A casa questi partiti e questa vecchia classe politica!!!

M5S SGF simboloQuesti vecchi partiti con tutti i loro adepti, seguaci e affiliati hanno sempre mangiato a sbafo alle spalle di noi cittadini tutti. A casa questa vecchia classe politica insieme ai loro falsi nuovi leader!!!

RESTITUITE I SOLDI DEI CITTADINI TUTTI!!!

I RIMBORSI CON SOLDI PUBBLICI AI PARTITI SONO INCOSTITUZIONALI!!!

Se ne sono accorti oggi: http://goo.gl/fm1lSu
Il  M5S lo DICE e lo FA da anni!

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La disinformazione di RAI TG3 Calabria.

La corretta informazione è VITALE per la democrazia di un Paese!

http://www.beppegrillo.it/2013/12/linformazione

_deviata_del_tg3_in_calabria.html

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NOTA Meetup M5S SGF

Solidarietà alla Dott.ssa Rosa Oliverio.

Esprimiamo la nostra solidarietà alla Dott.ssa Rosa Oliverio, membro dello staff del Sindaco Barile, per l’ignobile atto intimidatorio subìto nella giornata di ieri. Il suo impegno costante, onesto, pulito, non si farà certo condizionare da questi vili atti delinquenziali.

La lotta politica, onesta, pulita, trasparente e programmatica, è tutta un’altra cosa!

Meetup M5S SGF

San Giovanni in Fiore – Rifiuti: questa è la strada verso il futuro!

M5S SGF simboloVista e considerata l’attuale situazione dei rifiuti in Calabria e di conseguenza nel nostro paese, qui di seguito un estratto del Progetto Rifiuti Regionale del M5S , che al momento è l’unico progetto strutturato e presentato con conferenza stampa.

http://blogsgfinpiazza.myblog.it/san-giovanni-fiore-rifiuti-la-strada-verso-il-futuro/

 

 

San Giovanni in Fiore – Modificare subito il Regolamento per rilanciare una vera “Consulta degli Emigrati”.

Cervelli in fugaEnglish  Version

Il 18 giugno del 2006 è stato approvato dal Consiglio Comunale di San Giovanni in Fiore il Regolamento che istituisce LA CONSULTA COMUNALE DEGLI EMIGRATI SANGIOVANNESI NEL MONDO. Doveva essere un organismo consultivo di rappresentanza democratica dei nostri emigrati. Doveva essere un percorso decisivo per intensificare i rapporti tra i nostri emigrati, le istituzioni e la comunità locale: la possibilità di costruire un ponte ideale tra la terra di origine e la terra d’accoglienza, tra le proprie radici e il proprio presente.

Ebbene, dopo sette anni e mezzo dall’istituzione della Consulta Comunale degli Emigrati, l’analisi dei risultati e degli obiettivi non raggiunti nei rapporti con le comunità degli emigrati sangiovannesi sono semplicemente, e ciò è sotto gli occhi di tutti, un grande fallimento.

Più che una consulta degli emigrati sembra essere una consulta dei politici, degli amici per gli amici!

San Giovanni in Fiore è stata e continua ad essere la città dell’emigrazione per eccellenza.

Stando alle ultime rilevazioni abbiamo circa ottomilacinquecento emigrati con diritto di voto. Se poi consideriamo le persone di origine sangiovannese sparse in tutto il mondo, abbiamo una popolazione circa tre volte la comunità locale sangiovannese. I nostri concittadini emigrati non possono essere più considerati cittadini di serie B. Non possono essere solo utili nei periodi elettorali e di voto e poi dimenticati come se non esistessero più. È insieme ai nostri cittadini emigrati che si costruiscono la nostra comunità e la nostra società del futuro, anche e soprattutto in tempo di crisi. È vero! Sui nostri cittadini emigrati si è scritto di tutto e di più, si è lottato e si lotta ancora per i loro diritti, ma oggi, ancora con più consapevolezza, la nostra emigrazione non può essere più considerata un fenomeno negativo, ma risorsa! Vanno rotti i vecchi argini per uscire tra i cittadini emigrati per affrontare i loro bisogni e valorizzare le loro risorse che sono anche nostri.

È necessario che si metta subito mano al Regolamento esistente, alquanto farraginoso! È necessario operare una modifica di diversi articoli per un efficiente ed efficace funzionamento della Consulta!

C’è bisogno di una nuova proposta più snella ed efficace e che tenga conto soprattutto delle esperienze e delle competenze degli aspiranti componenti della Consulta.

Va ricordato che l’articolo 3 della Costituzione Italiana parla di “eguale cittadinanza”, vale a dire di eguaglianza inclusiva, che non può escludere, nel caso specifico, i cittadini sangiovannesi residenti all’estero e non solo dall’essere rappresentati nella nostra Amministrazione Comunale, che è il luogo della rappresentanza degli interessi della comunità e società sangiovannesi.

A oggi, qui a San Giovanni in Fiore, questo tipo di Consulta si è rivelato uno strumento totalmente inutile che ha valenza esclusivamente elettorale, con la speranza di accalappiare consensi dei nostri concittadini emigrati solo e in vista di future consultazioni e competizioni elettorali. Bisogna chiudere con i vecchi schemi e osare a sperimentare nuove strade.

Le forme associative e le comunità dei nostri concittadini all’estero e in Italia stanno aumentando con consapevolezza e si rende, quindi, necessario un più forte coinvolgimento delle stesse nella Consulta. Per questa ragione bisogna, con rapidità, rivedere i criteri di rappresentanza e le modalità di rapporto con la pubblica amministrazione, ritenendo quelli attuali non più adeguati alle trasformazioni sociali in atto.

Sono convinto che il proposto Regolamento vada rivisto e modificato di modo tale che si dia alla Consulta un operare più vasto e più lungimirante.

Gli emigrati sangiovannesi d’Italia e dell’estero dovranno essere sempre più uniti spiritualmente e materialmente ai sangiovannesi di Calabria, la Consulta deve essere uno strumento permanente per individuare, contattare, censire, valorizzare la “risorsa” emigrazione, avendo come obiettivo il miglioramento del nostro territorio, dei beni culturali, per far fiorire i progetti artigianali ed alimentari, per concretizzare le migliori idee imprenditoriali, nonché dare ai nostri migliori talenti intellettuali la possibilità di esplodere e di realizzarsi. Ciò deve essere realizzato sia all’interno della nostra comunità e del nostro territorio che nei Paesi degli emigrati all’estero e nelle città di residenza degli emigrati in Italia.

Sarebbe indispensabile costituire, in base al Regolamento, un vero “Comitato Esecutivo” composto da emigrati sangiovannesi in Italia e all’estero con un Presidente scelto tra di essi e con la presenza di un rappresentante per ogni ente locale calabrese. Molto probabilmente si lavorerebbe meglio ed in modo costante per poter realizzare quelle tante idee, iniziative e proposte che ancora oggi sono nei cassetti e che aspettano di essere tirate fuori.

Non si può più perdere tempo, bisogna essere costruttivi e propositivi!

La Consulta dovrà essere sempre un faro per i nostri cittadini sangiovannesi emigrati, un’opportunità per far crescere la nostra economia, la nostra cultura e il nostro turismo. Dovrà essere un’opportunità per risolvere i tanti problemi che l’emigrazione dei nostri concittadini presenta, ma essa dovrà essere soprattutto la “CONSULTA DEGLI EMIGRATI”, con un Regolamento giusto, equo, nonché compatibile con le esigenze dei nostri concittadini emigrati, responsabilizzando ed impegnando tutti per poter fare quel salto di qualità e realizzare quel tanto agognato sviluppo e benessere del nostro territorio, della nostra comunità e soprattutto della Città di Gioacchino da Fiore.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Rifiuti

RifiutiNon voglio parlare a sproposito e fare uno sproloquio. So che al Comune si è ereditata una brutta situazione, ma vedere i rifiuti che quotidianamente si accumulano davanti alla propria abitazione non è un bello spettacolo. Che sta succedendo? Com’è la situazione? Si stanno raccogliendo o si raccoglieranno i rifiuti? Vorrei che ci fosse un po’ più di informazione ufficiale sulla questione rifiuti, da parte di chi è competente, nei confronti della cittadinanza. O qualcuno crede che i rifiuti siano una cosa privata?

Vorrei ribadire che i cittadini pagano una tassa per il servizio raccolta rifiuti, tassa che è anche fortemente esosa.

Pietro Giovanni Spadafora

Evento culturale a San Giovanni in Fiore.

Carmine Abate Manif.Lo scrittore calabrese Carmine Abate, vincitore del 50° Premio Campiello 2012 con il romanzo “La Collina del Vento”, incontrerà gli studenti dei Licei sangiovannesi presso il Polifunzionale, località Pirainella, il prossimo MERCOLEDI 27 NOVEMBRE 2013 alle ore 9,00. Si parlerà di libri e di cultura in generale.

“… promuovere la lettura in una regione come la nostra significa far lievitare la cultura, l’unico antidoto che ci è rimasto alla violenza, l’illegalità, i pregiudizi, l’ignoranza diffusa a tutti i livelli.”

Carmine Abate

 

Comunicato stampa del Meetup M5S SGF.

Non sappiamo su quale pianeta vivano “Il Quindicinale” e il suo cosiddetto direttore. Chi vuole fare informazione, per non fare figuracce, deve prima aggiornarsi. Noi del Meetup M5S di San Giovanni in Fiore andiamo oltre gli schemi della vecchia politica e l’informazione assoldata. Il Meetup M5S SGF è vivo e vegeto, nonché propositivo per la comunità sangiovannese. Invitiamo il direttore de “Il Quindicinale” a leggere il nostro progetto, su cui stiamo lavorando, de “Il Viale del Liber Figurarum”:

http://www.facebook.com/notes/san-giovanni-in-fiore-in-piazza/progetto-del-meetup-m5s-sgf-per-la-comunit%C3%A0-di-san-giovanni-in-fiore/731313270216647

http://blogsgfinpiazza.myblog.it/archive/2013/11/03/progetto-del-meetup-m5s-sgf-per-la-comunita-di-san-giovanni.html

M5S SGF simbolo.png

  1. http://www.meetup.com/MOVIMENTO-5-STELLE-SAN-GIOVANNI-IN-FIORE/

Perché i nostri ragazzi vanno via?

Immagine1.pngAhinoi!

Purtroppo, stiamo tornando agli anni Cinquanta. Stiamo regredendo. Negli anni del dopoguerra erano la fame, la miseria, la grave scarsezza, la penuria ad indurre ad andare all’estero i giovani italiani; oggi sono la stagnazione economica, l’immobilismo politico, la confusione, le furberie,  i privilegi e gli interessi di casta. Annualmente vanno via dai 60 ai 65 mila giovani, il 75% di loro con una laurea in tasca. Oltre a scappare per motivi economici, scappano soprattutto  dalla contraddittorietà di questo sistema politico basato sullo strapotere dei partiti, dal senso di stanchezza di una società e di una classe politica incapaci di rendere le cose più semplici e di investire per il futuro di questo nostro martoriato Paese. Ogni provvedimento e ogni  legge sono solo ambiguità e tortuosità. Ogni egoismo è protetto da altisonanti e ampollose dichiarazioni, grandi promesse e astuzie varie.

È semplice! Molti ragazzi tutto ciò non lo tollerano più.

PGS

Qualche aggiornamento.

imagesCAUYYH8S.jpgQualche aggiornamento:Quando Scalfari parla male del M5S i renziani e i vecchi partiti politici dicono che è un grande giornalista. Ora che sputtana Renzi e gli stessi partiti, cosa ne pensano?
http://www.tzetze.it/redazione/2013/11/anche_scalfari_demolisce_renzi/index.html
E’ scandaloso!
500.000 euro del canone RAI pagato dai cittadini usati così: http://goo.gl/BdJpz7
La fine dei vecchi partiti politici e di chi li rappresenta:
http://goo.gl/hBCStq
 
E gli stipendi dei giudici della Corte Costituzionale? Scandalosi secondo questo articolo di Roberto Perotti:
http://it.ibtimes.com/…

Progetto del “Meetup SGF in MoVimento” per la comunità di San Giovanni in Fiore.

Liber Fig.png

PROGETTO

“IL VIALE DEL LIBER FIGURARUM”

DI GIOACCHINO DA FIORE

SAN GIOVANNI IN FIORE CS

 

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Il progetto prevede la realizzazione de “Il Viale del Liber Figurarum” di Gioacchino da Fiore  per rilanciare il turismo, la cultura, nonché la figura dell’Abate Gioacchino sia a livello nazionale che internazionale, inserendo il tutto nei vari circuiti religiosi, culturali, turistici ed eno-gastronomici, con lo scopo di far conoscere meglio e valorizzare le migliori tradizioni, sotto ogni aspetto, della nostra comunità.

FINALITA’ DEL PROGETTO

Con la realizzazione de “Il Viale del Liber Figurum” di Gioacchino da Fiore presso il Centro Storico di San Giovanni in Fiore si vuole creare, appunto, un percorso turistico culturale che accompagni il visitatore fino all’Abbazia Florense, con la esposizione delle tredici tavole del Liber Figurarum attraverso dei pannelli (m. 1,00 x m. 1,50) con relativa didascalia, sia in lingua italiana che inglese, da affiggere ai muri esterni delle abitazioni del nucleo antico sorto intorno al monumento principale, con lo scopo di attrarre sempre più visitatori nella nostra Città, nonché far conoscere meglio la grandiosa figura del nostro Abate Gioacchino e, soprattutto, far apprezzare la nostra antica Abbazia Florense e tutto quello che sotto l’aspetto culturale, teologico, religioso, turistico e tradizionale gira intorno ad essa.

PIANO DELLE ATTIVITA’

La realizzazione del progetto prevede prima di tutto un’attività di raccolta fondi, poi la realizzazione dei pannelli, l’individuazione del percorso nel Centro Storico nonché i punti e i siti (muri) per l’affissione dei pannelli (le tredici tavole del Liber Figurarum), la messa in opera degli stessi e infine stabilire una data per la cerimonia dell’inaugurazione.

 GRUPPO PROMOTORE E COLLABORAZIONI

Allo scopo di realizzare e dare valore all’idea progettuale, oltre all’impegno del MEETUP M5S SGF, dal quale è partita l’idea, si è interpellato e coinvolto in pieno il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti nella persona del Presidente Dott. Riccardo Succurro, il quale, dopo una serie di incontri finalizzati all’esposizione del progetto, ha dato parere favorevole con impegni concreti. Inoltre si chiederà il pieno coinvolgimento del Sindaco Dott. Antonio Barile, dell’Assessore alla cultura Dott. Giovanni Iaquinta nonché dell’Assessore all’Attività Produttive Ing. Mario Iaquinta, dell’Amministrazione Comunale locale. Infine si chiederà la collaborazione e la partecipazione fattiva di alcuni cittadini nonché di altre istituzioni private, per la realizzazione di tale progetto, in quanto riconosciuti promotori ed impegnati a far conoscere la nostra città in tutto il mondo essendo loro stessi portatori di tradizioni sangiovannesi all’estero e non solo.

COSTO APPROSSIMATIVO DEL PROGETTO

Da una prima analisi dei costi è emerso che per la realizzazione del progetto saranno necessari all’incirca € 1.900,00 (millenovecento) così ripartiti:

Realizzazione n. 16 pannelli delle tavole (m. 1,00 x m. 1,50) € 1.600,00. Messa in opera dei pannelli sui siti (muri) € 200,00. Trasporto materiale € 100,00.

Totale realizzazione progetto € 1.900,00.

TEMPI DI REALIZZAZIONE E INAUGURAZIONE

I tempi di realizzazione si prevedono in circa 4 mesi con prevedibile inaugurazione di tutta l’opera nel mese di Aprile 2014.

CONSIDERAZIONI FINALI

Il progetto sia sotto l’aspetto dei costi, dei tempi, nonché dell’impegno dei promotori è senza alcun dubbio realizzabile. Progetto che è una novità per la nostra comunità e che non potrà che portare del bene sia sotto il profilo culturale, turistico, che economico, commerciale e artigianale. Da cosa nasce cosa. Noi del MEETUP M5S SGF ci crediamo! Il nostro è un impegno fattivo e concreto per il bene comune e soprattutto per il bene e la valorizzazione della nostra comunità, del nostro patrimonio artistico-culturale nonché delle nostre tradizioni.

MEETUP  SGF IN MOVIMENTO

Il Cancellierato.

Di Marco Travaglio

In un paese normale il ministro della Giustizia non parla con i parenti di un’amica arrestata per gravi reati, rassicurandoli con frasi del tipo: “Qualsiasi cosa io possa fare, conta su di me”. Né tantomeno chiama i vicedirettori del Dipartimento Amministrazione penitenziaria per raccomandare le sorti dell’amica detenuta. Ma, se lo fa e viene scoperto da un’intercettazione telefonica (sulle utenze dei familiari della carcerata), si dimette un minuto dopo. E, se non lo fa, viene dimissionato su due piedi, un istante dopo la notizia, dal suo presidente del Consiglio.

Siccome però siamo in Italia, il premier tace, il Quirinale pure. Come se fosse tutto normale. Una telefonata allunga la vita, diceva un famoso spot: qui invece accorcia la galera, o almeno ci prova. Nel paese del sovraffollamento carcerario permanente, Anna Maria Cancellieri, prefetto della Repubblica in pensione, dunque “donna delle istituzioni” che molti in aprile volevano addirittura capo dello Stato, ha pensato bene di risolverlo facendo scarcerare un detenuto su 67 mila: uno a caso, una sua amica. Poi ha dichiarato bel bella ai magistrati torinesi che la interrogavano come testimone su quelle telefonate: “Si è trattato di un intervento umanitario assolutamente doveroso in considerazione del rischio connesso con la detenzione. Essendo io una buona amica della Fragni (Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, padre dell’arrestata Giulia, ndr) da parecchi anni, ho ritenuto, in concomitanza degli arresti, di farle una telefonata di solidarietà sotto l’aspetto umano”. E ha raccontato una bugia sotto giuramento, perché il suo non è stato solo “un intervento umanitario”, tantomeno “doveroso”, né una “telefonata di solidarietà”. È stata un’interferenza bella e buona nel normale iter della detenzione dell’amica di famiglia. Anche perché, dopo quella telefonata, ne sono seguite altre ai vicedirettori del Dap, Francesco Cascini e Luigi Pagano. Che, a quanto ci risulta, hanno – essi sì, doverosamente – respinto le pressioni, spiegando all’incauta Guardasigilli che la detenzione di un arrestato compete in esclusiva ai giudici, non ai politici. Anche su questo punto la Cancellieri ha raccontato una bugia ai pm: “Ho sensibilizzato i due vicecapi del Dap perché facessero quanto di loro stretta competenza per la tutela della salute dei carcerati”. Salvo poi dover ammettere che li aveva sensibilizzati su un unico carcerato: l’amica Giulia.

La figlia di don Salvatore Ligresti soffriva di anoressia e rifiutava il cibo in cella, ma non è la sola malata fra i 67 mila ospiti delle patrie galere. Per questi casi esistono le leggi e i regolamenti, oltre al personale penitenziario specializzato che di solito, nonostante l’eterna emergenza, segue con professionalità le situazioni a rischio. Così come effettivamente stava avvenendo, anche da parte dei magistrati torinesi. Senza bisogno delle raccomandazioni del ministro. La Procura aveva subito disposto un accertamento medico e in seguito aveva dato parere favorevole alla scarcerazione, respinta però in un primo tempo dal gip, che aveva scarcerato la donna soltanto dopo il patteggiamento. L’iter giudiziario, dunque, non è stato influenzato dalle pressioni della ministra: ma non perché la ministra non le abbia tentate, bensì perché i vicecapi del Dap le hanno stoppate. Eppure la Cancellieri avrebbe dovuto astenersi anche dal pronunciare il nome “Ligresti”, specie dopo la retata che portò in carcere l’intera dinastia, visti i rapporti non solo familiari, ma anche d’affari che suo figlio Piergiorgio Peluso intrattiene con don Salvatore e il suo gruppo decotto. Peluso è stato prima responsabile del Corporate & Investment banking di Unicredit, trattando l’esposizione debitoria del gruppo Ligresti verso la banca; poi divenne direttore generale di Fondiaria Sai (gruppo Ligresti) dal 2011 al 2012; e quando passò a Telecom, dopo un solo anno di lavoro, incassò da Ligresti una buonuscita di 3,6 milioni di euro.

Un conflitto d’interessi bifamiliare che avrebbe dovuto sconsigliare al ministro di occuparsi della Dynasty siculo-milanese. Non è stato così, e ora la ministra (della Giustizia!) deve pagare per le conseguenze dei suoi atti. Se restasse al suo posto, confermerebbe ancora una volta il principio malato della giustizia ad personam per i ricchi e i potenti, già purtroppo consolidato da vent’anni di casi Berlusconi, e anche dallo scandalo Mancino-Napolitano. Ma a quel punto tutti e 67 mila i detenuti potrebbero a buon diritto farla chiamare da un parente qualunque perché s’interessi dei loro 67 mila casi personali: 67 mila “conta su di me”. Se una telefonata accorcia la galera, che almeno valga per tutti.

il Fatto Quotidiano, 1 Novembre 2013