Calabria, San Giovanni in Fiore, rifiuti: inutile girarci intorno, questa è la strada da seguire per il futuro.

Vista e considerata l’attuale situazione dei rifiuti in Calabria e di conseguenza nel nostro paese, qui di seguito un estratto del Progetto Rifiuti Regionale del M5S , che al momento è l’unico progetto strutturato e presentato con conferenza stampa.

Per chi, invece, volesse approfondire, troverà in fondo alla pagina il link di  tutto il Progetto Rifiuti Regionale del M5S.

STRATEGIA RIFIUTI ZERO E IL METODO DELLE 5 R

Per uscire definitivamente dallo stato di emergenza perenne in cui ci troviamo occorre adottare un metodo nuovo in grado di risolvere definitivamente il problema endemico della gestione dei rifiuti.

Il metodo della “Strategia Rifiuti Zero” delle 5 R, ovvero:

1- Rieducazione

2- Riduzione rifiuti

3- Riutilizzo dell’utilizzabile

4- Raccolta differenziata

5- Riciclo,

prendendo a modello realtà come Capannori e Vedelago, anche per l’adozione di protocolli

immediatamente applicabili che coinvolgano direttamente i cittadini anche nelle scelte di gestione.

Momento essenziale, quello del coinvolgimento diretto dei cittadini calabresi, perché solo attraverso una assunzione di responsabilità diretta da parte della popolazione calabrese che influenzi i suoi rappresentanti, si potrà realizzare la c.d. strategia “Rifiuti Zero” che è il fine ultimo di questo piano.

I VARI MOMENTI – STEP – PER LA SUA REALIZZAZIONE

La proposta del Coordinamento Calabria del Movimento 5 Stelle è rivoluzionaria: chiediamo la semplice applicazione della normativa vigente.

L’Unione Europea infatti, persegue da tempo l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della produzione e dello smaltimento dei rifiuti come viene anche suggerito dalle Organizzazioni Mondiali attente alla salute dell’uomo e dell’ambiente (ricordiamo tra tutte la conferenza sullo sviluppo sostenibile: Ambiente Umano, voluta dall’ONU) e finalmente grazie all’ultimo T.U. Ambientale legge anche in Italia.

L’Unione legifera e consiglia di ricorrere alle fonti rinnovabili, al riciclaggio e ad una gestione razionale dei residui.

Ovvero la strategia proposta è di dare spazio ad opere di prevenzione quindi educare a produrre meno rifiuti durante tutto il ciclo di vita di un certo prodotto e predisporre gli strumenti per correggere i danni causati all’ambiente, attivando il riuso e il riciclo, introducendo anche le contribuzioni in denaro per chi inquina a favore di chi invece è attento alla salubrità dell’ambiente (chi inquina paga e chi non inquina riceve benefici).

Il Coordinamento Calabria del Movimento 5 Stelle, tramite l’analisi sulle tante valutazioni, proposte e realizzazioni prodotte dall’intelligenza collettiva in rete degli esperti di settore, dai Cittadini, dai comitati e delle associazioni e dagli Enti Locali virtuosi, si vuole costituire come portavoce di una corretta e concreta soluzione con chi ci sta, senza alcuna barriera ideologica.

Noi vogliamo importare anche in Calabria un progetto già altrove realizzato che è diametralmente alternativo a quello fino ad oggi perpetrato da questa classe politica: la “Strategia Rifiuti Zero per la Calabria”; strategia articolata e su cui, fortunatamente, non dobbiamo inventarci nulla, perché incentrata su due delle migliori esperienze realizzate in Italia: “Centro Riciclo di Vedelago” e “Sistema Rifiuti Zero di Capannori” che sono diventate anche punto di riferimento per l’Europa.

LA PREVENZIONE: PRIMO PASSO PER RIDURRE I RIFIUTI

Parlare di riciclaggio/riuso non avrebbe senso, nell’ottica sopra richiamata di una nuova politica della comunità indirizzata verso un suo sviluppo sostenibile, se non venisse posto quale primo momento, così nella gerarchia degli interventi richiamati dalla Legge, quello della prevenzione.

Questa rappresenta il primo tassello per realizzare quel meccanismo virtuoso di cooperazione responsabile tra produttori/imprenditori e amministratori/legislatori con le comunità locali di cittadini/consumatori.

Unico sistema efficace in cui ognuno, consapevole del proprio ruolo e della propria importanza per il bene complessivo della collettività di cui è parte, diviene strumento/fine efficace per garantire la diminuzione e il ri-orientamento dei consumi verso nuovi prodotti riciclabili e riutilizzabili; così da invertire l’attuale meccanismo basato sull’aumento continuo della produzione di beni e sul relativo continuo aumento del consumo di energia per produrli ed in ultimo sul continuo aumento di quanto resta del post-consumo inutilizzabile.

Si propongono in quest’ottica, pertanto, una serie di azioni significative in tema di riduzione che, sulla base di esperienze già consolidate in altre Regioni e in linea con la legge, permettono di ottenere in un breve lasso di tempo una riduzione di almeno 100 Kg / anno / abitante di “rifiuti” prodotti.

Azioni indirizzate verso il riciclo/riuso dei materiali che però sono del tutte ignorate dalle

amministrazioni locali che legiferano e gestiscono il ciclo dei rifiuti pensandolo solo all’interno di un circuito raccolta/trattamento dei rifiuti da finalizzare/valorizzare al sistema discarica/inceneritore.

Anche l’ultimo ed inutile Piano dei Rifiuti voluto dal Commissario all’Emergenza della Regione Calabria non si discosta da questo piano e, proprio per questo, era destinato a fallire sin dalla sua formulazione visto che si basava su due assiomi: aumento della produzione del “rifiuto” e sua necessaria “valorizzazione” (cioè pensato quale “combustibile” da portare all’inceneritore), ai fini energetici.

Infatti anche se la RD era prevista ed auspicata, lo era semplicemente perché funzionale alla produzione di un migliore combustibile da incenerire; tanto è vero che nessuna risorsa era impegnata per gli impianti di recupero/riciclaggio/riuso di cui, peraltro, non vi è traccia nel piano medesimo. Mentre è stato prodigo di finanziamenti per l’impiantistica relativa alla fase di smaltimento sotto forma del ricorso alle discariche e della filiera degli impianti di preselezione / produzione di cdr e degli annessi inceneritori potenziati per smaltire un quantitativo di cdr incompatibile con gli obiettivi di legge in materia di raccolta differenziata. Come è facile intuire, se si fosse indirizzata la politica sulla gestione dei rifiuti verso la loro diminuzione e la gestione di ciò che residua per il loro riuso/riutilizzo, nulla o poco si sarebbe potuto residuare/recuperare (“valorizzare”) da inviare in discariche e, tanto meno, agli inceneritori. Gli unici ad averne tratto vantaggio, quindi, non potevano che essere gli imprenditori del settore e la classe politica parassitaria che attraverso la gestione delle risorse paradossalmente indirizzate a perpetuare l’esistente, ha potuto mantenere il suo controllo sull’elettorato/popolazione sempre affamata di lavoro.

Progetto Rifiuti Regionale del M5S:

 http://files.meetup.com/209399/Versione%207.8%20Progetto%20Regionale%20Rifiuti%20Movimento%205%20Stelle%20Calab.pdf

Meetup M5S SGF

Calabria, San Giovanni in Fiore, rifiuti: inutile girarci intorno, questa è la strada da seguire per il futuro.ultima modifica: 2015-07-21T18:59:50+02:00da pietrogiovanni1
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