Quando si parla di messaggio subliminale, si intende anche questo.

Di Maria Gabriella Militerno

Ieri sera, domenica 18 settembre 2016, per assecondare mia madre ho seguito in televisione la puntata di Don Matteo 9, su RAI 1, andata in onda per la prima volta il 27 marzo 2014. Fin qua niente di male. Anzi, verrebbe da dire a voi che leggete: “Ma a noi cosa importa di quello che hai guardato in televisione?”. Il problema, però, è un altro. All’interno di queste fiction, ormai è risaputo, vengono inserite scene contenenti messaggi promozionali di vario genere, dette “product placement”, e anche questo è risaputo. La cosa grave è che all’interno della puntata da me visionata ieri sera, come dimostrato dall’immagine allegata di seguito, era presente un messaggio promozionale ingannevole! Infatti, al minuto 36:43, viene fatto un fermo immagine su un’insegna di “Banca Etruria”, la banca al centro di non poche polemiche, lo scorso anno, per aver lasciato letteralmente sul lastrico molti risparmiatori, soprattutto anziani, costringendone addirittura alcuni al suicidio. Allora analizziamo i fatti. Il messaggio promozionale viene inserito di proposito in una fiction che piace molto alle persone di una certa età, perché sembra trasmettere valori ritenuti ormai perduti in quest’epoca fondata solo sul consumismo. Ciò si evince, in modo particolare, dalle parole, pronunciate da Don Matteo, che sembrano contenere massime di valore eterno, ma che invece vengono utilizzate come le parole pronunciate da quegli abili urlatori, sul tipo di Vanna Marchi, durante le televendite. All’epoca della messa in onda della serie televisiva in questione, la gente non aveva alcun sospetto, ma i vertici della banca stessa erano ben consapevoli di quel che sarebbe successo, da lì a poco, e, perciò, avevano capito quanto fosse necessario, per chiudere con un bel malloppo sottratto alla povera gente, raccogliere più liquidità possibile, facendo leva sull’ingenuità di persone che, avendo visto la banca nelle puntate di Don Matteo 9, era come se a loro fosse stata offerta una garanzia. Così la Banca ha avuto campo libero per proporre obbligazioni subordinate spazzatura, di cui erano a conoscenza la Banca d’Italia e la Consob, a molti dei circa sette milioni di telespettatori! Del resto già il Fatto Quotidiano si è occupato di questo inganno propinato ai telespettatori, mettendo in risalto come nell’episodio 17, sempre di Don Matteo 9, la filiale di Spoleto fosse diventata location dello stesso. Allora io dico, all’epoca, la RAI, a cui i risparmiatori truffati hanno pagato anche il canone, non sapeva niente, ma oggi, che i risparmiatori si disperano per la truffa subita, non sarebbe il caso di non trasmettere le puntate o, almeno, di censurare le scene in cui si fa riferimento alla Banca Etruria, se non altro per il rispetto che ad essi è dovuto? Ma si sa “pecunia non olet!”

Quando si parla di messaggio subliminale, si intende anche questo.ultima modifica: 2016-09-20T16:09:43+02:00da pietrogiovanni1
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