CALABRIA – DECRETO SANITÀ: guerra in Parlamento per un CONFLITTO D’INTERESSI.

L'immagine può contenere: spazio al chiusoDi Pietro Giovanni Spadafora

Nessuno mette in dubbio la preparazione, la competenza, l’onestà e la serietà dell’unico commissario calabrese previsto nel DECRETO CALABRIA per l’emergenza della sanità calabrese.

Ma una cosa va detta per onestà intellettuale.

È noto che la vecchia partitocrazia ha affossato, negli anni, la sanità calabrese. Ora non voglio difendere le opposizioni in Parlamento che contesterebbero la nomina dell’unico commissario calabrese dei sei previsti da parte del Governo, ma va detto, ripeto, con onestà intellettuale, che il CONFLITTO D’INTERESSI, in tale nomina, è MEGAGALATTICO. Ed è sotto gli occhi di tutti.

Chi afferma che un conflitto d’interessi non può esistere o verificarsi solo perché un collaboratore, un amico, o un conoscente ecc., a cui viene fatta conferire una nomina, non è stato pagato durante una stretta precedente collaborazione, o è un analfabeta funzionale o è in malafede.

Il conflitto d’interessi può verificarsi in diversi contesti e ambiti: economia, diritto, politica, lavoro, sanità ecc., anche se non c’è stata, per una collaborazione prima di una nomina, una remunerazione in denaro.

Un esempio di conflitto d’interessi? Tu mi fai nominare commissario e io, sotto sotto, ti aiuterò a racimolare dei voti per la tua elezione personale, per quella di un tuo parente o anche per quella di un tuo pupillo, o ti agevolerò, o agevolerò dei tuoi amici o parenti, in determinati appalti o acquisto di merci ecc. ecc.

Certo, non tutti sono corrotti, ma se si vuole combattere la CORRUZIONE, bisogna che si prevengano situazioni di CONFLITTO D’INTERESSI.

Tuttavia, ritornando alla nomina del commissario calabrese, inutili sono le diverse e accorate difese ad oltranza, maldestri tentativi di difendere l’indifendibile, non tutti hanno l’anello al naso per comprendere che essa è una spudorata anomalia. Anche perché lo stesso Ministro alla Sanità ha deciso di rinunciare, al momento, dopo essersi ravveduta, alla nomina dell’unico commissario calabrese previsto. Non perché egli non avesse titoli, competenze e virtù, ma perché le condizioni di conflitto d’interessi sono, come ho già detto, megagalattiche.

Ma la questione è anche un’altra: un MoVimento politico, com’è il M5S, che ha sempre contestato determinati atteggiamenti, e a mio parere ha fatto bene, non può, poi, esso stesso, comportarsi in modo ambiguo tradendo quelli che sono i suoi principi, i suoi valori e il suo spirito fondanti.

È chiaro che poi non possiamo più meravigliarci se nei territori il M5S sparisce.

Sì, perché sono proprio determinati elementi presenti nel M5S, vedasi anche Cosenza, Rende e tanti altri territori calabresi, che sono deleteri per lo stesso MoVimento e la sua crescita.

Oggi, come attivista del M5S, ho votato per la riconferma del capo politico Di Maio, con la speranza che in futuro, se verrà, come spero, riconfermato da tutti gli attivisti italiani del M5S, inizi a capire le dinamiche e a riconoscere le mele marce nei territori, ed inizi a fare pulizia organizzando con molta più trasparenza e onestà il MoVimento 5 Stelle.

Pena la sparizione dello stesso MoVimento.

Pietro Giovanni Spadafora.

SAN GIOVANNI IN FIORE – Politica: dopo le elezioni europee sono iniziate le schermaglie.

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, primo pianoChe l’esito delle elezioni europee della nostra Città abbia stimolato il dibattito politico locale è senz’altro un fatto positivo.

Iniziano già le prime schermaglie che, siamo convinti, si protrarranno, con crescendo rossiniano, fino alle elezioni amministrative del prossimo anno.

Ce n’è per tutti e per tutto!

Ci sono quelli che credono di essere, e quelli che credono di essere stati, bravi, onesti e capaci amministratori;

ci sono quelli che credono di essersi rinverginati dalla vecchia politica e dalla vecchia partitocrazia, o credono di rinverginarsi esponendosi sotto un nuovo simbolo;

quelli che si risvegliano da un lungo sonno in cui si sono rivisti che hanno fatto tutto bene;

quelli che, oggi gasati, sognano ancora di essere capaci amministratori dopo esserlo stato in modo fallimentare;

quelli che credono che cambiando casacca siano politici di primo pelo;

e infine quelli che credono che la gente e tutti gli elettori non siano capaci di discernere il bene dal male, sempre politicamente parlando, che non contino una beata mazza, che dimentichino tutto e che siano tutti popolo “bue”.

Insomma sono stati, sono e saranno tutti bravi.

Poi ti guardi intorno a questa nostra comunità, sotto ogni profilo, e ti rendi conto che nessuno ha mai cambiato o stia cambiando qualcosa. Anzi, sempre di peggio in peggio!

Noi siamo convinti che ci sia solo una forza politica che possa cambiare lo stato delle cose in questa nostra martoriata cittadina, ed è la nuova forza politica del #pdp, insieme al suo Leader Alfredo Brigante Federico.

Come abbiamo avuto già modo di dire è una forza politica che fa veramente tanta paura.

Sempre per il suo Leader, oltre alle minacce di “Cerrata” e “Pullicata” (terribili sevizie, come se non bastassero) ci sono una sfilza di minacce e querele per farlo desistere dal suo intento: quello di risollevare realmente le sorti della Città di Gioacchino.

Da parte nostra massima solidarietà, e non è detto che, per le prossime amministrative, non avrà il nostro convinto appoggio politico.

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POLITICA – SAN GIOVANNI IN FIORE: Meetup M5S.

Nessuna descrizione della foto disponibile.Dobbiamo registrare che, grazie all’ottimo lavoro svolto, in questi ultimi anni, dal Meetup locale, il M5S, qui, nella città di Gioacchino, è stata e rimane la prima forza politica.

Ad onor del vero, va detto che, malgrado il territorio sangiovannese sia stato costantemente trascurato da tutti i portavoce del M5S calabrese, tranne le attenzioni del Deputato M5S On.le Francesco Sapia, per alcune determinate lotte, il Meetup locale ha saputo, con intelligenza ed impegno costante, mantenere un determinato consenso che fa sperare molto bene per il futuro di questa nostra comunità.

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Di Maria Gabriella Militerno

Politica: San Giovanni in Fiore – Considerazioni sui risultati delle Europee

E, naturalmente, una lettura dei dati di queste elezioni Europee è d’obbligo qui a San Giovanni in Fiore.

Dai risultati emerge che, ancora una volta, qui a San Giovanni in Fiore, il M5s si conferma 1° partito!

Conseguenza, questa, non della campagna elettorale a tappeto, che qui non c’è stata perché la Parlamentare europea calabrese uscente del M5s non è venuta ad incontrare i cittadini, ma per la campagna fatta solo sui Social, da pochi di noi, e per la presenza costante che del M5s facciamo sentire, con denunce circostanziate circa problematiche che riguardano tutta la nostra comunità, come, per fare un esempio, quella della gestione della Sanità e tante altre.

Naturalmente, ciò che è importante è che alle nostre denunce facciano seguito, immediatamente, gli interventi del nostro rappresentante in Parlamento, l’onorevole Francesco Sapia, che è sempre pronto a farsi carico delle nostre lecite richieste, interventi necessari, visto che, alle ultime politiche, il territorio interno della Calabria, tra cui San Giovanni in Fiore, è stato lasciato letteralmente sguarnito.

Fortunatamente i cani da guardia, cioè noi del Meetup, non mancano!

Sicuramente, però, visti i risultati a livello nazionale, c’è ancora tanto da fare per far passare il M5s da questo stato liquido ad uno stato solido permanente, evitando l’evaporazione che stiamo vivendo in questo momento.

Noi, comunque, ci siamo sempre con l’elmetto, pronti a difendere il bene comune!

E questi sono dati inconfutabili!

MGM

SE QUESTO È IL M5S NEI TERRITORI…

D’accordo con IACCHITE.BLOG!

Tranne l’attenzione da parte di qualche deputato M5S, i territori calabresi, specie quelli interni, sono tutti abbandonati da questi signori.

Tuttavia, a parte la finta tristezza per il crollo europeo del M5S, nonché le nascoste gioie e felicità personali e di famiglia per la pagnotta che questa gente, eletta al Parlamento europeo e non solo, ha ricevuto, c’è una “Vittoria di Pirro” per il SUD, per i cittadini del SUD: quale peso avranno questi signori e signore eletti, tre gatti, del M5S in Europa? Bah! Vedremo.

Poi c’è l’agnello sacrificale della Città di Rende. Il povero, onesto ed ingenuo candidato Sindaco, Miceli. Messo lì, quasi all’ultimo minuto, da tutto un entourage per portare acqua al mulino altrui.

E questo è evidente perché tante cose non quadrano.

Perché, non diciamo tutti, ma i voti per le europee rendesi che il M5S ha ottenuto, e sono tanti, il 30,86%, almeno una buona parte dovevano andare anche al candidato Sindaco del M5S Miceli.

E invece il candidato Sindaco del M5S a Rende, Domenico Miceli, abbandonato da tutto il M5S, perché non interessava a nessuno, si è piazzato al penultimo, se non all’ultimo, posto, con percentuali di albumina, il 3,5%.

E questo dice tutto!

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http://www.iacchite.blog/europee-2019-crollo-del-m5s-tutta-colpa-dellinsipienza-dei-parlamentari/?fbclid=IwAR3DBQ69NcFRZZSLZvwbt5uWFjEgO7OAYyDMPvWt8ppFjsL9IC-zhW6dlzU

ANDATE A VOTARE!

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Ogni elettore ha il diritto di rimanere a casa, se vuole, ma è chiaro che si prende in giro pensando di non votare.

In realtà, non votare è impossibile.

Si può votare recandosi al seggio esprimendo il proprio voto in modo libero e consapevole per il bene e l’interesse comune, oppure votare rimanendo a casa. Ma, in questo secondo caso, si raddoppia tacitamente, e inconsapevolmente, il valore del voto di un elettore “bue”, a cui è stato diramato l’ordine di scuderia di andare a votare degli sconosciuti per interessi particolari.

E spesso si pensa che in una democrazia, in genere, va a governare chi ha ottenuto i voti della maggioranza del popolo.

Naturalmente, questo non è vero.

Perché chi va a governare, è chi ha ottenuto la maggioranza di coloro che hanno fatto sentire la loro voce recandosi a votare, una cosa molto diversa.

Buon voto a tutti!

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SGF – SANITÀ

L'immagine può contenere: 1 personaPer l’ASP COSENZA, e di conseguenza per L’Ospedale di San Giovanni in Fiore, uno “TOSTO”.

Antonio Calenda 53 anni

Denuncia chi ruba, mette mani agli appalti, punta alla prevenzione delle malattie e salva vite umane. In una sola frase svolge un lavoro encomiabile!

Per lungo tempo alla guida dell’Azienda sanitaria di Palermo. Per le sue denunce anticorruzione ha ricevuto la medaglia d’argento dalla Presidenza della Repubblica.

https://lacnews24.it/…/asp-cosenza-siciliano-pole-nomina-d…/

ITALIA – ANNO DOMINI 1992

Nessuna descrizione della foto disponibile.

FALCONE, BORSELLINO E TANGENTOPOLI

Oggi e da sempre tutti paladini dell’antimafia e dell’anticorruzione.

Poi ti guardi intorno e ti rendi conto di una realtà piena di politicanti, faccendieri, intrallazzatori, furbastri, arrivisti, carrieristi, falsi, ipocriti, adulatori, leccapiedi, approfittatori, corrotti, tangentisti, trasgressori, raccomandati e opportunisti.

In 27 anni non è cambiato nulla!

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CALABRIA – SANITÀ: D’ACCORDO CON SCURA!

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, vestito eleganteSe il Commissario COTTICELLI riconfermerà lo stesso manager presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, la più politicizzata e controllata dai soliti noti politici, significa veramente che COTTICELLI non capisce una mazza di sanità, oppure fa finta di cambiare le cose.

E non potremmo che essere d’accordo con l’ex Commissario alla Sanità calabrese SCURA, quando afferma che il nuovo Commissario COTTICELLI non sa niente di sanità pubblica.

Altro che politica fuori dalla sanità!

Continuerà ad essere bancomat per i politici.

Cosa diranno Di Maio e il Ministro alla Sanità GRILLO?

Vedremo!

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P.S.
Sanità, candidati commissari in Calabria

Per l’Azienda Ospedaliera di Cosenza una bergamasca.

Questi, pare, siano i nomi:

Sono sette i nomi presenti nella lista consegnata alla Regione Calabria dall’ufficio del Commissario per il rientro del debito sanitario per l’individuazione dei commissari straordinari delle Aziende sanitarie calabresi. L’unico calabrese, Gianluigi Scaffidi, di 68 anni, è destinato all’Asp di Vibo Valentia; Antonino Candela, di 54 anni, di Palermo, è indicato per l’Asp di Cosenza; Renzo Alessi, di 64 anni, di Padova, andrà all’Asp di Catanzaro; Gilberto Gentili, di 61 anni, di Pesaro, all’Asp di Crotone e Isabella Mastrobuono, di 62 anni, di Roma, andrà all’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro. Per l’Azienda Ospedaliera di Cosenza è stata indicata Giuseppina Panizzoli, 53 anni, di Bergamo.

L’IMMENSO E STERMINATO POTERE DELLA CINA

L'immagine può contenere: 2 persone, persone che sorridono, vestito eleganteL'immagine può contenere: testo

Di Pietro Giovanni Spadafora, 22 maggio 2019

Se la Cina dovesse chiudere i rubinetti delle cosiddette “terre rare”, l’intero mondo andrebbe in crisi.

Sono bastate, com’è noto, queste due paroline, appunto, “terre rare”, per mettere paura, e far fare marcia indietro, al Presidente degli USA, Trump, circa alcuni provvedimenti commerciali che stava per emanare contro la Cina.

Le “terre rare” (in inglese “rare earth elements” o “rare earth metals”) sono un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica, tra cui scandio, ittrio e i lantanoidi, i quali possiedono determinate particolari proprietà chimiche.

Le “terre rare” sono materiale di fondamentale importanza soprattutto per le aziende ed industrie che producono nuove tecnologie. Esse sono l‘ingrediente base per i microconduttori, per gli smartphone, per i computer, laptop, tablet ed altri numerosi dispositivi delle nuove tecnologie.

Esse, per far sviluppare e produrre nuove tecnologie, sono indispensabili come per noi lo è l’aria che respiriamo.

Secondo la distribuzione mondiale, fino al 1948, la maggior parte delle terre rare del mondo provenivano dai depositi di sabbia dell’India e del Brasile. Poi, verso la metà del secolo scorso, il Sudafrica divenne la principale fonte di terre rare. Nel frattempo furono scoperti altri, notevoli, giacimenti a Mountain Pass, in California (USA), i quali, tra il 1966 e il 1986 circa, furono i giacimenti più produttivi del mondo.

A partire, poi, dal 1985 si impose sempre maggiormente la Cina, che oggi produce oltre il 95% della fornitura mondiale delle cosiddette “terre rare”.

Ora, come ho già scritto prima, se la Cina, oggi, con quasi il totale della fornitura mondiale di tale materiale dovesse chiudere i rubinetti , l’intero mondo andrebbe in crisi.

Andrebbero in crisi tutte le aziende mondiali produttrici di nuove tecnologie, e soprattutto, la “Silicon Valley”, un’area che è parte meridionale della San Francisco Bay Area nella Northern California, Stato americano della California (USA).

La “Silicon Valley” oggi è sede di molte grandi aziende high-tech del mondo, ed è sede, soprattutto, di 39 aziende nel Fortune 1000 (Fortune 1000 è una classifica stilata dalla rivista economica Fortune, che elenca le 1.000 più grandi imprese societarie statunitensi), e migliaia di altre aziende startup.

E la Silicon Valley rappresenta un terzo di tutto l’investimento di venture capital negli Stati Uniti (Il venture capital è l’apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo).

Andremmo in crisi anche tutti noi che usiamo le nuove tecnologie e chiunque, oggi, vive con la testa chinata sullo smartphone 24 ore su 24.

Ma, in special modo, andrebbero in crisi i cosiddetti Millenials, le Generazioni X, Y e Z che sono nati nell’era delle nuove tecnologie.

LA FINE DEL MONDO!

Una cosa, però, è certa:

a parte i problemi ambientali e di inquinamento, ad iniziare dalla Rivoluzione industriale lo sviluppo economico e il progresso tecnologico dell’uomo si basano sullo sfruttamento delle risorse ESAURIBILI, risorse come lo sono il petrolio ed il carbone, due esempi classici di risorse naturali non riproducibili.

Insomma, prima o poi, speriamo il più tardi possibile, non si potrà più crescere all’infinito, in modo così esponenziale.

E così mi ritorna in mente la ormai famosa longanesiana domanda:

“Stavamo meglio quando stavamo peggio?”.

Ai posteri l’ardua sentenza!