L’ipocrisia sull’immigrazione e l’umanità dell’Occidente.

EDITORIALE

Il mondo occidentale è strano! Da un lato distrugge Paesi, Nazioni, popoli, famiglie, culture, tradizioni, costumi, colture, religioni e storie, e dall’altro, poi, con litigi, manette, quote e conflitti vari, si auto applaude per l’accoglienza di qualche migliaio di persone che scappano da situazioni e territori resi disumani da queste distruzioni.

Va detto, in primis, con onestà, che una gran parte di queste persone che, dopo tante peripezie, sfidando la morte e non sempre vittoriosa, raggiunge l’Occidente, sfuggita senz’altro a fame, rischi e gravi pericoli, anch’essi mortali, non avrà i tanti auspicati diritti, ma, inevitabilmente, finirà, in qualche modo, apparentemente con metodi  legali, schiavizzata, o in qualche giro di prostituzione, o di droga, o di caporalato, o di criminalità.

Crollato il contraltare sovietico, i cosiddetti Paesi democratici, con in testa gli Stati Uniti, ovviamente appoggiati dall’Europa e dal nostro Paese, grandi produttori di armi, nel ventennio che va dal 1991 al 2011, hanno scatenato cinque guerre di aggressione con scuse banali e ridicole: 1. La guerra del Golfo (1991).  2. Attacco alla Serbia (1999). 3. Invasione e occupazione dell’Afghanistan (2001). 4. Invasione e occupazione dell’Iraq (2003). 5. Attacco alla Libia (2011).

L’Occidente credendo di possedere “una cultura superiore”, e credendo di avere creato “il migliore dei mondi possibili”, pensa di avere non solo il diritto, ma il dovere di insegnare la buona educazione a Paesi e popoli che hanno culture, tradizioni, storie , costumi, religioni,, concezioni di vita e di morte, completamente diversi dai nostri.

Resta il fatto che l’Occidente, per poter crescere ancora un po’ dal punto di vista economico, per dopare ancora di più il cavallo della crescita, ma non si può crescere all’infinito in quanto gli esponenti di crescita all’infinito esistono solo in matematica, e per poter allontanare lo spettro di un collasso finale, ha urgenza di appropriarsi delle risorse e delle fonti di energia altrui con interventi militari, scuse, armi, droni e bombardamenti vari, per conquistare nuovi mercati in quanto i suoi sono ormai saturi.

Tutto ciò, è ovvio, provoca lo sradicamento delle popolazioni del Terzo Mondo e non solo, producendo il fenomeno, inevitabile, delle migrazioni bibliche. Così facendo, l’Occidente, perdendo probabilmente il controllo della situazione, si è cacciato in condizioni e circostanze, quasi ormai irrisolvibili, che esso stesso ha creato.

Eppure l’Occidente, nato da un pensiero, avendo un pensiero, quello greco, il profondo pensiero greco, che fu il primo a riconoscere il diritto di esistenza e la dignità dell’altro, oggi, forse, non è più in grado di accettarli!

“NESSUNA CULTURA PUÒ VIVERE SE VUOLE ESSERE ESCLUSIVA” (Gandhi)

L’ipocrisia sull’immigrazione e l’umanità dell’Occidente.ultima modifica: 2015-09-12T19:30:44+02:00da pietrogiovanni1
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