San Giovanni in Fiore: una comunità sottomessa, ma con una forte potenzialità di rinascita.

L'immagine può contenere: una o più personeSan Giovanni in Fiore, dal secondo dopoguerra in poi, è stata una comunità perennemente sottomessa ai politici di turno. Non alla politica, che è cosa ben diversa. Anche perché la vera politica, quella con la P maiuscola, qui a San Giovanni in Fiore, non ha mai albergato.

Chi per il superamento di un concorso pubblico, chi per una pratica da portare avanti, chi per vedersi riconosciuto un diritto, chi per un incarico, chi per una promozione, chi per una raccomandazione di vario genere, chi per un posto di lavoro, chi per un tozzo di pane e chi per altro, si è sempre sottomesso al potente di turno.

Questa gente, grossa fetta della popolazione, ha sempre goduto di vantaggi e prebende. Fatto, questo, che, dal punto di vista economico e dall’affrancamento da una certa povertà, è stato senz’altro positivo. Solo che tutto ciò, dal punto di vista politico, sociale e morale, ha determinato una perenne sottomissione dell’intera comunità sangiovannese che negli anni è diventata una sorta di decadenza. Decadenza del popolo e delle pubbliche istituzioni locali.

Decadenza che poi, nel corso degli anni, si è, a mano a mano, trasformata, per la maggior parte dei sangiovannesi liberi e dignitosi, in una fuga dalla comunità verso altri lidi, verso altre terre, verso altri mondi.

Ancora oggi questa decadenza, questo declino, mandano via tante famiglie, tanti giovani e non solo.

Dello spopolamento invisibile e continuo della nostra comunità ho già scritto in altre occasioni, ma prima o poi a questa emorragia di gente, di cittadini e soprattutto di giovani sangiovannesi, bisognerà porre fine.

Già con le ultime elezioni politiche del 4 marzo scorso c’è stato un forte segnale con la precisa voglia di uscire da tale pluriennale sottomissione, da questa cappa di sudditanza e di paura che ci opprime e continua a soffocarci sotto ogni profilo politico, sociale e culturale.

I politici-amministratori sangiovannesi che si sono avvicendati nei decenni, non sono mai stati in grado di elaborare un progetto politico serio e autonomo per il paese in modo tale da portarlo fuori da una condizione di sottomissione e sudditanza ai politici referenti, di più alto livello, di turno.

Certo i bisogni della gente, delle famiglie, di qualche piccola impresa e di tante altre forze sociali, da soddisfare con l’aiuto del politico di turno, non hanno favorito il decollo della nostra comunità. Bisogni che i politici di turno, con inganni, promesse e ricatti, hanno furbescamente trasformato in consenso elettorale, in voti, in pacchetti di voti, in scambio di voti.

Consenso elettorale e pacchetti di voti che ancora oggi impediscono alla nostra comunità sangiovannese di fare quel salto sociale, economico, culturale, politico e vitale di cui ha bisogno per non morire.

Una sottomissione che ci costa molto cara. Da molti anni i nostri cosiddetti politici-amministratori locali, di opposizione e di maggioranza, ma anche tanti cittadini, rivelano livelli di servilismo e di sudditanza senza precedenti nei confronti dei padroni combinando guai seri e provocando danni ingenti al nostro paese. Gli esempi abbondano.

Fortunatamente, oggi, siamo di fronte al risveglio delle coscienze. I sangiovannesi non cedono più alla paura, all’angoscia. Anche perché, oggi, nella comunità ci sono “forze positive” capaci di porre rimedio alle situazioni incerte e di migliorare le condizioni generali.

Ma finché a dirigere la politica locale saranno i soliti personaggi di scarsa levatura politica, intellettuale e morale; finché i cittadini non saranno liberi di eleggere i propri rappresentanti nelle istituzioni; finché non si comprenderà che bisognerà lottare per il bene comune e non per il “particulare”, non c’è ovviamente da aspettarsi nulla di buono.

Per dare un futuro a questa, ormai, decennale sottomessa comunità sangiovannese occorre cambiare registro, ma sul serio, nella consapevolezza, da parte di tutti, che la realtà della situazione reale e odierna che si è venuta a creare, richiede una classe politica locale libera e all’altezza delle sfide presenti, e non una congrega di cagnolini pronti a scodinzolare a comando.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore: una comunità sottomessa, ma con una forte potenzialità di rinascita.ultima modifica: 2018-10-14T03:42:53+02:00da pietrogiovanni1
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