Expo Milano 2015

Expo Milano 2015 è stata l’Esposizione Universale che l’Italia ha ospitato dal primo maggio sino ad oggi, ed è stato un grande evento sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano si è trasformata in una vetrina mondiale in cui i Paesi hanno mostrano il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

È difficile ricordare tutte le Esposizioni Universali, ma sin dalla prima edizione di Londra del 1851 si sarebbe dovuto esplorare a fondo l’importanza che l’alimentazione ha per tutti noi, per l’umanità, per la centralità dell’uomo.

L’Italia, con Expo Milano 2015, ha scelto il Tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

Senza alcun dubbio ad Expo Milano 2015, come in tante altre Esposizioni Universali, vi sono stati milioni di visitatori, ma, a mio modesto parere, non bastano milioni di visitatori per dire che un’Esposizione Universale sia andata bene. Sarà il tempo a dirci se l’Italia avrà vinto la sfida.

Intanto, sebbene ogni 5 anni vi siano state tante esposizioni, con diversi temi generali, sempre per il bene dell’uomo, e con tanti milioni di visitatori, la questione della fame è stata ed è un problema drammatico per tantissimi Paesi.

Oggi la fame continua ad essere un problema in tutto il mondo. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite, “850 milioni di persone nel mondo erano denutrite fra il 1999 e il 2005” ed il numero è in continuo aumento.

Nell’anno 2000 tutte le nazioni del mondo nel quadro delle Nazioni Unite (2000-Obiettivi del Millennio) si sono impegnate a ridurre la povertà della metà entro l’anno 2015. Ma sembra sempre più difficile che si arrivi a raggiungere questo obiettivo. In effetti, la fame nel mondo sembra, soprattutto in alcune regioni africane, tendere all’aumento.

Se poi la fame deriva anche dalla povertà, allora significa che neanche in Italia siamo messi bene.

Si, perché se si analizzano i dati, impressionanti, sulla povertà del Sud, siamo messi proprio male.

Infatti i dati diffusi di recente sulla povertà del Mezzogiorno fanno veramente paura. Nel Sud il 40% delle persone è al di sotto della soglia di povertà contro il 13% del Nord Italia. Le economie del Nord e del Sud sono sempre più distanti. Al Nord il PIL pro-capite è quasi il doppio. L’estate scorsa i dati certificavano che il sud Italia era come la Grecia, o peggio, i mass-media e lo stesso governo ritenevano necessari interventi mirati. Ora che della Grecia non se ne parla più, è stata cancellata dall’agenda politica anche la “Magna Grecia“, cioè il nostro Mezzogiorno. Dei promessi interventi, almeno sino ad oggi, non v’è alcuna traccia. Ricordo che il mancato recupero del Mezzogiorno può compromettere anche la ripresa dell’intera Italia.

Ma la circostanza, sebbene il Tema generale di Expo Milano 2015, sembra non interessare più questo Governo.

Il Sud è povero e in crisi? E va bene, chi se ne frega! L’importante è che Expo Milano 2015 abbia avuto milioni di curiosi visitatori!

PGS

Una piccola raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla politica.

L’onestà è la miglior politica.
(Miguel de Cervantes)

Politica non è un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsi o circondarsi di servi.
(Marco Travaglio)

Ha tutte le caratteristiche di un politico moderno. È passato attraverso tutti i partiti.
(Goran Mrakic)

Non mi occupo di politica, è come dire non mi occupo della vita.
(Jules Renard)

Non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto.
(Sandro Pertini)

Bisogna togliere a Cesare tutto quello che non gli appartiene.
(Paul Eluard)

C’è una tale crisi che i cittadini tirano la cinghia, mentre i politici continuano a tirare la corda.
(Fragmentarius)

Come esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero esistere benissimo anche dei politici onesti.
(Dario Fo)

Non si capisce se i politici non vogliono cambiare, o non possono cambiare o non sanno cambiare, ma mi sembrano tre ottimi motivi per mandarli tutti a casa lo stesso.
(Marco Travaglio)

I pessimi funzionari sono eletti dai bravi cittadini che non votano.
(George Jean Nathan)

Un cattivo politico nominerà un pessimo dirigente della pubblica amministrazione, che a sua volta si contornerà di pessimi collaboratori e questo è un terribile effetto a cascata.
(Milena Gabanelli)

Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta.
(Benedetto Croce)

ESOPO – Favole e Fantasia – IL LUPO E L’AGNELLO

Un lupo vide un agnello vicino a un torrente che beveva, e gli venne voglia di mangiarselo con qualche bel pretesto.

Standosene là a monte, cominciò quindi ad accusarlo di insudiciar l’acqua, così che egli non poteva bere.

L’agnello gli fece notare che, per bere, sfiorava appena l’acqua e che, d’altra parte, stando a valle non gli era possibile intorbidire la corrente a monte.

Venutogli meno quel pretesto, il lupo allora gli disse:

<< Ma tu sei quello che l’anno scorso ha insultato mio padre ! >>

E l’agnello a spiegargli che a quella data non era ancora venuto al mondo.

<< Bene >> concluse il lupo, << se tu sei così bravo a trovare delle scuse, io non posso mica rinunciare a mangiarti. >>

La favola mostra che contro chi ha deciso di fare un torto non c’è giusta difesa che valga. Anche i capi di stato, quando hanno in mente di ottenere un vantaggio usando la forza inventano pretesti, e non è possibile farli desistere con argomenti giusti e fondati.

SGF – Salviamo la nostra Calabria!

Domani sera, Giovedì 22/10/2015, alle ore 17:30, presso la Biblioteca comunale di San Giovanni in Fiore (via Vallone), si terrà la presentazione del volume “Don Nunnari racconta la sua Calabria” di Attilio Sabato. L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla cultura del Comune di San Giovanni in Fiore, nella persona dell’assessore Milena Lopez.

Con la presentazione di questo libro  cogliamo l’occasione per ribadire, come cittadini calabresi, sangiovannesi e come Meetup M5S  SGF,  che andrebbe  raccontata  la  nostra Calabria, quella vera.

Ognuno può raccontare la propria Calabria dal suo punto di vista. Oggi, però, sarebbe opportuno raccontare la realtà della nostra vera Calabria.  Quella nostra Calabria con il nostro territorio, il nostro mare, il nostro ambiente, la nostra cultura, la nostra storia, la nostra tradizione, i nostri beni culturali, le nostre pubbliche istituzioni, i nostri servizi. Tutte cose appartenenti al bene comune, ai cittadini, ma che per decenni sono state dannosamente trascurate, sono state oggetto di pochi oligarchi, di pochi gruppi, di poche persone, di pochi politici che hanno fatto il bello e il cattivo tempo amministrandole e depauperandole a proprio piacimento e a proprio vantaggio.

Non meno responsabili sono alcuni mass-media calabresi  pennivendoli, nonché allineati al potere di pochi oligarchi, che, anziché, denunciare le malefatte di questa classe politica e dirigente calabresi, non hanno fatto altro che proiettare e propagandare i loro loschi progetti per il proprio tornaconto sfruttando e danneggiando la Calabria tutta.

In questo libro che sarà presentato domani sera qui a San Giovanni in Fiore, a nostro parere, gli occhi di Don Nunnari, che racconta la “sua” Calabria, sono stati occhi molto appannati, con sguardo poco lucido e per niente penetranti, perché, a nostro parere, la nostra Calabria va ricostruita con lungimiranza e onestà sotto tutti i punti di vista.

Con la  presentazione di questo libro cogliamo, inoltre, l’occasione per ribadire che né il Don Nunnari né le nostre precedenti amministrazioni comunali, né, tantomeno, l’attuale amministrazione con il suo assessore alla cultura, almeno sino ad oggi, hanno fatto alcunché per restituire la nostra Abbazia, nostro monumento principe, nella sua interezza e nel suo totale splendore, spostando una RSA occupante un’ala della stessa, a tutta la comunità sangiovannese,  calabrese e non solo. Tale RSA impedisce, non solo ai cittadini sangiovannesi, ma anche a tutti quei turisti che visitano e vorrebbero visitare L’Abbazia dell’Abate Gioacchino, il godimento, per una visita come si deve,  dei cosiddetti “Cori Notturni”.

La Calabria non è solo terra di qualcuno, ma è terra dei calabresi tutti!

Meetup M5S SGF

FUORI LA MAFIA DALLO STATO!!!

In Italia, come a Roma Capitale, come nelle regioni, come in Calabria, ancora indagati e arresti eccellenti.

Gente che occupa le Istituzioni Pubbliche. Le nostre Istituzioni.

Fuori la mafia dalle Istituzioni!

Fuori la mafia dallo Stato!

Diffondete il verbo!!!

ONESTÀ!!!   ONESTÀ!!!   ONESTÀ!!!

simbolo_movimento

San Giovanni in Fiore – Raccolta differenziata dei rifiuti.

Finalmente si parte! Complimenti all’Amministrazione Comunale, a Lega Ambiente,  ad associazioni ed operatori vari!

Spero bene! Mi auguro che non si peggiorino le cose! Auspico che si sia studiato tutto nei minimi dettagli! Perché se è vero che “la fortuna  aiuta gli audaci e il pigro si ostacola da solo” (Lucio Anneo Seneca), è anche vero che l’improvvisazione  e la fretta provocano stress e aumentano il rischio di tanti errori.  Qui a San Giovanni in Fiore si dice che “A gatta pressarula fa li gattarielli muorti”.

La raccolta differenziata non è uno slogan, né un gioco né uno scherzo, ma, se si pianifica bene il tutto, il resto è un gioco da ragazzi.

Un “in bocca al lupo” a tutti i sangiovannesi e a tutti gli attori di questo progetto. Progetto che, lo ribadisco, è un fatto di cultura e di civiltà.

Invito, pertanto, tutta la comunità a collaborare ed a partecipare in modo serio e continuativo affinché si riesca nell’intento di pulire la nostra Città e di proteggere l’ambiente in cui viviamo!

Per quanto riguarda la mia famiglia ed il sottoscritto, come credo tante altre famiglie, già facciamo, in parte, la raccolta differenziata, per cui incrementarla non dovrebbe essere un grande problema.

Buon lavoro!

Pietro Giovanni Spadafora

P.S.

Intanto invito a leggere la richiesta di Laura Ferrara, unica europarlamentare calabrese e portavoce del Movimento 5 Stelle, rispetto al Piano dei rifiuti calabrese, alla raccolta differenziata e ai relativi fondi europei:

Da il “CORRIERE DELLA CALABRIA.IT”

«Aggiornare il Piano rifiuti o addio ai fondi Ue»

Laura Ferrara evidenzia i continui rinvii della Regione: «Oliverio aveva annunciato a giugno il nuovo documento di gestione. Si perde tempo sperando nel commissariamento?»

Venerdì, 16 Ottobre 2015  CATANZARO «Che cosa si sta aspettando in Calabria per l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti che è fermo al 2007? È consapevole o no il presidente della Regione che da questo aggiornamento dipende il futuro dei finanziamenti a valere sulla programmazione 2014-2020?». È quanto chiede Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, «alla luce – riporta un comunicato – degli ulteriori ritardi da parte dell’amministrazione regionale in materia di rifiuti».

«Oliverio annunciò un importante investimento di risorse – prosegue Ferrara – nella realizzazione di un piano dei rifiuti che punta alla realizzazione di impianti ad impatto zero. Questo a settembre, un mese fa. Qualche mese prima, a giugno e sempre in pompa magna prometteva ai calabresi il nuovo piano di gestione, che era, a detta sua, in fase di redazione finale. Oggi un consigliere di maggioranza e membro della prima giunta Oliverio (quella smantellata dallo scandalo Rimborsopoli), si accorge del grave ritardo e annuncia scenari raccapriccianti per la Calabria: l’ennesimo commissariamento. L’impressione finora percepita è quella della forte volontà di perdere tempo, non redigere alcuna versione definitiva del Piano di gestione dei rifiuti. Aspettare quindi un eventuale commissariamento e lavarsene le mani».

«Per beneficiare dei fondi europei – sostiene ancora Ferrara – occorre una pianificazione basata su opzioni in linea con la gerarchia dei rifiuti prevista dalla direttiva numero 98/2008. Questi fondi dovrebbero in primo luogo sostenere la raccolta differenziata e il riciclo. L’assoluta mancanza di volontà nella realizzazione di un ciclo dei rifiuti virtuoso e sostenibile è tutta dimostrabile nelle centinaia di osservazioni da parte della Commissione europea sulla prima versione del Por Calabria 2014-2020, quello inviato da Oliverio lo scorso dicembre. Osservazioni concentrate in particolar modo sulle politiche ambientali proposte da questo governo regionale».

Politici ed elettori.

Credo che l’ostacolo più grande ad un “vero” cambiamento, nonché alla “vera” uscita dalla crisi economica e sociale, a livello locale, regionale e nazionale, sia rappresentato da questi vecchi politici: sono gli stessi che nell’ultimo ventennio hanno prodotto una serie di disastri in tutti i settori. Ma continuano a godere di vasti benefici.

Qualcuno non me ne voglia, ma la colpa più grande è di quella massa di elettori che si astengono dal voto (la maggioranza), che potrebbe dare una seria svolta a questo marciume. Tutto questo la dice lunga, però, sulle evidenti e grosse responsabilità, nonché sui grossi limiti qualitativi di quella minima parte di elettori (la minoranza), che va a votare, determinando, così, la perpetuazione del potere di tanti lestofanti.

Come diceva Winston Churchill, “Ogni Paese ha il governo che si merita”.

Io aggiungerei che anche “Ogni comune e ogni regione hanno il governo che si meritano”.

PGS

PENSIONI

Renzi si rimangia promessa sulla flessibilità: “Non abbiamo trovato soluzione per metterla in legge Stabilità. Non ci sono le coperture.”

Eh già! Per la sanità e le pensioni non ci sono mai le coperture.

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Al posto degli uomini abbiamo sostituito i numeri e alla compassione nei confronti delle sofferenze umane abbiamo sostituito l’assillo dei riequilibri contabili.

Federico Caffè
Economista

ALTOPIANO SILANO – Il Parco finalmente ha un senso: rassegne di musica montana fino a 1.800 m s.l.m.

Per la gioia della fauna e la salvaguardia dell’ambiente più sano d’Europa.

La denuncia di un esperto

È  ormai a tutti nota la consolidata, enorme incapacità dei nostri governanti ed amministratori di gestire un patrimonio naturale come l’Altopiano della Sila, caratterizzato da bellezze naturalistiche di inestimabile valore: foreste, pascoli, campi coltivati, laghi, fiumi e svariate specie di animali. Infatti, chi gestisce  il territorio silano pensa, che per dare visibilità al Parco, sia necessario solo allargare a dismisura le aree protette,  le riserve statali, le oasi naturalistiche, le zone S.I.C. e le zone Z.P.S.  imbalsamando così gran parte dell’altopiano, ma soprattutto limitando o, addirittura, bandendo alcune attività agrosilvopastorali, come per esempio l’utilizzazione forestale all’interno della zona 1 del Parco Nazionale della Sila.

Inoltre, con spirito “animalista”, hanno pensato bene di ridurre la superficie territoriale per l’esercizio della nobile “ars venandi”, che dovrebbe,  invece, essere intesa come un intervento di controllo selettivo e scientifico di alcune specie. Regna sovrana la filosofia  del non intervenire perché, a loro modo di vedere , la natura, nel tempo, ripristinerà il giusto equilibrio. Di fatto non è assolutamente così! Questo può accadere su enormi territori non antropizzati. Nei nostri ambienti deve intervenire l’uomo in maniera scientifica per ripristinare i giusti equilibri, attraverso opportuni progetti di monitoraggio e censimenti delle specie presenti ed adottando seri piani faunistici, ricorrendo, se è il caso, anche a piani di abbattimento selettivo per ridurre il numero della specie “opportuniste” come volpi, cinghiali, cornacchie, ghiandaie, corvi ecc. che, non subendo la necessaria pressione da parte di predatori naturali, riescono a colonizzare indisturbati tutto il territorio, alterandone i delicati equilibri fra le specie..

I legislatori regionali hanno stabilito, inoltre, che anche nelle zone libere, cioè là dove le attività di utilizzazione forestale possono essere effettuate, i tecnici, in fase di utilizzazione, devono rispettare alcune regole al fine di non arrecare disturbo alla fauna. Infatti è fatto obbligo di intervenire nei boschi solo in determinati periodi dell’anno, limitando il più possibile i rumori molesti, come l’uso delle motoseghe. Addirittura la cartellonistica dell’ente Parco,  posta lungo la strada della Fossiata (cuore del parco), invita i visitatori a limitare l’uso delle automobili ed a fermarsi a debita distanza dall’area protetta, al fine di evitare rumori e non disturbare la fauna del parco. Gli stessi  vengono invitati a camminare in punta di piedi in assoluto silenzio per non arrecare disturbo alla fauna. Cosa fanno invece le autorità del territorio come l’ente Parco Nazionale della Sila e le amministrazioni dei comuni interessati? Autorizzano  regolarmente, da un po’ di anni a questa parte, spesso con il contributo dell’Assessorato alla cultura della Regione Calabria, concerti che durano fino all’alba del giorno successivo, ed ai quali intervengono centinaia, spesso migliaia di persone che raggiungono questi siti con ogni tipo di mezzo: automobili, fuoristrada, motociclette, pullman.

È  importante sottolineare che durante i concerti l’intensità della musica oscilla fra i 100 ed i 130 decibel e che spesso si fa uso di sistemi di luci anche al laser visibili da diversi chilometri di distanza. La cosa che colpisce di più è la strategia utilizzata dagli organizzatori nella scelta dei siti in cui tenere i concerti. Infatti trattasi di luoghi ricadenti in tutto il territorio della Sila Grande, (Molarotta, Fallistro, Cupone, Fossiata, Montecurcio, Lorica). Probabilmente la strategia è quella di soddisfare la passione di tutti gli animali dell’Altopiano Silano per la musica montana. Vorrei che i signori amministratori  della cosa pubblica spiegassero in base a quale logica rilasciano queste autorizzazioni.

P.S. Sull’Altopiano circola voce che la fauna ornitica stanziale  abbia preso accordi con gli uccelli migratori di passaggio dalla Sila e sia in procinto di partire insieme a questi per nuovi lidi, mentre lupi, volpi, scoiattoli, lepri, ricci, cinghiali, daini, cervi e tutti gli altri, abbiano organizzato una serie di pullman per spostarsi in zone più tranquille e civili.

Un appello ai politici: abbiate l’onestà intellettuale di nominare persone competenti nei vari enti ed uffici senza badare al colore d’appartenenza politica, altrimenti la nostra Regione non avrà mai un futuro ed i nostri figli continueranno ad emigrare nonostante le enormi potenzialità della Nostra terra..

Francesco Paese

 Dottore Agronomo

Fortemente indignato, ma, soprattutto, fortemente deluso!!!!

San Giovanni in Fiore – Giudice di pace: non prendiamoci tutti i meriti!

Riconosciamo l’impegno del Dott. Domenico Lacava, attuale Presidente del Consiglio Comunale, come Avv. ed ex consigliere d’opposizione nella passata legislatura rispetto alla soppressione dell’Ufficio del Giudice di pace qui a San Giov. in Fiore. Siamo contenti che tale ufficio sarà ripristinato , ma non prendiamoci meriti particolari perché tutto è dovuto a una modifica del D.L. 31.12.2014 con legge 27.2.2015 n. 11 pubblicato sulla G. Uff. del 28 febbraio scorso ed in vigore dal 1° marzo 2015, stabilito il tutto, definitivamente, con la circolare 3826.Id del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria.

Se non ci fosse stata questa modifica alla legge di soppressione, grazie anche alle denunce e alle lotte territoriali del M5S sulla soppressione dei giudici di pace, non se ne sarebbe fatto nulla.

Piuttosto vorremmo sapere, come cittadini, qual è la valutazione di impegno di spesa degli ambiti territoriali, del personale messo a disposizione dal Comune per essere assegnato all’ ufficio del giudice di pace da ripristinare, nonché se la normale attività amministrativa comunale ne risentirà, determinando meno servizi ai cittadini e più debiti per il nostro ente.

Per chi volesse saperne di più:

http://www.ilquotidianodellapa.it/…/magg…/1431536901404.html

Meetup M5S SGF