Il Pil disumano della nostra classe dirigente!

Di Maria Gabriella Militerno

“Crescita, sviluppo e progresso sociale. E’ il PIL misura di tutto?” Questa la traccia dell’ambito socio economico, proposta agli alunni, agli esami di stato di quest’anno, a corredo della quale i maturandi si sono trovati davanti due documenti, uno tratto dall’enciclopedia per ragazzi online della Treccani e un altro con uno stralcio del discorso, nei confronti del Pil, di Robert Kennedy, ex-senatore statunitense ed ex candidato alla presidenza USA, nonché fratello di John Fitzgerald Kennedy (35esimo presidente degli Usa), che tenne in università il 18 marzo del 1968. Con questa traccia, come ha giustamente fatto notare Mario Morcellini, sociologo e prorettore alla comunicazione della Sapienza università di Roma, al ministero spetta il merito di “umanizzare l’economia”. Ma poi, a distanza di due mesi, in seguito al devastante terremoto dell’Italia centrale che ha raso al suolo borghi antichi, quali Amatrice, Accumoli e altri, ecco che a riportare nell’ambito speculativo, da quello umano, il Pil, ci ha pensato il “grande” Vespa con queste testuali parole rivolgendosi al ministro Delrio: “Questa sarebbe una bella botta di ripresa per l’economia, perché pensi l’edilizia cosa potrebbe fare”, a cui il ministro stesso ha risposto dicendo “adesso L’Aquila è il più grande cantiere d’Europa“, anziché alzarsi inorridito e redarguire a dovere Vespa. Dunque, nel momento in cui si chiedeva ai maturandi di riflettere sulle parole contenute nel discorso di Bob Kennedy “Il Pil non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”, si invitava loro a riflettere se il PIL non sia, piuttosto, una misura grossolana del benessere economico di un Paese come riportato nella definizione dell’enciclopedia per ragazzi Treccani. Secondo questi “cinici”, invece, il Pil può subire un’impennata solo in seguito ad eventi dannosi. Non potrebbe, invece, per esempio, la prevenzione innalzare il Pil? Rendere sicure le abitazioni private, gli edifici pubblici, in modo particolare le scuole, non potrebbe essere questo motivo di crescita economica? I signori in questione hanno dimenticato che per assistere a questa “bella botta di ripresa” son dovute morire più di 290 persone!!!! Ma esiste in queste persone un pizzico di umanità? Più che far crescere il Pil dovremmo far crescere la Puls (percezione umanitaria a largo spettro!). Chissà cosa direbbero Vespa e Delrio se per far crescere il Pil qualche evento catastrofico andasse a distruggere le loro abitazioni, senza nessuno dentro naturalmente! Gli sfollati di tutti i terremoti direbbero che sarebbe una “bella botta di ripresa”!

Il Meetup M5S SGF in Piazza per difendere la nostra Costituzione.

IL MEETUP M5S SGF IN PIAZZA CON ALESSSANDRO DI BATTISTA, PER DIFENDERE LA NOSTRA COSTIUTZIONE, ALL’INCONTRO PRESSO LE CASTELLA, CROTONE.

Nel Video al minuto 25,35 la lettura dell’Art. 70 della riforma della nostra Costituzione (una torre di Babele) da parte della Prof Maria Gabriella Militerno, attivista del Meetup M5S SGF, insieme ad Alessandro Di Battista portavoce del Movimento 5 Stelle, all’incontro a Le Castella, Crotone.

https://www.facebook….

Meetup M5S SGF

 

 

Quando la serietà è uguale a zero. / When reliability is equal to zero.

Quando la serietà è uguale a zero.

Se è vero che molte volte per onorare la parola data basta semplicemente una stretta di mano, è altrettanto vero che tante volte perfino il capo di un governo si rimangia tutto quello che ha dichiarato.

Bisogna diffidare di due categorie di persone: quelle che non hanno alcuna personalità, e quelle che ne hanno più di una.

PGS

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ENGLISH

When reliability is equal to zero.

If is true that many times in order to respect a word given to another person it takes just a handshake, is also true that many times even the Prime Minister of a State Government goes back on everything he said.

We must be wary of two categories of persons: those who don’t have any personality, and those who have more than one.

PGS

E, invece, basta un semplice NO!

Di Maria Gabriella Militerno

E, invece, basta un semplice NO!!!

Che , in questa fase, si senta parlare di comitati per il “SÌ”, alla riforma costituzionale, è lecito e normale. Così come è lecito e normale che in questi comitati si trovino persone che hanno interesse a tutelare i privilegi acquisiti e quelli di una casta che a loro può tornare utile. Ma non è più lecito e normale quando si sente che in questi comitati siano presenti giovani che dovrebbero avere chiaro lo scenario futuro in caso di vittoria dei SÌ: potere,privilegi e ricchezze sempre più concentrati nelle mani di pochi, diseguaglianze sociali sempre più marcate, cancellazione di una serie di diritti sanciti dalla nostra Carta Costituzionale e conquistati con i sacrifici e, addirittura, con la vita dei nostri avi. Dante, nel V canto dell’Inferno, più famoso come il canto di Paolo e Francesca, introduce la figura di Semiramide, la leggendaria regina degli Assiro-Babilonesi divenuta simbolo di condotta lussuriosa nel Medioevo, che fu così dedita al vizio di lussuria, che rese lecito nella sua legge tutto ciò che le piaceva, per eliminare la condanna morale che le spettava (A vizio di lussuria fu sì rotta, /che libito fé licito in sua legge, /per tòrre il biasmo in che era condotta. vv. 55- 57. ). Così i “riformatori” della Costituzione, ALFANO, BOSCHI, NAPOLITANO (!!!! che da quando si è prestato alla politica ha intascato più di 18 milioni di euro!!!), RENZI, VERDINI, etc., stanno lavorando per rendere leciti nella Costituzione tutti i loro misfatti, per eliminare la condanna morale e giuridica che a loro spetterebbe. E allora è giusto concludere questa mia disamina con un aforisma di George Orwell “Un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri, traditori, non è vittima, è complice.” 

Chi ha orecchie per intendere intenda!!!

Teatro all’aperto di San Giov. in Fiore: pubblico delle grandi occasioni.

Di Maria Gabriella Militerno

Tardiva giunge la mia breve recensione alla rappresentazione teatrale messa in scena mercoledì 17 agosto presso il teatro all’aperto dell’Abbazia, non perché io abbia dovuto pensarci su, ma solo perché non ho avuto il tempo materiale per farlo. E allora andiamo a noi. Un giusto e meritato riconoscimento va alla brillante e abile Maria Teresa Guzzo che, ancora una volta, non ha esitato a dar vita a un testo veramente pregnante. Pregnante per il messaggio lanciato alle nuove generazioni. Pregnante per aver ricordato i pregiudizi che hanno accompagnato questa nostra società, il cui retaggio si può ancora trovare in menti chiuse. Pregnante perché tutti noi possiamo capire quanto importante sia crescere e vivere con dignità nel luogo in cui siamo nati. Un altrettanto giusto e meritato riconoscimento va alla simpaticissima e brava Maria Teresa Caputo che con la sua vis comica ha saputo suscitare nel pubblico un riso amaro che ha spinto ad una sana e costruttiva riflessione proprio come, aspergendo “di soavi licor gli orli del vaso” “l’egro fanciullo da l’inganno sua vita riceve” (T. Tasso). Infine un giusto e meritato apprezzamento va agli altri membri della compagnia che hanno dato, con il loro estro, un valido contributo alla buona riuscita dello spettacolo. Un grazie di cuore, naturalmente, va anche a tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte per gli allestimenti. 
Alla prossima!

Appena possibile il MoVimento 5 Stelle al Governo del Paese! *****English version down below.

Editoriale *****English version down below

Appena possibile il MoVimento 5 Stelle al Governo del Paese!

Spesso il Governo Renzi ed i promotori del SI invitano i cittadini a capire, a leggere, ad aggiornarsi e ad entrare nel merito delle riforme costituzionali per le quali nel prossimo autunno si terrà il referendum.

Questa è un’altra delle tante fandonie di questo Governo.

Bisognerà dire NO, con forza, a questa riforma costituzionale, a prescindere, per alcuni semplici motivi:

1) Una riforma costituzionale non può essere fatta solo da alcuni membri di qualche partito e partitini, ma sarebbe necessaria una costituente di persone oneste, preparate, esperte e fuori dai partiti, come quella costituente che ha scritto la nostra Carta Costituzionale.

2) Gli autori di questa riforma non possono essere corrotti, condannati, indagati per reati vari, ed eletti con una legge elettorale (Porcellum) anticostituzionale.

3) Una riforma costituzionale deve essere fatta per il bene di un popolo e non per il bene di alcuni partiti e partitini politici.

Ecco! Bastano questi semplici motivi per dire NO a questa riforma costituzionale e di conseguenza mandare a casa questo governo e questi partiti.

Partiti politici che ci governeranno, se non apriremo gli occhi, in saecula saeculorum.

Basta anche leggere il seguente articolo del giornalista e scrittore Massimo Fini per capire e rendersi conto cosa sono i partiti politici e perché bisognerà mandare il Movimento 5 Stelle a governare questo Paese!

“Non c’è niente da fare. Nel corso degli ultimi due secoli i partiti hanno preso il sopravvento e il pensiero liberale che voleva valorizzare capacità, meriti, potenzialità del singolo è stato tradito a favore delle lobbies di cui i partiti sono la principale incarnazione. Questo processo è avvenuto in tutte le democrazie occidentali ma è particolarmente evidente e scandaloso in Italia dove i partiti si sono impadroniti di tutte le Istituzioni (Presidenza della Repubblica, governo, parlamento, consiglieri regionali, provinciali, comunali, sindaci) delle aziende di Stato e del parastato finendo per lottizzare tutto, dai vigili urbani ai netturbini.

Poco importa che oggi il Pd sia “magna pars” di questa spartizione, la questione è di sistema. Prendiamo la Rai che è l’esempio più emblematico ma anche quello forse più comprensibile al lettore. La Rai è un ente pubblico che, in quanto tale, dovrebbe appartenere a tutti i cittadini. Invece non c’è direttore di rete, direttore di telegiornale, giornalista e nemmeno usciere che non sia al posto che occupa in virtù del legame con un partito (non è necessario avere una tessera, questo lo fanno solo gli sprovveduti, perché tutto avviene con accordi sottobanco). In Rai c’è una Commissione di Vigilanza che dovrebbe, appunto, vigilare sulla equa distribuzione delle libere opinioni. Ma da chi è composta la Commissione di Vigilanza? Maggiormente da rappresentanti dei partiti. Cioè i controllati sono anche i controllori.

Ma Rai a parte tutto o quasi il settore dell’informazione, anche quella privata, vitale in una democrazia, vive sotto il tallone, a volte di ferro, a volte in modo più soft, dei partiti. Il grottesco e anche patetico caso della sostituzione alla direzione di Libero di Maurizio Belpietro con Vittorio Feltri è dovuto all’interesse dei proprietari, gli Angelucci, a legarsi a Denis Verdini a sua volta legato al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. La stessa sorda lotta per assicurarsi la proprietà del Corriere della Sera non è una lotta per impadronirsi di quote di mercato e trarne profitto, ma per compiacere i politici in questo momento dominanti.

In questa situazione torna l’eterna e cernysevskijana e leniniana domanda: che fare? Con il proprio voto ai partiti i cittadini non riusciranno mai a liberarsi della loro invadenza perché i partiti non rinunceranno mai a ridurre il loro potere, dato che, come ha detto Simon Weil, il loro fine primo se non anche ultimo è quello di costantemente autopotenziarsi. Ci vorrebbe una rivolta sociale. Ma gli italiani sono troppo deboli, fiacchi o rassegnati per una soluzione del genere. E così continueremo in questa agonia in saecula saeculorum”.

Massimo Fini

Il Fatto Quotidiano, 22 maggio 2016

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Editorial

Italy – As soon as possible the 5 Stars Movement must go to the Government of the Country!

Often the Renzi government and promoters of the YES invite citizens to understand, to read, to update and enter into the merits of the constitutional reforms for which next autumn will be held the referendum.

This is another of the many lies of this government.

We must say NO, strongly, to this constitutional reform, regardless, for a few simple reasons:

1) A constitutional reform can not be made only by members of a single party, but it would require a constituent of honest people, prepared, experienced and outside from political parties, as a constituent wrote our Constitution.

2) The authors of this reform can not be corrupted, convicted, under investigation for various crimes, and elected with an electoral law (Porcellum) unconstitutional.

3) A constitutional reform must be done for people and not for the sake of some political parties.

There! It takes these simple reasons to say NO to this constitutional reform and consequently send home this government and these parties.

Political parties which will govern us, if we will not open our eyes, in saecula saeculorum.

Just also read the following article by journalist and writer Massimo Fini to understand and realize what are the political parties and why Italian people must send the 5 Star Movement to govern Italy

“There’s nothing to do. Over the last two centuries, the political parties have taken all over, even the liberal thought which wanted to enhance skills, merits and individual potential has been betrayed in favor of the lobbies of which the parties are the main embodiment. This process took place in all Western democracies, but it is particularly evident and outrageous in Italy where parties have gained control of all the institutions (Presidency of the Republic, government, parliament, regional, provincial, municipal mayors) State Companies and the para-state and eventually carve everything from the traffic cops to the street cleaners.

It matters little that today the Democratic Party is “greater part” of this division, the issue is system. We take the Rai (Italian Pubblic Television) which is the most emblematic example but also perhaps more understandable to the reader. RAI is a public entity which, as such, should belong to all citizens. However there is no network manager, news director, journalist and even usher who is not in the place that occupies by virtue of the link with a party (you do not need a card, only the unwary do it, because everything is done with backroom deals). In Rai there is a Supervisory Commission which should, in fact, supervise the equitable distribution of free opinions. But who are those who make up the Supervisory Commission? Most of them are epresentatives of political parties. The controlled are also controllers.

But Rai apart, everything or almost everything of the pubblic information sector, including the private one, which is vital in a democracy, lives under the heel, sometimes of iron, sometimes in a softer way, of political parties. The grotesque and even pathetic case of replacing the direction of the newspaper “Libero” Maurizio Belpietro with Vittorio Feltri is due to the interest of owners, Angelucci’s, to bind to Denis Verdini, member of the Italian Parliamente, in turn he also tied to the Prime Minister, Matteo Renzi. The same dull fight to make sure the property of the “Corriere della Sera” is not a struggle to seize market share and profit, but to please the dominant politicians in this moment.

In this situation returns the eternal cernysevskijan and Lenin’s question: what to do? With their vote to political parties the citizens are never going to get rid of their intrusiveness because the parties never give up to reduce their power, because their first target, if not even the last, as said Simon Weil, is to constantly potentiate themselves. All this it would take a social revolt. But Italians are too weak, weak and submitted for a such solution. And so we will continue in this agony in saecula saeculorum “.

Massimo Fini

“Il Fatto Quotidiano” daily newspaper, May 22, 2016

Il fallimento del Governo Renzi.

DIFFONDETE!!!

Il fallimento del Governo Renzi.

L’economia e la crescita ristagnano; la disoccupazione aumenta sempre di più; il debito pubblico aumenta senmpre di più (2.248 miliardi di euro); i cittadini italiani poveri aumentano sempre di più; i giovani scappano sempre di più all’estero; la sanità pubblica è quasi inesistente; la cosiddetta “Buona Scuola” diventa sempre più cattiva; le balle di questo governo aumentano sempre di più; e grazie alla scellerata politica estera, sempre del Governo Renzi, la paura degli italiani aumenta sempre di più.

Ma per il Premier Renzi e i suoi fessi adepti, sodali e tifosi, va tutto bene.

Per non creare ulteriori disastri all’Italia e ai suoi cittadini, il Governo Renzi e questo Parlamento vanno mandati a casa appena possinbile!

Oggi, più che mai, è necessario un governo del MoVimento Cinque Stelle!!!

Meeup M5S SGF

“L’UNIVERSO SAN GIOVANNI IN FIORE”

Fatte le dovute considerazioni e riflessioni che oggi nessun posto al mondo è ormai più sicuro, il paese di San Giovanni in Fiore non è né migliore né peggiore di tanti altri paesi calabresi, ma anche di tanti altri paesi del Sud Italia.

San Giovanni in Fiore somiglia dunque, per molti versi, in particolar modo sotto l’aspetto paesaggistico, a ogni paese meridionale interno, di montagna, isolato, lontano, fuori mano, e quindi fuori dalle reali possibilità di migliorare e di svilupparsi sotto tanti profili.

Se si osserva una foto quasi aerea dell’abitato di San Giovanni in Fiore, magari scattata dal Monte Gimmella, esso è paragonabile al proscenio di un teatro su cui si recita sempre la stessa commedia, con ai lati le montagne che fanno da spettatori. Montagne che, a seconda degli umori e delle sensibilità di tanti, pare abbiano anche la funzione di barriere senza alcuna via d’uscita, ma per chi ha avuto la fortuna di rimanervi dentro, e vivervi serenamente, tutto ciò rappresenta il proprio universo: “l’Universo San Giovanni in Fiore”.

Ma in molti, e qui sarebbe compito dei sociologi e degli antropologi studiarne le cause, non si accorgono che a San Giovanni in Fiore sono diversi decenni che non succede mai nulla. Nel senso che non si registra alcun progresso. Anzi!

In questo nostro universo si ripetono sempre le stesse cose. Si fanno le solite passeggiate; si parla della stessa politica; si tifa per la stessa politica e si attua la stessa politica; si fa l’abituale, bonaria e soft informazione zeppa di paura e quindi incapace di esprimere realmente le proprie idee; si dibattono e si discutono continuamente le annose questioni e tematiche sociali senza arrivare mai a una conclusione né a intraprendere alcuna iniziativa; si celebrano le stesse ricorrenze e feste, patronali, rionali e sagre varie. Chi se lo può permettere ogni anno trascorre la stessa vacanza, e poi, infine, c’è la sempiterna rassegnazione. Per non parlare della continua e costante emigrazione, soprattutto dei nostri giovani, emigrazione ricevuta dai padri che a loro volta l’avevano ricevuta ed ereditata dai nonni.

Partendo dalla fine del secondo dopoguerra, a parte la costruzione diffusa di tante nuove abitazioni a discapito della ristrutturazione di quelle storiche, e oggi il possesso di auto e suv di grossa cilindrata, nonché di gadget tecnologici avanzati e di ultima generazione, sotto il profilo sociale, economico, culturale e dell’occupazione, a San Giovanni in Fiore è successo poco o niente, quasi nessuna crescita.

A dire la verità qualcosina, penosamente raggiunta, è successa, tipo qualche servizio nuovo in più per la popolazione, qualche impegno culturale, ma poi, chissà perché, in quest’ultimi anni si è tornati indietro.

A San Giovanni in Fiore gira e rigira, poi alla fine, non è mai mutato niente.

I sangiovannesi, sia quelli emigrati e stabilitisi definitivamente fuori, ma soprattutto quelli che in qualche modo hanno avuto la possibilità di rimanere o di rientrare in paese, hanno sempre assistito all’immobilità dell’universo sangiovannese come ad uno spettacolo che non li riguardasse. E cosa ancora grave è che sono stati sempre insensibili e indifferenti alle trasformazioni di altre realtà, nel Centro-Nord d’Italia, ma anche in Europa e nelle Americhe, da cui si poteva fare sempre tesoro e imparare qualcosa, carpire qualche “know how”.

Certo oggi abbiamo gente più istruita, più giovani laureati e diplomati, più professionisti, ma la maggior parte di loro sono tutti fuori, sparsi per il Nord Italia e anche all’estero, e probabilmente del nostro universo nulla più importa loro.

Poi, ma forse non tutti se ne saranno accorti, qui a San Giovanni in Fiore, sempre nel nostro universo, a parte le consuete amministrazioni comunali tramandate da generazione in generazione, segnate tutte, tranne qualcuna forse in passato, dal fallimento e dall’inconcludenza, abbiamo una sorta di stratificazione della comunità, composta da individui o gruppi, particolare, salda, ferma, stabile da anni, senza mai alcuna variazione degna di nota, non dico sul versante culturale, perché oggi la maggior parte della gente è molto più colta e istruita di prima, ma sotto il punto di vista sociale e anche, se vogliamo, sotto quello della ricchezza.

Al primo posto abbiamo i notabili politici con tutti i loro privilegi e prebende, alcuni lì da tantissimi anni, ma questo lo sanno tutti, anzi, li votano tutti.

Poi abbiamo dirigenti, professionisti, qualche grosso imprenditore e cortigiani vari, vecchi e nuovi, sempre sostenitori, nonché bassi e servili adulatori, dei soliti politici.

Poi abbiamo gli impiegati, tanti dei quali premiati dai politici.

Poi abbiamo i cosiddetti intellettuali e mediatori dell’informazione, molti dei quali fanno finta, o sono convinti, di contrastare i politici, o meglio, il potere.

Poi abbiamo i cosiddetti operai assistiti dalla politica.

Poi c’è tutto un vuoto.

Infine abbiamo la massa, il popolo. Già, il popolo! Ma che cos’è il popolo? Beh… questa è tutta un’altra storia!

Pietro Giovanni Spadafora

DOPO OLTRE DUEMILA ANNI È ANCORA TUTTO ATTUALISSIMO! ***** (English version down)

“Ora che il governo della Repubblica è caduto nel pieno arbitrio di pochi prepotenti… noi altri tutti, valorosi, valenti, nobili e plebei, non fummo che volgo, senza considerazione senza autorità, schiavi di coloro cui faremmo paura sol che la Repubblica esistesse davvero”.

LUCIO SERGIO CATILINA (È stato un militare e senatore romano. Roma, 108 a.C. – Pistoia, 62 a.C.)

Infatti la nostra democrazia rappresentativa, con tutta la partitocrazia in mezzo, non è una vera democrazia, ma un sistema di minoranze organizzate che prevalgono sulla maggioranza dei cittadini singolarmente presi, soffocandoli, limitandone gravemente diritti e libertà, e tenendoli in una condizione di minorità. È un sistema di oligarchie o di poliarchie, come qualcuno preferisce chiamarle.

Dal libro “Sudditi” di MASSIMO FINI (Giornalista e scrittore)

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ENGLISH VERSION

AFTER MORE THAN TWO THOUSAND YEARS EVERYTHING  IS STILL VERY CURRENT!

“Now that the government of the Republic has fallen into arbitrariness of few bullies … all of us, brave, valiant, nobles and plebeians, we were nothing else that common people, without consideration without authority, slaves of those to whom we would do fear if only the Republic really existed “.

LUCIUS SERGIUS CATILINA (He was a military man and Roman senator – Date of Birth: 108 B.C. Rome – Date of Death: 62 BC, Pistoia)

In fact, our representative democracy, with all political parties in the middle, is not a true democracy, but an organized system of minorities that prevail on the majority of citizens taken individually, suffocating them, severely restricting rights and freedoms, and keeping them in a state of minority. It is a system of oligarchies or polyarchies, as some prefer to call them.

From the book “Sudditi” by MASSIMO FINI (Italian journalist and writer)