La corruzione dei partiti politici italiani.

Le partitocrazie, nonché le cosiddette democrazie, dal punto di vista statistico e storico sono i regimi più corrotti. In Italia, per esempio, i partiti politici, anziché fare gli interessi della collettività e del bene comune, sono sempre in competizione per la conquista del potere. Essi hanno sempre bisogno del consenso e, non essendo sufficiente la loro propaganda nonché il controllo diretto o indiretto dei media, come la sempiterna lottizzazione del servizio pubblico della Rai, della carta stampata, dell’editoria e non solo, di conseguenza mirano, anche in modo spudorato, a comprarselo.

Questi partiti per comprarsi il consenso hanno bisogno di soldi, che, oltre a procurarseli con i cosiddetti rimborsi elettorali (che poi sarebbero i famosi finanziamenti pubblici ai partiti, aboliti già da molti anni con un referendum), se li procurano con appalti pubblici truccati quando sono a capo delle istituzioni, con gli affari illegali, le tangenti e le ruberie di vario genere. Un altro modo volgare per procurarsi il consenso è quello del clientelismo e delle varie affiliazioni, poco chiare, in cui il cittadino si vende in cambio di prebende, di vantaggi, di raccomandazioni varie, di protezione.

La maggior parte dei sostenitori della partitocrazia, che poi la scambiano per democrazia, afferma che ciò è fisiologico, è il prezzo da pagare alla cosiddetta libertà. Di quale libertà poi si tratti, vai a capire, si perché, qui, ci sarebbe molto da discutere. L’unica libertà garantita, a mio parere, è una certa libertà economica sulla quale, poiché si mantiene il sistema, si è disposti a chiudere un occhio, anzi tutti e due, in quanto spesso e volentieri, per essa, si violano brutalmente anche tanti diritti delle persone, dei cittadini, nonché la legge vera e propria.

Oggi tutti si dichiarano liberali, ma forse, e soprattutto in presenza di questa partitocrazia, di questo governo del “Bomba”, non vi è clima più illiberale di quest’epoca. Vedasi scuola, sanità, pensioni, disoccupazione giovanile, massacro della nostra Costituzione, un Parlamento che non lo fanno parlare, discutere, e chi più ne ha più ne metta.

Se la corruzione è una fisiologia della partitocrazia, e forse anche di questo nostro tipo di democrazia, allora in Italia, nelle regioni, nei nostri comuni, è una patologia. Non esiste più la vergogna! Oggi la corruzione è proterva, impunita, imprudente, esibita! Tutto ciò mette a nudo la vera natura della partitocrazia, di questi partiti politici italiani. Vedasi “Expo” di Milano, “Mose” di Venezia, “Mafia” Capitale, “Rimborsopoli” in Calabria.

In sostanza la partitocrazia, nonché questo tipo di democrazia rappresentativa, è un sistema truffaldino, talmente artefatto, artificioso, elegante, acuto, arguto e ingegnoso, per metterlo in quel posto ai cittadini, e, soprattutto,  a quei poveri affiliati, adepti, soci, seguaci, vecchi sodali e alla povera gente tutta, con il loro consenso.

Bisogna reagire a questi soprusi, a questi abusi, alla violazione dei nostri diritti, a queste sistematiche ruberie di denaro pubblico, cioè dei nostri soldi, spazzando via, una volta per tutte, questa truffa legalizzata!

Meditiamo cittadini, meditiamo!!!

Pietro Giovanni Spadafora

La corruzione dei partiti politici italiani.ultima modifica: 2015-07-12T04:01:41+02:00da pietrogiovanni1
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