CULTURA E POLITICA – Giusto difendere il neo Ministro all’Agricoltura Teresa Bellanova, ma…

Nessuna descrizione della foto disponibile.In questi giorni tutti noi abbiamo assistito, giustamente, a una levata di scudi nel difendere Teresa Bellanova, bracciante con la scuola dell’obbligo, divenuta ministro.

Si dice che è una che “si è fatta sul campo”.

Da premettere che anche noi siamo convinti che l’esperienza sia importante, ma lo è altrettanto, se non di più, secondo noi, la formazione culturale.

A riguardo vorremmo, pertanto, sottolineare alcune cose.

Non è solo un titolo a rendere le persone competenti. Di analfabeti, nel senso letterale della parola, in possesso di titoli altisonanti, e di rampolli dotati di laurea “farlocca”, ne è pieno il mondo.

Dunque, la polemica nata intorno al Ministro Bellanova, riguardante il livello di istruzione, è fuori luogo.

Ma va anche precisato che, ancora una volta, questa è la dimostrazione che un titolo di studio, una laurea, un Master ecc. pare non servano a governare un Paese: tutto ciò non è un bell’esempio per i nostri giovani, che dovranno soffrire su libri e manuali per un titolo di studio un po’ più alto, e non lo è nemmeno per i nostri plurititolati in cerca di lavoro.

Chi ci crede, facendo ancora studiare i propri figli, è un idiota?

Non si intravede, in tal caso, la legittima indignazione di chi ha studiato e non trova sbocchi e riconoscimenti?

Quanti giovani, solo per ACCEDERE a un concorso presso la P.A., devono possedere una pluralità di titoli e, successivamente, se le domande di partecipazione superano un certo numero, affrontare una preselezione (spesso, relativa a materie non attinenti alla funzione da ricoprire) prima di sostenere le prove scritte e orali?

Perché, invece, l’accesso ad organi di vertice (Governo, Parlamento) è così facilitato e concesso anche a chi non possiede determinati titoli di studio? La risposta a tale domanda è sempre stata “al titolo di studio, sopperisce l’esperienza e l’appartenenza politica”…

Bisognerebbe, dunque, inculcare ai nostri giovani l’idea che, con la sola “esperienza ed appartenenza politica” si potrà arrivare a ricoprire, com’è successo, un ministero, percependo un lauto stipendio, mentre con il possesso di vari titoli di studio e con il sostenimento di concorsi, simili alle dodici fatiche d’Ercole, si potrà ricoprire un ruolo minore, caratterizzato da uno stipendio da fame?

Quando finirà questa palese ingiustizia?

Cosa intende fare il nuovo Governo per agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro dei nostri giovani plurititolati?

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CULTURA E POLITICA – Giusto difendere il neo Ministro all’Agricoltura Teresa Bellanova, ma…ultima modifica: 2019-09-09T18:38:19+02:00da pietrogiovanni1
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