UNA STRATEGIA PERFETTA!

Questo Stato, questa politica, questo  Governo, da un lato si sono inventati l’aspettativa di vita, dicendo che oggi, grazie a nuove tecnologie, a nuovi farmaci e a nuove tecniche  innovative e curative sempre di più all’avanguardia, si vive molto più a lungo. Quindi, vivendo di più e potendo lavorare sempre di più, si è aumentata l’età pensionabile dei cittadini tutti.

Dall’altro lato ci tagliano decine e decine di esami diagnostici e di prevenzione togliendoci ogni diritto costituzionale alla salute.

Di conseguenza:

PIÙ ANNI DI ETÀ PER ANDARE IN PENSIONE – (MENO) PREVENZIONE CON MENO SALUTE = PIÙ MORTE PRECOCE E SICURA.

Se ci riflettiamo bene ne viene fuori

UNA STRATEGIA PERFETTA CONTRO NOI COMUNI MORTALI.

Una strategia perfetta per farci crepare giusto alla soglia della pensione.

Un enorme risparmio per la spesa e i conti pubblici, sempre e solo  a discapito di noi cittadini comuni mortali.

Una politica criminale!

Pietro Giovanni Spadafora

Senato: Una riforma inutile, dannosa e che modifica i principi stessi ai quali è ispirata la nostra Costituzione.

“Un altro passo verso la demolizione della Costituzione è stato fatto al Senato. Una riforma dannosa e pericolosa per gli equilibri istituzionali portata avanti in un clima di divisioni e lacerazioni politiche evidenti e da un Presidente del Consiglio salito al potere senza alcun mandato dal Popolo.
ll futuro non sarà più come prima. Avremo un Parlamento (tra Camera e Senato e per effetto della legge elettorale – Italicum) che per l’80% sarà costituito da gente nominata direttamente dai partiti. Una sproporzione del numero dei deputati rispetto a quello dei senatori con conseguente concentrazione di poteri in favore della Camera dei deputati, senza adeguati contrappesi politici e controlli. La funzione legislativa sarà concentrata nelle mani di un’unica persona, il Presidente del consiglio. La sovranità popolare verrà fortemente ridotta e limitata, posto che i cittadini non potranno più scegliere direttamente (attraverso il mandato diretto) i propri rappresentanti politici. Ciò nonostante il nuovo Senato avrà, comunque, una rilevante funzione legislativa ordinaria, in materia di revisione costituzionale, per esempio, o di legislazione elettorale. Funzione svilita dal rapporto di forza tra il futuro Senato (100) e la Camera (630) e dalla dipendenza dei nuovi senatori al partito politico che siederà in Parlamento. Una funzione, dunque, solo formale e non sostanziale e, soprattutto, una funzione che non verrà più esercitata dal Popolo, attraverso la scelta diretta dei propri rappresentanti politici.
Ci ritroveremo un Senato costituito da consiglieri regionali e sindaci che andranno a Roma, a spese dello Stato naturalmente, solo per fare presenza e per allontanarsi sempre più dai problemi locali, dai problemi dei cittadini. Godranno, addirittura, delle immunità parlamentari i nuovi senatori. Non potranno più, dunque, essere penalmente perseguibili senza autorizzazione della Camera di appartenenza. E sappiamo perfettamente quanto sia semplice per i politici locali (sindaci e consiglieri regionali) cadere in tentazioni illecite e in fenomeni corruttivi. Questo significa che i partiti politici potranno nominare senatori tutti coloro (tra consiglieri regionali, sindaci, ecc) che risultano indagati o collusi con mafie locali (solo per salvargli dai processi). Un vero e proprio condono costituzionale.
Il nuovo Senato, inoltre, non potrà più votare la fiducia al Governo e, dunque, sarà solo la Camera ad eserciterà in esclusiva, il rapporto fiduciario col l’esecutivo, dai piedi del quale dipenderà. Sarà la stessa Camera poi, zeppa di politici nominati, ad eleggere praticamente da sola il presidente della Repubblica e ad incidere fortemente anche sulla nomina dei componenti degli organi costituzionali, come la nomina dei Giudici della Corte Costituzionale o del Consiglio Superiore della Magistratura. Organi, dunque, fortemente a rischio di contaminazione politica, a discapito dei principi di autonomia ed indipendenza.
Una riforma inutile, dannosa che sottrae potere al Popolo e modifica i principi stessi ai quali è ispirata la Costituzione, gravemente deformata”.
M5s Senato

LA RIFORMA DEL SENATO DA PARTE DI QUESTO GOVERNO.

Catilina aveva già previsto tutto nel  primo secolo a. C.:

“Ora che il governo della Repubblica è caduto nel pieno arbitrio di pochi prepotenti…  noi altri tutti, valorosi, valenti, nobili e plebei, non fummo che volgo, senza considerazione, senza autorità, schiavi di coloro cui faremmo paura sol che la Repubblica esistesse davvero.”

Lucio Sergio Catilina

PGS

San Giovanni in Fiore: Giunta e consiglieri di maggioranza fermi ai box, ma tanta demagogia e nessun fatto concreto.

Siamo vicini al giro di boa dei primi 100 giorni di questa nuova Giunta e di questo nuovo Consiglio Comunale sangiovannesi, ma nulla di concreto è successo. Più che in rodaggio il motore di questa amministrazione è praticamente fermo ai box perché mai acceso.

La preoccupazione, non solo mia, è grande. Finora si è assistito solo ad annunci, propaganda e demagogia, ma a nessun fatto concreto, mentre i problemi vitali della Città sono sempre lì.

A parte presenziare a qualche ricorrenza, tagliare qualche nastro, assumere la difesa  dell’indifendibile su alcuni fatti, a parte la distribuzione della Costituzione Italiana in alcune scuole della comunità (da tenere presente che gli studenti sangiovannesi conoscono la Costituzione Italiana meglio di tanti politici locali, nazionali e di governo, e quindi anziché essere distribuita a loro andrebbe letta da questi politici di ogni ordine e grado) da parte di qualche assessore e consigliere comunale, di fatti, atti, e operazioni di politica, di amministrazione reali e concreti, nemmeno l’ombra!

L’immobilismo e l’incapacità totali stanno iniziando a materializzarsi (non si muove foglia se non soffia il vento) con conseguenti rinvii in tutti i settori, anche dove sarebbero indispensabili scelte di governo immediate, coraggiose e veloci.

Tuttavia, e lo farò spesso, voglio ricordare qual è il compito precipuo di un’amministrazione comunale, riformulando alcune domande che ho già posto nello scorso mese di agosto, affinché ci si svegli in modo serio per poter affrontare meglio  tutti i problemi che attanagliano la nostra comunità.

Eccole:

1. Come si intende affrontare la questione della R.S.A. sita in un’ala del nostro più importante monumento, ossia, l’Abbazia Florense, e quali iniziative si intende porre in essere per salvaguardarlo e rilanciarlo dal punto di vista culturale e turistico?

2. Come si intende gestire alcuni importantissimi immobili e strutture comunali, fatiscenti e non, di proprietà del Comune, per il loro recupero, utilizzo e rilancio?

3. Considerato il randagismo imperante e i costi del Comune per il recupero di tanti cani randagi presso altre strutture, che fine farà il canile comunale, opera già iniziata e mai ultimata?

4. Quali provvedimenti si intendono prendere contro il parcheggio selvaggio di tante auto, in particolar modo nel centro storico?

5. Quando si porrà mano alla disastrata viabilità di tante zone e quartieri della città?

6. Come si intende affrontare la questione di una serie di furti che quasi quotidianamente avvengono in abitazioni, soprattutto di anziani cittadini che vivono da soli, mettendo a repentaglio anche la loro incolumità fisica?

7. Che cosa si vuole iniziare a fare per la tanto decantata raccolta differenziata dei rifiuti urbani e per l’ambiente in genere?

8. Quale sarà realmente il destino dell’Ospedale dopo l’inutile sopralluogo del Commissario alla Sanità calabrese, Scura?

9. Oltre a qualche bazzecola, che sarebbe solo una goccia d’acqua in un oceano di debiti, tra cui aree cimiteriali in concessione, e alla già nota alta pressione fiscale (un massacro per i cittadini), in attesa dei dati ufficiali rispetto a quelli ballerini sul debito comunale, quali atti amministrativi si intende porre in essere, concretamente, per risanare il dissesto finanziario?

10. In ultimo, quali e quanti saranno, se vi saranno, i nuovi progetti, per il bene comune, da mettere in cantiere?

Da come si affronteranno queste fondamentali questioni, dipenderà il futuro sociale, economico, culturale e ambientale per lo sviluppo della Città di San Giovanni in Fiore.

Basta con le corbellerie!!!

Pietro Giovanni Spadafora

Brioche.

La nave è ormai in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono non è la rotta ma ciò che mangeremo domani.” Søren Kierkegaard
Esistono due Paesi, uno reale e uno immaginario. Nel primo Paese, quello reale, i problemi sono reali, la salute, la disoccupazione, l’istruzione, la casa, le tasse. In questo Paese vive la maggior parte degli italiani.
Nel secondo Paese, quello immaginario, vive il Governo che si occupa di problemi che nulla hanno a che fare con la realtà. Se Maria Antonietta voleva distribuire delle brioches al popolo che chiedeva pane, il Governo al popolo vuole dare riforme che, a differenza delle brioches, sfamano solo la fame di potere del Pd e del suo conducator. Riforme che servono a concentrare il controllo del Paese nelle mani di un ragazzotto senza arte né parte se non quella di aver fatto politica dai tempi di De Mita.

L’ultima in arrivo è quella del Senato sulla quale si è sollevata una tale cortina fumogena che nessuno ci capisce più nulla. Chi la vuole e chi no (ma i piddini chineranno come sempre la testa e voteranno si per non perdere il loro scranno parlamentare), a cosa serve realmente, perché è così urgente cambiare la Costituzione (che non era nel programma elettorale del Pd). Le altre riforme, dalla scuola al lavoro sono state fatte contro il Paese reale, contro le classi sociali interessate, dai lavoratori agli insegnanti, senza neppure un timido tentativo di concertazione.
Il Paese reale vede il suo reddito assottigliarsi (per chi ce l’ha), i figli emigrare all’estero come i migranti economici che vengono dall’Africa, le tasse aumentare, l’università senza sbocchi, le aziende che chiudono.
Il Paese immaginario ha bisogno di nascondere la realtà al Paese reale e seguendo l’insegnamento di Goebbels: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità“, cerca di convincere il Paese reale che l’Italia è il migliore dei mondi possibili. Per farlo ha bisogno di utili idioti che facciano propaganda al posto di informazione, utili idioti presenti in abbondanza in Italia dove molti giornalisti pagherebbero per vendersi. Vengono via gratis.
Nel Paese immaginario chi dice la verità è un disinformatore, un populista le cui azioni e parole reali sono pericolose per lo status quo immaginario.
Oddio, stanno arrivando i 5 Stelle e non ho niente da mettermi” direbbe un ministro del governo. Maria Antonietta aveva più stile e anche più testa prima di perderla.

Dal Blog di Beppe Grillo

Il Magistrato Rosario Livatino.

“Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili.”

Rosario Livatino

Giudice

(Canicattì, 3/10/1952 – Agrigento, 21/9/1990)

A 25 anni  dal suo assassinio vorrei ricordare il Magistrato Rosario Livatino, grande giovane Magistrato, che fu  assassinato a soli 38 anni il 21 settembre 1990 su una Strada Statale mentre si recava, senza scorta, in tribunale. È stato un martire della giustizia, quella vera, e indirettamente della fede come lo definì Papa Paolo Giovanni II, in visita in Sicilia, nella Valle dei Templi, pronunciando il grande anatema contro la mafia,  “PENTITEVI!!!”,  oggi rafforzato da Papa Francesco, dando impulso a quel processo di beatificazione avviato  nel 2011.

Livatino entrò in magistratura nel 1978, a soli 26 anni, presso il Tribunale di Caltanissetta, occupandosi di mafia, indagini di mafia particolari che poi lo portarono alla morte.

Il Magistrato Rosario Angelo Livatino credeva  in Dio e nella giustizia, quella con la G maiuscola, come ricerca della verità. Doppia fede che si traduceva in una condotta intransigente di un’etica che non ammetteva compromessi di alcun genere. “Credente o non credente, il magistrato deve avvertire tutto il peso del potere che gli è stato affidato, tanto più grande perché esercitato in autonomia.” Diceva.

Livatino affermava che l’indipendenza del giudice non è solo nella propria coscienza, ma nella sua credibilità. Concetto fondamentale quello della credibilità. Alla fine delle nostre  vite, era scritto in uno dei suoi quaderni, che i genitori mostrarono a Papa Paolo Giovanni  II, sempre in occasione della sua visita in Sicilia, non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili.

PGS

A quando un nuovo processo?

La classe dirigente, i partiti e la partitocrazia degli ultimi anni, con tanti dei suoi uomini più rappresentativi, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati.

E quivi accusati di una quantità sterminata di reati:

indegnità, disprezzo per i cittadini, salvacondotto per i delinquenti, affossamento della scuola pubblica, della sanità pubblica, manipolazione di fondi pubblici, intrallazzo con industriali, banchieri, criminalità, collaborazione con poteri occulti, corruzione diffusa capillarmente, uso illegale di enti pubblici e pubbliche istituzioni, distruzione ambientale, culturale, paesaggistica e urbanistica del nostro Paese, responsabilità della disinformazione di massa, dell’uso criminale dei mass media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della televisione.

Senza un processo penale del genere è inutile sperare che ci possa essere qualche via d’uscita per il nostro popolo. È ovvio che la rispettabilità di alcuni e la moralità di altri non servono a niente!

PGS

Ecco smascherati i mistificatori de “la buona scuola”!

I veri numeri delle assunzioni della #BuonaScuolaFlop.

“Visto che sulla Buona Scuola (si fa per dire) il ministro Giannini fa girare numeri taroccati, quelli veri ve li diamo noi e vi spieghiamo perché il piano di assunzione degli insegnanti sia un flop totale. Quella spacciata come la più grande operazione di assunzioni nel comparto istruzione (“Non l’ennesima riforma, non il solito discorso che propongono tutti i politici, una cosa diversa”, cianciava il 3 settembre 2014 il presidente del Consiglio), ad oggi ha portato a un migliaio di nuove stabilizzazioni, mentre era stato garantito che le assunzioni sarebbero state almeno 100 mila.

I conti sono presto fatti: i posti già autorizzati prima della riforma e, dunque, da assegnare questa estate nella fase 0 erano 36.627 (21.880 per turnover pensionamenti e 14.747 per il sostegno, già previsti). Le fasi di assunzione successive, A e B, prevedevano 10.849 posti aggiuntivi.
Al momento non esistono dati pubblici relativi alla suddivisione delle assunzioni avvenute nelle fasi 0 e A (trasparenza questa sconosciuta). Sul caso l’M5S ha presentato un’interrogazione parlamentare ma sappiamo che complessivamente sono state 29 mila. Questo significa che non sono stati assegnati più di 7 mila posti relativi alla sola fase 0, cioè quelli che avrebbero dovuto dare comunque!

Adesso che si è appena conclusa anche la fase B, sappiamo che sono state accettate 8500 ulteriori proposte di assunzione che, sommate alle 29 mila delle fasi 0 e A, fanno 37.500. Se a questa cifra sottraiamo le 36.627 già previste, il risultato è presto fatto: le nuove stabilizzazioni fatte da questo governo sono un migliaio.
Il numero di supplenze annuali resterà sostanzialmente invariato, con la conseguenza di gettare le scuole nel caos e di lasciare senza risposte 100 mila precari indispensabili per il funzionamento dell’istruzione pubblica.”

M5S Parlamento

L’ipocrisia sull’immigrazione e l’umanità dell’Occidente.

EDITORIALE

Il mondo occidentale è strano! Da un lato distrugge Paesi, Nazioni, popoli, famiglie, culture, tradizioni, costumi, colture, religioni e storie, e dall’altro, poi, con litigi, manette, quote e conflitti vari, si auto applaude per l’accoglienza di qualche migliaio di persone che scappano da situazioni e territori resi disumani da queste distruzioni.

Va detto, in primis, con onestà, che una gran parte di queste persone che, dopo tante peripezie, sfidando la morte e non sempre vittoriosa, raggiunge l’Occidente, sfuggita senz’altro a fame, rischi e gravi pericoli, anch’essi mortali, non avrà i tanti auspicati diritti, ma, inevitabilmente, finirà, in qualche modo, apparentemente con metodi  legali, schiavizzata, o in qualche giro di prostituzione, o di droga, o di caporalato, o di criminalità.

Crollato il contraltare sovietico, i cosiddetti Paesi democratici, con in testa gli Stati Uniti, ovviamente appoggiati dall’Europa e dal nostro Paese, grandi produttori di armi, nel ventennio che va dal 1991 al 2011, hanno scatenato cinque guerre di aggressione con scuse banali e ridicole: 1. La guerra del Golfo (1991).  2. Attacco alla Serbia (1999). 3. Invasione e occupazione dell’Afghanistan (2001). 4. Invasione e occupazione dell’Iraq (2003). 5. Attacco alla Libia (2011).

L’Occidente credendo di possedere “una cultura superiore”, e credendo di avere creato “il migliore dei mondi possibili”, pensa di avere non solo il diritto, ma il dovere di insegnare la buona educazione a Paesi e popoli che hanno culture, tradizioni, storie , costumi, religioni,, concezioni di vita e di morte, completamente diversi dai nostri.

Resta il fatto che l’Occidente, per poter crescere ancora un po’ dal punto di vista economico, per dopare ancora di più il cavallo della crescita, ma non si può crescere all’infinito in quanto gli esponenti di crescita all’infinito esistono solo in matematica, e per poter allontanare lo spettro di un collasso finale, ha urgenza di appropriarsi delle risorse e delle fonti di energia altrui con interventi militari, scuse, armi, droni e bombardamenti vari, per conquistare nuovi mercati in quanto i suoi sono ormai saturi.

Tutto ciò, è ovvio, provoca lo sradicamento delle popolazioni del Terzo Mondo e non solo, producendo il fenomeno, inevitabile, delle migrazioni bibliche. Così facendo, l’Occidente, perdendo probabilmente il controllo della situazione, si è cacciato in condizioni e circostanze, quasi ormai irrisolvibili, che esso stesso ha creato.

Eppure l’Occidente, nato da un pensiero, avendo un pensiero, quello greco, il profondo pensiero greco, che fu il primo a riconoscere il diritto di esistenza e la dignità dell’altro, oggi, forse, non è più in grado di accettarli!

“NESSUNA CULTURA PUÒ VIVERE SE VUOLE ESSERE ESCLUSIVA” (Gandhi)