“L’UNIVERSO SAN GIOVANNI IN FIORE”

Fatte le dovute considerazioni e riflessioni che oggi nessun posto al mondo è ormai più sicuro, il paese di San Giovanni in Fiore non è né migliore né peggiore di tanti altri paesi calabresi, ma anche di tanti altri paesi del Sud Italia.

San Giovanni in Fiore somiglia dunque, per molti versi, in particolar modo sotto l’aspetto paesaggistico, a ogni paese meridionale interno, di montagna, isolato, lontano, fuori mano, e quindi fuori dalle reali possibilità di migliorare e di svilupparsi sotto tanti profili.

Se si osserva una foto quasi aerea dell’abitato di San Giovanni in Fiore, magari scattata dal Monte Gimmella, esso è paragonabile al proscenio di un teatro su cui si recita sempre la stessa commedia, con ai lati le montagne che fanno da spettatori. Montagne che, a seconda degli umori e delle sensibilità di tanti, pare abbiano anche la funzione di barriere senza alcuna via d’uscita, ma per chi ha avuto la fortuna di rimanervi dentro, e vivervi serenamente, tutto ciò rappresenta il proprio universo: “l’Universo San Giovanni in Fiore”.

Ma in molti, e qui sarebbe compito dei sociologi e degli antropologi studiarne le cause, non si accorgono che a San Giovanni in Fiore sono diversi decenni che non succede mai nulla. Nel senso che non si registra alcun progresso. Anzi!

In questo nostro universo si ripetono sempre le stesse cose. Si fanno le solite passeggiate; si parla della stessa politica; si tifa per la stessa politica e si attua la stessa politica; si fa l’abituale, bonaria e soft informazione zeppa di paura e quindi incapace di esprimere realmente le proprie idee; si dibattono e si discutono continuamente le annose questioni e tematiche sociali senza arrivare mai a una conclusione né a intraprendere alcuna iniziativa; si celebrano le stesse ricorrenze e feste, patronali, rionali e sagre varie. Chi se lo può permettere ogni anno trascorre la stessa vacanza, e poi, infine, c’è la sempiterna rassegnazione. Per non parlare della continua e costante emigrazione, soprattutto dei nostri giovani, emigrazione ricevuta dai padri che a loro volta l’avevano ricevuta ed ereditata dai nonni.

Partendo dalla fine del secondo dopoguerra, a parte la costruzione diffusa di tante nuove abitazioni a discapito della ristrutturazione di quelle storiche, e oggi il possesso di auto e suv di grossa cilindrata, nonché di gadget tecnologici avanzati e di ultima generazione, sotto il profilo sociale, economico, culturale e dell’occupazione, a San Giovanni in Fiore è successo poco o niente, quasi nessuna crescita.

A dire la verità qualcosina, penosamente raggiunta, è successa, tipo qualche servizio nuovo in più per la popolazione, qualche impegno culturale, ma poi, chissà perché, in quest’ultimi anni si è tornati indietro.

A San Giovanni in Fiore gira e rigira, poi alla fine, non è mai mutato niente.

I sangiovannesi, sia quelli emigrati e stabilitisi definitivamente fuori, ma soprattutto quelli che in qualche modo hanno avuto la possibilità di rimanere o di rientrare in paese, hanno sempre assistito all’immobilità dell’universo sangiovannese come ad uno spettacolo che non li riguardasse. E cosa ancora grave è che sono stati sempre insensibili e indifferenti alle trasformazioni di altre realtà, nel Centro-Nord d’Italia, ma anche in Europa e nelle Americhe, da cui si poteva fare sempre tesoro e imparare qualcosa, carpire qualche “know how”.

Certo oggi abbiamo gente più istruita, più giovani laureati e diplomati, più professionisti, ma la maggior parte di loro sono tutti fuori, sparsi per il Nord Italia e anche all’estero, e probabilmente del nostro universo nulla più importa loro.

Poi, ma forse non tutti se ne saranno accorti, qui a San Giovanni in Fiore, sempre nel nostro universo, a parte le consuete amministrazioni comunali tramandate da generazione in generazione, segnate tutte, tranne qualcuna forse in passato, dal fallimento e dall’inconcludenza, abbiamo una sorta di stratificazione della comunità, composta da individui o gruppi, particolare, salda, ferma, stabile da anni, senza mai alcuna variazione degna di nota, non dico sul versante culturale, perché oggi la maggior parte della gente è molto più colta e istruita di prima, ma sotto il punto di vista sociale e anche, se vogliamo, sotto quello della ricchezza.

Al primo posto abbiamo i notabili politici con tutti i loro privilegi e prebende, alcuni lì da tantissimi anni, ma questo lo sanno tutti, anzi, li votano tutti.

Poi abbiamo dirigenti, professionisti, qualche grosso imprenditore e cortigiani vari, vecchi e nuovi, sempre sostenitori, nonché bassi e servili adulatori, dei soliti politici.

Poi abbiamo gli impiegati, tanti dei quali premiati dai politici.

Poi abbiamo i cosiddetti intellettuali e mediatori dell’informazione, molti dei quali fanno finta, o sono convinti, di contrastare i politici, o meglio, il potere.

Poi abbiamo i cosiddetti operai assistiti dalla politica.

Poi c’è tutto un vuoto.

Infine abbiamo la massa, il popolo. Già, il popolo! Ma che cos’è il popolo? Beh… questa è tutta un’altra storia!

Pietro Giovanni Spadafora

“L’UNIVERSO SAN GIOVANNI IN FIORE”ultima modifica: 2016-08-07T22:44:00+02:00da pietrogiovanni1
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