CORRUZIONE IN CALABRIA: la colpa è anche di tanti calabresi.

Giusta e sacrosanta è l’indignazione per la corruzione qui in Calabria da parte di tanti cittadini calabresi. Ma è pur vero che tanti cittadini calabresi, lobbies, corporazioni, sindacati, associazioni, certa imprenditoria, ordini vari, professionisti, certa stampa e tanti altri, con tutto il loro egoismo, egotismo, arrivismo, con tutte le loro scorciatoie e raccomandazioni varie, sono intruppati nel sistema, sono organici alla partitocrazia.

È inaccettabile, oggi, sebbene la loro indignazione, che tanti calabresi facciano finta di vivere su un altro pianeta, come se loro non appartenessero a questa terra, a questa Calabria, a questo sistema di corruzione.

Con le ultime inchieste della Magistratura in Calabria, da sostenere senza se e senza ma, è venuto fuori ciò che in fondo tanti cittadini calabresi già immaginavano e sapevano. Sì, perché comunque parte delle responsabilità è anche dei cittadini calabresi. Sì, perché tanti adepti, affiliati e sodali della partitocrazia conoscono i tanti meccanismi della corruzione, del voto di scambio e della distrazione di fondi pubblici.

La partitocrazia è, storicamente e statisticamente, uno dei sistemi più corrotti.

I partiti, in competizione per il potere, hanno bisogno del voto del singolo cittadino, del consenso, e ormai, grazie anche al web, non essendogli più sufficiente la propaganda e il controllo, diretto o indiretto, dei mass media, per fortuna non tutti, (che, non a caso, sono chiamati, vergognosamente, “gli strumenti del consenso”, senza neanche più rendersi conto di quanto ciò squalifichi il loro operato) se li comprano.

Ѐ chiaro che per comprarseli hanno bisogno di denaro, che si procurano con le tangenti, con la corruzione, con gli affari illegali e con tutte le ruberie di vario genere. Un altro modo per procacciarsi il consenso, il voto, è quello del clientelismo, delle affiliazioni paramafiose in cui il cittadino si vende in cambio di protezione, privilegi, vantaggi e prebende.

L’altra cosa vergognosa è che molti adepti di questa partitocrazia e loro supporters sostengono che ciò è fisiologico, è il prezzo da pagare al benessere, al funzionamento di tanti servizi, e perfino anche alla libertà. Di quale libertà poi si tratta ci sarebbe molto da capire e da discutere.

Probabilmente l’unica libertà garantita è quella dell’arricchimento illecito, o anche di una certa economia sulla quale, poiché è il volano del sistema, si è disposti a chiudere un occhio anche quando i tanti vari comportamenti sono in violazione della legge.

Se la corruzione è una fisiologia di questa partitocrazia, di questo sistema, e forse anche di questo nostro tipo di democrazia, allora in Calabria è una patologia. Anche perché non si vergogna più di se stessa, anzi se ne vanta.

Molti onesti cittadini vengono irrisi (sono degli sprovveduti che non hanno capito come gira il mondo), e la cosa, sempre più vergognosa, è che comunque si trova sempre qualcuno pronto a giustificare la corruzione, perché magari ben incistato in essa, e a permettere ai suoi protagonisti di farla franca come abbiamo visto in questi ultimi trent’anni di politica e amministrazione calabresi.

In questo senso la Calabria, da sempre vista come terra con un alto tasso di criminalità, è estremamente interessante, perché con la sua corruzione proterva, esibita, impunita, impudente e imprudente smaschera la vera natura della solita partitocrazia e anche di una certa democrazia, di un certo sistema.

Nella sua sostanza la partitocrazia, con l’aiuto e la collaborazione, checché se ne dica, anche del sindacato, organico ad essa, con il cosiddetto meccanismo del voto di scambio, e qui con la colpa di tantissimi cittadini calabresi, è un sistema sofisticato e ingegnoso per ingannare la gente, soprattutto la povera gente: giovani, anziani, famiglie, tutti i calabresi.

Chissà che proprio dalla Calabria, in reazione a tutti questi soprusi, agli arbitri, agli abusi, alla sistematica e vergognosa appropriazione indebita, nonché alle ruberie varie di denaro pubblico, cioè del nostro denaro, quello di tutti i calabresi, non nasca un qualcosa che spazzi via, qui e altrove, e metta kappaò, una volta per tutte, questa vergognosissima truffa!

Ovviamente ciò dipenderà anche, ma soprattutto, da tutti noi cittadini calabresi! Se ne saremo capaci.

PGS

CORRUZIONE IN CALABRIA: la colpa è anche di tanti calabresi.ultima modifica: 2017-02-04T02:01:11+01:00da pietrogiovanni1
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