2015 – Auguri a tutti voi!

Facciamo nostri gli auguri della Prof. Maria Gabriella Militerno

La redazione

BUON 2015 A TUTTI VOI!

Un altro anno sta per concludersi:  sarà stato migliore o peggiore di quello precedente, dipende dalle esperienze che ognuno di noi ha vissuto. Per me è stato un anno ricco di soddisfazioni personali e professionali! Per quanto mi riguarda, mi accontenterei di un 2015 simile al 2014. Per molti, invece, tante sono state le amarezze.

Spero allora che nel 2015 trionfi la Prudenza che possa infondere negli animi di tutti, ma, soprattutto, di  chi ha in mano il nostro futuro, la Sapienza per distinguere il bene dal male, il vero dal falso, l’onesto dal disonesto.

Spero che la Giustizia sia veramente giusta, prevedendo la tutela del debole e la punizione del disonesto, salvaguardando i diritti di tutti ed evitando di assolvere chi ha seminato morte, distruzione e malattia solo perché potente.

Spero,poi, che in tutti noi attecchisca la Fortezza, cioè la capacità di affrontare con fermezza ogni situazione avversa senza lasciarsi prendere dalla viltà e dall’accidia.

Spero infine che la Temperanza trionfi in ognuno di noi, facendoci apprezzare ciò che abbiamo senza farci desiderare più del dovuto. Auspico che questa virtù illumini, soprattutto, i cuori di coloro che, non contenti dei beni che possiedono, spinti da un’insana ingordigia, bramano avere sempre di più scivolando, quindi, nella corruzione.

Solo con il trionfo di queste quattro virtù nei cuori di tutta l’umanità, si potrà guardare ad un 2015 scevro di ogni differenza tra il ricco e il povero e di ogni vanità egoistica, e foriero di ogni bene per tutti.

San Giovanni in Fiore – Quale piano di prevenzione per eventuali eventi sismici in paese?

Le recenti scosse sismiche che hanno interessato l’area di Cosenza tra cui, ovviamente, anche il territorio di San Giovanni in Fiore, stanno sollevando molti dubbi e incertezze sul rischio sismico.

Visto e considerato che sul sito ufficiale online del nostro Comune vi sono solo dei recapiti da contattare presso la SALA OPERATIVA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE UBICATA A GERMANETO DI CATANZARO in caso di emergenze varie nonché di rischio sismico, il Meetup M5S SGF, a questo punto, pone qui di seguito, pubblicamente, alcune domande alle istituzioni preposte, in particolare al nostro attuale Commissario Prefettizio e al neo Governatore della Regione Calabria.

Esiste ed, eventualmente, cosa prevede il Piano di Protezione civile qui nel nostro Comune? Se esiste, i cittadini sono adeguatamente informati? Se non esiste, invece, noi del Meetup M5S SGF chiediamo che venga immediatamente predisposto.

Quali le politiche efficaci di prevenzione qui, nel nostro Comune, in caso di emergenze sotto gli aspetti dei diversi tipi di calamità?

Qual è l’informazione sugli eventuali diversi tipi di rischio?

Quali sono le  iniziative, se ci sono,  politico-amministrative e tecniche per la prevenzione in caso di eventi sismici nel nostro Comune?

Possiede il nostro Comune gli strumenti necessari affinché obiettivi primari, quali la salvaguardia della popolazione e la prevenzione del territorio da eventuali altri rischi, possano trovare una concreta attuazione?

Infine, quali sono i contributi finanziari per gli interventi di prevenzione del rischio sismico e non solo, per il nostro Comune?

Meetup M5S SGF

San Giovanni in Fiore – Auguri di Buone Feste. ******* Merry Christmas and Happy New Year.

Auguri di Buone Feste alla comunità sangiovannese, a tutti voi, amici, vicini e lontani!

La comunità in cui si è nati, in cui si vive, e che per tante ragioni, magari, si è  dovuta lasciare, anche in tenera età, significa, comunque, non soffrire mai la solitudine.

Essere consapevoli che nella sua gente, nei suoi quartieri, nei suoi vicoli, negli alberi, nei suoi fiori, nella terra, c’è sempre qualcosa che ti appartiene.

 La comunità, nonostante tutto, è sempre vita, affetto, amore, e anche quando si è lontani, da anni, rimane sempre qualcuno ad attendere il tuo ritorno.

Auguri di Buone Feste a tutti voi!

La redazione

******************************

SGF – Merry Christmas and Happy New Year

Season’s Greetings to the community of San Giovanni in Fiore, to all of you, friends, near and far away!

The community in which you were born, where you live, and that for many reasons, perhaps, you, or your parents, or your grandparents, had to leave, even at an early age, means, however, never suffer loneliness.

 Being conscious that in its people, in its neighborhoods, in its narrow streets, in its trees, in its flowers, in its ground, there is always something that belongs to you.

The community, despite everything, is always life, endearment, love, and even when you are away, maybe since many years, there is always someone waiting for you.

 Merry Christmas and Happy New Year to all of you!

 the editors

L’acume di Massimo Fini.

L’Italia dei corrotti e la politica del fumo negli occhi.

Il premier Matteo Renzi, dopo il marciume emerso dalle inchieste della procura di Roma che vede coinvolti amministratori del Pd, di ieri e di oggi, della de…stra politica e criminali cosiddetti comuni che solo a sentirne il linguaggio un uomo con responsabilità pubbliche dovrebbe tenersi a distanza di sicurezza, ha deciso di commissariare il Pd della Capitale. Per dare un segno di rinnovamento morale. Peccato che solo il giorno dopo il Senato, con il voto determinante dei parlamentari Pd, abbia respinto la richiesta del Tribunale di Palermo di poter utilizzare delle intercettazioni telefoniche di Antonino Papania ex senatore dem coinvolto in gravi reati di corruzione. Finché si scherza si scherza, finché si parla si parla, ma poi quando si arriva al sodo, e cioè alla concreta possibilità che un politico possa finire nei guai, la classe politica, se appena ne ha la possibilità grazie alle innumerevoli guarentigie giudiziarie di cui gode, si ricompatta immediatamente e si chiude a testuggine a difesa di quei privilegi. Ne è riprova che quello stesso giorno il Senato non ha autorizzato l’utilizzo di intercettazioni riguardanti il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama, Antonio Azzolini (Ncd), anch’elli indagato per corruzione, con il voto del Pd, di Forza Italia, della Lega e dello stesso Ncd. A botta calda, nei giorni dell’esplodere dello scandalo, Renzi ha dichiarato che, per carità, «le inchieste devono andare fino in fondo», ma ha anche ammonito i magistrati che «i processi devono essere veloci». Ma come fanno a «essere veloci» se sono almeno vent’anni, da Mani Pulite in poi, che gli amichetti parlamentari di Renzi aggiungendosi a quelli di Berlusconi stanno inzeppando il Codice, soprattutto per i reati contro la Pubblica Amministrazione, cioè i reati di corruzione, quelli commessi dai ‘colletti bianchi’, di un tal numero di norme cosiddette ‘garantiste’ che è quasi impossibile portarli a termine? E’ il solito, sporco, giochetto: da una parte si fanno leggi impossibili, dall’altro si accusano i magistrati di applicarle. Adesso Renzi annuncia -si sa che il suo è il governo dei tweet- misure severe anticorruzione: innalzamento delle pene minime, allungamento dei termini di prescrizione, minori agevolazioni nei patteggiamenti. «Io voglio che questo sia un segno che l’Italia è cambiata» dice il premier. In realtà è solo fumo negli occhi per placare, sul momento, l’esasperazione montante dei cittadini che si vedono quotidianamente derubati da questi farabutti politici o politici farabutti (chiamarli mafiosi è fare un torto all’Onorata società) mentre loro, i cittadini, sono massacrati se ritardano un pagamento Equitalia. Fumo negli occhi è il commissariamento del Pd romano di cui peraltro non ci potrebbe importar di meno poiché è un’associazione privata. Come, per lo stesso motivo, non ci importa nulla che Alemanno si sia autosospeso dai suoi incarichi in Fratelli d’Italia (se Gianni Alemanno vuole recuperare la dignità che aveva quando lo conobbi ragazzo, sinceramente tormentato, si dimetta da parlamentare). Ma fumo negli occhi sono anche le ‘grida’ che Renzi ha annunciato. Perché devono comunque passare al vaglio di un Parlamento di corrotti, di corruttori, di corruttibili che difficilmente le approverà così come sono. E comunque dovessero anche passare integralmente, verranno in seguito rese inservibili da altri provvedimenti. Come puntualmente avviene da decenni. Poi ci sarà un nuovo scandalo che farà scordare il precedente. E tutto finirà nel dimenticatoio. Non c’è nessuna ‘nuova Italia’ risorgimentale. C’è la solita, sempiterna, Italia dei furbastri, dei furvi e dei furbissimi. Oggi veste Fonzie al posto del doppiopetto.

Massimo Fini

Il Gazzettino, 13 dicembre 2014

********************************************

Ancora Massimo Fini

Il Colle ha (di nuovo) passato il limite.

Non ho mai avuto alcuna considerazione per Giorgio Napolitano (definito a suo tempo, da qualcuno, «coniglio bianco in campo bianco») e in questo senso ho scritto più volte e in particolare in un articolo pubblicato su Giudizio Universale nel giugno del 2006, quando fu eletto Presidente della Repubblica, poi rieditato in un libro di Ch…iarelettere del 2010. Ma questa volta l’anziano Presidente, da sempre cauto, cautissimo, cosa a cui deve la propria longevità politica, pare aver perso la testa. In un momento in cui l’Italia è nel pieno del più grave scandalo della sua Storia, che pur è un sequel di scandali, colpita da un fenomeno criminale-politico che è più pericoloso e inquietante della mafia, perché la mafia è perlomeno un cancro individuato e, almeno teoricamente, circoscrivibile, mentre qui siamo in presenza di una serie di metastasi incontrollabili che attraversano l’intero Paese (in questo senso va intesa la contestatissima affermazione di Grillo «era meglio la mafia») Napolitano che fa? Non indica come prima emergenza del Paese la corruzione politico-criminale, ma «l’antipolitica che in Italia è ormai degenerata in una patologia eversiva», con un chiaro riferimento al Movimento 5 Stelle, che di tutto può essere accusato tranne che di corruzione. E’ anzi l’unico partito che ha restituito 42 milioni che pur, per legge, gli spettavano. Grillo ha replicato: «Napolitano stia attento, rischia che lo denunciamo per vilipendio del Movimento». Ma non è questo il punto. Napolitano ha violato il proprio dovere costituzionale di imparzialità. Il Presidente della Repubblica, che rappresenta tutti i cittadini, non può prendere parte contro un movimento presente in Parlamento e che oltretutto, allo stato, è il primo partito, il più votato con i suoi 8 milioni 688 mila 231 voti. Napolitano dovrebbe essere semmai denunciato per ‘alto tradimento’. Ma perché mai il movimento di Grillo sarebbe ‘eversivo’? Perché «nel biennio alle nostre spalle hanno fatto la loro comparsa metodi e atti concreti di intimidazione fisica, di minaccia, di rifiuto di ogni regola e autorità». Nessuno meglio di Napolitano può sapere, perché c’era, che quando in Parlamento sedevano i comunisti le botte e le scazzottature, con il capintesta Pajetta, erano all’ordine del giorno (naturalmente Napolitano, che non è mai stato uomo di passioni, a quelle zuffe non partecipava, come quando era ragazzo preferiva stare ai bordi del campo). Ma l’affermazione più inquietante di Giorgio Napolitano è quando dice che di questa situazione ‘eversiva’ portano «pesanti responsabilità anche alcuni mass media e opinionisti senza scrupoli». Qui siamo in pieno regime fascista o, peggio, stalinista quando ogni critica era considerata «un’attività oggettivamente antipartito» e quindi meritevole di purga, come Napolitano che di quegli orrori fu a conoscenza e, per la sua parte, complice, non può non sapere. Napolitano afferma anche che «serve una scossa civile che spinga i cittadini a reagire». Se ci sarà una ‘scossa civile’ si dirigerà proprio contro quella politica in cui Napolitano è incistato da quando esiste. Questo non è fare dell’ ‘antipolitica’, ma volere un’ ‘altra’ politica, democraticamente. Ma se la politica persevererà nel derubare sistematicamente i cittadini verrà il giorno in cui la gente, grazie anche alle provocazioni di Napolitano, perderà la pazienza. E non sarà una ‘scossa’. Sarà rivolta. Né civile, né democratica, né indolore.
Massimo Fini
Il Fatto Quotidiano, 13 dicembre 2014

San Giovanni in Fiore – Prossime elezioni comunali. (English version, for SGF people abroad, is down below).

Prossime elezioni comunali: cosa si aspettano i cittadini dal futuro sindaco di San Giovanni in Fiore?

Priorità, il potenziamento dell’Ospedale cittadino, subito dopo, lavoro, turismo, raccolta differenziata dei rifiuti, quindi la sistemazione delle strade cittadine e delle buche, decoro urbano.

Anche qui a San Giovanni in Fiore, dopo lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale, causa dimissioni di oltre la metà (ultra dimidium) dei consiglieri, ormai si avvicinano le elezioni e tutti i cittadini residenti, nella prossima primavera, saranno chiamati a presentarsi alle urne per decidere chi dovrà essere il nuovo sindaco del paese.

Ed allora mentre nel “mondo politico locale” iniziano i primi fermenti tra i vari “futuri possibili candidati”, tra primarie, partiti, convegni, incontri, liste civiche, e richieste poco praticabili di collaborazione politica tra forze storicamente sempre avverse senza capire, poi, sulla base di quali programmi e quali  obiettivi condivisi, spesso si perde di vista l’opinione delle persone comuni, quelle che vivono la realtà della città e che poi, sostanzialmente, decideranno le sorti elettorali dei vari “protagonisti in campo”.

È tempo di bilanci, dunque, e di riflessioni su quanto è stato fatto per la nostra comunità in questi ultimi anni di amministrazione e non solo, e su quanto, soprattutto, dovrà fare chi otterrà il mandato per governare la città.

Sono così voluto scendere tra le vie della città e chiedere l’opinione concreta di qualche cittadino, artigiano, negoziante, amici, parenti e conoscenti, lasciando da parte, per una volta, i tecnicismi politici, i programmi elettorali, le promesse e le polemiche tra le parti avverse.

E così ho voluto porre delle semplici domande anche a coloro che di primo acchito precisavano: “ Io di politica non ne so nulla e sono fuori da tutti questi discorsi”, o ancora a chi affermava: “Non mi interessa più niente. Non so neppure chi saranno i candidati a sindaco o le liste che dovrò votare.”

Chiedendo, dunque, quale dovrebbe essere una delle prime cose di cui il sindaco che vincerà le prossime elezioni dovrà occuparsi, vediamo che spesso le opinioni di chi vive la comunità di San Giovanni in Fiore convergono. Tanti sono quelli che rispondono senza esitazioni: “La situazione dell’Ospedale è una delle prime cose di cui ci si dovrebbe occupare.” Altri, invece, come qualche anziano: “qui non c’è lavoro e i nostri figli sono tutti condannati ad andare via, sia che siano diplomati o laureati, perché pare che lo studio, oggi, non serva più a niente. Bisogna fare qualcosa affinché non prendano la valigia come abbiamo fatto noi. Lasciare il paese dovrebbe essere una scelta e non un obbligo.”

Altri, soprattutto qualche commerciante, puntano l’attenzione sul discorso del turismo: “Una priorità dovrebbe essere quella di potenziare il turismo. San Giovanni in Fiore non può più essere solo una città per anziani pensionati.” Ed altri: “Si dovrebbero organizzare più manifestazioni ed eventi e pubblicizzarli meglio. In questo paese non si vede mai nessuno, siamo isolati, non arriva mai gente. Adesso non vengono più neanche gli emigranti di una volta, e noi che cosa vendiamo?”

Altri cittadini, infine, puntano sulla raccolta differenziata dei rifiuti sperando che non si verifichino mai più le situazioni di qualche settimana fa. Altri non sono contenti per quanto riguarda la situazione delle strade, non solo delle vie di accesso al paese, che ultimamente dicono che sia peggiorata, ma anche delle vie all’interno della città: “Tutte le strade sono piene di buche e soprattutto, queste, non sono mai segnalate rendendo la viabilità molto pericolosa.”

Ed ho chiesto, in ultimo, se per porre in essere tali iniziative servirebbe un primo cittadino dal “volto giovane”, donna o uomo e appartenente ad una determinata forza politica. Le risposte, più o meno univoche, hanno evidenziato una sorta di disinteresse sia verso l’età, sia verso l’identità di genere. Il pensiero comune, infatti, sembra potersi racchiudere in questa frase ricorrente tra i cittadini sangiovannesi che ho interpellato: “Non importa se sarà un giovane o un anziano, un uomo o una donna, ma quello che serve è una persona capace, onesta, libera e che abbia voglia di ascoltarci guardando al bene della collettività.” Insomma un sindaco con le mani libere senza capi, capetti, padroni e capi-bastone.

Pietro Giovanni Spadafora

ENGLISH  VERSION

San Giovanni in Fiore – Municipal elections.

Municipal elections: what do citizens want from the future mayor of the City of San Giovanni in Fiore?

First priority is potentiate City Hospital, next jobs, tourism, differentiated waste disposal, then repair town roads and promote urban decor.

Even here in San Giovanni in Fiore, after the early dissolution of the City Council, due to resignation by more than half (ultra dimidium) of the councilors in the last month of October, now with the approaching of new elections, all residents, next spring, will be called to go to the polls to decide who will be the new mayor of the town.

And then while in “local politics” began the first ferments among the various “possible future candidates”, primary elections, parties, conferences, meetings, civic lists, requests of impractical collaboration between political forces historically always adverse, without understanding, then, on the base of what programs and shared goals, often it is lost the opinion of the common people, those who live the reality of the City and then, basically, decide the electoral fate of the various “protagonists afield.”

It is time for reports, therefore, and reflections on what has been done for our community in the last few years of administration and beyond, and what, above all, will do those who will get the mandate to govern the City.

So I wanted to get off the streets of the City and ask the concrete opinion of some citizens, craftsmen, shopkeepers, friends, relatives and acquaintances, leaving aside, for once, the political technicalities, electoral programs, the promises and the controversy between the opposing parties.

And so I wanted to ask some simple questions to those who at first stated: “I do not know anything about politics and I am out of all this talk,” or those who stated: I do not care anymore. Do not even know who will be the candidates for mayor or the lists that I have to vote.”

Asking, therefore, what should be one of the first things the mayor, who will win the next election, should concern, we see that often the opinions of those who live in San Giovanni in Fiore converge. Many are those who answer without hesitation: The situation of the Hospital is one of the first things that we should worry for.” Others, however, as some elderly: Here there is no work and our sons are all doomed to go away, whether undergraduate or graduate, because it seems that the study, today, is no longer worthwhile. Something must be done for them, so they won’t be constrained to take suitcase and leave the City of San Giovanni in Fiore as we did. Leaving the town shoud be a choice and not a constraint.”

Others, especially some traders, pointing attention to the discourse of tourism: A priority should be the development and growth of tourism. San Giovanni in Fiore can no longer be just a City for elderly pensioners. “And others: We should organize more demonstrations and events and publicize them better. In this City you never see anyone, we are isolated, nobody arrives here. Now not even come  anymore the emigrants of one time , and us what we sell?”

Other citizens, finally, point on differential disposal of municipal waste, hoping that there will be no more bad situations like it happened a few weeks ago when all trashes were on the roads. Others are not happy regarding the situation of the roads, not only of the access routes to the City, which lately got  worse, but also of the streets within the City: All roads are full of potholes and above all, these , are never reported making the roads very dangerous.”

And I asked, finally, whether to put in place such initiatives would be necessary to have a mayor from the “young face”, woman or man, and belonging to a particular political force. The responses, more or less unique, have shown a sort of disinterest both towards the age, both towards gender identity. The common thought, in fact, seems to be able to be included in this recurring phrase among the citizens of San Giovanni in Fiore I asked: “It does not matter if he’s a young or an elderly person, a man or a woman, but what we need is a capable mayor, honest, free and who is willing to listen to us looking to the welfare of the community.” In short, a mayor with free hands without being under any political bosses, leaders or head-stick.

Pietro Giovanni Spadafora

Roma e le mazzette rosso-nere, per favore non parlate di mele marce.

Di Peter Gomez  “Il Fatto Quotidiano.it”  5 dic. 2014

A poco a poco, anche per chi non la voleva vedere, la verità sta venendo a galla. I casi di decine e decine di amministratori pubblici coinvolti in tutta Italia in inchieste contro la pubblica amministrazione non rappresentato episodi isolati, ma sono tasselli di un sistema. La seconda repubblica, esattamente come la prima, agonizza ferita a morte da tangenti e ricatti. Nei partiti si fa carriera se si ruba o almeno si accetta il gioco. Nei posti chiave finiscono quasi esclusivamente esponenti politici che il sistema ritiene affidabili: gente che ha il guinzaglio corto per quello che ha fatto o che per quello che ha dimostrato di non voler dire e fare.

La frase chiave per capire che accade in Italia l’ha pronunciata a Roma Salvatore Buzzi, l’ex carcerato presidente dellaCooperativa rossa 29 giugno, ritenuto il braccio destro del boss di mafia Capitale, l’ex Nar Massimo Carminati: “Lo sai perché Massimo è intoccabile? Perché era lui che portava i soldi di Finmeccanica. Bustoni di soldi a tutto il parlamento. Quattro milioni dentro le buste. Massimo mi ha detto “È sicuro che li ho portati a tutti”. Pure a Rifondazione”.

Nelle prossime settimane capiremo quanto c’è di dimostrabile in questa affermazione. Già ora però sappiamo che la nostra politica fa di tutto per farla apparire non verosimile, ma vera. Dopo la nomina alla testa dell’autorità anti-corruzione, sull’onda dell’indignazione popolare per lo scandalo Expo, del bravo Raffaele Cantone, in parlamento le norme anti-tangenti sono state bloccate dal governo. Matteo Renzi chiede processi rapidi, ma non vara nemmeno la (blanda e cervellotica) riforma della prescrizione indispensabile per punire i reati dei colletti bianchi e continua a parlare di modifiche alle leggi sulle intercettazioni. L’obiettivo dichiarato è quello di renderle difficilmente pubblicabili. I suoi alleati di governo alfaniani domandano pure la drastica riduzione del loro numero.

Comunque la si guardi la volontà è chiara: nascondere lo sporco sotto il tappeto. E sopratutto salvare amici e colleghi: 48 ore dopo il blitz del Ros dei carabinieri su mafia, politica e appalti il senato ha negato l’utilizzazione delle intercettazioni telefoniche nei confronti di un esponente dell’Ncd, ritenuto responsabile di una truffa ai danni dello Stato che ha portato a sperperare 150 milioni di eurodei contribuenti, e nei confronti di un parlamentare del Pd accusato di corruzione. Tranne il M5s, Sel e alcuni democratici tutti i senatori hanno votato no.

Così diventa assolutamente velleitario sperare che queste Camere modifichino la legge sulle fondazioni che, proprio come dimostrano le indagini di Roma, vengono utilizzate dalla politica per incamerare denaro senza avere l’obbligo di dichiararlo. E si può pure stare certi che resterà lettera morta pure la buona proposta uscita dallaCommissione antimafia di rendere applicabile anche agli indiziati di reati contro la pubblica amministrazione la legge Rognoni-La Torre sul sequestro dei beni. Le parole dei nostri politici sono molte, ma i fatti pochi e la loro volontà pressoché inesistente.

La corruzione è considerata come qualcosa di inevitabile. Non uno dei motivi principali per cui il nostro Paese, oggi di nuovo declassato da Standard & Poor’s, viene considerato inaffidabile e inadatto per accogliere investimenti. Anche chi non è direttamente coinvolto fa spallucce e accetta il rischio. Quando a Renzi chiedono se Buzzi fosse presente alla sua cena per raccolta fondi di Roma, lui dice di non saperlo. Ma aggiunge che gli elenchi ci sono e possono essere controllati. Buzzi, ovviamente c’era, mancano però gli elenchi. Quando i nostri giornalisti li hanno chiesti hanno ricevuto solo risposte imbarazzate e discordanti tra loro. La migliore? C’è la privacy, non abbiamo il consenso degli interessati. Altro segno evidente di come qui il problema non siano più le mele marce, ma tutto il resto del cesto.

La verità!!!

Criminalità e corruzione ecco dove si nutre il “mondo di mezzo”.

In un articolo pubblicato l’11 ottobre del 1979 sul Lavoro e intitolato ‘Un salotto sinistro’, scrivevo: «Basta entrare in un ‘salotto’ romano per rendersi conto che in Italia non si farà mai la Rivoluzione. Né le riforme. Né nulla di serio. Basta entrare in una di quelle stupende case -belle come solo a Roma possono essere- e vedere prestigiosi uomini politici, comunisti, socialisti, del Manifesto, variamente intrecciati con palazzinari, mafiosi d’alto bordo, giornalisti dall’aria di manutengoli, direttori democristiani di reti televisive, cocottes…e parassiti di tutte le risme, per capire com’è conciata la sinistra in Italia. Quando vedi il parlamentare comunista che, appena lanciate durissime accuse contro la mafia, ammicca complice al palazzinaro notoriamente legato ad ambienti mafiosi, ti rendi conto che le polemiche, gli attacchi, i furibondi scontri, gli scazzi ideologici di cui i giornali quotidianamente ci informano, non sono che lo spettacolo della democrazia, la parodia della democrazia, ma che la realtà è qui…Questo cancro enorme sta terzomondizzando l’Italia. E le sue metastasi, che si chiamano clientelismo, burocratismo, parassitismo, mentalità mafiosa, corruzione, si diramano ormai ovunque».

Il ‘mondo di mezzo’ esisteva già allora, 35 anni fa. E se in quel articolo puntavo il dito soprattutto sulla sinistra era solo perché in quell’epoca postsessantottina la sinistra era egemone. Ma è bastato che la destra ritornasse sulla scena politica perché si infangasse nella stessa melma.

Da allora e dalla successiva Tangentopoli nulla è cambiato. Se non in peggio. Se prima era la politica corrotta e corruttibile a comandare, adesso deve ubbidire alla criminalità cui si è intrecciata. Siamo governati dalla banda della Magliana.

E non poteva che finire così. Perché una classe dirigente interamente corrotta, se in questo termine facciamo rientrare anche il clientelismo, il parassitismo, la mentalità mafiosa di cui parlavo in quel lontano articolo del 1979, non poteva combattere il sistema del malaffare senza scavarsi la fossa sotto i piedi. Nemmeno l’avvertimento di Mani Pulite è servito. In due balletti i ladri sono diventati le vittime e la Magistratura il bersaglio preferito della classe politica. Ed è inutile oltre che oltraggiosamente ipocrita che adesso esponenti delle Istituzioni, novelle ‘Vispe Terese’, si facciano prendere da ‘sdegno’ e affermino che «le inchieste devono andare avanti», perché sappiamo benissimo che, come con Mani Pulite, si riuscirà a innocuizzarle e a far finire il tutto in un nulla di fatto. Dopo Mani Pulite c’è stata la lunga stagione berlusconiana in cui un ‘delinquente naturale’, come lo ha definito il Tribunale di Milano, ha guidato il Paese autoassolvendosi dai propri reati semplicemente abolendoli con leggi ‘ad hoc’ e quando alla fine è stato condannato sconta la pena in un modo così grottesco e irridente da far percepire come vittime coloro che in galera ci stanno sul serio.

I cittadini, scandalo dopo scandalo, violenza dopo violenza, avendo finalmente capito, anche perché percossi dalla crisi economica, da che razza di classe dirigente si sono lasciati governare negli ultimi trent’anni, hanno cercato di reagire. Prima puntando sul movimento di Grillo che perlomeno ha portato in Parlamento delle persone oneste. Ma la classe politica, avvertendo il pericolo, l’ha immediatamente demonizzato, come già aveva fatto, per lo stesso motivo, con la prima Lega. Adesso i cittadini si sono rifugiati nell’astensione che ha raggiunto quasi il 70%. Ma non servirà a nulla. Ci vorrebbe uno scatto d’ orgoglio, una rivolta popolare, alla tunisina, per spazzar via l’indecenza di un’intera classe politica e poter ricominciare da capo.

Massimo Fini

Il Gazzettino, 5 dicembre 2014

La corruzione in Italia.

Transparency 2014: Italia prima in Europa per corruzione sorpassa Bulgaria e Grecia.

Il rapporto annuale dell’organizzazione internazionale  fa emergere che i diretti “concorrenti” migliorano. Il nostro Paese tra Sudafrica e Kuwait. Colpa anche dei ritardi e delle timidezze nella lotta alle tangenti.

L’Italia è il primo Paese per corruzione tra i paesi dell’Unione Europea. Lo evidenzia l’ultima classifica della corruzione percepita, il Corruption Perception Index 2014 di Transparency International, che riporta le valutazioni degli osservatori internazionali sul livello di corruzione di 175 paesi del mondo. L’indice 2014 colloca l’Italia al 69esimo posto della classifica generale, come nel 2013, fanalino di coda dei paesi del G7 e ultimo tra i membri dell’Unione Europea. Rispetto al passato l’Italia ferma la sua rovinosa discesa verso il basso della classifica (i valori sono uguali al 2011 e 2013), ma resta maglia nera tra gli Stati occidentali. Anzi peggiora la sua situazione complessiva in Europa, dato che Bulgaria e Grecia la raggiungono al 69esimo posto, migliorando la loro posizione in classifica. Adesso dietro all’Italia, nell’Unione Europea, non c’è più nessuno.

Da “il Fatto Quotidiano.it”

M5S – BUGIE, BUGIE, BUGIE!!!

simbolo_movimentoCon le bugie, giornali, tv e stampa pennivendoli, con questo sistema marcio dei partiti e con questa politica degli interessi dei pochi, non fermerete il nostro sogno!!!

“Il potere lo sa benissimo che può piegare l’energia fisica di ognuno o può comprare la volontà dei venali o manipolare le idee dei deboli o confondere le conoscenze degli ignari, ma non potrà mai piegare la convinzione di un uomo sicuro di muoversi per il bene di tutti. L’arma più forte che abbiamo è il nostro ideale. Ma questo ideale non sta in uno statuto, in un libro di leggi, in un codice o nel programma di chicchessia. Un ideale è un sogno che cammina. E’ un sogno collettivo e partecipato, che migliora giorno per giorno, in cui ognuno è fondamentale e fa parte di un universo, che si trasforma e innova e non dipende più da uno e meno da un altro, ma ha bisogno dell’amore di tutti e della volontà di ognuno per crescere ogni giorno in qualità e quantità. Ha bisogno della solidarietà e dell’unione degli intenti, del disinteresse personale nelle mete, e di una idea forte di miglioramento sociale che non richiede capi privilegiati o capitali investiti o collusioni letali ma purezza di cuore e volontà che non cede. Questo sogno di tutti ci trascende e migliora, è grato a chi si assume più compiti o si espone in prima persona, e ha bisogno di guide e personalità capaci, ma non crea miti o duci, perché sa che è passato il tempo degli eroi singoli ed è arrivato quello dei movimenti consapevoli. E lo sanno anche loro, che è facile attaccare una persona ma è impossibile fermare un popolo in cammino. Per questo sta nelle cose che la lotta sarà lunga e difficile, e avrà i suoi momenti di caduta,e conoscerà delusione e stanchezza. Ma se il nemico sembra troppo potente ricordiamo sempre che non è mai esistita nella storia una potenza apparentemente invincibile che non sia caduta e spesso proprio quando sembrava più forte. Nessuno è mai restato al potere quando si allargava il movimento di popolo che gli era contro. E ricordiamo che nulla ha mai vinto come un ideale in cammino. E, se questo ideale sarà veramente universale, non lo combatteremo solo per noi ma per tutti.”

viviana vivarelli

particolare di “Volare” di Chagall