COMUNICATO.

Si chiede scusa a tutti i lettori per il mancato aggiornamento del Blog in questi ultimi giorni, non imputabile alla redazione, ma a problemi tecnici.

L’attività adesso riprende normalmente.

Grazie

La Redazione

Blog “SGF IN PIAZZA”

 

La gente che scappa via.

imm 1.jpgMentre questo governo fa solo proclami, mentre giornali , televisioni  e l’informazione di regime,  per nascondere i veri problemi degli italiani, non fanno altro che parlare del caso Ruby, cosa che alla maggior parte dei cittadini non interessa, la gente scappa via da questa nostra Italia. Se qualcuno, o qualche giovane, o qualche famiglia, aveva pensato di emigrare al Nord Italia, oggi, mi spiace, non è più possibile neanche questo.

La speranza è quella di lottare qui nella nostra terra, mandando a casa questa classe politica, questa classe dirigente nonché la solita casta che hanno mangiato e continuano a mangiare tutto.

PGS

Lettera, di una famiglia italiana in fuga, a Beppe Grillo.

“Caro Beppe,

dopo averti strasostenuto da sempre, orgogliosamente votato e fatto tutto ciò che era in nostro potere per sostenere te e il MoVimento, purtroppo siamo costretti a lasciare l’Italia. Abbiamo aspettato e sperato fino all’ultimo. Non ce la facciamo più ed io in primis, stroncato da tasse e poco lavoro, o mi suicido o vado verso un Paese che mi offre stipendio e vita più agevole. L’Inghilterra. Nel giro di 15 giorni avevo mandato dei curriculum, sostenuto 3 colloqui via skype e firmato il contratto di lavoro a tempo indeterminato del posto che ho scelto. La mia famiglia si unirà a me il prima possibile. Continueremo a sostenere e votare il M5S a vita, finché non spazzerà via tutto il marciume che ci ha condotto a questi punti. Lasciamo a malincuore l’amata Liguria e siamo sicuri che prima o poi le cose cambieranno, per noi il tempo però era scaduto. Con immutato affetto, da Rapallo.” Antonio Stefania e Jacopo (che a 9 anni sa già per chi votare).

Abolizione province – Suvvia, oltre ai proclami si faccia vedere qualcosa di concreto!

province-italiane.gifVediamo di cosa è capace questo governo!

Dal Blog di Beppe Grillo

M5S: Abolire subito le province e risparmiare 2 miliardi.

Il ministro Delrio vuole abolire le province. Farlo è molto semplice: il M5S ha già depositato una proposta di legge costituzionale alla Camera per abolirle. Il governo con Delrio la calendarizzi subito e la voti al più presto in Parlamento

“Il Movimento 5 Stelle da sempre è per l’abolizione delle Province. Coerentemente da quando è nato, già con le prime liste civiche 5 stelle presentate nell’aprile 2008, non si presenta per le elezioni di tale ente (contrariamente a quanto fatto da tutti i partiti, ndr).
109 deputati del M5S hanno presentato la prima bozza del disegno di legge costituzionale per abolire le Province. Ieri il disegno di legge è stato ufficialmente depositato. Oggi, in Commissione Affari Costituzionali al Senato il ministro Delrio ha avanzato la proposta di abolire le province. Cogliamo la palla al balzo. Siamo una repubblica parlamentare la proposta di legge costituzionale, depositata dai nostri colleghi alla Camera, sia immediatamente calendarizzata per procedere al più presto alla votazione in Parlamento. Nelle elezioni amministrative del 2014 le Province dovranno essere solo un ricordo. Il personale amministrativo delle Province sarebbe comunque tutelato e le competenze ed il personale andrebbero distribuiti a Regioni e Comuni. Verrebbe invece tagliato il personale politico che fa aumentare la spesa pubblica alimentando la partitocrazia. Abolire le Province porterebbe ad un risparmio annuo di oltre 2 miliardi di euro. Proponiamo anche l’accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti in nuovi Comuni più grandi.” M5S Senato

Un Paese civile?

201210181413-800-l43-uomo-fuoco-fiamme-120319214432_medium-2.jpgRagusa, disperato, senza lavoro e con la casa all’asta per un debito, presso una banca, di soli 10 mila euro.

Il proprietario, con famiglia, si è cosparso di benzina e si è dato fuoco.

Mi domando dov’è la tutela dello stato nei confronti di questo disoccupato? Di quest’uomo? Di questa famiglia?  Dov’è la giustizia sociale? Dov’è la politica?  Dov’è il reddito di cittadinanza? Dov’è la solidarietà? Dov’è questa classe dirigente? Dove sono questi partiti? Dov’è questo governo? Dove sono i soldi per aiutare chi si trova in difficoltà? Dov’è questo Paese civile?

VERGOGNA!

VERGOGNA!

VERGOGNA!

PGS

 

La politica del gattopardo.

La Casta-gattopardo affossa la rivoluzione!  

Oltre la metà degli elettori, a febbraio, ha votato credendo a promesse di rinnovamento del sistema.

Due mesi dopo c’è l’inciucio Pd-Pdl. Napolitano confermato. E dinosauri-indagati nelle commissioni.

Non c’è accordo sul nuovo presidente della Repubblica? Teniamo quello vecchio. Non si riesce a fare un nuovo governo? Mettiamo insieme vecchia maggioranza e vecchia opposizione. Non c’è intesa sulle riforme? Rimandiamo a una Convenzione (che alla fine non si farà). La richiesta di cambiamento espressa dagli italiani nelle elezioni di febbraio è stata già affossata dal gattopardismo italiano, il “tutto cambi perché nulla cambi”. Il grande ritorno dei Cicchitto e dei Casini alle commissioni parlamentari ne è la conferma.

Così è andata in scena la politica del Gattopardo. E i problemi, che dovevano essere affrontati immediatamente, sono eternamente rinviati a saggi, convenzioni, larghe intese… Mentre i protagonisti dei passati fallimenti risorgono con nomine di prestigio, cresce lo scetticismo degli osservatori internazionali sulle reali chance dell’esecutivo di Letta di produrre risultati concreti per arginare la crisi.

Intanto i dati sull’economia e sull’occupazione in Italia si fanno sempre più drammatici.

Estratto da un articolo di Mario Portanova

“Il Fatto Quotidiano.it”  10 maggio 2013

Questa gente senza alcun pudore continua a mantenere tutti i privilegi mentre il Paese affoga nella più cupa miseria.

Parliamone!

Ne vogliamo parlare oppure sorvoliamo? Dalle nauseabonde cantine delle sezioni dei partiti hanno riesumato i cadaveri. Il fatto preoccupante è che questa gente c’è sempre stata. E’ colpa nostra che li abbiamo dimenticati. I nomi degli incaricati alle varie commissioni sono imbarazzanti. Gente ammuffita che faceva parte della prima guerra punica, già sconfitta dai cartaginesi, schiacciata dagli elefanti di Annibale sulle montagne innevate, mortificata dalle cannonate di Napoleone, presa a calci dai Garibaldini, esiliata in ogni dove, è ancora lì, rientrata dalla finestra, con la tuta nera per raschiare il fondo di questo paese beota. Ma li hai letti i nomi? Li hai visti i loro profili in rete? Hai letto i danni che hanno procurato ad ogni incarico assunto in passato?  Qualche Libero giornale ha avuto anche la sfrontatezza di polemizzare sul numero di poltrone assegnate ai portavoce della cittadinanza italiana, cioè gli unici motivati a fare i nostri interessi, affermando che sono collusi con la casta, poiché, in questo magna magna style, hanno ottenuto alcuni incarichi istituzionali. Parliamoci chiaro, a loro le poltrone in pelle, al movimento cinque stelle il seggiolone. E poi parlano di conflitto d’interesse. E’ in atto una guerra mediatica e politica di bibliche dimensioni . L’inciucio procede come una piovra dai lunghi tentacoli, che s’insinua tra le maglie della democrazia, e così pone i suoi commissari. C’è  molto da fare per scardinare la prepotenza e i tatticismi imperanti. Pensavate di poter abbattere il sistema con le votazioni? Pensavate che un’azienda adita alla frode, così ben oliata, potesse sfiorire con otto milioni e mezzo di voti contrari? Pensavate che questo paese avesse in seno una coscienza popolare? Si lo pensavamo. Abbiamo fatto male. Ci siamo sbagliati. Questi sono i danni del voto di scambio, delle raccomandazioni. Sono i danni dell’informazione mirata allo stordimento. Il governo dei morti viventi ha scoperchiato i covi dove teneva nascoste le sue salme. Tuttavia non si può auspicare che le salme siano in grado di amministrare i vivi. Tenteranno di prenotarci un posto all’obitorio. Come avvoltoi sulle carcasse si aggirano minacciosi. Sempre loro. Immersi nella cupidigia, anni siderali dalla gente che si è fidata eleggendo coloro che ci hanno distrutto e continueranno a farlo. Imbarazzanti. Andate a leggere i loro nomi, ripeto, andate a verificare le loro abilità tanto declamate. Eppure c’è un lato importante da sottolineare: da qualche mese anche il comune cittadino ne è al corrente. Il virus era stato prima ipotizzato, ora è allo scoperto. Il pus è appena sottopelle. Agli occhi di tutti. Basta fare come quando appare un foruncolo. E lo dobbiamo fare noi. Il popolo deve avere la forza intellettuale di comprendere che è finito il tempo del ricatto ideologico. Bisogna restituire alla politica la dignità del pensiero, al servizio del bene comune. Devono andare via. Questi mestieranti della politica da baraccone circense umiliano la nostra intelligenza.

Autore del post

Fabio Cap– Nato a Roma, mi occupo di Turismo, Arte, Archeologia, Musica e Spettacolo.

L’affossamento di San Giovanni in Fiore.

30909_117466521617919_6998534_n.jpgLa classe dirigente locale, l’informazione paurosa e pennivendola locale, la politica locale scellerata dei vecchi partiti politici con tutti i loro seguaci, iscritti, adepti e famigli, tutti coloro che hanno amministrato questo paese negli anni passati con diversi incarichi politici, di assessore, sindacali e di partito, nonché chi ha sempre fatto cattiva opposizione mortificando le istituzioni, contribuendo tutti allo smantellamento di una serie di servizi e mai lavorato  per un progetto serio per rilanciare la nostra comunità per  un futuro migliore, responsabili pro quota  dell’affossamento di San Giovanni in Fiore e di aver fatto scappare giovani, cittadini e famiglie intere dalla nostra città, OGGI NON POSSONO avere titoli per affermare che questo paese è stato affossato, sta morendo o forse è già morto sotto molteplici aspetti.

Basta con questi tentativi di riciclarsi e di riproporsi come nuovi! I cittadini sangiovannesi non hanno la memoria corta né l’anello al naso. C’è bisogno di facce nuove, di amministratori lungimiranti, coraggiosi e capaci, di giovani, di una nuova politica, di nuove competenze e di nuove idee per un nuovo progetto politico di crescita e di sviluppo per la nostra comunità.

Redazionale