Portale del Comune di San Giovanni in Fiore

Cara Amministrazione Comunale di San Giovanni in Fiore,

aggiornate il sito istituzionale online del Comune, ma soprattutto rispondete alle segnalazioni che i cittadini vi inviano attraverso tale sito! Anche da queste cose si evince l’efficacia e la sensibilità di una buona amministrazione.

Tuttavia colgo l’occasione per informarvi che ho inviato diverse segnalazioni, sempre attraverso tale sito istituzionale online, di circa alcune buche, abbastanza grandi , localizzate nella centralissima Via G. D’Annunzio, di cui una proprio di fronte all’abitazione del sottoscritto al numero civico 43, da dove nei giorni di pioggia, (fortunatamente grazie a Dio il tempo in questo periodo è molto bello) quando vi passano le auto sopra, il fango che ivi si forma, viene schizzato dappertutto: sull’uscio di casa, sul cancello, sulle ringhiere e anche su alcune finestre non molto alte.

Cordiali saluti

P.S.

Gli annunci, i proclami, i tagli di nastri, le deposizioni di corone, le ricorrenze, manifestazioni  e contorni vari, vanno bene, ci mancherebbe altro, ma cerchiamo di guardare anche ai quotidiani e reali problemi dei cittadini, almeno a quelli più facilmente risolvibili.

Grazie e buon lavoro!

Pietro Giovanni Spadafora

Cittadino sangiovannese

Comune San Giovanni in Fiore: tutti i dipendenti comunali dovranno restituire parecchi soldi alle casse comunali.

Dopo una verifica ispettiva sotto il profilo Amministrativo-Contabile da parte della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, eseguita l’anno scorso nel periodo 7 aprile/15 maggio 2014, nonché considerato il dissesto finanziario del Comune, tutti i dipendenti comunali dovranno restituire le somme percepite indebitamente, essendovi delle valide ragioni per le quali il percipiente non aveva diritto alle somme corrisposte.

Il rilievo recita così:

“Mancato rispetto dei principi di selettività meritocratica previsti dalla normativa vigente per l’effettuazione delle progressioni economiche orizzontali, con conseguente attribuzione generalizzata e , a volte, con effetto retroattivo,  del relativo beneficio retributivo”.

Per saperne di più:

 http://albosangiovanniinfiore.asmenet.it/allegati.php?id_doc=29170729&sez=p&data1=29/07/2015&data2=13/08/2015

Pietro Giovanni Spadafora

Lavoro, Fmi gela l’Italia: ‘Livelli pre-crisi tra 20 anni’.

L’Italia per uscire dal crollo dell’occupazione e tornare ai livelli pre-crisi ci vorranno vent’anni. E’ quanto sottolinea il Fondo monetario internazionale in un rapporto sull’Eurozona.

Altro che stagioni di riforme senza precedenti come dice il Bomba.

Jobs Act, riforma scuola, tagli sanità, maxemendamenti, riforma giustizia, riforma pubblica amministrazione, riforma sulle tasse, prese in giro, porcate varie e inciuci regionali, non serviranno a nulla!

I signori del Governo e tanti altri nel Parlamento, insieme ai loro partiti, pensano solo a stare incollati alle poltrone, nonché a salvare tanti deputati delinquenti dagli arresti, trascurando le vere esigenze degli italiani.

Meditiamo cari cittadini, meditiamo!

 

San Giovanni in Fiore – L’incomprensibile e deleteria staticità della società sangiovannese.

Sebbene in mezzo secolo tante fandonie siano state raccontate ai sangiovannesi da parte della classe politica e dirigente locali, essi hanno continuato a votare e a pensare sempre allo stesso modo, per vivere sempre allo stesso modo, per mantenere sempre le stesse condizioni di vita, ma anche per peggiorare sempre allo stesso modo. E oggi i disastri, di una comunità come quella sangiovannese, sono sotto gli occhi di tutti. (Vedasi sanità, dissesto finanziario, cultura ecc. ecc.)

Sono convinto che i sangiovannesi non votano mai a caso, ma scelgono chi li deve rappresentare, e le ultime elezioni regionali e amministrative locali lo hanno ribadito.

Qualcuno dirà che ho scoperto l’acqua calda, ma con un po’ più di attenzione si scopre che i sangiovannesi votano consapevolmente per non cambiare mai un tubo, ma inconsapevolmente per peggiorare la loro situazione.

A San Giovanni in Fiore esistono due blocchi sociali. Un blocco, il primo, è costituito da tantissimi giovani, senza un futuro, magari con un lavoro precario o disoccupati, spesso laureati o diplomati, che sentono di vivere soffocati con un cappio al collo, sotto un cielo pieno di nubi nere. Va detto che questi ragazzi cercano spesso una via d’uscita, vorrebbero diventare loro stessi politici, istituzioni, insomma vorrebbero cambiare qualcosa, rovesciare il tavolo, costruire una nuova San Giovanni in Fiore sulle macerie. A questo blocco sociale appartengono diverse famiglie con tanti problemi, soprattutto economici, coloro che percepiscono una pensione da fame, piccoli commercianti, artigiani, e persone che ancora hanno qualche piccolo mestiere, ma che vivendo sotto un regime di polizia fiscale, per paura chiudono bottega. Questi, se presi dalla disperazione, scappano, tutti.

Va anche detto che spesso ai genitori, quelli più benestanti, non importa nulla del futuro dei propri ragazzi, essendo convinti che con la solita umiliante paghetta, o anche con qualche dono più consistente, tipo una piccola auto, e poi più in là con una buona eredità, riescono a sopperire alla loro inesistente prospettiva di un futuro dignitoso.

L’altro blocco sociale, il secondo, è costituito da chi vuole mantenere lo status quo, la maggior parte dei sangiovannesi, i benestanti e i ricchi, ossia da tutti coloro che hanno attraversato diverse crisi negli anni passati e anche la crisi iniziata dal 2008, più o meno indenni, mantenendo lo stesso potere d’acquisto; da una gran parte di dipendenti di enti pubblici, ma anche di dipendenti delle cosiddette Enel, Telecom poste, banche ecc.; da chi ha una pensione superiore ai 2.500-3.000 euro lordi mensili; dalla grande cerchia di chi vive di politica, di sindacato, di partiti vari e chi più ne ha più ne metta.

L’esistenza di questi due blocchi sta creando, nella nostra comunità, una certa asimmetria sociale. Abbiamo due società sangiovannesi che convivono senza comunicare tra loro. Il primo blocco vorrebbe un rinnovamento, sotto tanti aspetti, il secondo blocco vuole, e lo fa con tutte le forze, la continuità, anche a costo di perdere una serie di servizi sociali, sanitari, culturali e tanti altri. Il primo blocco non ha nulla da perdere, non ha un futuro, e non avrà mai una pensione, può solo lasciare questo paese. Il secondo blocco non vuole mollare nulla, ha un discreto conto corrente, una buona pensione e la sicurezza di un posto di lavoro pubblico.

Ma vista e considerata la situazione politica, sociale, economica e, soprattutto, occupazionale, sta iniziando a profilarsi a grandi linee uno scontro generazionale sotto tanti profili. Chi fa parte del primo blocco vota in generale per il cambiamento, per i nuovi movimenti ecc., ma è una minima parte. Chi invece fa parte del secondo blocco vota per i partiti tradizionali.

Certo tutto è legittimo e democratico, non vi è nessuno scandalo in questo modo di votare. Ma facendo un discorso un po’ più generale, queste giovani generazioni stanno sopportando il peso del presente senza avere alcun futuro. Non si può pensare che lo faranno ancora per molto. Il fatto è che questo peso è insostenibile, lo status quo è insostenibile.

Cosa succederà in futuro? Non lo so! Spero solo bene!

Una cosa, però, va detta con molta franchezza!

Se non ci sarà un’inversione di tendenza, spariti gli anziani, la Città di San Giovanni in Fiore potrebbe essere destinata, veramente, anch’essa a sparire.

Non ce lo possiamo permettere!!!

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Una telefonata può salvare la vita, ma non certo un ospedale.

Siamo contenti per i contatti telefonici tra il nostro Sindaco e il Commissario regionale per la sanità calabrese con la promessa di un incontro. Va bene anche l’entusiasmo tra la gente, ma noi del Meetup M5S SGF stiamo un po’ più con i piedi per terra. Una telefonata può salvare la vita, ma non certo un ospedale!

Tuttavia aspettiamo i fatti e poi giudichiamo come dice lo stesso Sindaco. Intanto la cosa certa è che questo nostro nosocomio va sempre più indietro, sotto ogni aspetto.

Speriamo bene, per tutti, per la collettività, per la nostra comunità, per la nostra salute!!!

Meetup M5S SGF

Calabria, San Giovanni in Fiore, rifiuti: inutile girarci intorno, questa è la strada da seguire per il futuro.

Vista e considerata l’attuale situazione dei rifiuti in Calabria e di conseguenza nel nostro paese, qui di seguito un estratto del Progetto Rifiuti Regionale del M5S , che al momento è l’unico progetto strutturato e presentato con conferenza stampa.

Per chi, invece, volesse approfondire, troverà in fondo alla pagina il link di  tutto il Progetto Rifiuti Regionale del M5S.

STRATEGIA RIFIUTI ZERO E IL METODO DELLE 5 R

Per uscire definitivamente dallo stato di emergenza perenne in cui ci troviamo occorre adottare un metodo nuovo in grado di risolvere definitivamente il problema endemico della gestione dei rifiuti.

Il metodo della “Strategia Rifiuti Zero” delle 5 R, ovvero:

1- Rieducazione

2- Riduzione rifiuti

3- Riutilizzo dell’utilizzabile

4- Raccolta differenziata

5- Riciclo,

prendendo a modello realtà come Capannori e Vedelago, anche per l’adozione di protocolli

immediatamente applicabili che coinvolgano direttamente i cittadini anche nelle scelte di gestione.

Momento essenziale, quello del coinvolgimento diretto dei cittadini calabresi, perché solo attraverso una assunzione di responsabilità diretta da parte della popolazione calabrese che influenzi i suoi rappresentanti, si potrà realizzare la c.d. strategia “Rifiuti Zero” che è il fine ultimo di questo piano.

I VARI MOMENTI – STEP – PER LA SUA REALIZZAZIONE

La proposta del Coordinamento Calabria del Movimento 5 Stelle è rivoluzionaria: chiediamo la semplice applicazione della normativa vigente.

L’Unione Europea infatti, persegue da tempo l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della produzione e dello smaltimento dei rifiuti come viene anche suggerito dalle Organizzazioni Mondiali attente alla salute dell’uomo e dell’ambiente (ricordiamo tra tutte la conferenza sullo sviluppo sostenibile: Ambiente Umano, voluta dall’ONU) e finalmente grazie all’ultimo T.U. Ambientale legge anche in Italia.

L’Unione legifera e consiglia di ricorrere alle fonti rinnovabili, al riciclaggio e ad una gestione razionale dei residui.

Ovvero la strategia proposta è di dare spazio ad opere di prevenzione quindi educare a produrre meno rifiuti durante tutto il ciclo di vita di un certo prodotto e predisporre gli strumenti per correggere i danni causati all’ambiente, attivando il riuso e il riciclo, introducendo anche le contribuzioni in denaro per chi inquina a favore di chi invece è attento alla salubrità dell’ambiente (chi inquina paga e chi non inquina riceve benefici).

Il Coordinamento Calabria del Movimento 5 Stelle, tramite l’analisi sulle tante valutazioni, proposte e realizzazioni prodotte dall’intelligenza collettiva in rete degli esperti di settore, dai Cittadini, dai comitati e delle associazioni e dagli Enti Locali virtuosi, si vuole costituire come portavoce di una corretta e concreta soluzione con chi ci sta, senza alcuna barriera ideologica.

Noi vogliamo importare anche in Calabria un progetto già altrove realizzato che è diametralmente alternativo a quello fino ad oggi perpetrato da questa classe politica: la “Strategia Rifiuti Zero per la Calabria”; strategia articolata e su cui, fortunatamente, non dobbiamo inventarci nulla, perché incentrata su due delle migliori esperienze realizzate in Italia: “Centro Riciclo di Vedelago” e “Sistema Rifiuti Zero di Capannori” che sono diventate anche punto di riferimento per l’Europa.

LA PREVENZIONE: PRIMO PASSO PER RIDURRE I RIFIUTI

Parlare di riciclaggio/riuso non avrebbe senso, nell’ottica sopra richiamata di una nuova politica della comunità indirizzata verso un suo sviluppo sostenibile, se non venisse posto quale primo momento, così nella gerarchia degli interventi richiamati dalla Legge, quello della prevenzione.

Questa rappresenta il primo tassello per realizzare quel meccanismo virtuoso di cooperazione responsabile tra produttori/imprenditori e amministratori/legislatori con le comunità locali di cittadini/consumatori.

Unico sistema efficace in cui ognuno, consapevole del proprio ruolo e della propria importanza per il bene complessivo della collettività di cui è parte, diviene strumento/fine efficace per garantire la diminuzione e il ri-orientamento dei consumi verso nuovi prodotti riciclabili e riutilizzabili; così da invertire l’attuale meccanismo basato sull’aumento continuo della produzione di beni e sul relativo continuo aumento del consumo di energia per produrli ed in ultimo sul continuo aumento di quanto resta del post-consumo inutilizzabile.

Si propongono in quest’ottica, pertanto, una serie di azioni significative in tema di riduzione che, sulla base di esperienze già consolidate in altre Regioni e in linea con la legge, permettono di ottenere in un breve lasso di tempo una riduzione di almeno 100 Kg / anno / abitante di “rifiuti” prodotti.

Azioni indirizzate verso il riciclo/riuso dei materiali che però sono del tutte ignorate dalle

amministrazioni locali che legiferano e gestiscono il ciclo dei rifiuti pensandolo solo all’interno di un circuito raccolta/trattamento dei rifiuti da finalizzare/valorizzare al sistema discarica/inceneritore.

Anche l’ultimo ed inutile Piano dei Rifiuti voluto dal Commissario all’Emergenza della Regione Calabria non si discosta da questo piano e, proprio per questo, era destinato a fallire sin dalla sua formulazione visto che si basava su due assiomi: aumento della produzione del “rifiuto” e sua necessaria “valorizzazione” (cioè pensato quale “combustibile” da portare all’inceneritore), ai fini energetici.

Infatti anche se la RD era prevista ed auspicata, lo era semplicemente perché funzionale alla produzione di un migliore combustibile da incenerire; tanto è vero che nessuna risorsa era impegnata per gli impianti di recupero/riciclaggio/riuso di cui, peraltro, non vi è traccia nel piano medesimo. Mentre è stato prodigo di finanziamenti per l’impiantistica relativa alla fase di smaltimento sotto forma del ricorso alle discariche e della filiera degli impianti di preselezione / produzione di cdr e degli annessi inceneritori potenziati per smaltire un quantitativo di cdr incompatibile con gli obiettivi di legge in materia di raccolta differenziata. Come è facile intuire, se si fosse indirizzata la politica sulla gestione dei rifiuti verso la loro diminuzione e la gestione di ciò che residua per il loro riuso/riutilizzo, nulla o poco si sarebbe potuto residuare/recuperare (“valorizzare”) da inviare in discariche e, tanto meno, agli inceneritori. Gli unici ad averne tratto vantaggio, quindi, non potevano che essere gli imprenditori del settore e la classe politica parassitaria che attraverso la gestione delle risorse paradossalmente indirizzate a perpetuare l’esistente, ha potuto mantenere il suo controllo sull’elettorato/popolazione sempre affamata di lavoro.

Progetto Rifiuti Regionale del M5S:

 http://files.meetup.com/209399/Versione%207.8%20Progetto%20Regionale%20Rifiuti%20Movimento%205%20Stelle%20Calab.pdf

Meetup M5S SGF

San Giovanni in Fiore – Comune: necessaria “operazione verità”!

Riteniamo che sia arrivato il momento di una “operazione verità” su alcune tematiche di vitale importanza per la comunità sangiovannese.

Invitiamo ufficialmente il Sindaco Giuseppe Belcastro e la sua Giunta di indire un incontro pubblico, con tutta la cittadinanza, per fare chiarezza, una volta per tutte e, dati alla mano, per spiegare alla Città come stanno davvero le cose per quanto riguarda:

1.     Bilancio Comunale

Visto ciò che si dice sul debito comunale a causa del quale i cittadini sangiovannesi sono vessati da tasse che rimangono, da ormai per troppo tempo, ai massimi  livelli consentiti dalla legge, chiediamo quali siano i reali numeri del suddetto debito comunale, nonché i numeri reali del piano di rientro, sempre che ve ne sia alcuno, nonché una chiara, reale e istituzionale  informazione per i sangiovannesi tutti, sul dissesto finanziario.

Sarà l’attuale primo cittadino, Giuseppe Belcastro, a decidere il come, la data e il luogo dell’incontro. Ciò è importante per parlare alla Città e chiarire come stanno realmente le cose. Ovviamente il Sindaco potrà essere supportato da un tecnico, un dirigente o un assessore del ramo, vista la delicatezza dell’argomento, e, ovviamente, lo invitiamo a presentarsi con tutti i documenti contabili che possano certificare quanto dirà parlando alla Città.

2.    Situazione Abbazia Florense

Che cosa si intende fare per il nostro monumento più importante per portarlo al suo antico splendore e farlo diventare punto di attrazione regionale e non solo.

3.    Situazione immobili di proprietà del Comune.

Quali, come e quanti immobili di proprietà del Comune sono utilizzabili o recuperabili affinché il loro utilizzo, eventualmente da parte di terzi, possa aiutare le casse del comune perennemente in rosso.

4.    Immigrati

Visto lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale e, soprattutto, in Calabria,  in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini  extracomunitari, considerato quanto si vocifera per la Città di San Giovanni in Fiore circa un’eventuale accoglienza di alcuni immigrati, si chiede se vi sia la pianificazione di una strategia a breve-medio termine che si ponga l’obiettivo  di accoglienza e di integrazione degli stessi, con una operazione di censimento di  strutture idonee in cui collocare gli stessi.

5.    Ospedale

Considerati gli ultimi sviluppi sulla questione della sanità in Calabria, si chiede quale sia realmente il destino del nostro nosocomio.

Riteniamo, infine, che tale “operazione verità”, per i punti di cui sopra, sia necessaria per la serenità e la convivenza civile, sotto tanti aspetti, della comunità sangiovannese tutta!!!

Meetup M5S SGF

La corruzione dei partiti politici italiani.

Le partitocrazie, nonché le cosiddette democrazie, dal punto di vista statistico e storico sono i regimi più corrotti. In Italia, per esempio, i partiti politici, anziché fare gli interessi della collettività e del bene comune, sono sempre in competizione per la conquista del potere. Essi hanno sempre bisogno del consenso e, non essendo sufficiente la loro propaganda nonché il controllo diretto o indiretto dei media, come la sempiterna lottizzazione del servizio pubblico della Rai, della carta stampata, dell’editoria e non solo, di conseguenza mirano, anche in modo spudorato, a comprarselo.

Questi partiti per comprarsi il consenso hanno bisogno di soldi, che, oltre a procurarseli con i cosiddetti rimborsi elettorali (che poi sarebbero i famosi finanziamenti pubblici ai partiti, aboliti già da molti anni con un referendum), se li procurano con appalti pubblici truccati quando sono a capo delle istituzioni, con gli affari illegali, le tangenti e le ruberie di vario genere. Un altro modo volgare per procurarsi il consenso è quello del clientelismo e delle varie affiliazioni, poco chiare, in cui il cittadino si vende in cambio di prebende, di vantaggi, di raccomandazioni varie, di protezione.

La maggior parte dei sostenitori della partitocrazia, che poi la scambiano per democrazia, afferma che ciò è fisiologico, è il prezzo da pagare alla cosiddetta libertà. Di quale libertà poi si tratti, vai a capire, si perché, qui, ci sarebbe molto da discutere. L’unica libertà garantita, a mio parere, è una certa libertà economica sulla quale, poiché si mantiene il sistema, si è disposti a chiudere un occhio, anzi tutti e due, in quanto spesso e volentieri, per essa, si violano brutalmente anche tanti diritti delle persone, dei cittadini, nonché la legge vera e propria.

Oggi tutti si dichiarano liberali, ma forse, e soprattutto in presenza di questa partitocrazia, di questo governo del “Bomba”, non vi è clima più illiberale di quest’epoca. Vedasi scuola, sanità, pensioni, disoccupazione giovanile, massacro della nostra Costituzione, un Parlamento che non lo fanno parlare, discutere, e chi più ne ha più ne metta.

Se la corruzione è una fisiologia della partitocrazia, e forse anche di questo nostro tipo di democrazia, allora in Italia, nelle regioni, nei nostri comuni, è una patologia. Non esiste più la vergogna! Oggi la corruzione è proterva, impunita, imprudente, esibita! Tutto ciò mette a nudo la vera natura della partitocrazia, di questi partiti politici italiani. Vedasi “Expo” di Milano, “Mose” di Venezia, “Mafia” Capitale, “Rimborsopoli” in Calabria.

In sostanza la partitocrazia, nonché questo tipo di democrazia rappresentativa, è un sistema truffaldino, talmente artefatto, artificioso, elegante, acuto, arguto e ingegnoso, per metterlo in quel posto ai cittadini, e, soprattutto,  a quei poveri affiliati, adepti, soci, seguaci, vecchi sodali e alla povera gente tutta, con il loro consenso.

Bisogna reagire a questi soprusi, a questi abusi, alla violazione dei nostri diritti, a queste sistematiche ruberie di denaro pubblico, cioè dei nostri soldi, spazzando via, una volta per tutte, questa truffa legalizzata!

Meditiamo cittadini, meditiamo!!!

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Una Giunta di pupi e giovani controfigure.

Ieri si è svolto il primo consiglio comunale e si sono distribuite le deleghe dei vari assessorati.

Va subito detto che il primo incontro tra i membri del neo consesso civico comunale, anziché essere caratterizzato ed essere improntato al dialogo, alla pace sociale e all’accordo politico, come auspicava il neo Sindaco, è stato caratterizzato, invece, dalla messa in scena delle solite scaramucce e delle note, sconce diatribe per il potere, nonché per il non rispetto di alcune regole nell’elezione di alcuni organismi, con cui ci ha abituato, già da anni, il vecchio modo di fare politica.

Se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, la mattinata di ieri era notevolmente densa di nubi, e anche molto nere.

Tuttavia, da questo primo consiglio è emerso, secondo la nostra opinione, che è stata nominata una giunta di pupi e controfigure. Sì, perché, se si va ad analizzare con attenzione chi è dietro ad ogni membro della Giunta, nonché del neo eletto Sindaco, si comprende subito che vi sono i vecchi manovratori della vecchia classe dirigente e politica, i quali  hanno fortemente  contribuito ad indebitare la nostra comunità. Altro che mani libere del Sindaco nelle scelte. Non vi è nessun nuovo, nessun cambiamento e nessuna prospettiva di una buona, nuova politica. Chi ha indebitato il comune portandoci alla situazione finanziaria attuale, non può, certo, a nostro parere, risanare il tutto con le stesse logiche partitocratiche e fallimentari, anche se si è dotato di pupi e giovani indottrinate controfigure. Insomma un vero bluff:  la vecchia, bella politica, che continua e si consolida e perennemente  in auge. Complimenti!!!

Alcuni consiglieri, in particolare i due eletti con il più alto numero di preferenze, si sono rammaricati, afflitti e angustiati per non aver visto utilizzato a loro favore, ma a favore di altri, il vecchio, noto manuale Cencelli. Per loro più preferenze equivaleva a più assessorati. Ci avevano creduto. Questa volta, però, la politica dei due e tre forni non ha funzionato, chissà perché, e, di conseguenza, si sono defilati dalla maggioranza. Ma anche questo è un altro bluff! Sì, perché, anche qui, vista e considerata la loro storia politica locale, emerge esclusivamente il più rozzo consociativismo con accordi e collaborazioni varie, non certo per il bene comune. Altro che opposizione!

Degno di nota è anche l’ intervento del più anziano renziano consigliere: ci si aspettava, almeno, una sua posizione di lotta interna un po’più diversa nei confronti del suo vecchio partito e del vecchio modo di concepire la politica, ma, considerate le sue prime dichiarazioni, pur di entrare nelle grazie del capo politico di turno, ha scambiato, forse, senza che se ne accorgesse, il microfono per un bel gran lecca lecca. Altro che rottamazione renziana! Questa è pura complicità!

Altra nota importante, che condividiamo, e che,  come Meetup, già facemmo durante la campagna elettorale, è la proposta dell’unico consigliere di opposizione, Antonio Lopez, circa l’inizio di una diminuzione dei costi della politica, a partire da quella che è l’indennità di carica del Presidente del Consiglio comunale.

Molta autoreferenzialità nel dichiarare che questa nuova Giunta sia una Giunta di qualità. Beh, noi diciamo che tutto  ciò è da vedere! E lo scopriremo solo vivendo!

Auguri San Giovanni in Fiore!!!

Meetup M5S SGF