PSI San Giovanni in Fiore: DETERMINA ILLEGITTIMA!

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Oggetto: Noi Socialisti del PSI di San Giovanni in Fiore, riteniamo che sia illegittima la determina n. 124 del 28.03.2024 a firma della dott.ssa Filomena Bafaro.

L’Amministrazione Comunale di San Giovanni in Fiore ha pubblicato, in data 28.03.2024 la determina n. 124 avente per oggetto: ” Bando di concorso riservato ai soggetti in possesso dei requisiti di cui all’art. 28 comma 1 bis del D.L. 75’2023 per l’assunzione a tempo indeterminato a 30 ore settimanali di n. 1 unità di personale funzionario E.Q. ex istruttore direttivo ex cat. D” Così come formulato il bando di concorso, noi Socialisti del PSI di San Giovanni in Fiore, riteniamo che sia del tutto illegittimo ed invitiamo la dott.ssa Filomena Bafaro a revocare la suddetta Determina, per i seguenti motivi:

a) non si può limitare la partecipazione al concorso suddetto solo a” colui” che abbia maturato alla data del 31, dicembre 2023 almeno 36 mesi di servizio solo presso l’amministrazione che bandisce il concorso;

b)non esistono, alla data odierna, presso gli Uffici Comunali di San Giovanni in Fiore assunzioni effettuate ,previo esperimento di procedure selettive e comparative ;( solo assunzioni ex articolo 110 del D. Legs n. 267/2000. scelti direttamente dal Sindaco);

c) l’art. 97 della Costituzione stabilisce che si entra di ruolo nella Pubblica Amministrazione tramite Concorsi Pubblici banditi sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana;

d) la stabilizzazione …”. non opera per coloro che sono stati assunti dall’esterno ex art. 110 del D, Leg. 267/2000 ma per i dipendenti a tempo indeterminato a cui sono stati conferiti incarichi dirigenziali o di responsabilità,” Sono queste le indicazioni fornite dal parere dell’ufficio legislativo del Ministro per la Pubblica Amministrazione.

Alla luce di quanto sopra citato, qualora non venisse revocata la determina n. 124 del 28.03.2024, saremmo costretti, nostro malgrado, ad adire le vie legali a tutela dei diritti dei cittadini e della nostra intera collettività.

PSI SAN GIOVANNI IN FIORE

San Giovanni in Fiore 03.04.2024

SGF – OPERE PUBBLICHE: ECOVIA, GIARDINI, ROTONDE, PONTI E PARCHI!

Da quasi quattro anni i soldi sono sempre in arrivo, i disegnini virtuali non mancano mai e nel mentre le caprette ci fanno ciao!

Una San Giovanni in Fiore sempre più accogliente e attrattiva, una comunità idealizzata, dove uomini e natura vivono in perfetta armonia.

LETTERALMENTE UN’ARCADIA!

BRAVI!

SGF IN PIAZZA
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SALVIAMO LA SANITÀ PUBBLICA!

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 personeL’allarme degli scienziati: “Servono soldi”!

Parisi, Garattini, Mantovani, Locatelli e altri scienziati lanciano il grido d’allarme:

Pasquetta 2024

SGF – “STATUA DELL’ANGELO”

Quando ci capita di vederla, ci assale la malinconia.

La nostra “Statua dell’Angelo”, la Vittoria Alata, monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre, è diventata una “Quaquettella”, ossia bassa, brutta e insignificante, perdendo tutto il suo slancio e la sua imponenza.

Riportate il monumento nel suo luogo originario!

Fare delle scelte sbagliate è umano.

Lo sapete anche voi, cari amministratori, che lì non sta bene.

NON FATE GLI GNORRI!

SGF IN PIAZZA
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Borgo dei borghi 2024

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Badolato, in provincia di Catanzaro, è il secondo Borgo più bello d’Italia.

Peccioli, borgo in provincia di Pisa, si aggiudica il titolo di Borgo dei borghi 2024 al fotofinish.

Salendo sul podio il Borgo di Badolato si è trasformato in un vero e proprio tributo all’autenticità, alla bellezza e all’eccellenza del patrimonio culturale calabrese e non solo.

Ora la speranza è che il Borgo di Badolato sia da traino e di impulso positivo, sotto l’aspetto economico, culturale e turistico, per tutti gli altri Borghi calabresi.

La classifica finale del Borgo dei Borghi 2024 tra le 20 regioni italiane:

1. Peccioli (Toscana)
2. Badolato (Calabria)
3. Grazie (Lombardia)
4. Isola del Liri (Lazio)
5. Montesano sulla Marcellana (Campania)
6. Leporano (Puglia)
7. Maratea (Basilicata)
8. Arbatax (Sardegna)
9. Castelvetro di Modena (Emilia-Romagna)
10. Naro (Sicilia)
11. Muggia (Friuli-Venezia Giulia)
12. Guarene (Piemonte)
13. Celle Ligure (Liguria)
14. Petacciato (Molise)
15. Torreglia (Veneto)
16. Genga (Marche)
17. Crecchio (Abruzzo)
18. Stroncone (Umbria)
19. Fontainemore (Valle d’Aosta)
20. Caldes (Trentino-Alto Adige

SGF – RANDAGISMO

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Il territorio di San Giovanni in Fiore è pieno di cani randagi pericolosi e senza microchip.

Se un cane sprovvisto di microchip procura un danno a persona o cose, l’ente comune, insieme all’ all’azienda sanitaria locale, è tenuto al risarcimento.

Oggi l’ente comune ha deciso di fermare, catturandone solo qualcuno, il randagismo senza spiegare, però, che fine faranno i cani randagi catturati né spiegare quali saranno le spese comunali, risorse pubbliche, da affrontare.

Noi un’idea ce l’avremmo, ne parlò il nostro collaboratore Pietro Giovanni Spadafora nel mese di ottobre 2018.

Speriamo le istituzioni competenti, tutte, ad ogni livello, si attivino per risolvere DEFINITIVAMENTE il problema!

SGF IN PIAZZA

SALVIAMO LE NOSTRE COMUNITÀ DALLA VANA E ARTIFICIOSA RETORICA!

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Di Pietro Giovanni Spadafora
Un paese è un paese e se anche acquisisce il titolo onorifico di “Città” rimane sempre una piccola comunità. E i suoi abitanti mormorano, almeno quei cittadini più avveduti: spesso si stancano di assistere a delle, ormai, stucchevoli ed estese simulazioni degli atteggiamenti morali e di ipocriti rapporti sociali tra popolazione e locali istituzioni.

Tante volte ho evidenziato, sui social media, l’orgia di retorica che circonda le amministrazioni comunali.

Oggi l’abbondante retorica della “semplicità”, incarnata da primari rappresentanti delle amministrazioni comunali, non è meno molesta, se non letteralmente importuna e fastidiosa per l’intelligenza altrui, d’ogni altra retorica, a cominciare da quella della “grandezza” che fu propria del noto ventennio.

E responsabili di tale retorica, perniciosa come tutte le retoriche, non sono tanto e solo i primi cittadini che fanno molto per darvi esca con l’attività dei loro uffici propaganda, ma lo sono soprattutto i loro seguaci, accoliti, adepti e affiliati, insieme a qualche strillone, che entusiasticamente abboccano.

E così facendo, con “sperticate” lodi e “turibolanti” adulazioni, incoraggiano tali primi cittadini ad assumere condotte sempre più plateali, sfavorevoli per le comunità e i paesi nonché per la stessa figura istituzionale, fino a qualche tempo fa prestigiosa, di chi governa una comunità e gestisce le risorse pubbliche.

La retorica è tanta: selfie di vario genere strumentalizzando luoghi, anche santi, feste, eventi, panchine verniciate a nuovo, piazze, strade, vecchi immobili, persone e cose, foto presso scuole di ogni ordine e grado con bambini e studenti, teatrali tagli di nastro, promesse di strampalate opere pubbliche, progetti virtuali, foto su dubbiosissime scoperte e ritrovamenti di ogni cosa.

Ma la retorica è tanta anche strumentalizzando l’ordinario lavoro che non è certo un regalo e che le amministrazioni devono compiere, come la riparazione di “fosse” sulle vie, rotture idriche, bitumazioni stradali insieme, persino, alla retorica del cimentarsi, se il primo cittadino è donna, a fare in casa qualche dolce tradizionale con inevitabile filmato nonché a fingere di fare il pane in qualche antico forno come le donne di una volta.

Mancano solo la pala, il piccone e la zappa, sempre con foto e selfie, in un qualche orto nonché la trebbiatura con falcetto in qualche campo di grano che molto probabilmente vedremo nei prossimi mesi estivi durante il periodo della mietitura.

E, grottescamente, diverse persone e mass media manifestano, a volte insieme a parte del clero, il proprio favore a tali amministrazioni per tutte le loro azioni di retorica, rendendo la loro demagogia, oltre che ridicola, ancora più comoda, confortante e vantaggiosa rispetto a un loro impegno serio, concreto e più proficuo a risolvere le varie spinosità e complessità che attanagliano le comunità.

E responsabili di tali atteggiamenti sono, peraltro, anche gli altri stessi organi di governo che facendosi (volutamente?) sottomettere e scavalcare delle loro funzioni da parte dei primi cittadini, mettono a repentaglio quelle che sono le vere attività amministrative di un municipio che dovrebbero svolgersi con precisi compiti di controllo per il perseguimento del bene comune.

Non si possono mettere in burla e a repentaglio le comunità con tediosi comportamenti retorici e da politicanti! Ed è sbagliato accondiscendere a certe “bizzarrie”!

Sarebbe ora che i tanti, a cominciare da chi fa una determinata e assoldata informazione, la smettessero di incoraggiare, con calorose manifestazioni di consenso, accompagnate da battimani ed esclamazioni di encomio e di incitamento, alcune espressioni poco contegnose, tornando a preferire alla patetica retorica la sobrietà e la serietà nell’amministrare!

Basta illusioni ed inganni!

Se lo si farà e si smetterà di provocare le amministrazioni e i loro capi ad assumere atteggiamenti da “salvatori della patria”, ne trarranno giovamento tutte le comunità.

Non sempre si può dire va tutto bene Madama la Marchesa, perché tra mancanza di servizi essenziali, disservizi, spopolamento, giovani e anziani che se la svignano, mancanza di lavoro e spreco delle esigue risorse pubbliche, la realtà e i fatti sono che l’orizzonte delle nostre comunità, senza un impegno serio e una vera e onesta svolta, è persistentemente di colore grigio cupo!

Pietro Giovanni Spadafora