SGF – LA DURA RIPRENSIONE DEL MEETUP LOCALE AI PARLAMENTARI PORTAVOCE CALABRESI DEL M5S.

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, occhialiM5S CALABRIA

Sinceramente siamo allibiti!

Sono strani questi nostri parlamentari portavoce calabresi del M5S, o forse pensano di essere furbi, o forse non si rendono conto, sottovalutandola, di offendere l’intelligenza dei cittadini calabresi, nonché di tutti gli attivisti calabresi e simpatizzanti del M5S.

Gli eletti del M5S in Calabria, tra deputati, senatori ed Europa sono circa una ventina.

Per la Calabria ci doveva essere una vera rivoluzione, invece niente di niente. Questi signori oltre a conquistarsi e mantenersi una poltrona, non hanno mai combinato una beata mazza.

Questi signori sono stati eletti per rappresentare le istanze dei calabresi e per cercare di risolvere qualche criticità della terra calabra e per fare un minimo di rivoluzione.

Oggi leggiamo, con nostro rammarico, che, per diverse ragioni, sarebbe opportuno non presentare alcuna lista del M5S in Calabria. Perché non c’è un amalgama tra i tanti parlamentari, perché non c’è unità e perché non ci sono le condizioni.

Cari deputati, senatori e parlamentari europei del M5S, a parte che da diversi anni tanti meetup e attivisti hanno denunciato, senza essere mai ascoltati, il fatto di non avere mai avuto una linea e un programma comuni per i tanti e annosi problemi calabresi, venendo meno ai tanti principi e allo spirito del M5S, e andando a ruota libera ognuno per i c**** vostri, senza pensare minimamente ai cittadini calabresi, oggi venite a dire che per le regionali qui in Calabria sarebbe opportuno non presentare alcuna lista?

Ma di chi sarebbe la colpa di questo vostro comportamento pluriennale a discapito della Calabria, della sua gente e del M5S calabro se non vostra?

E certo, a voi fa molto comodo non presentare alcuna lista e tenervi, ormai , lontano dalla Calabria. Tanto, chissenefrega?

Tanto voi avete le vostre poltrone e i vostri incarichi, non rappresentate più i calabresi né tutti i loro problemi.

Vi avremmo votati, anzi, nominati, messi lì per caso, per amicizia, grazie alla legge elettorale “Rosatellum (dovreste fare una statua a Rosato), solo per mantenervi le vostre poltrone!

Cari amici portavoce del M5S, vi lanciamo una proposta:

se foste coraggiosi e coerenti, ma, soprattutto, se amaste la vostra terra calabra, e i calabresi, vi dovreste dimettere tutti da parlamentari e dai vostri incarichi, scegliere tra di voi un candidato presidente e costituire una lista, con tutti voi, per la nostra Calabria.

Ma non lo farete perché non vi conviene! Perché vi fa comodo mantenere la vostra poltrona e non rischiare! Alla faccia dei calabresi!

Non trovate scuse con le regole e lo STATUTO! Regole e Statuto che ormai avete fatto saltare da diversi anni, ma che valgono solo a seconda delle vostre convenienze!

Mantenetevi pure la vostra poltrona per uno, due o tre anni, salvo cadere, chissà, fra qualche mese.

Dopodiché sparite dalla circolazione politica!

MERITO alla NESCI! Almeno lei ci mette la FACCIA!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

DEBACLE M5S IN UMBRIA

RITENIAMO IMPORTANTE CONDIVIDERE QUESTA RIFLESSIONE DEL MEETUP LOCALE M5S.

L'immagine può contenere: testo

Non vogliamo immaginare le percentuali del M5S qui in Calabria.

In tempi non sospetti avevamo già detto che si sarebbe sciolto come neve al sole.

L’ARROGANZA DI TANTI DEPUTATI E SENATORI PORTAVOCE CINQUESTELLE ITALIANI ED EUROPEI, E L’AVERE ABBANDONATO I MOLTI ATTIVISTI E I TANTI MEETUP DEI TERRITORI, HA PORTATO A QUESTI RISULTATI!

PER NON PARLARE DELL’ABBANDONO DEI PRINCIPII, DELLE IDEE E DELLO SPIRITO CON CUI È NATO IL M5S!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

SAN GIOVANNI IN FIORE – POLITICA: urge un’ottima “Squadra” per portare il paese fuori dalle secche.

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'apertoDi Pietro Giovanni Spadafora – 26 ottobre 2019, ore 14,45

Alla luce di quanto si sta verificando nella nostra Città dal punto di vista politico amministrativo, ribadisco una mia proposta già lanciata qualche tempo fa.

Comprendo la rabbia e la delusione di tanti cittadini, ma questo, è ovvio, non basta più. C’è la necessità di rimboccarsi le maniche e cambiare qualcosa. E questo cambiare qualcosa lo si potrà realizzare solo se saremo intelligenti.

Credo sia arrivato il momento di RINNOVARE la “POLITICA” qui a San Giovanni in Fiore.

Fermo restando il mio rispetto nei confronti dell’attuale Amministrazione Comunale, le questioni di fondo e tutte le criticità, in questo nostro paese, rimangono irrisolte.

A parte i soliti beceri accordicchi e allineamenti elettoralistici precedenti il voto, che a nulla serviranno se non a racimolare una qualche poltroncina, e considerando il fatto che le diverse forze politiche, tra litigi, spaccature, divisioni, arrivismi, personalismi e ambizioni vari, non saranno in grado di affrontare e risolvere le difficili e complesse spinosità della comunità, c’è l’urgenza di una vera Task Force, o più semplicemente, di una Squadra, con la specifica missione di fronteggiare le particolari situazioni che, ormai, dalla notte dei tempi, angustiano la nostra Città.

Una Squadra costituita da persone di primissimo piano e di alto livello professionale per prendere le redini politico amministrative di questa nostra comunità sangiovannese e tirarla fuori dalle secche!

E quale migliore novità politica ci potrebbe essere, per sperare in un futuro diverso per questa nostra comunità, per invertire ed eliminare la tendenza negativa che, ormai, da tantissimi anni ci sta perseguitando, e dare una svolta alla vita di questa nostra Città, se non una vera Squadra?

Una Squadra che sia una “SQUADRA”, una garanzia, una certezza, una sicurezza, una grande novità politica! Una “SQUADRA” affiatata, determinata!

Sono convinto che tanta sarebbe la gente che appoggerebbe, approverebbe e darebbe il consenso a una tale Squadra. Una Squadra aperta. Aperta a tutto e a tutti, senza preclusioni, una Squadra di persone di buona volontà, con la passione e la voglia di migliorare la nostra Città.

Una Squadra che saprebbe parlare alle diverse estrazioni sociali della nostra popolazione senza asservirsi alle cricche di questi ultimi anni di miope politica. Squadra a cui non dovrebbe mancare la solidità di vedute e progetti con idee chiare, ma anche capacità amministrativa per seguirne la realizzazione con la dovuta stabilità.

Una Squadra attaccatissima alla nostra Città, ma con ampie vedute per il futuro,

Una Squadra attenta ai diritti! Una squadra che possa esprimere idee precise, chiare, con contenuti netti sui diritti, sia individuali che della stessa comunità. Squadra sensibile ai temi che in molti non affrontano per paura di mettersi contro i capi bastoni della solita partitocrazia.

Una Squadra di Cultura! Una squadra di Cultura con la C maiuscola. Una Squadra di persone con una capacità di ascolto non comune. Con la capacità di unire e creare percorsi condivisi tra le tante realtà locali promuovendo le bellezze culturali, paesaggistiche e naturali del nostro territorio, nonché la lettura, il cinema, l’enogastronomia e le straordinarie realtà architettoniche e museali stimolando chi avrebbe voglia di visitare e conoscere le nostre tradizioni.

Una Squadra capace di valorizzare e promuovere veramente la nostra comunità attraverso tutti gli studiosi, le personalità e i suoi illustri cittadini eccellenti del passato e non solo. Insomma una Squadra con la forte e convinta idea che con la cultura si mangia. Eccome se si ci mangia!

Una squadra politica diversa! Se è vero che l’astensionismo al voto e la disaffezione alla politica partitocratica sta spostando l’attenzione dei cittadini elettori sempre più su figure nuove diverse dai soliti vecchi e nuovi rappresentanti di partito, allora è innegabile che una tale Squadra sarebbe la novità politica di San Giovanni in Fiore. Avrebbe la forza, il coraggio e la capacità di operare realmente per il bene comune. Cosa, oggi, non da poco!

Una Squadra con una spiccata cultura del lavoro! Con la consapevolezza che il diritto al lavoro è elemento principale per il cittadino e per la dignità delle persone, arrestando la fuga dei nostri cervelli altrove, talenti che abbiamo formato nelle nostre scuole. Una Squadra che dovrà innovare molto e offrire qualche possibilità di crescita per i nostri giovani sangiovannesi e la stessa comunità.

E in ultimo una Squadra fuori dalle dinamiche dei partiti, ovvio! Persone non associabili alla vecchia partitocrazia, né prima né oggi, che non abbiano ambizioni, né mai ambirebbero a posizioni di potere. E oggi, questo, non sarebbe poco!

Anche perché se è vero, come in tanti dicono, che la politica non è un mestiere, la novità di una tale Squadra è che al suo interno non avrebbe i mestieranti dei soliti partiti con la scusa dell’esperienza e programmazione politica a lungo termine, con lo scopo di detenere semplicemente il potere più a lungo possibile per i propri interessi.

Per realizzare un programma politico serio possono bastare anche soli dieci anni, e non gli oltre cinquant’anni di miope politica. Anche perché i risultati dei politici di lungo corso che militano nei partiti sono sotto gli occhi di tutti.

Il vero politico deve avere valide idee, proposte e validi progetti. Poi ci sono i tecnici, gli esperti i collaboratori e la Squadra che li devono realizzare. Non servono i mestieranti politici di lunga data, né una classe dirigente formata, magari formata per soddisfare il proprio “particulare”.

Avanti, diamoci una scrollata di spalle, ma soprattutto di testa, per rispolverarci e quindi liberarci dalle annose e deleterie incrostazioni politico amministrative!

Si organizzino, sin da ora, incontri tra cittadini di buona volontà! Basta partiti!

Pietro Giovanni Spadafora

COMPETENZE: no al pascolo abusivo!

Nessuna descrizione della foto disponibile.Ci siamo sempre battuti e abbiamo sempre sostenuto il sacrosanto diritto di ognuno di esprimere le proprie idee ed opinioni con ogni mezzo.

Si abbia, però, almeno, la bontà e la consapevolezza di evitare di fare pascolo abusivo addentrandosi in determinate specifiche materie e competenze.

Non si può contribuire, in modo superficiale, a creare ulteriore confusione a danno dei cittadini e delle comunità!

Purtroppo, va anche detto, che il pascolo abusivo, ahinoi, si verifica anche nel mediocre giornalismo e nei mass media in genere, nonché, e soprattutto, nelle pubbliche istituzioni, a capo delle quali, spesso e volentieri, si nominano persone incompetenti solo per il fatto che esse portano acqua al mulino di una qualche forza politica, provocando danni, il più delle volte irreparabili, nei confronti della gente tutta.

BLOG SGF IN PIAZZA

GIUSTIZIA: maldestri tentativi per disarmare la Magistratura.

GIUSTIZIA E MAGISTRATURA: facciamo chiarezza!

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "La Magistratura"

Sulla sentenza dell’ex Sindaco di Riace si possono comprendere le reazioni a caldo, la solidarietà, l’affetto e l’umanità nei confronti della persona, i dispiaceri e le gioie da una parte e dall’altra delle posizioni politiche, il rammarico e il forte shock, da parte di Lucano, (credeva fortemente in un’assoluzione totale), per avere subito una tale durissima condanna ecc., ma non si possono accettare, in qualsiasi modo, le becere strumentalizzazioni di chicchessia, magari prendendosela con i Giudici!

Questo proprio per rispetto dei Giudici e della Magistratura in genere.

Segnalo ai lettori, in merito alla riforma del processo penale (cd. “riforma Cartabia“), che il testo è stato approvato in via definitiva dal Senato il 23 settembre 2021 scorso.

Piace? Non Piace? A me non piace!

Abbiamo una Costituzione, un Presidente della Repubblica che è garante di essa, un Ordinamento Giuridico, un Parlamento che legifera, un Governo che esegue, e tante altre Istituzioni.

Ognuno di noi ha votato i suoi parlamentari, con le loro forze politiche e i loro cosiddetti programmi, ma nessuno aveva immaginato che quasi tutti, la maggioranza in Parlamento, avrebbero votato la riforma Cartabia.

Questa è un po’ la TRUFFA DELLA DEMOCRAZIA RAPPRESNTATIVA, ma tale riforma si potrà sempre riformare.

Tuttavia, la riforma Cartabia, la quale, ancora, non c’entra nulla con la sentenza nei confronti di Lucano, andrà rispettata, da tutti, finché sarà in vigore, e soprattutto dai magistrati, applicandola, che piaccia o no!

Bisogna saper, ma soprattutto i politici devono sapere, che i magistrati non fanno politica, non hanno simpatie per una o altra forza politica, né sono giustizialisti o garantisti, né emettono sentenze ad orologeria! I Giudici applicano la legge. PUNTO!

Detto questo, non possiamo farci prendere dalle emozioni estemporanee e dire sciocchezze su sciocchezze!

Perché altrimenti si fa confusione e rischiamo di buttare il bambino con l’acqua sporca!

LEGGETE ATTENTAMENTE IL SEGUENTE POST, CON PAZIENZA!

Pietro Giovanni Spadafora

SGF IN PIAZZA – POST DEL 24 Ottobre 2019

È già successo all’epoca di Tangentopoli. Molti ricorderanno che la classe dirigente italiana ha cercato di fermare con ogni mezzo tutte le inchieste di Mani pulite: interventi minacciosi dei vari ministri della giustizia, provvedimenti contro i pubblici ministeri, tentativi di amnistia e ispezioni di ogni sorta alle procure che lavoravano.

A distanza di 27 anni, era il 1992, pare si stia iniziando ad assumere lo stesso atteggiamento. Oggi pare ci sia una nuova voglia di orchestrare buone campagne stampa per delegittimare la Magistratura. Questo probabilmente perché la Magistratura talvolta coglie la classe politica e dirigente con le mani nel sacco.

Per creare più facilmente un clima di ostilità e di delegittimazione nei confronti dei giudici, uno dei mezzi più ingannevoli utilizzati dai mass media, assoldati e interessati, è il linguaggio.

Continuamente vengono usate espressioni prive di significato che ripetute fino all’ossessione entrano nell’immaginario collettivo come se fossero vere e logiche.

Facciamo qualche esempio:

1. (Giustizialismo) – Si ha giustizialismo quando in una rivoluzione o sommosse simili si fa di tutta l’erba un fascio e il popolo punisce a suo piacimento i responsabili. In un Paese democratico qual è l’Italia, l’applicazione della legge non può mai essere, per la contraddizione che non consente, giustizialismo, ma semplicemente Giustizia.

2. (Strapotere dei magistrati) – I magistrati applicano la legge, e l’applicazione della legge non è uno strapotere dei giudici, ma il loro dovere, la loro funzione. Certo fa sempre effetto definire strapotere quello che insieme al potere legislativo ed esecutivo è uno dei tre poteri dello Stato Italiano.

3. (Emergenza giustizia) – Giocando sull’inganno e sull’equivoco l’emergenza giustizia viene attribuita all’attività dei pubblici ministeri i quali andrebbero fuori dai binari esagerando e oltrepassando i limiti dei loro compiti. Insomma ci sarebbe emergenza solo quando i magistrati si mettono ad applicare la legge nei confronti dei potenti.

4. (Garantismo) – Se vogliamo è il padre, o se si preferisce la madre, di tutto il linguaggio truffa che i mass media adoperano. A parte una serie di garanzie che esistono già nell’ordinamento giudiziario italiano, si intende, con esso, un’applicazione della legge che rispetti i diritti dell’indagato. Ma molti ignorano che non esiste un’applicazione della legge garantista e una non garantista. Esiste l’applicazione della legge, punto e basta! Qualsiasi lesione dei diritti del cittadino indagato non viola il garantismo, che non esiste, ma la legge. Né un magistrato può applicare una legge diversa da quella a cui è obbligato come si vuole far credere, gettando odio e fango sulla Magistratura.

5. (Se i magistrati sbagliano devono pagare) – A parte che questo è lo slogan di qualche ex premier e il linguaggio di forcaioli e garantisti a seconda delle loro convenienze, questa storia della responsabilità civile dei giudici è completamente priva di contenuto. È solo una voglia di rivincita di tanti corrotti e criminali nei confronti della Magistratura.

Perché il magistrato sia ritenuto responsabile della violazione di legge occorre valutare “il grado di chiarezza e precisione delle norme violate, e la scusabilità o inescusabilità dell’errore di diritto”. Insomma questo giudice deve proprio aver fatto una cazzata, e non per opinabili interpretazioni di legge. E i magistrati che hanno commesso cazzate, sono stati arrestati!

Il magistrato non è chiamato a rispondere dell’attività di interpretazione della legge e di valutazione del fatto e delle prove, tranne nei casi di dolo, di colpa grave e violazione manifesta della legge e del diritto della Ue.

È per questo che esistono i famosi tre gradi di giudizio: primo, secondo e terzo grado, oltre a una serie di garanzie inimmaginabili, che in tanti ignorano, per l’imputato.

6. (Si fa un uso distorto della custodia cautelare) – Secondo i corrotti, i criminali e loro protettori, si userebbe la custodia cautelare per ottenere confessioni degli indagati. Grande bugia! Molti ricorderanno cosa disse Saverio Borelli all’epoca di Tangentopoli: “Noi non li arrestiamo perché confessino. “Li arrestiamo e loro confessano”. La differenza è molto sostanziale e concettuale. Chi confessa, è risaputo, esce dal carcere perché non c’è più pericolo di inquinamento delle prove.

Infine è chiaro che, spesso e volentieri, si gioca sull’ignoranza di tanti cittadini e non solo, per screditare la Magistratura.

Si aprano gli occhi!

FONTE – MASSIMO FINI (Scrittore e giornalista)

SAN GIOVANNI IN FIORE – Politica

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'apertoPer le prossime elezioni amministrative della nostra Città che si terranno, salvo scossoni dell’ultima ora, nel prossimo primo semestre del 2020, è iniziata, a dire il vero già da qualche tempo, la corsa alle più disparate cariche amministrative ed elettive.

Fatto positivo questo, perché lascia intravvedere una forte partecipazione al prossimo voto, sia come candidati che come elettori.

Però notiamo che la maggior parte di quelli che sono interessati a una probabile candidatura, non certo per il bene comune, è evidente, fa di tutto per rendersi visibile agli occhi del popolo di San Giovani in Fiore. Anche le cose più disparate, ridicole, comiche e insulse.

In tanti vorranno diventare sindaco, assessori e consiglieri comunali.

Ma chi per i suoi trascorsi politici, chi per incapacità, chi per essere un voltagabbana, chi un trasformista, chi per mero interesse personale e chi per essere sempre stato presente senza aver mai combinato granché, il 90% di loro non è credibile.

Vedremo queste nuove facce, ma anche le vecchie della politica locale. E, soprattutto, valuteremo, se ce ne saranno, i loro programmi e progetti per la comunità sangiovannese.

BLOG SGF IN PIAZZA

PENTITISMO E REVISIONISMO spesso e volentieri coincidono esattamente con TRASFORMISMO.

Nessuna descrizione della foto disponibile.Di Pietro Giovanni Spadafora

Il pentitismo, non relativo a quello dei pentiti di mafia, camorra, terrorismo ecc., che è altra cosa, altro fenomeno, ma relativo a quello del pentirsi delle proprie idee, del proprio passato e delle proprie battaglie che si sono fatte, spesso e volentieri coincide con trasformismo, magari interessato. Come anche, spesso e volentieri, il revisionismo, quello di alcuni fatti storici con riferimento a importanti movimenti, avvenimenti politici e giudiziari della storia recente e moderna, coincide con il trasformismo.

È un momento, della nostra società, della nostra vita politica, giudiziaria e pubblica, di notevole trasformismo.

È opinione comune che oggi il PD da partito degli operai e dei lavoratori si è trasformato in partito delle tasse; il M5S da antisistema si è trasformato in sistema; la Lega, in un batter d’occhio, da partito di governo si è trasformata in partito di opposizione. Per non parlare del cosiddetto rottamatore che, con il suo nuovo soggetto politico, si è trasformato in riciclatore, raccogliendo di tutto.

Ma mentre i partiti e i politici hanno perlomeno l’alibi del mestiere che fanno, perché la politica è “l’arte del possibile” e ha sempre avuto poco a vedere con la coerenza, gli esempi di trasformismo e di opportunismo più ripugnanti vengono dal mondo intellettuale, editoriale e giornalistico.

Sono proprio questi retromarcia, per non dire “antemarcia”, termine di altra epoca, che fanno il gioco di chi ha interesse a mandare tutto all’aria. È un inganno che va respinto con decisione se non vogliamo trovarci, oggi e domani, ad avere a che fare con gli stessi individui di ieri e loro complici, privi di scrupoli e di senso morale.

Questo trasformismo, che oggi va di moda, non è altro che un accordo fra bande per pulirsi reciprocamente il sedere e fare fronte comune contro la magistratura, quella sana, cercando di impedire le inchieste sulla corruzione politica, sul malaffare e sullo sperpero di denaro pubblico.

Finché il trasformismo, e anche un certo buonismo, saranno una truffa, non potrò mai essere certo un buonista.

Di questi trasformismi, intendo dire dell’improvvisa e repentina scoperta del cosiddetto “garantismo”, di quelli che da un giorno all’altro da forcaioli si scoprono garantisti, ne possiamo fare benissimo a meno. Sono sempre sospetti!

Bisogna che il cittadino, ma anche il lettore faccia un sforzo di memoria e sappia distinguere chi, fra i partiti, singoli uomini politici, i magistrati, gli intellettuali, i giornalisti, si è prestato a determinati giochini, lucrando ogni possibile vantaggio, e coloro che si battono, realmente, da anni, contro il marciume, la corruzione, l’ingiustizia sociale, la criminalità, lo sperpero di denaro pubblico e ogni sorta di mal costume.

Infine, sia chiaro, ognuno ha diritto di esprimere le proprie idee e di raccontare le proprie verità, ma ha anche diritto, e soprattutto il dovere, di rispondere per se stesso e solo per se stesso.

Pietro Giovanni Spadafora

TOGLIERE IL DIRITTO DI VOTO AGLI ANZIANI: una degenerazione politica ed etica impregnata di razzismo.

DL'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'apertoi Pietro Giovanni Spadafora

Filosofi o non filosofi, economisti o non economisti, studiosi o non studiosi, togliere il diritto di voto agli anziani sarebbe una degenerazione politica ed etica, e probabilmente anche una degenerazione mentale.

Deviare dalle qualità morali e dalle prerogative intellettuali della nostra tradizione potrebbe portare, se non si farà attenzione, la politica e l’etica ad uno stadio degenerativo irreversibile.

Sarà una provocazione, ma la proposta di Beppe Grillo di togliere il diritto di voto agli anziani per difendere i giovani è di una gravità inaudita impregnata di razzismo.

Il fatto di tessere e tributare queste lodi in modo sistematico e continuo, da parte di diversi politici ai giovani, è sospetto.

I politici per arraffare consensi si rivolgono soprattutto ai giovani, a cosa pensano i giovani, all’importanza dei giovani, ai problemi dei giovani, ai diritti dei giovani.

La retorica sui giovani appartiene ai sistemi dittatoriali. Hitler e Mussolini si servirono, strumentalizzandoli, dei giovani per arrivare al potere. Tutti i regimi totalitari, oggi come ieri, enfatizzano le virtù dei giovani. Le dittature mostrano sempre i muscoli, e anche oggi, in modo più velato, la retorica della “gioventù” è una caratteristica e una manifestazione della mentalità autoritaria e totalitaria.

Oggi, c’è chi vorrebbe far lavorare gli anziani fino a farli crepare sul posto di lavoro abolendo un minimo di diritti per andare in pensione un pochino prima con QUOTA 100, e chi vorrebbe togliere loro il diritto di votare.

Insomma, oggi, gli anziani sono giovani per lavorare fino a 70 anni di età, ma troppo vecchi per votare.

Siamo al paradosso!

Tuttavia, giacché ci siamo, togliamo il diritto di voto anche ai disabili, ai ciechi, ai sordomuti, ai cittadini che hanno gravi patologie, a quelli che sono costretti a muoversi in carrozzina, ai malati allettati, ai claudicanti ecc., ma anche, infine, agli ignoranti e agli analfabeti funzionali, e chi più ne ha, più ne metta.

Dal momento che il Paese Italia, a causa di un tasso di natalità sotto lo zero, nei prossimi anni sarà una Nazione prevalentemente di anziani, faremo votare solo quattro gatti (i giovani), decidendo programmi, politica e futuro per circa 60 milioni di cittadini. Bello ed efficace!

Che vogliamo fare? Vogliamo dividere la società in classi? In quelli non ancora nati, bambini, giovani, meno giovani e anziani? Relegando questi ultimi al rango di reietti della società non avendo, secondo lei, Beppe Grillo, alcun futuro?

Mentre per le altre classi decidere, per ciascuna di loro, cosa fare e cosa non fare? Cosa è buono e cosa non è buono? Cosa dare e cosa non dare? Quale futuro dare e quale futuro non dare? Magari attuando, ignorantemente, o forse consapevolmente, una discriminazione esacerbata a danno di individui e categorie? Sei un grande Beppe!

Vede caro Beppe, lei crede, e ne è fortemente convinto, che sia un elevato, uno oltre il futuro, ma a mio modesto parere, con questa sua, diciamo, razzista provocazione, lei, insieme ai suoi filosofi, è tornato indietro di quasi un secolo, dimenticando, però, cosa erano gli anziani, ma anche i giovani, in determinate condizioni fisiche, mentali e personali, nel famigerato ventennio nazifascista.

Possibile che la Storia non abbia insegnato nulla?

Si ritorni alla saggezza, a quella saggezza che è frutto di una matura consapevolezza ed esperienza delle cose del mondo, a quella saggezza pura, onesta e sincera, che tanti anziani della storia dell’umanità hanno sempre saputo trasmettere alle nuove e future generazioni affinché esse conquistassero tutto il bene del mondo!

Pietro Giovanni Spadafora