Workshop presso il Parlamento Europeo.

Circa trenta attivisti del M5S Calabria, tra cui l’attivista del Meetup M5S SGF, Prof.ssa Maria Gabriella Militerno, si recheranno, nei prossimi giorni, precisamente il 12, 13 e 14 novembre 2014, a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, per seguire un seminario sui fondi europei, nonché per conoscere l’istituzione europea ed il lavoro svolto all’interno della stessa.

Meetup M5S SGF

San Giovanni in Fiore – Emergenza rifiuti.

Prima di tutto grazie ai nostri politici locali e regionali, di ex maggioranza e di ex opposizione, per non aver mai risolto il problema dei rifiuti e per aver fatto piombare la nostra regione e la nostra cittadina in una situazione di totale degrado ambientale.

Invece, al neo Commissario Prefettizio chiediamo, pubblicamente, di far sapere alla cittadinanza sangiovannese tutta come e quando intenda risolvere la questione rifiuti, visto e considerato che i cittadini sangiovannesi tutti pagano e pagheranno bollette esose per la tassa sulla raccolta degli stessi.

Meetup M5S SGF

PD, partito di lotta e di massoneria.

Dal Blog di Beppe Grillo

“Il PD ai tempi di Matteo Renzi è un partito al governo, ma anche in piazza a protestare contro il governo.
Il PD ai tempi di Matteo Renzi è per la pace nel mondo, ma regala armi ai paesi in guerra.
Il PD ai tempi di Matteo Renzi è contro i vincoli economici dettati dall’Europa, ma scodinzola davanti ai diktat della Merkel.
Il PD ai tempi di Matteo Renzi vuole sensibilizzare sul tema della Sla, ma taglia 100 milioni al fondo per la non autosufficienza.
Il PD ai tempi di Matteo Renzi è per le nozze gay, ma anche a difesa della famiglia cattolica che non vuole le nozze gay.
Il PD ai tempi di Matteo Renzi è per l’abolizione delle province, ma poi abolisce soltanto le elezioni democratiche che sceglievano i consiglieri provinciali.
Il PD ai tempi di Matteo Renzi è per la sanità pubblica, ma fa tagli lineari che costringono le regioni a fare tagli sulla sanità pubblica.
Il PD ai tempi di Matteo Renzi vuole tutelare i diritti dei lavoratori, ma poi distrugge ogni minima conquista sindacale.
Il PD ai tempi di Matteo Renzi è tutto, è governo e opposizione, tiene insieme un 20% di moderati rigidi conservatori e un 20% di progressisti rivoluzionari indignati. Né il primo 20% né il secondo 20% vedranno mai realizzati i loro sogni e le loro aspettative, ma nella supercazzola quotidiana del premier stanno insieme e il totale fa 40%.
Quando vi renderete conto che vi prende per il culo potrebbe essere un po’ tardino.”

Max Bugani

 

ELEZIONI REGIONALI CALABRIA

Adesso possiamo dirlo! 

Date uno sguardo alla qualità delle liste di questi partiti: sono piene zeppe dei soliti vecchi volponi e politicanti che, se eletti, andranno a fare le stesse cose che per decenni sono state fatte in questa nostra martoriata regione.

Addirittura alcuni partiti, già moribondi e agli ultimi rantoli, non potendo trovare candidati e pur di racimolare qualche voto, hanno imbarcato galli, galline, tacchini e roba varia.

Sarebbe questo il nuovo per questa nostra povera Calabria?

VIVA IL RINNOVAMENTO!!!

Meetup M5S SGF

San Giovanni in Fiore – Il totale fallimento di quest’ultima amministrazione e dei vecchi partiti politici locali. – 21 ottobre 2014

Ieri 20 ottobre 2014 con le dimissioni in massa di dieci consiglieri comunali non solo si è decretato il fallimento del sindaco e della sua giunta, ma anche il totale fallimento dell’opposizione stessa e degli stessi consiglieri dimissionari. Si, perché se siamo arrivati a questo punto di totale degrado politico-istituzionale, economico, ambientale, culturale, urbano e sociale, è grazie a tutta questa vecchia politica e ai suoi rappresentanti locali, a tutti questi signori consiglieri comunali, che, per questi ultimi anni, hanno logorato ulteriormente una comunità già provata, in tantissimi anni, da una cattiva gestione  della cosa pubblica con tutte le sue devastanti conseguenze. E adesso vorrebbero pure essere compresi dalla popolazione per tutto il malessere e il degrado in cui essa è stata fatta piombare. Siamo all’assurdo, al paradosso!!!

Guardiamoci intorno e riflettiamo su cosa hanno combinato questi signori, su cosa saremo costretti a sopportare sulle nostre spalle, sulle spalle di noi cittadini tutti, nessuno escluso:  hanno lasciato un comune in bancarotta, colpa anche di alcuni consiglieri dimissionari che prima votano il dissesto e poi si dimettono, un degrado urbano indicibile, nessuno inizio di raccolta differenziata, nessun progetto avviato, nessuna proposta seria, nessuna iniziativa per questa nostra comunità, nessun consigliere con una linea di opposizione seria, da stimolo, da cane da guardia, ma solo opposizione strumentale. Insomma siamo in una situazione di sfascio totale e di fallimento sotto ogni aspetto.  È per questo che i cittadini dovrebbero ringraziare consiglieri, opposizione, giunta e sindaco? Certo che ci vuole proprio una bella faccia tosta! Adesso molti cittadini vengono additati come quelli che votando Barile hanno causato loro stessi questi disagi alla popolazione. Siamo al pazzesco! Forse ancora molti non hanno capito che se alle ultime elezioni la gente ha votato in massa, circa 6.800 (seimilaottocento) voti di preferenze, con la maggior parte dei voti dell’elettorato di centrosinistra, l’ex sindaco Barile, certo non lo ha fatto per meriti dello stesso, ma per i tanti demeriti degli altri, soprattutto per i demeriti di una vecchia, cattiva, disastrosa politica che per decenni non ha fatto altro che portare alla demolizione sociale, economica, ambientale, istituzionale e politica questa nostra comunità.

Adesso iniziano i soliti balletti, i soliti teatrini, il rimpallo delle responsabilità. Si moltiplicano le conferenze stampe e gli incontri per scaricare sempre sugli altri le proprie incapacità, i disastri e la cattiva gestione della cosa pubblica. Alcuni persino dichiarano che non si presenziano le sedute consiliari perché in esse non si parla di politica, altri perché la città non merita questo sindaco e questa giunta, perché il sindaco non ascolta, non accoglie le proposte ecc. ecc.. Bene la capacità di un’opposizione si vede anche quando ci sono soprattutto gli ostacoli. Si tenta di fare opposizione costruttiva, si cerca di convincere l’altra parte, con motivazioni serie e dati di fatto per raggiungere il risultato, per il benessere e gli interessi dei cittadini, ma di certo non si abbandonano e disertano i consigli comunali. 

Invece è lì, in quella sede, che si fa la politica seria e propositiva. Se si è capaci si può fare anche politica vera essendo all’opposizione. Altri, ancora, dichiarano che il consiglio ormai si era esautorato e non aveva più senso tenerlo in piedi. E certo, se nessuno mai va alle sedute consiliari, è normale che vi siete auto-esautorati!  Bella idea di politica , questa! Adesso questi signori della ex opposizione non vedono di buon occhio i commissari, si lamentano che sono in tre.  Ma di chi è la colpa del commissariamento del comune? Dei cittadini, forse? Addirittura dopo essersi dimessi in massa da consiglieri, questi signori pretendono di interloquire e anche controllare i commissari per non recare ulteriori danni alla cittadinanza. Bella quest’altra! Ma più dei tantissimi danni procurati da voi, chi sarà più in grado di farne altri peggiori? Con voi tutti della vecchia politica, ormai si è toccato il fondo che più profondo non esiste! Di sicuro i commissari faranno molto meglio di voi tutti messi insieme!

La campagna elettorale è già iniziata. Questi signori, ad uno ad uno, maggioranza e opposizione, adesso si ricandideranno tutti. Parlano già di nuovo corso politico, nuovi programmi, nuove idee, nuovi progetti, nuovi libri da sogno, auto-proponendosi e auto-riproponendosi già come candidati a sindaco. Parlano di ripresa della nostra comunità, di ripresa economica, occupazionale, ambientale, turistica, culturale, istituzionale, democratica ed etica. Come se loro provenissero chissà da dove. Come se loro non fossero responsabili pro quota di tutto il disastro che hanno provocato alla Città di San Giovanni in Fiore. Come se loro fossero e rappresentassero davvero il nuovo. Solo gli stolti e gli sciocchi potranno dare credibilità a queste sciocchezze e alle varie chiacchiere che si cercherà di propinare. Fortunatamente la gente è sveglia ed è difficile gabbarla ulteriormente.

Non si può più dare fiducia a chi ha combinato solo disastri e danni incalcolabili!

Non si può dare più fiducia ai transfughi, adepti, seguaci nonché riverginati politicanti del vecchio sistema partitico!

Coloro che per incapacità politica hanno prodotto solo danni per anni, non certo potranno ripararli e risanarli!

La popolazione sangiovannese lo sa e saprà valutare! Saprà guardare oltre la vecchia politica, i vecchi partiti e i loro, anche se anagraficamente giovani, vecchi rappresentanti.

Il Meetup Movimento 5 Stelle di San Giovanni in Fiore c’è e ci sarà!!!

Tutti a casa!!!

Meetup M5S SGF

San Giovanni in Fiore: comunità con una mentalità immutabile?

Qui a San Giovanni in Fiore un certo cambiamento l’abbiamo sempre immaginato, declamato, auspicato, ma mai prodotto. Probabilmente siamo un popolo che, per propria natura, non è soggetto a mutamenti, anche perché i cambiamenti spaventano sempre. Però, a dire il vero, siamo tutti complici di questo mancato cambiamento della nostra comunità: chi per cattive azioni politiche, chi per ingordigia, chi per omissione, chi per inerzia, chi per paura e chi per tante altre cose.

Sin dalla notte dei tempi, e ciò ce lo dicono anche gli antichi, ogni trasformazione parte da un’auto-trasformazione, il trasformatore deve prima trasformarsi. Partire da se stessi è il modo migliore per iniziare subito il difficile e, forse, necessario percorso.

Ma da dove nasce questa mia constatazione, o meglio dire, questo mio sentore?

Principalmente da una presa d’atto: sono decenni che in questa nostra bella cittadina “non si muove foglia”. Tutto è immobile, immutabile, congelato. Ѐ come se ci fossimo, sempre sotto l’aspetto mentale, auto-imbrigliati. Cambiano le amministrazioni, le giunte, anche qualche faccia, cambiano le mode, il modo di comunicare grazie alle nuove tecnologie, ma tutto rimane stabile in modo che nulla di essenziale muti davvero. Siamo uno dei paesi più conservatori d’Italia, almeno così sembra ai miei occhi. La gente aspetta, come se fosse sotto gli effetti di un’ubriacatura collettiva, che finisca la sbornia, che termini un certo stato di intontimento generale, per poter fare, poi, un minimo passo in avanti. Nel frattempo la vecchia, ingorda, furba classe politica che si trastulla nella speranza di riconquistare le solite poltrone con i soliti slogan, formule, riti e siparietti vari ha, responsabilità tutta sua, definitivamente congelato il paese. Il paese di Gioacchino da Fiore! Un grande freddo sembra avere avvolto tutto e tutti.

Ma da cosa dipende tutto questo? Cos’è che spesso ci trattiene dal realizzare un minimo di cambiamento? Dallo scongelarci? Ѐ la paura dell’ignoto? Ѐ il non sapere o il non avere il coraggio di dire no a qualcuno, a qualche ricatto? È perché questo stato di cose, in realtà, va a tutti bene? O perché tante famiglie si sono convenientemente incistate così bene in questo sistema politico, ed è, quindi, da stupidi cambiare qualcosa? Ognuno ha le proprie risposte a queste e a tante altre domande.

Io sono convinto che dipende dalla mentalità del popolo sangiovannese! Sarà una mia generica, sbagliata convinzione, ma ne sono convinto.

Senza un vero cambiamento nel modo di pensare e guardare in noi stessi e decidere di agire, non potrà mai essere modificata quest’’immutabilità mentale di questa nostra comunità. Serve una rivoluzione educativa e culturale per cambiare questo paese. Credo ci sia bisogno di un nuovo modello culturale e politico. La politica, così come la si attua qui a San Giovanni in Fiore e non solo, può darsi che non basti quando manca la convinzione culturalmente fondata della necessità di fare il bene comune, gli interessi di una collettività. Ѐ indispensabile, sempre a mio avviso, la conversione dei modi di comportamento e un salto di qualità nella mentalità. Non possiamo più aspettare che siano sempre gli altri ad attuare un determinato cambiamento, ma dobbiamo essere noi stessi ad agire con una chiara voglia politica di cambiamento, altrimenti nessun futuro roseo, agiatezza economica, buoni servizi e buona politica, potranno mai prendere il sopravvento in questo nostro territorio. Il modo di pensare e percepire le cose deve mutare prospettiva.

Parlando con qualcuno noto che vi è un senso profondo di sfiducia nei confronti di una possibilità di cambiamento, probabilmente perché ognuno, ormai, si è creato la propria nicchia, mentale, economica e cosi via. Ma noto anche che serpeggia un senso di profonda rassegnazione oltre che di profonda frustrazione e sofferenza. Certo ci vorrebbero dei contesti politici favorevoli, con le persone giuste e una classe dirigente più libera e capace, per mutare qualcosa. Ma lo so, non è facile. Ѐ possibile che occorreranno tempi lunghi, però, sono anche convinto, che bisogna aprire la strada a qualcosa di diverso.

Malgrado le nubi che si addensano all’orizzonte, la mutabilità di questo nostro paese potrà lievitare negli animi quando la politica del “do ut des” e degli interessi personali lascerà il posto alla politica per il bene comune e alla condivisione dei diritti, della giustizia e della democrazia.

Il vero “cambiamento” (termine magico e taumaturgico che, per se stesso, probabilmente non significa assolutamente nulla se non l’eterno bisogno dell’uomo di illudersi che le cose, nel futuro, vadano meglio) qui da noi è molto difficile. Ma quando saremo disposti a cambiare e a scongelarci realmente, sono convinto, sarà anche un’illusione, che potremo farcela e le cose andranno meglio, almeno lo spero per i nostri giovani, già scappati via, sperando in un loro ritorno, ed economicamente impoveriti, e per le future generazioni.

Nonostante l’evolversi dei fatti, però, credo, che un qualche germe di cambiamento sia presente nel DNA dei sangiovannesi. Perché c’è una parte, soprattutto giovane, di San Giovanni in Fiore che partecipa. Perché ci sono forze sane e coraggiose, che prima o poi saranno in grado di dare un vero futuro alla città di Gioacchino.

Pietro Giovanni Spadafora

Tentativi di “accorduni” romani tra centrosinistra e centrodestra calabresi.

La Calabria e i calabresi non sono la cavia di nessuno. Tentare e provare di fare“accorduni”, “ricattuni”, scelleratezze e nefandezze politici da parte di questa vecchia classe politica è inaccettabile e orripilante. A parte il risultato che ne verrà fuori, già gli incontri romani per discuterne dimostrano la poca, anzi la non più credibilità della vecchia classe dirigente, politica e partitica calabresi insieme ai suoi uomini più illustri e rappresentativi.

La Calabria e i calabresi, con tutti i suoi, gravissimi, problemi, non hanno bisogno di sperimentazioni ed alchimie politiche, ma di soluzioni, programmi ed uomini seri per il loro futuro.

Mantenere il potere, prebende e privilegi, centrali e periferici, a tutti i costi, anche a quelli più aberranti, alle spalle di una popolazione calabrese,  già provata da tutte le miserie e povertà di ogni genere, crediamo sia una cosa storicamente ed eticamente indicibile.

A casa questa gente!!!

Meetup M5S SGF

Calabria – Politica: la solita combriccola.

Fermo restando il rischio per il possibile non espletamento delle operazioni di voto del 23 novembre prossimo, qui in Calabria, (non ci sarebbe la copertura finanziaria, le ultime elezioni sono costate 11 milioni di euro, circa 22 miliardi delle vecchie lire), la vecchia politica, centro, sinistra, destra, sotto e sopra, con i loro vecchi uomini, è già in stato di agitazione per definire, de facto, nei prossimi giorni (i veti accademici di alcuni dirigenti nazionali lasciano il tempo che trovano), accordi, candidature, coalizioni e aggregazioni varie. Il fine? Non quello di andare a governare questa nostra terra per risolvere alcune questioni serie, ma quello di ottenere uno scranno, con relativi privilegi e prebende, che sforna l’ente Regione Calabria.

La maggior parte dei cittadini aspetta l’evolversi della situazione per poi dare il suo giudizio con il voto del 23 novembre prossimo. Personalmente auspico che i calabresi diano battaglia su tutta la linea a una classe dirigente, politica ed economica, impresentabile, che in decenni di malgoverno, di malaffare, di abusi, di soprusi, di arroganza ci ha portato sull’orlo del baratro, finanziario, etico ed esistenziale. Senza alcuno sforzo, ma con un semplice voto, questa volta diverso, si può azzerare, o perlomeno ridimensionare questa vecchia politica. Anche e soprattutto, solo votando, si può fare vera politica. Recarsi alle urne con spirito diverso, guardando alle alternative presenti e possibili, si possono mandare a casa i tanti politicanti e archiviare decenni di “quella e questa vecchia politica”.

Quello che succede oggi, con accordi sottobanco, con questi che passano da un partito all’altro girando di qua e di là, creando, magari, nuove correnti o nuovi partiti fittizi, non è altro che il più becero opportunismo. Tutti cercano, dai politici ai politicanti, dagli adepti ai seguaci, di inserirsi e di riposizionarsi per poter poi arrivare in Regione e continuare a fare le solite cose. Si tratta poi della solita gente: cambiano partito, poi rientrano, etc., ma è come se si mescolasse la solita combriccola per poi farne venire fuori la solita minestra che conosciamo da decenni. Si ripresentano con abiti diversi, ma sono gli stessi che sono responsabili della situazione in cui è arrivata la Calabria oggi, avendo avuto consolidate posizione di potere.

Il 23 novembre prossimo è un’occasione, per noi cittadini calabresi, per recuperare valori come la rettitudine, lealtà, coerenza, moralità, trasparenza, senso del bene comune, umiltà soprattutto. Pensiamo ai recenti scandali, quelli che hanno avuto come attori protagonisti i consiglieri regionali, sono già dei miracolati, gente che non sa fare assolutamente nulla, ma che prendono un mucchio di soldi e poi si vendono per un piatto di lenticchie in un qualche ristorante di lusso o per fare una vacanza gratis, perdendo un altro valore fondamentale del vivere civile che si chiama “dignità”.

Credo sia arrivato il momento, per noi calabresi, di dire basta a questa vecchia politica e all’arricchimento personale attraverso la gestione della cosa pubblica!

Mandare la solita combriccola politica a governare la Calabria per continuare a farci  ingannare, credo sia eticamente inaccettabile oltre che sommamente sbagliato!!!

Pietro Giovanni Spadafora