San Giovanni in Fiore – I buoni e i cattivi.

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IN QUESTA NOSTRA CITTADINA SI SUONA SEMPRE LA STESSA MUSICA.

NON SI CAMBIA MAI!

DEVI FARE IL BRAVO RAGAZZO. ALLORA SEI BENVOLUTO.

Un concetto assai diffuso qui a San Giovanni in Fiore è quello in base al quale i cittadini che sui social network, e in genere sul web, scrivono, parlano e mettono in evidenza, sotto l’aspetto politico-amministrativo, ma anche sociale, le criticità, le carenze, le mancate risposte, i disservizi e l’assenza di progetti reali di sviluppo nella nostra comunità, vengono definiti negativi, non vedono le cose positive, non vedono quello che la politica fa e realizza. Insomma vengono tacciati di pensare male di tutto e di tutti.

Ora, a parte che in questa città, dal punto di vista politico si è sempre fatto poco o niente, e a meno che, in questo nostro paese, la rassegnazione generale, l’impotenza di tanti cittadini, la sprovvedutezza di molti e la paura di tanti, tutte situazioni e condizioni che producono un certo silenzio, non li si scambi per positività, per felicità, per condiscendenza a una data governance, allora si può essere anche d’accordo. Tutto va bene! Tutto è positivo!

A me pare, però, senza voler attribuire colpe e responsabilità a qualcuno in particolare, e facendo un’analisi più accurata della nostra comunità, che le cose negative siano di più rispetto alle cose positive. Su una base di 10, mettiamo, pur essendo generoso, il rapporto è di 7 a 3. E su questo, senza alcun dubbio, vi è una totale e indivisibile responsabilità politica dei partiti tutti.

Tantissimi vedono, osservano, analizzano, percepiscono, non condividendole, tante cose negative. Per paura, però, o anche per non disturbare i manovratori, o anche perché si accontentano di poco, o perché vengono ingannati, spesso inconsapevolmente, con un piatto di lenticchie, stanno zitti, non si espongono.

In tanti, diciamocelo pure, sono stati, e sono, beneficiari di una certa politica, mentre tanti altri sempre per paura, poi, di non poterne beneficiare in futuro, eternamente ancorati alla logica della vecchia politica dei favori, non si esprimono su alcuna negatività. E malgrado la tocchino con mano, la vivano, la sentano sulla propria pelle quotidianamente e per varie ragioni, non parlano mai. Tutto, nel loro “ipocrita silenzio”, è positivo!

Ma c’è di più. Coloro che scrivono e mettono in evidenza le cose negative di questa nostra comunità, spesso e volentieri vengono tacciati come coloro che non amano la propria comunità, il proprio paese. Non pensano in positivo. Vengono tacciati di disfattismo, come coloro che non vogliono costruire, ma demolire, distruggere. Come quelli che non vogliono la pace sociale, ma come coloro che vogliono continuamente il conflitto sociale. Grande bugia! Falso! Non è così!

Se dovessimo seguire questa logica dovremmo considerare come ottimi e buoni cittadini (che fanno “il bene”) tutti coloro che consapevoli e a conoscenza di gravi criticità si guardano bene dal segnalarle, dal denunciarle, dal parlarne e dallo scriverne. E dovremmo considerare come mascalzoni e cattivi (persone che fanno “il male”) quei pochi che hanno il coraggio civile di evidenziarle, di denunciarle, di parlarne e di scriverne.

Intendiamoci, da che mondo è mondo sono sempre esistiti i narcisisti, quelli che cercano visibilità e protagonismo nel raccontare le cose e le vicende di tutti i giorni, ma sta ai cittadini, ai lettori valutare con intelligenza. E tanti fanno bene a evidenziare e denunciare quello che in questa comunità non va!

Esistono due modi, o se vogliamo due tipi di comportamento, di amare la propria comunità: quello di dire, di raccontare e di scrivere, apertamente e senza paura, la verità sulle negatività, sulle criticità, sulle vergogne, sui mali e sulle miserie che patiamo, soffriamo e sopportiamo, e quello di non denunciare, di non scrivere, di non raccontare, ma di nascondere la realtà e la verità delle cose. Di nascondere ogni negatività, tutto quello che realmente non va, come si nasconde l’immondizia sotto il tappeto, sotto il “tappeto dell’ipocrisia”, negando criticità, sofferenze, patimenti, carenze, povertà, disservizi e vergogne.

Tra i due tipi di comportamento preferisco il primo.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – I buoni e i cattivi.ultima modifica: 2017-10-07T12:18:07+02:00da pietrogiovanni1
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