GOVERNO ITALIA

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana (Foto tratta da quirinale.it)

Ho la vaga impressione che il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, avendo dormito poco e avendo riflettuto profondamente in quest’ultimi giorni, anche in considerazione della reazione del popolo italiano, si sia pentito dello sgarro costituzionale commesso.

Auspico che, essendo lui garante della Costituzione, e credo, adesso, lo stia già facendo, rimedi e agevoli la nascita del governo politico del cambiamento, espressione della volontà popolare.

In bocca al lupo Presidente!

PGS

GOVERNO ITALIA

260px-Quirinale_palazzo_e_obelico_con_dioscuri_Roma[1]Oggi con la disponibilità e la responsabilità di altre forze polItiche c’è un’ampissima maggioranza in Parlamento.

SI FACCIA RIPARTIRE IL GOVERNO POLITICO DEL CAMBIAMENTO SCELTO DAL POPOLO!

Abbiamo tanti problemi da risolvere.

MANIFESTAZIONE – FLASH MOB

ilmiovodcon[1]

Meetp M5S SGF – #IlMioVotoConta.

In concomitanza con l’appuntamento nazionale del M5S che si terrà a Roma sabato 2 giugno prossimo, ore 18,30 circa, ci ritroveremo tutti insieme

(PER ABBRACCIARCI E CARICARCI DELLE ENERGIE CHE CI SERVIRANNO PER CAMBIARE FINALMENTE L’ITALIA)

sotto La Statua dell’Angelo, Via Roma SGF, con la nostra Bandiera d’Italia, il nostro Tricolore, per manifestare in difesa della nostra Carta Costituzionale e della nostra Democrazia.

Vi aspettiamo in tanti per questa piacevole e pacifica passeggiata.

NON MOLLIAMO!

Meetup SGF in MoVimento.

Quello di Mattarella è un colpo di Stato

32892129_2024082860956266_4747113789038526464_n[1]Pochi minuti prima che alle fatali ore 19 di domenica scorsa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciasse il suo inaudito discorso, inaudito nel senso letterale del termine: di cosa mai udita prima, stavo scrivendo per Il Fatto un articolo che iniziava così: “Il Presidente Sergio Mattarella sta rischiando grosso. Rischia, ex articolo 90 della Costituzione (quello che nel diritto romano si chiamava ‘delitto di lesa maestà’) l’impeachment per ‘alto tradimento’ perché sta violando quella Costituzione a cui ha solennemente giurato di essere fedele” (di questa quasi contemporaneità è testimone il collega Andrea Coccia che mi ha intervistato pochi minuti dopo per Linkiesta). Mi riferivo naturalmente al fatto che il Capo dello Stato come dice l’art.92 nomina sì il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri, ma questa nomina è un puro atto di ratifica notarile come si evince dall’intero Titolo III dedicato alle funzioni, ai poteri, agli obblighi del Presidente della Repubblica. Ma il discorso di Mattarella delle fatali ore 19 di domenica, che passerà alla Storia, come immeritatamente vi passerà il suo autore, va ben oltre le più sottili disquisizioni su che cosa significhi realmente il suo potere di nomina, e sorpassa anche il fatto che Paolo Savona sia stato inquisito per aggiotaggio, reato poi prescritto. Perché Mattarella ha dettato l’indirizzo politico cui si deve attenere il governo, quello giallo-verde o quelli che lo dovessero seguire e questo è sicuramente al di fuori e contro la Costituzione. Ci troviamo di fronte, per la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana, ad un colpo di Stato.

Quell’inaudito discorso ha provocato naturalmente la reazione non solo di Di Maio e dei suoi elettori, che chiedono l’impeachment del Presidente della Repubblica, così come lo chiede Giorgia Meloni che pur da questo progettato governo si era autoesclusa, e di Salvini, in un modo solo più sfumato, con l’affermazione che non crede più in Mattarella come arbitro neutrale nella contesa politica. Ad esser molto benevoli, parlando in gergo calcistico, si potrebbe dire che la partita è sfuggita di mano all’arbitro. Ma non è così. Sergio Mattarella ha violato scientemente la Costituzione per motivi che restano oscuri. Secondo Salvini perché è al servizio di interessi sovranazionali, della Germania e della Francia in particolare (in questo senso il leader della Lega intende l’’alto tradimento’). Secondo noi non è così, Mattarella risponde ai poteri economici, finanziari, mediatici, giornalistici, personali di tutti coloro che sono ben incistati da un quarto di secolo nel sistema, fra cui c’è lo stesso Mattarella, e che temono di perdere poteri, privilegi, ricchezze con l’arrivo del governo Cinque Stelle-Lega.

Inoltre, anche se la questione è di secondo grado rispetto a quella principale, il comportamento di Mattarella è in totale contrasto con l’assunto del suo discorso tutto centrato sul “bene degli italiani”. Mattarella infatti prolunga ulteriormente e all’infinito un vuoto politico per colmare il quale Cinque Stelle e Lega avevano lavorato duramente , con sacrifici di entrambe le parti, in particolare di Salvini che ha rotto di fatto con Forza Italia. E tutto questo proprio mentre urgono decisive questioni nazionali e importanti impegni internazionali che lo stesso Mattarella ha richiamato per giustificare il suo inaudito, inconcepibile, illegittimo diktat al governo Cinque Stelle-Lega.

Come si reagisce, in democrazia, a un colpo di Stato operato dal Presidente della Repubblica? Con l’impeachment. Non con nuove elezioni come vorrebbe l’esasperato, giustamente esasperato, Salvini. Giustamente Alessandro Di Battista ha replicato che è incomprensibile andare a nuove elezioni quando, allo stato, c’è già un candidato premier eletto democraticamente, attraverso le regolari procedure costituzionali, dalla maggioranza dei cittadini italiani.

Ma quando si è in presenza di una situazione antidemocratica c’è anche la possibilità di una risposta diversa. Quella violenta dei cittadini che si vedono lesi nei propri diritti democratici fondamentali. Come ha detto Luigi Di Maio in questa occasione si è dimostrato che la democrazia è una farsa, perché il voto non conta nulla piegato com’è ad altri interessi, nazionali o internazionali che siano (è la tesi che ho sostenuto nel mio libro Sudditi. Manifesto contro la Democrazia, del 2004). Mattarella ha quindi irresponsabilmente aperto la strada alla possibilità di una guerra civile. Di Maio e Salvini hanno responsabilmente invitato i loro sostenitori alla calma. Ma è molto difficile mantenere la calma quando da anni si è sottoposti ad abusi e soprusi di ogni genere, culminati oggi nell’inaudito, illegittimo, incostituzionale operato di Sergio Mattarella. Come ha detto un altro Presidente un po’ meno irresponsabile di costui, Sandro Pertini: “A brigante, brigante e mezzo”.

Massimo Fini

Il Fatto Quotidiano, 29 maggio 2018

ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE

260px-Quirinale_palazzo_e_obelico_con_dioscuri_Roma[1]Ieri il Presidente della Repubblica Italiana con il suo atto di confisca della democrazia si è messo la dignità di tutto il popolo italiano sotto i piedi, il quale popolo, con il voto democratico del 4 marzo scorso, aveva dato la maggioranza parlamentare a due forze politiche, M5S e LEGA, le quali avevano fatto un accordo su un programma e su una lista di ministri per formare legittimamente un governo politico espressione dello stesso popolo.

Questo significa non rispettare la sovranità che appartiene al popolo e tradire la fiducia nelle istituzione del popolo italiano stesso, due elementi, popolo e sovranità, oltre al territorio, costitutivi di uno Stato. Ma significa, soprattutto, TRADIRE e ATTENTARE alla Costituzione della Repubblica Italiana stessa.

(Principi fondamentali Articolo 1: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.)

Per cui, chiedere l’Impeachment (messa in stato di accusa), oggi, a prescindere dal voto favorevole o meno del Parlamento, è la cosa più giusta che si possa fare nei confronti del Presidente della Repubblica Italiana!

Art. 90. Costituzione della Repubblica Italiana

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.

PGS

San Giovani in Fiore – Amministrazione Comunale: altro che abbassare le tasse, qui si vessano i cittadini!

33747833_2032078843490001_3390777642541121536_n[1]Per circa 1.300 (milletrecento) cittadini contribuenti pare stiano arrivando, per alcuni, probabilmente, sono già arrivate, delle richieste di accertamento relative a domande di condono edilizio con l’invito di produrre ulteriore documentazione e notizie circa il versamento di oneri concessionari, certificazione sulla data di ultimazione lavori ecc. ecc.

In alcuni casi, e sarebbe cosa grave, queste richieste vengono anticipate, prima di ricevere una comunicazione ufficiale da parte dell’ente comune, da inviti bonari, da parte dei liberi professionisti (geometri architetti ecc.), che hanno ottenuto l’incarico di tali pratiche, ad iniziare, eventualmente, l’iter risanatore.

Ora, riteniamo un preciso dovere dei cittadini contribuenti pagare le tasse a fronte di servizi adeguati, risanare, possibilmente, eventuali abusi edilizi, pagare le giuste sanzioni, oneri vari ecc. ecc.

Ma la cosa strana è che queste lettere di richiesta di accertamento portano la data di 25, 30, 35 e anche 40 anni fa. Addirittura per molti cittadini è la seconda volta dopo 20 e 30 anni che gli si chiede di ripetere la riproduzione degli stessi documenti.

Va bene che siamo un comune in dissesto finanziario, ma chiedere di sanare i conti del comune tentando di tassare due o tre volte il contribuente, a distanza di 30 e 35 anni, con lo stesso balzello, è davvero inaccettabile, nonché vessatorio nei confronti dei cittadini sangiovannesi.

Ma a parte il metodo vessatorio di fare cassa, andando a scartabellare pratiche di quasi mezzo secolo fa, si nutrono molti dubbi sotto l’aspetto giuridico, legale e tecnico. Non solo, molti cittadini destinatari di tali richieste hanno lasciato il paese già da molti anni, molti di loro sono poveri anziani che non sanno muoversi, mentre altri sono deceduti, pertanto ad essere vessati, in questo caso, sono gli eredi, figli e nipoti.

Non si possono fare, da un lato, annunci roboanti e altisonanti, di poca o nessuna sostanza, di abbassamento delle tasse, e dall’altro, tentare in modo maldestro, di opprimere e tormentare i cittadini contribuenti con vecchie pratiche e richieste di esborsi, probabilmente, non dovuti in quanto già avvenuti e/o regolarizzati, per fare cassa in modo indebito vessando la popolazione.

Chiediamo immediati e pubblici chiarimenti all’Amministrazione Comunale e a chi di dovere!

Basta vessare i cittadini sangiovannesi, già tassati al top, con ulteriori tali eccessive richieste di tassazioni!

È davvero assurdo!

BLOG SGF IN PIAZZA