San Giov. in Fiore – Ospedale: la montagna ha partorito il topolino.

180466_192508340780403_107550559276182_536083_7981772_s.jpgNon c’era bisogno di tanti “falò” per ottenere degli incontri. Non c’era bisogno del blocco della S.S. 107 per essere convocati dal Prefetto o da Scopelliti.  È noto che queste due persone sono sempre state disponibili a incontrare la gente del territorio per qualsiasi problema. Insomma nessuna sostanziale notizia. Sono solidale con quei pochi cittadini e quelle donne morte di freddo per ottenere solo dei semplici incontri, lo si poteva fare benissimo con delle richieste formali. Non ci si aspettava miracoli. E ora? Presumiamo che qualche politicante ed ex consigliere continueranno sulla falsariga di questi giorni, indicendo sit-in e manifestazioni varie gli uni identici agli altri, pregni di niente. Tanto per allungare il brodo, consapevoli di non avere argomenti diversi dai nauseanti richiami alla mobilitazione, si impegneranno a fare le pulci sulla questione ospedale come le vecchie zitelle acide d’un tempo, con rigore puntiglioso,  e talvolta con presunzione ed ignoranza. Metodi riduttivi ed insufficienti ad affrontare adeguatamente i problemi della sanità cittadina.

Dopo giorni e giorni di manifestazioni, sit-in, scioperi della fame e annunci roboanti, oggi finalmente abbiamo potuto constatare che la montagna ha partorito il topolino.

Con la prossima amministrazione comunale ed il prossimo sindaco sarà urgente stimolare tutti i movimenti sociali, le forze politiche e le forze popolari a dibattere seriamente su  questi temi, senza alcuna strumentalizzazione di sorta e prese in giro nei confronti di alcuni cittadini e donne, per generare una coscienza sangiovannese dei cambiamenti necessari  al nostro nosocomio per renderlo veramente efficiente e funzionante per tutte le necessità della popolazione.

Province inutili.

province.jpgL’abolizione delle province è un tema che rientra costantemente nei programmi elettorali di tutte le forze politiche, ma che in pochi hanno realmente intenzione di affrontare.

Nessuno ne parla, c’è un silenzio assordante.

L’abolizione delle province (enti inutili e di filtro) porterebbe ad un risparmio di circa 2 miliardi di euro allo Stato.  Per non parlare poi delle comunità montane che sono solo dei carrozzoni.

Si potrebbero recuperare 2 miliardi di euro per poter investire in quei settori comunali vitali per i quali la provincia non riesce ad investire un euro.  L’abolizione delle province è un tema di primaria importanza per rendere più efficiente la macchina dei comuni, ma nessun politico o deputato ne parla seriamente, invece si fa solo becera demagogia.

Abolendo le province e dividendo 2 miliardi di euro risparmiati per 110 province, avremmo oltre 18 milioni di euro di risparmio per ogni provincia (circa 36 miliardi delle vecchie lire) che potrebbero essere divisi per i comuni della stessa provincia.

Altro che noccioline!!!

CONSIDERAZIONI SULL’INTERVISTA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI COSENZA, MARIO OLIVERIO, AL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA.

182086_1703905472061_1070712071_1840232_2387760_s.jpgPresidente Oliverio, l’abbiamo vista abbastanza contrariata e delusa per il discorso che il Governatore della Calabria ha svolto nel corso del suo intervento alla seduta aperta del Consiglio comunale di Cosenza dedicato al tema della sanità. Perché tanta delusione?

Perché ho preso atto con grande amarezza che Scopelliti continua ad evitare un confronto serio, responsabile e di merito su una questione delicata e importante come quella che riguarda la gestione della sanità in Calabria.

Dal Governatore, che riveste anche il ruolo di Commissario ad Acta della sanità calabrese mi sarei aspettato, soprattutto in un’occasione di grande valenza istituzionale come la seduta aperta del consiglio comunale di una città importante come Cosenza, una concreta assunzione di responsabilità sulle questioni poste con serietà e spirito costruttivo da più parti nel corso del dibattito. Così, invece, non è stato. Ancora una volta Scopelliti ha preferito il gioco dello scaricabarile, puntando il dito sulle responsabilità della Giunta regionale che lo ha preceduto. Non è così che si affrontano e si risolvono i problemi gravi di questa terra. Non è scaricando su altri le responsabilità delle cose che si potevano fare e non si sono fatte che si esce dal pantano putrido in cui  è affondata la nostra regione. Chi governa deve assumersi le proprie responsabilità e indicare il percorso da compiere; chi sta all’opposizione, se le indicazioni sono serie, oggettive e di merito, deve contribuire alla costruzione di questo percorso. Dico questo non per difendere o per giustificare la giunta-Loiero che, se avesse operato bene, soprattutto in questo settore, non sarebbe stata giudicata e punita così severamente dagli elettori. Lo dico perché credo che non si possano utilizzare argomentazioni ed atti amministrativi di giunte precedenti per giustificare scelte che costituiscono una mortificazione delle oggettive esigenze del territorio e che fanno prevalere localismi che non giovano alla Calabria e ne lacerano il tessuto e la coesione. Fra due mesi sarà passato un anno dalle elezioni. La stagione della giunta Loiero è ormai alle nostre spalle. Ora tocca alla giunta Scopelliti indicare percorsi, obiettivi e soluzioni. Nessuno deve infastidirsi o adombrarsi se c’è chi, come il sottoscritto, continua a chiedere chiarezza, oggi come ieri, e indica il dialogo e il confronto come unico terreno per uscire da un impasse storico fatto di veti contrapposti e di chiusure preconcette.

A cosa si riferisce, on. Oliverio?

La sanità calabrese e cosentina sconta ritardi accumulatisi in un  periodo di tempo lungo almeno 20 anni e determinati da una molteplicità di ragioni, prima fra tutte dall’incapacità di assumere scelte coerenti e coraggiose per costruire un “Sistema-Sanità” regionale efficiente, altamente professionalizzato e, soprattutto, pienamente rispondente alla domanda di salute da parte dei nostri concittadini. Troppo spesso in passato, per effetto di una visione miope e parziale, è prevalsa la logica della faida e dei veti incrociati ed in loro nome sono stati assecondati più i localismi ed i particolarismi che non il progetto, la costruzione di un sistema. Tutto ciò ha, inevitabilmente, portato alla grave situazione in cui ci troviamo ora. Non vorremmo che oggi si ripetessero gli stessi errori di ieri, che si usassero due pesi e due misure, violando ed alterando gli standard nazionali, tagliando posti letto in una provincia e potenziandoli in un’altra, ricorrendo a criteri parziali che non garantiscono il diritto alla salute di tutti. Così come non vorremmo che si affrontassero i problemi della sanità trattandoli solo in maniera ragionieristica e contabile. Un richiamo autorevole, in questo senso, è venuto di recente dalla Chiesa, che non credo abbia interessi particolari da difendere. Mons. Cantafora, a conclusione del convegno della Caritas diocesana sulla sanità calabrese, ha affermato che occorre riqualificare, ma non tagliare indiscriminatamente. C’è bisogno di una riqualificazione che serva davvero al bene di ciascuno e di tutti i cittadini. Chi governa ha il dovere di cogliere la preoccupata e autorevole sollecitazione che viene da una personalità rappresentativa di una realtà come la Chiesa che vive direttamente il contatto con il disagio e con i bisogni dei territori ed indica soluzioni che non sono dettate da visioni chiuse, localistiche e demagogiche, né da interessi di parte o politici,ma esclusivamente dalla rispondenza dei servizi ai bisogni dell’uomo e della comunità.

Come se ne esce dall’impasse attuale?

Con il contributo e l’apporto di tutti. Dialogando e mettendo da parte colorazioni e appartenenze politiche. Il necessario progetto riformatore e l’opera di innovazione e di bonifica che bisogna realizzare nella sanità calabrese richiede un concorso largo di apporti e di energie, libero da vecchi schemi e da appartenenze e soprattutto scevro da ogni strumentalizzazione propagandistica e demagogica.

In questo senso, più volte nei mesi e nelle settimane passate, mi ero permesso di rivolgere al Presidente Scopelliti l’invito, che non è mai stato e non vuole essere strumentale, ad aprire un tavolo per avviare un processo graduale di costruzione di un nuovo sistema sanitario a partire dalla valorizzazione delle professionalità e delle energie che, se adeguatamente utilizzate e messe nelle condizioni di poter bene operare, possono dare un contributo importante per la realizzazione di obiettivi avanzati ed innovativi. Di fronte a problemi così seri ed importanti che riguardano la salute dei cittadini nessuno può irrigidirsi o far finta di non sentire. Tutti dobbiamo mettere da parte magliette, collocazioni politiche e spirito di appartenenza e costruire, attraverso il metodo dell’ascolto e della concertazione, un servizio sanitario di qualità, in cui non ci siano più sprechi e ruberie, viaggi della speranza e dove realmente ogni cittadino abbia garantiti i propri diritti e le proprie esigenze.

Presidente, veniamo alla questione dell’Annunziata e all’istituzione di un reparto di cardiochirurgia a Cosenza: cosa non ha condiviso, in concreto, di ciò che ha detto Scopellliti

Non ho assolutamente condiviso il fatto che, a parte la riproposizione di un discorso generico e del solito ricorso allo scarico di responsabilità, non sia stata data nessuna risposta e non sia stato assunto nessun impegno di merito rispetto alla grave situazione in cui versa l’ospedale regionale dell’Annunziata, salvo l’annuncio che nei prossimi giorni sarà pubblicato un avviso per l’assunzione di due medici nel reparto di ortopedia. Ancora più grave ed assolutamente inaccettabile è il fatto che Scopelliti sia venuto a notificare alla città e alla provincia di Cosenza che non c’è nessun impegno per la costruzione del nuovo ospedale e che il reparto di Cardiochirurgia nella città capoluogo e nella più grande provincia della Calabria non sarà realizzato.

E’ davvero incredibile che tutto ciò possa essere rappresentato come un atto di coraggiosa assunzione di responsabilità, cambiando le carte in tavola e presentando scelte che dovrebbero essere più che oggettive, tenuto conto della popolazione e del territorio della più grande provincia della Calabria, come il frutto di spinte strumentali o logiche localistiche. Questa impostazione non può essere assolutamente accettata perché mortifica la nobile città di Cosenza, la più grande provincia della Calabria e, soprattutto, la professionalità e la dignità di quanti (medici, paramedici e personale amministrativo a cui va il nostro plauso e il nostro sincero ringraziamento) operano con grandi sacrifici all’interno di una struttura ospedaliera che ormai cade a pezzi e versa in un gravissimo stato economico e strutturale. Nonostante le affermazioni trionfalistiche di Scopelliti, infatti, in questi mesi all’Annunziata, che dovrebbe essere un ospedale “hub” non abbiamo registrato ancora nessuna inversione di tendenza. Solo tagli e restrizioni. I Direttori di Unità Operative importanti come Chirurgia d’Urgenza, Medicina “Cosco” e Reumatologia non sono stati ancora nominati. Su 3000 unità lavorative previste in pianta organica mancano all’appello circa 1300 unità lavorative tra infermieri, OSS e dirigenza medica. Gli strumenti tecnologici sono obsoleti e abbondantemente superati. Gli edifici sanitari necessitano di investimenti per la messa in sicurezza e per la ristrutturazione per garantire stabilità e sicurezza alle strutture e, nello stesso tempo, adeguati standards alberghieri ai vari reparti.

Rispetto a questa situazione mi sarei aspettato dal Presidente Scopelliti l’assunzione concreta di impegni precisi e l’indicazione di un percorso capace di corrispondere alle esigenze di potenziamento e di riqualificazione della struttura ospedaliera più importante della Calabria sulla quale si riversa una domanda sempre più larga di prestazioni da parte dei cittadini.

Come Provincia, pur non avendo competenze specifiche in materia, sentiamo il dovere, anche perché sollecitati quotidianamente dagli operatori sanitari e da tantissimi cittadini, di dover sviluppare tutte le iniziative necessarie affinchè Scopelliti e, assieme a lui, tutti coloro i quali svolgono ruoli e funzioni di responsabilità, operino le necessarie correzioni perché si diano risposte concrete ed adeguate e si esca, una volta per tutte, dalle fumosità e dalle genericità che non portano da nessuna parte.

 CONSIDERAZIONI

1. Apprezzo che il Presidente Oliverio riconosce che negli ultimi 20 anni, o forse più, non sia stato fatto granché per la sanità provinciale, locale e calabrese, senza dimenticare però, che in questo lungo periodo di tempo, il Presidente Oliverio è stato a capo di importanti istituzioni, e anche a fianco di Loiero. Non ci si può svegliare adesso strumentalizzando in qualche modo i fatti.

2. Il Presidente Scopelliti con questo piano di rientro sta dimostrando di prendersi le sue responsabilità con coraggio e forse anche con qualche errore, ma senza alcun immobilismo di sorta. Qualcuno doveva pur incominciare a risanare qualcosa che ormai è allo sfascio totale provocato in anni di incuria e di mala politica.

3. Sono d’accordo che i problemi della salute riguardano tutti e non hanno colore politico, però come cittadino sangiovannese ancora sto aspettando una spiegazione come mai sia stata sfiduciata la giunta Barile (con la scusa del depotenziamento dell’ospedale cittadino strumentalizzando la cosa) la quale stava operando abbastanza bene sotto molteplici profili. Non è questa forse una becera strumentalizzazione? Forse ci volevano motivi ben più validi e più pazienza per giudicare meglio l’operato di una giunta. I cittadini sangiovannesi non hanno capito questa sfiducia e intanto vengono svuotate le loro tasche sempre di più per costi elettorali che si potevano forse evitare con un po’ più di buon senso. Per affrontare in modo serio i problemi ci vuole stabilità.

4. Sono d’accordo anche, per il bene dei cittadini, che riguardo alla sanità ci vuole dialogo e non scontri politici. Bando allora a varie strumentali manifestazioni, più collaborazione e proposte serie, a cominciare dal comune per finire alla regione. D’accordo, basta a visioni miopi e a logiche di faide e veti incrociati nonché a localismi e particolarismi vari, ma senza strumentalizzare e tirare per la giacca la Chiesa quando fa comodo.

5. D’accordo anche a liberarsi da vecchi schemi e da appartenenze e soprattutto da ogni strumentalizzazione propagandistica e demagogica, cosa che si è fatta fino ad ora.

6. D’accordo anche a costruire, attraverso il metodo dell’ascolto e della concertazione, un servizio sanitario di qualità, in cui non ci siano più sprechi e ruberie, viaggi della speranza e dove realmente ogni cittadino abbia garantiti i propri diritti e le proprie esigenze, ma questo fino ad oggi non si è fatto.

7. Si incominci a dialogare sul serio coinvolgendo tutte le parti politiche, forze sociali e cittadinanza tutta, per poi arrivare ad un’unica voce sangiovannese per quanto riguarda le proposte e i problemi seri di questa nostra comunità sotto tutti gli aspetti, senza però spaccare la società civile con manifestazioni strumentali, come se difendere  l’ospedale fosse solo prerogativa della sinistra e non di tutti i cittadini.

8. Infine, come cittadino di questa disastrata Provincia di Cosenza, a parte i problemi della salute, mi chiedo come mai questa carenza, da circa 2 anni, di assessori provinciali. Non crea  tutto ciò la paralisi della  stessa struttura provincia sia dal punto di vista pratico che politico? Non è questo immobilismo dannoso per i cittadini della provincia, tenendo tutti sulle corde? Non  evidenzia tutto ciò il fatto che Lei non ha le idee chiare sulle prospettive politiche e le alleanze? E in ultimo, a che punto è il PALASPORT di San Giovanni in Fiore, che tutti i cittadini stanno aspettando, inaugurato da quasi 1 anno senza alcuna certificazione di agibilità? Che tipo di interventi intenderà fare per lo sport e la viabilità in generale per la Provincia di Cosenza?

Questo è quanto.

NO a una nuova legge elettorale “porcata” anche per gli enti locali!!!

Consiglio-comunale-sanita.jpg“Ho intenzione di proporre in Calabria una nuova legge elettorale: stop alle preferenze e introduzione delle liste bloccate. Con queste, si responsabilizzano i partiti, in questo caso le segreterie regionali, si abbatte il meccanismo della rincorsa del consenso a ogni costo e si chiudono le porte in faccia ai singoli imbecilli che a ogni elezione producono accordi criminali e clientelari con la ‘ndrangheta”.

Lo dice il Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, a Panorama.

Come cittadino italiano, calabrese e sangiovannese, dico NO a una nuova legge “porcata” anche per gli enti locali! La criminalità organizzata non si combatte togliendo ai cittadini elettori la libertà e il diritto di scegliersi i propri rappresentanti e i propri amministratori, ma con altre ben più serie proposte e soluzioni. Non può essere solo appannaggio delle segreterie e delle direzioni dei partiti politici (con la scusa di combattere le mafie) scegliere e nominare i rappresentanti del popolo. Sarebbe un’ ulteriore legnata nella schiena della democrazia e un ulteriore grande regalo al già enorme potere dei partiti politici. La società civile non se lo può più permettere! Anziché proporre simili sciocchezze bisognerebbe proporre di abolire la grande “porcata” di livello nazionale che già ha prodotto enormi danni sia alla nostra democrazia che alla politica.

Pietro Giovanni Spadafora

Sanità calabrese: grande serbatoio di voti ed enorme spreco di soldi pubblici.

gdf-01_8.jpgI partiti del centrosinistra sangiovannese anziché parlare di depotenziamento del nostro nosocomio, indicendo manifestazioni a destra e a manca per difendere (secondo loro) la sanità locale, dovrebbero spiegare a tutti i cittadini sangiovannesi, dando risposte veramente adeguate, che cosa sia successo con l’ex vertice dell’ASP di Cosenza nominato tutto dall’ex Governatore Loiero.

Quattro manager nei guai per abuso d’ufficio. Ci sono gravi e diffuse irregolarità nella procedura seguita dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza per la stabilizzazione di molti precari. Una maxi assunzione pubblica che negli anni passati provocò comprensibili polemiche, e sulla quale hanno puntato l’attenzione la Procura della Repubblica e la guardia di finanza. Ieri mattina le fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria hanno notificato quattro informazioni di garanzia agli ex vertici dell’Asp: al direttore generale Franco Petramala, al direttore sanitario Antonio Scalzo, al direttore amministrativo facente funzione Daniele Bellusci, al responsabile dei procedimenti amministrativi Michele Fazzolari.

Tra le stabilizzazioni effettuate nonostante mancassero i requisiti di legge c’è pure l’assunzione della figlia d’uno dei componenti della dirigenza, ora tra i destinatari dell’informazione di garanzia.

La vicenda riguarda la stabilizzazione di 439 unità di personale precario, che sarebbe dovuto essere in possesso di determinati requisiti soggettivi e oggettivi di posizione. Il tutto si sarebbe dovuto perfezionare in applicazione delle normative nazionali e regionali, in deroga al principio di accesso tramite concorso pubblico. Le ipotesi di abuso d’ufficio hanno riguardato diversi casi di assunzione a tempo indeterminato di lavoratori precari, che sarebbero privi dei requisiti di legge, tra cui anche la figlia di uno dei componenti della dirigenza. Sarebbero state rilevate poi diverse irregolarità, come la stabilizzazione di alcune persone provenienti da incarichi a tempo determinato e non rinnovabile, come quelle impiegate nella ricerca, e l’inquadramento di figure professionali che lo stesso contratto collettivo nazionale prevedeva in esaurimento, e per le quali si sarebbe usato l’escamotage del cambio di qualifica. Segnalato alla magistratura contabile di Catanzaro un danno erariale, consistito nelle retribuzioni lorde corrisposte al personale illegittimamente regolarizzato, ammontante ad oltre 14 milioni di euro.

Bisognerebbe protestare contro queste cose e non contro il risanamento della sanità pubblica!

San Giov. in Fiore – Ospedale: ancora bugie e falsità da parte di un centrosinistra ormai vecchio, confuso e sbandato.

1631361742.jpgLe affermazioni riportate da alcuni organi di informazione a me attribuite non corrispondono a quanto dichiarato nell’incontro informale conseguente alla verifica tecnica concordata dopo l’assemblea pubblica del Presidente Scopelliti di San Giovanni in Fiore lo scorso 26 gennaio in quanto estrapolate dal contesto ed oggetto di strumentalizzazione anche politica”. Lo afferma, in una dichiarazione, il Dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute e Politiche sanitarie della Regione, Antonino Orlando, secondo quanto informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale. “Intendo ribadire – prosegue Orlando – che la linea della Regione Calabria è unicamente quella già espressa più volte, nel corso di assemblee pubbliche, degli incontri istituzionali e con gli operatori del settore dal presidente, Giuseppe Scopelliti, anche in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, scelte che condivido perfettamente sia dal punto di vista tecnico-organizzativo che sanitario, in perfetta coerenza con quanto disposto nel Piano di rientro”. “L’ospedale di San Giovanni in Fiore, infatti, secondo le sue potenzialità, sia dal punto di vista strutturale che per la dotazione di attrezzature – dice ancora Orlando – possiede tutti i requisiti previsti dal suddetto Piano per l’erogazione dei servizi che garantisce un ospedale di montagna. Inoltre potranno essere previste, al fine di incrementare l’offerta sanitaria, nuove e diverse attività specialistiche per continuare ad essere un punto di riferimento per tutto il territorio interessato”.

Lettera di François Xavier Nicoletti all’Avv. Francesco Zoccali Dirigente Generale della Giunta Regionale della Calabria in occasione della neonata ” Fondazione Calabresi nel Mondo”.

IL BLOG A GENTILE RICHIESTA RICEVE E PUBBLICA
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“FONDAZIONE HERITAGE”

  degli Emigrati.

      “onlus”

 

 

                                                                  

Francois Xavier Nicoletti, PhD                                  

  L’Abate della Speranza ”

Fondatore, Presidente CdA                                      

 “ The Abbot of the Hope “

 

Preg.mo Avv.                                                   

Francesco Zoccali                                         Ginevra, 08.02 2011

Dirigente Generale

Giunta Regionale Calabria                          Fax 0039 0961 724822     

Via Sensales                                                  Via posta aerea raccomandata

88100 CATANZARO                                   Lettera aperta

ITALIA                                                         

 

Egregio Avvocato,

Rif. FONDAZIONE “CALABRESI NEL MONDO”

 

                  

                   Ho appreso che il 24 gennaio alle ore 11, il Presidente Scopelliti ha presentato la Fondazione “ CALABRESI NEL MONDO” di cui sarebbe Presidente Giuseppe Galati (che insegue gli emigrati da anni, inutilmente) con Voi come Vice Presidente e come Membri del Consiglio di Amministrazione: Pippo Marra, (Agenzia di stampa), Pina Amarelli (Industria liquirizia), Beniamino Quintieri (ex ICE), ai quali inviamo copia della presente.

                   Tutte persone per bene che conosciamo e sappiamo quanto fanno, hanno fatto e possono fare per la Calabria.

                   Si dice che la dotazione della Fondazione è interamente sottoscritta dalla Regione Calabria e speriamo sia gestita su forma ONLUS.

                   Vi scrivo, perché molte Associazioni di Calabresi nel Mondo hanno bisogno di essere sostenute… altre lavorano intensamente per gli altri.

                   Esempio che vale per tanti: la nostra piccola e modesta Fondazione Heritage degli Emigrati è nata in tempi non sospetti, 1) come sostegno dell’Associazione di Emigrati Heritage Calabria, 2) aiuto e costante contatto con le comunità di Calabresi nel Mondo, 3) varie iniziative per tenere UNITA la DIASPORA CALABRESE che per tante ragioni, a volte buone, a volte no, tende a disperdersi: se questo dovesse accadere, allora dovremmo considerarci dei semplici Calabresi migranti (raminghi).

                   La Calabria da quando esiste come Regione, con Giunta e Consiglio Regionale, non si è mai PREOCCUPATA SERIAMENTE degli Emigrati Calabresi nel Mondo, poiché non avevamo diritto a votare…poi con il MIRACOLO TREMAGLIA è giunto il voto politico e con il voto l’ipocrisia, la combinazione, l’affarismo, l’imbroglio elettorale e quant’altro: tutto con stile Calabrese, puro sangue, Doc!

                   Noi emigrati ne siano stati totalmente estranei e addolorati.

                   Sarebbe quindi venuto il tempo di porre fine a questo stato di cose e lavorare con coscienza!

NON VI PARE?

                   Se la Fondazione “CALABRESI NEL MONDO” intende farlo seriamente, noi possiamo assicurarVi della nostra piena collaborazione, del nostro entusiasmo e del nostro lavoro.

                   Sappiate comunque che non temiamo di restare soli, come lo siamo sempre stati e di continuare ad amare la nostra terra, ma senza compromessi, sicuri che l’UNIONE degli EMIGRATI nel Mondo è sinergia e sicurezza per il solo progetto possibile: UNIRE le DUE CALABRIE, la VOSTRA, come appare oggi nel Mondo, e la NOSTRA, rappresentata dal nostro lavoro nei paesi dove viviamo e dalla nostra passione.

 

Fatemi sapere.

 

 Con un fraterno e cordiale saluto

 Francois Xavier Nicoletti

 

San Giovanni in Fiore – Grazie ancora!

Immagine1.pngGrazie alla logica di alcuni nostri vecchi amministratori si aggiunge danno a danno, errore ad errore, sempre ovviamente a scapito della città e dei suoi cittadini con gran dispendio di soldi pubblici, soldi nostri. Quanto ci costeranno queste nuove elezioni? Comunque sia questi soldi potevano essere spesi in modo diverso e più proficuo. Grazie sempre ai nostri consiglieri dimissionari il nostro paese in questi giorni è un paese disastrato. Le strade, le vie secondarie e le arterie principali sono tutte dissestate, tutte piene di crateri e di buche varie. Su alcune strade poi, ci sono delle buche dalle quali sgorga l’acqua, acqua potabile, con enorme spreco e dispendio, sempre di soldi dei cittadini. Chi è adesso il nostro interlocutore? L’interlocutore dei cittadini? Ah già, dimenticavo! Il Commissario Prefettizio! Spero che qualcuno riesca ad avvisarlo raccontandogli che ormai in questo nostro paese,  è quasi proibito passeggiare ed uscire con l’auto.

Elezioni amministrative, novità alle urne.

ks132531.jpgRidotto il numero di consiglieri e assessori.

Mancano ormai poco più di tre mesi alle elezioni che, salvo intoppi dell’ultima ora, anche a San Giovanni in Fiore porteranno al rinnovo del Consiglio Comunale.

Il Ministero dell’Interno ha comunicato le date: si voterà domenica 15 e lunedì 16 maggio.

 Le novità. Le Amministrative 2011 porteranno diverse novità. Dopo essere stato fatto slittare di un anno, è infatti entrato definitivamente in vigore il decreto Brunetta sugli enti locali, che porterà una sforbiciata al numero di consiglieri e assessori, oltre alla cancellazione delle circoscrizioni.
Il provvedimento prevede per i consiglieri provinciali e comunali una riduzione del 20 per cento, mentre gli assessori, sia del Comune che della Provincia, saranno ridotti del 25 per cento.
Per il Comune di San Giovanni in Fiore questo significa che i consiglieri passeranno dagli attuali 20 a 16. Per quanto riguarda gli assessori, invece, viene imposto un limite di 4.

San Giov. In Fiore – Duro attacco del PD locale all’ ex assessore alla cultura.

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L’ex capogruppo PD al Comune Antonio Candalise, insieme a tutto il PD sangiovannese, attacca duramente l’ex assessore alla cultura Giovanni Iaquinta ex PD. “Sei un traditore, un ambizioso, un trasformista, un seminatore di discordie, sei patetico e il tuo atteggiamento è perfino pericoloso, ti sei servito del partito solo per ottenere una poltrona, solo per i tuoi interessi ecc…”
A parte i toni duri, emerge una grande difficoltà e la mancanza di elementi validi in questo centrosinistra per poter affrontare la prossima campagna elettorale. Si parla addirittura di decisone sofferta per quanto riguarda le dimissioni dei consiglieri. Pentiti? Indietro non si torna! Mentre è quasi certa la candidatura di Barile a Sindaco, essendo lui in questo momento il candidato naturale del centrodestra, il centrosinistra è già alla ricerca di un suo candidato. Ma a parte i candidati a Sindaco, credo che la partita si giocherà sulle persone che si candideranno, e sono soprattutto quelle che interessano ai cittadini, nonché sulle varie strategie politiche. I cittadini si aspettano candidati puliti, onesti, di qualità, ma non fantocci, e coalizioni con accordi ferrei per la futura stabilità del governo della città. I sangiovannesi non potrebbero permettersi ulteriori elezioni anticipate. Poi si che non capirebbero più!