIO, la VENDETTA, la MENZOGNA non ci aiuta a costruire una Società BUONA, ma a diffondere il MALE!

Devo parlare poco, perché non sono presente fisicamente alla Vostra riunione, ma Vi confermo che l’Ospedale di San Giovanni in Fiore, sarà un Ospedale di Montagna di eccellenza e di prim’ordine per il comprensorio Silano.

Non può essere altrimenti…!

Non si deve parlare negativamente di ridimensionamento o di depotenziamento delle strutture e quindi di collasso definitivo.

una BUFALA! UNA MENSOGNA…

Deve venire a parlare ai cittadini la PRESIDENTE del PARCO NAZIONALE della SILA e confermare che non si può tentare di creare un centro invernale internazionale o di prim’ordine nella Sila se prima non è stato RISTRUTTURATO come si deve l’OSPEDALE di MONTAGNA esistente in una STRUTTURA “CTO” SPECIALIZZATA in TERAPIA TRAUMATOLOGICA – ORTOPEDICA e DIAGNOSTICA, che deve essere fiore all’occhiello della Calabria e del SUD ITALIA, come Piede di Cadore, Pinzolo, Cortina, Svizzera e in Francia.

Bisogna quindi lavorare molto per ottenete tutto e bene.

A Milano è stato ufficialmente annunciato che 200 Milioni di Euro sono a disposizione dei Parchi per lo sviluppo del Turismo.

Quindi il destino del nostro Ospedale è inevitabilmente legato allo sviluppo dell’altipiano Silano.

Avremo un ospedale di Montagna di alto livello e dovremmo già preoccuparci di come gestirlo, come proteggerlo e come farci onore.

Bisogna VOLARE ALTO, come diceva un mio conoscente quando era giornalista, ora che è deputato – portaborsista, impara a zoppicare da un altro deputato che fa il tifo per i partigiani nel Ferrarese e insieme insistono nell’insostenibile leggerezza dell’essere…un partito!

Pazienza, miei cari amici, pazienza.

Proteggiamo i nostri giovani amministratori nelle urne, votiamo con coscienza e facciamo parlare il nostro cuore.

Ma ricordiamoci quello che diceva Winston Churchill: La bassa politica è come la sporca guerra…alla guerra noi non possiamo essere ammazzati che una sola volta…nella bassa politica saremo ammazzati più volte!..

Difendiamoci, difendiamoci con tutte le nostre energie…rigettiamo per sempre le vecchie menzogne…costruiamo l’avvenire del nostro paese natio con onore, passione e volontà di vederlo sempre progredire.

Non si può gettare fango su una giovane GIUNTA che in pochi mesi, ha dimostrato di saper amministrare il paese, più di quanto le 3 amministrazioni precedenti non hanno saputo fare in 15 anni.

Perché in 15 anni non è stato attualizzato un solo progetto di sviluppo per il paese…come possiamo ora, con quale coscienza, con quale argomento, con quale tesi, rigettare l’operato anche cortissimo di giovani Sangiovannesi che vogliono CAMBIARE le cose.

Come possiamo?

Sono loro che potranno superare la crisi, sono loro che potranno aiutare e capire i giovani disoccupati…

Allora andiamo a votare, andiamo a votare con entusiasmo, perché con questi giovani amministratori, noi riaccendiamo la speranza di una vita migliore.

Riaccendiamo una speranza, perché la speranza l’ho perduta io nel 1955…e poi l’hanno perduta tutti gli altri miei paesani che dal 1956 all’anno 2010 hanno continuato ad emigrare anche, quando con la legge TURCO si regalavano 700 mila lire ai senza lavoro e cosi molti lavoratori Sangiovannesi ritornarono in paese per fare i disoccupati, intascare 700 mila lire e lavorare al nero, facendo la bella vita…La vita senza un VERO LAVORO non è una bella vita!

Questo e quanto ha saputo fare la SINISTRA che ora e allo sbaraglio e cerca nel SUD-ITALIA una via di uscita che non trova e non troverà.

Noi Calabresi, in Sila specialmente, abbiamo tutte le potenzialità e vi sono le premesse naturali per sviluppare alla grande il nostro territorio…dobbiamo, noi cittadini, vegliare e consegnare il governo delle nostre terre a uomini onesti, con idee nuove grandi ideali e capacità…a uomini che sperano con il CUORE di allontanare il MALE.

Arrivederci

Francois Xavier Nicoletti