I GIGANTI di San Giovanni in Fiore.

L'immagine può contenere: abitazione, cielo e spazio all'apertoIl ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo.
(Giovanni Pascoli)

Mi sono permesso di condividere un estratto di un commento, non me ne voglia l’autore di tale bellissimo ricordo, mio eccellentissimo compagno di classe alle scuole medie, che ho intercettato su Facebook.

L’autore di questo straordinario scritto è l’Avvocato Luigi Morrone, il quale, ripeto, è stato mio compagno di classe alle scuole medie, quelle scuole medie del Professore e Preside Attilio Militerno. L’Avvocato Luigi Morrone è figlio della buon’anima di Don Vincenzo Morrone, a sua volta Avvocato e Pretore, per tantissimi anni, della Città Di San Giovanni in Fiore.

Questa pubblicazione, ne sono convinto, farà molto piacere a tantissimi sangiovannesi, vicini e lontani, giovani e anziani, amanti o meno delle nostre tradizioni, delle intelligenze sangiovannesi, della nostra cultura e di come eravamo qualche decennio fa.

Pietro Giovanni Spadafora

Buona lettura!

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I GIGANTI di San Giovanni in Fiore

Dell’Avvocato Luigi Morrone – 26 giugno 2016

Il discorso parte da lontano.

Io signu chjiazzarulu. Avere vissuto tra Chjiazza, Curtigliu, Cugnale, Funtanella, Monastieriu, Ariella, vianova suttana, canale e Tumasina, negli anni 50-60 del secolo scorso, significa avere vissuto tra i giganti.

C’erano i grandi produttori agricoli, c’erano gli industriali come Franciscu e Rania, c’erano i commercianti di alimentari (i cariatisi, Fiorenzu, Jacintu), c’era la carne di eccellenza (Pollace, Galluzzu, Spaccacinnera), la frutta di eccellenza (Terravecchia, Centale, Maarosa), c’erano grandi stilisti (marru Giuvanni a Russa, marru Gigginu e Giocatore), c’era la distribuzione della cultura (la libreria e Franciscu e Pallina, la biblioteca comunale), c’era il commercio di tessuti (Rubertu u Curriere), di bricolage (Luigi u sciafferru).

Alla cantina ro Capichjiattu si poteva gustare cucina di eccellenza e bere i vini migliori. Il caffè Bruzio faceva il migliore caffè ed i migliori gelati artigianali del mondo, ed era un centro di aggregazione dove afferivano i più grandi esperti di ogni genere. C’erano i massimi esperti di tressette, briscola, scala 40, calcio, ciclismo.

Ricordo uno dei massimi esperti di forestazione, Ciccillu e don Paulu, un gigante della medicina come don Antonio Cupitu, tutti gli avvocati del paese (mio padre, don Mario Benincasa, don Luigi Brunetti), il principe della pediatria don Rafelinu Barberio.

Lì c’erano le farmacie di don Ciccio Barberio, don Tumasi Piruvullutu e don Rusaru Cupitu, il Comune, la Pretura, c’erano grandi artisti della decorazione, come marru Tumasi e Giottu, dell’arte del ferro, come marru Totonnu u cuocu, del legno, come marru Peppinu e Petriellu o Peppinu u bersagliere, costruttori come marru Bennardu u ngegniere, imprenditori del ramo trasporti sia di cose (Maccasola, u Fuolinu), sia di persone (Jennarazzu e Micuzzu u cariatise), agenti di viaggio (Totonnu De Paola), il concessionario dei Monopoli (Micuzzu Caccavella), maghi del cuoio come u mutu e marru Saveru, il grande seciaru ro palazzu e ronn’Andrea. Anche gli industriali del legno, come Simune, anche se abitavano in altri posti, sempre alla Chjazza facevano capo.

Tutti giganti, i migliori nei loro rispettivi campi. E da loro c’era solo da imparare.

Eppure, quando alla Chjazza arrivava Peppinu e Gianniellu, si fermavano tutti. Lo scemo del villaggio e il divertimento della gente sulle sue stranezze è tipico delle piccole comunità. Arrivava con i suoi calendari di Frate Indovino e si fermava all’atelier di marru Giuvanni a Russa. Ed accorrevamo tutti.

Ora, con i social network, la figura dello scemo del villaggio si è evoluta, c’è lo scemo del villaggio globale.

Mi divertiva Peppinu e Gianniellu. Con delle differenze sostanziali. In fondo, a Peppinu e Gianniellu volevamo bene tutti. Tutti compravano i suoi calendari, papà gli curò gratuitamente la pratica di invalidità civile. Perché Peppinu e Gianniellu non aveva grilli per la testa. Soleva dire: “Io signu u chjiu spiertu re menomati”.

Oggi in molti si sentono in grado, nel loro analfabetismo globale, di impartire lezioni a tutti. E non c’è nulla di più esilarante di un ignorante che si sente sapiente.

A San Giovanni in Fiore avevamo dei GIGANTI!!!

Poi sono arrivati i politici con gli amici degli amici, ed il nostro povero paese è diventato un paese di assistiti cronici.

P.S.

È ovvio che questo non è un elenco rigido dei cosiddetti GIGANTI di San Giovanni in Fiore, essendo il commento dell’Avvocato Morrone un commento buttato lì in soli pochi minuti in risposta ad altro commento.

A San Giovanni in Fiore ve ne sono altri di GIGANTI. Ne cito solo due tra i tanti: Saverio Marra, Fotografo, e Gaspare Oliverio, Archeologo ed Epigrafista.

PGS

SGF – Vecchia ferrovia Calabro-Lucana.

Potrà essere una grande occasione. Speriamo bene!

San Giovanni in Fiore – La nostra vecchia ferrovia, Calabro-Lucana, almeno per il tratto che va dal nostro paese a Camigliatello, adesso potrà essere realmente rivalutata . È una ricchezza che non ci possiamo permettere di perdere. E non ci saranno più scuse.

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Mobilità dolce: approvata in Commissione la proposta di legge M5S!

Le ferrovie dismesse potranno essere utilizzate per itinerari ciclabili di mobilità dolce. E nel codice dei beni culturali sarà inserita la tutela dei tracciati ferroviari dismessi.

Oggi è stata approvata in Commissione Ambiente alla Camera la proposta di legge M5S, a prima firma Mirko Busto, unificata con altre proposte analoghe. Finalmente è in partenza la nostra rivoluzione gentile su due ruote, e una grande occasione di sviluppo per il Paese dato che in Europa per un miliardo investito in mobilità dolce si creano 22,5 mila posti di lavoro.

L’unificazione della legge M5S con le altre proposte di tutti i partiti politici rappresenta il frutto di un lavoro di squadra che ha trovato anche la disposizione favorevole dei ministri Delrio ai Trasporti e Franceschini ai Beni culturali. Ma, anche se la mediazione politica ha portato a ottimi risultati, dobbiamo restare vigili perché si arrivi al via libera della legge con il passaggio in aula in tempi brevi e certi. Bisogna approvarla il prima possibile.
E, soprattutto, è indispensabile che il Governo confermi la copertura di 20 milioni annui prevista per il primo triennio di attuazione della legge. Dolcemente sì, però muoviamoci!

Fonte – Blog Beppe Grillo

BREXIT.

La Gran Bretagna è un Paese in cui ancora la sovranità appartiene al popolo. Un Paese in cui vi sono cittadini e non sudditi. Un esempio e una lezione di vera democrazia.

No a questa Europa della finanza speculativa, delle multinazionali, delle banche, dei burocrati e delle lobby a scapito del popolo europeo!

NO a quest’Europa imperniata solo intorno ad alcuni Paesi e contro ad altri, ma SI ad un’Europa solidale e democratica!

La vittoria del “Leave”, come ho sempre sostenuto, e contro i tromboni dei mass media di regime, conferma che questo tipo di Europa non funziona.

C’è bisogno di ricostruire un’Europa più umana, un’Europa per i giovani, per il lavoro, per le famiglie, per le pensioni, per la sanità, per l’ambiente, un’Europa per l’accoglienza di tanti immigrati in modo professionale e controllato, un’Europa per il bene comune, per le persone e per i cittadini.

Niente paura! No a quest’Europa, ma SI alla ricostruzione di una nuova Europa, a un’Europa della vera democrazia e dei cittadini!

Pietro Giovanni Spadafora

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BREXIT

Britain is a Country where the sovereignty belongs to the people yet. A Country where there are citizens and not subjects. An example and a lesson in true democracy.

No to this Europe of speculative finance, multinationals, banks, bureaucrats and lobbies at the expense of the European people!

NO to this Europe centered only around some countries and against others, but YES to a united and democratic Europe!

The victory of “Leave”, as I have always declared, and against the trombones of the mass media of the regime, confirms that this kind of Europe does not work.

There is the need to reconstruct a more humane Europe, a Europe for young people, for work, for families, for pensions, for health, for the environment, a Europe for the reception of many immigrants in a professional and controlled manner, a Europe for the common good, for people and for citizens.

No fear! No to this Europe, but YES to the reconstruction of a new Europe, a Europe of true democracy and for citizens!

Pietro Giovanni Spadafora

Repetita Iuvant.

GIUSTO PER RICORDARE:

Il MoVimento 5 Stelle è fatto da cittadini, non da eletti ed elettori. Qualche eletto non lo ha forse capito. Ci si candida per spirito civico, per attuare un programma, non per presenzialismo, per carriera politica. L’eletto é importante, come tutti, ma non necessario, è il terminale di una rete. Il limite massimo dei due mandati, qualunque sia il tipo di mandato, da consigliere o da deputato, vale per tutti. Inoltre chi è stato eletto non può lasciare il suo incarico per candidarsi altrove. Queste regole sono chiare e lo sono state dall’inizio. Qualcuno può non essere d’accordo, ma in quel caso può candidarsi in un partito. Non nel MoVimento 5 Stelle. L’ho già scritto, ma lo ripeto ancora una volta per chiarezza. Il MoVimento 5 Stelle non è un partito, non ci sono, né ci dovranno essere leaderini, ma solo cittadini.

Beppe Grillo

L’ignoranza. Ignorance.

L’ignoranza? Brutta malattia!

Con l’ignoranza cresce anche l’arroganza. Alla fine, però, fortunatamente, gli strumenti per trovare un rimedio ci sono, basterebbe saperli utilizzare.

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Ignorance? Bad disease!

With ignorance also grows arrogance. But at the end, fortunately, there are tools to find a remedy, the books. It would be enough to know how to use them.

Books fight the most dangerous human disease: IGNORANCE.

Lettera aperta al cittadino calabrese portavoce del M5S in Senato, NICOLA MORRA.

Caro Nicola,

ti scrivo all’indomani del trionfo a 5 Stelle sia a Roma che a Torino, insieme ad altri 17 comuni su 20 che sono andati al ballottaggio, perché solo adesso è possibile fare un bilancio ed una disamina più articolata e complessiva di queste elezioni locali.

Noi attivisti dei vari Meetup, che crediamo nei valori e nei principi incarnati dal Movimento 5 Stelle, non possiamo che essere felici di questa grandiosa ed esplosiva vittoria.

Però, come Calabresi, ad essere sinceri, lo siamo un po’ meno! E sì, purtroppo, perché tra i comuni che sono andati al ballottaggio con il M5S, nessuno di quelli calabresi era presente, pur avendo espresso delle liste a 5 Stelle.

E allora una domanda sorge spontanea a me e, forse, anche a tanti altri: “Perché il M5S calabrese è andato controtendenza?”

Alcune risposte le ho trovate sulla rete, dove alcuni attivisti dei Meetup storici di Cosenza e di Crotone hanno espresso tutta la loro delusione, addossando buona parte della responsabilità su di TE che, imponendoti, a loro dire, con i sistemi a cui sono usi gli esponenti dei vecchi partiti e della vecchia politica, hai calato dall’alto sia il candidato a Sindaco di Cosenza che quello di Crotone.

Se veramente è andata così, ecco svelato l’arcano! Dove sono andati, quindi, i principi di TRASPARENZA, di PARTECIPAZIONE e di ONESTÀ che vengono sventolati dagli uomini e dalle donne del Movimento e, tanto più da voi cittadini portavoce che ci rappresentate nelle istituzioni?

Il Movimento ha vinto dove non ci sono state persone compromesse con il Sistema, dove i candidati sono stati individuati da una SCELTA PARTECIPATA, dove i personalismi non sono andati in scena e, soprattutto, dove gli attivisti hanno messo a disposizione del trionfo della tutela del bene comune, il proprio tempo, le proprie competenze, la propria passione e il proprio lavoro.

Là dove, invece, il suddetto criterio non ha trovato applicazione, vale a dire in Calabria, pur essendo presenti tantissimi attivisti animati dalla stessa voglia di cambiamento come negli altri comuni d’Italia, i risultati sono stati più che deludenti e deprimenti. Pertanto io e, credo, tutti coloro che credono nei valori propugnati dal M5S ci sentiamo traditi perché sono state imposte persone e candidati che non sono CRESCIUTI nel M5S e, quindi, non hanno saputo interpretare il bisogno della collettività perché estranei allo spirito del Movimento stesso.

Alla luce di tutto ciò prima TU e, perché no, poi anche gli altri nostri rappresentanti portavoce istituzionali calabresi, Dalila Nesci, Federica Dieni, Paolo Parentela e Laura Ferrara, dovrete spiegarci con chiarezza e ONESTA’ i motivi di tale FALLIMENTO! Noi attivisti storici, crediamo di non avere niente da invidiare agli attivisti dei comuni in cui il Movimento ha vinto. Non è che, forse, siete voi portavoce calabresi che avete perso un po’ la bussola operando, senza rendervene conto, una sorta di scollamento con il territorio, la base degli attivisti dei Meetup, e, soprattutto, con i cittadini calabresi???!!!

Naturalmente attendo risposte pubbliche, come pubbliche sono queste mie rimostranze!

ONESTA’! ONESTA’! ONESTA’! Anche in Calabria!

Maria Gabriella Militerno

Attivista del Meetup di San Giovanni in Fiore (CS)

Aria nuova con il MoVimento 5 Stelle (New and clean air with 5 Stars MoVement).

Il RISULTATO DI QUESTE AMMINISTRATIVE E’ GIA’ UNA GRAN BELLA BOTTA, MA LA LEGNATA FINALE A QUESTA POLITICA FALLIMENTARE GOVERNATIVA , REGIONALE E NON SOLO, DOVRA’ ESSERE DATA IL PROSSIMO OTTOBRE CON UN GRANDE NOOOOO AL REFERUNDUM COSTITUZIONALE PER DIFENDERE I NOSTRI DIRITTI DI CITTADINI, LA NOSTRA LIBERTA’, LA NOSTRA SOVRANITA’ E SOPRATTUTTO PER MANDARE A CASA L’ATTUALE GOVERNO CAPEGGIATO DA UN BUFFONE!!!

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The result of these local elections in many Italian Cities is a very great blow to this ruinous government policy, but the final blow to this Italian National Government must be given the next month of October 2016 voting NO to the referendum for constitutional reforms for defending the rights of all Italian citizens, their freedom and their sovereignty.

Sovereignty belongs to the people!!!

Art. 1 Constitution of the Italian Republic.

5 Stars MoVement Meetup M5S SGF

Pensioni – (The criminal Italian Pension Law and its solutions).

PENSIONI

Dopo una vita di lavoro, un cittadino, per andare in pensione in anticipo di qualche anno, dovrebbe indebitarsi con una sorta di mutuo ventennale? Questo governo è un governo di criminali!!!

Ma la cosa strana è che i sindacati sono disposti a discuterne quando, invece, dovrebbero rifiutare categoricamente una tale proposta.

La vita lavorativa di un cittadino e il suo meritato riposo non possono essere oggetto di trattative di mercato tra governo, sindacati, Inps, banche e assicurazioni.

Non servono strumenti finanziari per la flessibilità, ma piuttosto va cambiata radicalmente la legge Fornero che non ha fatto risparmiare nulla dal punto di vista del debito pubblico, anzi!

La legge Fornero fa rimanere al lavoro i cittadini oltre l’età da pensione e non crea alcun posto di lavoro per i giovani. Ѐ  fondamentale abbassare l’età pensionabile, 62 anni come in tanti altri Paesi, se si vuole realmente creare sviluppo e un futuro per le nuove generazioni.

Per farlo, però, bisogna mandare a casa questo governo e uscire da quest’Europa!

Prima lo si fa, e meglio è per tutti i cittadini italiani ed europei!

Pietro Giovanni Spadafora

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ENGLISH VERSION

The criminal Italian Pension Law and its solutions.

After a life of hard working, an Italian citizen, to retire a few years earlier from his job, should borrow a kind of twenty-year mortgage? The actual Italian government is a government of criminals !!!

But the strange thing is that the unions are willing to discuss it when, instead, should categorically reject such a proposal.

The working life of a citizen and his well-earned rest, cannot be subject to market negotiations between the government, unions, INPS (Italian social security), banks and insurance.

There is no need of financial instruments for pension flexibility, but, rather, must be radically changed the Fornero Pension Law, which, indeed, did nothing to decrease the Italian public debt!

The Fornero Pension Law obliges citizens to work over the age of retirement and does not create any new job for young people. Fundamental is to lower the retirement age, 62 years as in many other Countries, if really there is the will to create development and a future for coming generations.

But to do it, we have to send home this government and exit from this kind of Europe!

Before we do it, the better is for all the Italian and European citizens!

Pietro Giovanni Spadafora

11 milioni di italiani non si curano a causa dei tagli del governo.

Ecco come è stata ridotta questa nostra Italia sotto l’aspetto della salute! Per non parlare, sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo, della salute dei calabresi.

di MoVimento 5 Stelle Parlamento

Non solo gli 80 euro, il Bomba ci toglie anche le cure. Ogni anno 11 milioni di italiani rinunciano alle cure o le rinviano. Un dato senza precedenti e in continua crescita, dato che solo tre anni fa, nel 2012, era più basso di 2 milioni di unità. Se aggiungiamo che la spesa sanitaria privata è aumentata nello stesso periodo del 3,2%, toccando quota 34,5 miliardi di euro, possiamo concludere che la sanità pubblica e universalistica scolpita nella nostra Costituzione non esiste più. Non è notizia di oggi, ma in questo biennio il Bomba ha davvero esagerato. Nel solo 2015 il suo Governo ha tagliato 4,3 miliardi al Fondo sanitario nazionale: 2,3 miliardi con il Dl Enti locali e 2 miliardi con la successiva legge di Stabilità. A ciò si aggiungano i ripetuti tagli alle Regioni, gli enti che gestiscono il grosso della spesa sanitaria.

Dopo i tagli già feroci di Monti e Letta, il Bomba ha proseguito a ritmi ancor più sostenuti, e ha così ottenuto due effetti strutturali: il graduale spostamento dei pazienti dalla sanità pubblica a quella privata, e il decollo della sanità integrativa, sul modello liberista americano. In sostanza: se sei benestante puoi curarti, mentre se non lo sei rinunci alle cure o prosciughi i pochi risparmi messi faticosamente da parte.

Il rapporto Censis-Rbm Salute segnala, nel dettaglio, che 10 milioni di italiani ricorrono sempre di più alla sanità privata e che 7 milioni si affidano alle cure ‘intramoenia’, cioè quelle in cui i medici utilizzano le strutture pubbliche per visite in sostanza private, dato che sono fatturate dal medico a prezzi di mercato. Il perché di questa fuga dal sistema sanitario nazionale è sotto gli occhi di tutti: il 72% dei pazienti afferma infatti di non potersi permettere le lunghissime liste di attesa. Il sistema delle privatizzazioni è ormai collaudato: prima si tagliano fondi, strutture e personale al servizio pubblico, il quale naturalmente declina, poi si raccoglie l’ondata di indignazione popolare per il malfunzionamento del servizio, e infine lo si privatizza a furor di popolo. Con la sanità sarà più complesso, ma gli ultimi anni dimostrano che i Governi di destra, centro e sinistra hanno raccolto la sfida.

Va notato, infine, che degli 11 milioni di italiani che rinunciano a curarsi 2,4 milioni sono anziani e 2,2 appartengono alla generazione nata e cresciuta tra la fine degli anni ’80 e il 2000. Si tratta dei giovani che hanno visto svanire la stabilità e le tutele del posto di lavoro dei loro genitori, e che si vedono costretti a vivere alla giornata, con redditi da fame e la disoccupazione sempre dietro l’angolo. Ai più anziani e ai più giovani il Bomba ha deciso di scippare la sanità pubblica e universalistica. In compenso ha erogato 80 euro al mese. Ah, no. Si è ripreso anche quelli.

Salvini sul ballottaggio di Roma invita a votare Raggi del M5S.

Apprezzo molto l’onestà intellettuale di Salvini. Non solo, apprezzo molto anche tante delle sue battaglie, tipo quella contro la legge Fornero sulle pensioni.

Se fossi un elettore della Città di Napoli o Roma, Bologna, Milano o Torino, città dove fra qualche giorno ci saranno i ballottaggi, non voterei certamente i candidati esponenti di questo governo ma sceglierei, a seconda dei ballottaggi, tra i candidati sostenuti dalla Lega di Salvini o quelli del M5S. Il motivo? Mandare a casa questo governo, il suo capo e tutti i suoi esponenti.

È un’occasione imperdibile insieme al NO sul referendum costituzionale del prossimo ottobre!

Pietro Giovanni Spadadfora