San Giovanni in Fiore – Politica: difficile che si possa uscire dalla condizione in cui ci troviamo.

Domenica prossima si voterà. Avremo un nuovo Consiglio Comunale, una nuova Giunta e un nuovo Sindaco.

Sono convinto che i prossimi amministratori si siano armati di una grande forza di buona volontà, nonché di una gran bella dose di coraggio, per andare a governare il nostro Ente Comune, ma anche, sono sicuro, per andare a risolvere le numerose questioni che attanagliano la nostra comunità.

Qualcuno dirà che ho scoperto l’acqua calda. Perché è giusto che sia così, che ci sia qualcuno che ci provi, e si spera, giustamente, che si riesca a fare qualcosa, che si diano delle chance ai nuovi amministratori, ma anche, e soprattutto, che si diano delle chance di miglioramento, sotto tanti aspetti, alla popolazione sangiovannese.

Ma se ci addentriamo un po’ più da vicino nel nostro sistema di governare, in particolare nel sistema partitocratico, nel sistema della democrazia rappresentativa, ci accorgiamo che la realizzazione di queste chance si rivela illusoria come una fata Morgana, e probabilmente, come quando si prende un granchio, non priva di sgradevoli sorprese, come d’altronde è già successo.

Faccio un esempio molto semplice, ma anche molto significativo: oggi con il sistema della democrazia rappresentativa-partitocratica, il cittadino non conta nulla, perché con il sistema partitocratico che ci ritroviamo, anche gli amministratori che si votano, per andarci a rappresentare, non conteranno anch’essi nulla. Perché i nostri amministratori locali, con questo sistema partitocratico, hanno delle entità sopra di loro: presidenti e consiglieri regionali, parlamentari, senatori, ministri e capi-partito, a cui, per ragioni di consenso elettorale, dovranno dare conto delle loro decisioni, delle loro delibere, dei loro atti amministrativi, a discapito, quasi sempre, degli interessi della collettività.

Oggidì, con questo sistema partitocratico, il cittadino non partecipa in prima persona a tutte le decisioni che lo interessano direttamente e che riguardano il territorio in cui vive. È totalmente escluso dalla politica, dal governo della propria città.

Sempre con l’attuale sistema partitocratico, il Consiglio Comunale, la Giunta e il Sindaco, che dovrebbero rappresentare e soddisfare gli interessi della comunità e del bene comune, non sono altro che una “fictio iuris”.

Chi poi governa realmente nei piccoli centri sono le regioni, lo Stato, il potere centrale, oggi quest’Europa, perché tutte istituzioni invase dal potere partitocratico con tutti i suoi tentacoli nei vari settori economico, pubblico, finanziario e politico. Non che queste istituzioni non debbano esistere, il problema è che esse sono state sottomesse dal potere dei partiti per costringerle a fare gli interessi  di quest’ultimi, e non gli interessi dei cittadini.

Noi cittadini, ma spesso anche i nostri amministratori locali, non siamo nemmeno in grado di decidere se sulla nostra via va installato o meno un lampione. Appena decidiamo di uscire, la nostra potestà si ferma sull’uscio di casa.

Apparentemente partecipiamo, attraverso il meccanismo della democrazia rappresentativa, mandando i nostri concittadini amministratori seguaci dei partiti a rappresentarci, alla politica e al governo della città. In realtà la nostra partecipazione al governo della cosa pubblica e al controllo della stessa è poco o nulla.

Con il principio rappresentativo su cui si regge il cosiddetto sistema democratico, ma che in realtà è un sistema partitocratico, i nostri rappresentanti, in verità, non ci rappresentano, e di conseguenza non rappresentano gli interessi della nostra collettività. Molte volte non li conosciamo neppure. 

Considerando la consolidata pratica del trasformismo, spesso politicamente non sappiamo chi sono, a chi fanno capo, a chi diamo il voto. Ma quand’anche conoscessimo bene un candidato, il più delle volte non sappiamo, proprio perché il nostro voto è libero, se esso sarà influente o meno. Perché il voto, poi, si diversifica, si perde, laddove i veri detentori del potere elettorale, vale a dire gli apparati dei partiti politici, avranno un peso decisivo , e il più delle volte non a favore del bene comune.

E molte volte succede che anche gli amministratori che mandiamo al nostro Comune finiscono per non rappresentare nemmeno sé stessi, perché perdono, a loro volta, il potere di controllo sul governo della propria comunità, del proprio territorio, potere che, il più delle volte,  è stato anch’esso espropriato dagli apparati dei partiti politici a cui gli amministratori stessi appartengono.

Ecco perché sarà, a mio modesto parere, difficile risanare una condizione politica, sociale ed economica, come quella sangiovannese!

Cosa fare per il futuro?

Per il futuro cercare di coinvolgere e far partecipare alla politica persone che abbiano le mani libere, liste rionali, di volontari. Coinvolgere la società civile, le pro-loco, i giovani liberi, le associazioni, gli anziani e i pensionati con le loro ricche esperienze, i movimenti di liberi cittadini, professionisti liberi, comitati e quartieri vari. Ovviamente nessuno condizionato, ma sganciato dagli apparati, anche se tante volte furbescamente cambiano pelle, dei vecchi partiti politici.

Solo così si potrà governare nell’interesse della propria collettività, della propria città, del proprio territorio e del bene comune!

“Il nostro destino viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre azioni. Non possiamo cambiare il vento, ma possiamo orientare le vele.”  (Anthony Robbins)

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Elezioni comunali: ecco la linea del Meetup M5S SGF!

Avendo fatto la scelta di non partecipare con un nostro candidato alla carica di Sindaco né di presentare una nostra lista per questa tornata elettorale locale, molti cittadini ed elettori ci chiedono quale sia la nostra indicazione di voto per le prossime elezioni amministrative.

Teniamo a precisare che il M5S non è un partito politico inteso come quelli tradizionali, con leader, capi, capetti, con vassalli, valvassori e valvassini, lacchè e sodali, ma è, per l’appunto, un movimento. Un movimento di liberi cittadini, un movimento della società civile!

Premesso ciò, il Meetup M5S SGF non controlla alcun pacchetto di voti né alcun pacchetto di elettori o di cittadini. Il Meetup è costituito da tanti attivisti, iscritti e simpatizzanti, ma liberi cittadini, con le proprie sensibilità, con le proprie menti, le proprie idee. Il Meetup M5S SGF non tiene le persone in ostaggio né controlla la loro libertà di voto né intende per rispetto delle loro dignità, dare alcuna indicazione di voto.

Ognuno in base alla propria volontà, alle proprie impressioni, alla propria coerenza, alle proprie valutazioni e conoscenze, si comporterà, di conseguenza, in modo autonomo, come meglio riterrà opportuno, rispetto alle elezioni del prossimo 31 maggio.

Il Meetup M5S SGF, tuttavia, attenendosi a quello che è lo spirito, il progetto politico, le idee e gli obiettivi per cui è nato il movimento, non può, viste le note forze politiche locali e tanti suoi candidati, di scarso spessore, in campo, nonché il solito trasformismo e familismo, cantilene e ninne nanne varie, espressioni del vecchio sistema politico, che optare, in questa tornata elettorale, per l’astensione dal voto.

Il Meetup M5S non può avallare né sostenere, indirettamente, le patologie storiche di questo sistema partitocratico e politico locale che tanti danni, negli anni, ha provocato alla Città di San Giovanni in Fiore.

Noi vogliamo essere la vera alternativa a questo sistema, a questa logica politica. Sistema e logica che sono destinati, sempre politicamente parlando, a scomparire, a dissolversi, a sciogliersi come neve al sole. C’è solo da dare ancora un po’ più di tempo al tempo. I cittadini, crediamo, debbano maturare ancora per un bel po’ per capire che chi ha prodotto solo disastri in questa comunità non può essere la rinascita né il nuovo della città. Si può, con i soliti politicanti, migliorare? No! Si potrà solo peggiorare ulteriormente.

Noi vogliamo essere il futuro per la buona ed onesta politica nella Città di Gioacchino, e non per un sistema politico ormai obsoleto e lontano dalla società civile sangiovannese. Ma ciò, soprattutto, dipenderà da una nuova forma mentis politica dei cittadini, i quali, sebbene abbiano visto solo disastri, sentito promesse e ingoiato solo rospi, devono ancora, purtroppo, fare i dovuti percorsi mentali, sociali, culturali, politici e amministrativi.

Meetup M5S SGF

All’ombra di San Giovanni in Fiore.

Sono ormai diversi anni che i miei libri mi portano a incontrare lettori di ogni genere ed età. Spesso, giovani studenti delle scuole medie superiori e delle università, ma anche di circoli culturali e politici, come i prossimi che incontrerò a Bologna e Trento. L’esperienza fatta a San Giovanni in Fiore nella giornata di martedì 19 maggio è stata da me archiviata come fra le più interessanti e gratificanti in assoluto, per il livello dei giovani interlocutori, evidentemente frutto di quella che possiamo sì definire “La buona scuola”: non uno slogan propagandistico, ma una realtà che racconterò come esempio ogni volta in cui mi si presenterà l’occasione. Il mio personale ringraziamento va alla prof. Gabriella Militerno che ha fortemente voluto questo incontro, organizzando al meglio il tutto, fino ad occuparsi della logistica di un mio spostamento di oltre 1000 chilometri. Nell’occasione, dalla dirigente scolastica, Angela Audia, agli altri professori coinvolti nell’evento, ho avuto modo di entrare in contatto con una realtà composta da insegnanti capaci di trasmettere il virus dell’amore per la curiosità e la cultura. Una “scuola di vita” tout-court che andrebbe presa come parametro di riferimento per chiunque operi col più sensibile e importanti dei materiali: quello umano.

PINO CASAMASSIMA

San Giovanni in Fiore – Campagna elettorale amministrative: manca un vero progetto politico.

Poco o nulla è emerso dall’apertura della campagna elettorale delle forze politiche in campo. Non abbiamo ravvisato alcun progetto politico per la ripresa della comunità sangiovannese. Dai discorsi  dei candidati sindaci e consiglieri non traspare alcunché di innovativo, emerge la solita solfa, la solita noiosa tiritera: arriva il politico nazionale o regionale di turno per dare man forte ai candidati sindaci e si continua a fare campagna elettorale con il vecchio modo di promettere e con la, ormai, stancante demagogia.

Non abbiamo udito di un reale progetto politico-amministrativo finalizzato alla vera crescita di San Giovanni in Fiore, alla sua ripresa sotto molteplici aspetti. Che cosa, realmente, si intende fare, con quali passi e progetti? Nessuna visione complessiva del territorio. Sulla sanità la solita retorica. Cultura e turismo allo zero assoluto. Per ambiente, economia e rifiuti, nessuna nuova idea.

Insomma nessuna individuazione di alcun progetto per la nostra Città che possa vederla come protagonista di un territorio a vocazione turistica per il rilancio dell’occupazione e del lavoro, in un’ottica opposta alla linea tracciata dal vecchio modo di fare politica, allo stantio sistema partitocratico e alla sempre più dannosa superficialità con la quale si è continuamente amministrata una realtà come quella sangiovannese.

Abbiamo fatto una proposta semplice sulla riduzione dei costi della politica locale verso cui, almeno fino a questo momento, neanche un accenno è stato fatto. Eppure si potrebbe, se ci fosse la volontà, almeno, iniziare a programmare cose semplici ed immediatamente fattibili.

Per realizzare delle semplici proposte non vi è alcun bisogno di aperture di tavoli, discussioni e perditempo, come ha prospettato qualcuno, che non sarebbe altro, poi, che una scusa per non realizzare mai alcunché. Basterebbe che il prossimo Sindaco e la sua Giunta adottassero dei semplici provvedimenti amministrativi e tutto sarebbe più facile. Punto!

Noi continueremo a vigilare e a fare le nostre proposte.

Meetup M5S SGF

Amministrative San Giovanni in Fiore: una proposta semplice.

Ecco una delle nostre prime proposte ai due candidati alla carica di Sindaco per il Comune di San Giovanni in Fiore.

Proponiamo che venga da subito preso impegno pubblico, durante questa campagna elettorale,in presenza dei cittadini ed elettori sangiovannesi, con attuazione concreta, appena insediatasi la nuova giunta, di una riduzione dei costi della politica locale.

In particolare proponiamo un taglio del 50% per i compensi del Sindaco, Staff ed i  componenti la prossima Giunta, nonché del Presidente del Consiglio Comunale, nel caso questi dovessero avere già un’occupazione effettiva, e del 25% nel caso non avessero già un’occupazione lavorativa.

In un momento di crisi economica, di drammatico dissesto finanziario e di sfiducia nelle istituzioni e in generale nella politica, è quanto mai importante che il Sindaco, gli assessori, il Presidente del Consiglio diano un’immagine di sobrietà e compartecipazione: il taglio dei compensi permetterebbe di risparmiare economie per il sociale e soprattutto di riacquistare credibilità.

Per San Giovanni in Fiore tagliare i costi della politica  è un atto dovuto in un momento in cui si chiedono maggiori sacrifici ai cittadini, sempre causa dissesto, quando tante famiglie non arrivano alla terza settimana e tanti commercianti, artigiani e piccoli imprenditori vedono a rischio i sacrifici di una vita a causa della crisi. In questo quadro anche la politica deve dare l’esempio con dei fatti concreti e tangibili, senza tanti giri di parole.

Proponiamo che con il ricavato dei tagli dei costi della politica venga creato un fondo da destinare in parte a favore dell’assistenza sociale per le famiglie in difficoltà, e in parte per delle utilità sociali.

Il tutto con la creazione di un capitolo di spesa ad hoc a destinazione vincolata per garantire la massima trasparenza di gestione.

Con ciò, siamo consapevoli, non si risolveranno i tantissimi e molteplici problemi finanziari del Comune, ma si potrebbe dare, a differenza delle precedenti amministrazioni, un forte segnale di discontinuità, di novità, ed un forte segnale di vera passione politica e,  soprattutto, una risposta che la buona ed onesta amministrazione può e deve dare.

Siamo certi che questa nostra semplice proposta  verrà accolta da entrambi i candidati alla carica di Sindaco. Tuttavia, qualora ciò non dovesse accadere, per quanto ci riguarda, insieme, siamo sicuri, ai tanti cittadini ed elettori sangiovannesi, non potremmo che prenderne atto con amarezza.

Anche attuando tali proposte significa essere realmente diversi, da dentro!

Meetup M5S SGF

Elezioni comunali San Giovanni in Fiore: la mediocrità in scena.

Oltre ai due canditati alla carica di sindaco abbiamo sette liste per 112 candidati a consigliere comunale.

In vista delle prossime amministrative, San Giovanni in Fiore, man mano che passano i giorni, anche se sulla carta si conoscono i nomi, si copre dei volti dei candidati. Dando una sbirciata ci si rende conto che girano gli stessi soggetti onnipresenti che non hanno mai combinato alcunché, vecchi parrucconi dietro a qualche giovane volto e i sempiterni arraffoni scesi in campo per i propri interessi, nonché per quelli dei propri familiari. Ma la cosa che più preoccupa, a mio parere, è che vi sono poche idee in giro, parole ripetute e creatività prossima allo zero. Sono i segnali dell’ improvvisazione, della mancanza di professionalità e progettualità politiche.

Sia da una parte che dall’altra, più che emergere, almeno fino ad oggi, un quadro di chiara programmazione per risolvere qualche problematica cittadina, si pensa molto di più ad ottenere il consenso tramite metodologie della vecchia politica, nonché dello scorso millennio. Il dato ancora più preoccupante è che le stesse caratteristiche e gli stessi comportamenti dei politici di lungo corso siano adoperate ancora oggi dai tanti giovani che si candidano per la prima volta: messaggi e parole già sentiti, poca programmazione, vedute poco lungimiranti, scarsa sensibilità per il bene comune, ma anche un uso distorto, sottovalutando l’intelligenza di tanti cittadini, delle strategie (panem et circenses!!!) a supporto delle proprie candidature. Per non parlare, poi, delle mai richieste giustificazioni di alcune mancate candidature: nessuno si straccerà le vesti né cadrà in disperazione, né, se ci sono dei colpevoli, questi si cospargeranno il capo di cenere.

In questo quadro, a vincere è la mediocrità.

Mediocrità diffusa. Come mediocre è la politica che si esprime e che si è sempre espressa in questa nostra comunità conducendoci, nel corso degli anni, nella nota situazione attuale.

Una piccola oligarchia decisamente mediocre. Basta passare in rassegna i nomi di tanti candidati che si presentano alle elezioni. Un crepuscolo politico, con una classe politica e dirigente ai minimi termini, scarsa di senso del bene della collettività e delle istituzioni. Preminente preoccupazione e unica ambizione, il potere. Non per un uso in spirito di servizio, ma pro domo sua: per sé stessi, per il sistema di potere e partitocratico di cui si è espressione, per gli affari propri e dei propri familiari, amici e sodali. Oggi con una differenza: NON C’È PIÙ TRIPPA PER GATTI A CAUSA DEL DISSESTO FINANZIARIO!

Tanti candidati, muniti di ginocchiere, hanno capi e capetti. Proni, genuflessi, e qualche volta, forse anche fessi. Una prospettiva politica dove tutto agirà, conterà, condizionerà, e dove più debole è proprio la politica con la P maiuscola! Insomma sostanza politica debole, confusa, e spesso anche contraddittoria.

È ovvio che in questo declino politico locale tanti elettori, sempre a mio avviso, sono molto indecisi. Non vi sono i parametri ai quali rifarsi per compiere una scelta ponderata!

Si dice che votare è un diritto-dovere. Ma non è sempre andata così. La storia ce lo insegna.

E c’è sempre gran parte del popolo sangiovannese che ha la voglia di farsi valere, nell’interesse generale di cui oggi si è persa traccia, grazie anche a questa mediocrità politica che ancora incombe sulla vastità della scena elettorale locale di questo maggio 2015.

Eppure c’è ancora chi crede alle favole!!!

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Elezioni comunali.

Si sono chiusi i giochi: sette liste e solo due i candidati alla carica di sindaco per le amministrative sangiovannesi del 31 maggio 2015. Dopo circa otto mesi di commissariamento San Giovanni in Fiore tornerà ad avere una guida politica. Guida che dovrà vedersela con un bilancio comunale su cui gravano diversi milioni di euro di debiti.

La Città di Gioacchino cerca un futuro ed una rinascita tra i vecchi partiti (responsabili pro quota, insieme all’ultima amministrazione, della disastrosa situazione attuale sotto i profili finanziario, occupazionale, politico, economico, sociale, culturale ed ambientale), tra qualche lista civica zeppa di finti volti nuovi, tra fantasmi del passato e tra qualche nuova forza frammentata.

Con sei liste che sostengono un candidato, e una sola che sostiene l’atro, la vittoria del candidato sindaco sostenuto da più liste, ma anche per altri ovvii motivi, sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo, scontata.

Il punto però è un altro: è l’altezza della montagna di debiti, triste dimensione, con tutte le conseguenze del caso, che preoccupa la cittadinanza. Un dissesto finanziario con il quale la prossima giunta e il prossimo consiglio comunale dovranno confrontarsi.

La situazione qui a San Giovanni in Fiore peggiora ogni giorno di più, ma non si può ignorare il malcontento che serpeggia tra la comunità e tutti i cittadini sangiovannesi. Certo, non si pretende la bacchetta magica, ma bisognerà confrontarsi con i problemi senza raccontare più favole, senza alcun manuale Cencelli, senza avere ambizioni personali e fare i soliti giochetti politici.

Chi si assumerà l’onere di governare la Città di San Giovanni in Fiore lo dovrà fare in modo CONCRETO, TRASPARENTE, COMPETENTE E ONESTO!

Noi, per il momento, saremo qui, a vigilare, ma anche, e soprattutto, propositivi!

Infine, siamo qui in attesa di conoscere qualche dettaglio dei programmi amministrativi di entrambi i candidati alla carica di sindaco.

Buona campagna elettorale!

Meetup M5S SGF

1° Maggio 2015

LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Principi fondamentali

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

 La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.