SGF – Politica: “Les Cahiers de doléances” dei sangiovannesi.

L'immagine può contenere: spazio all'apertoParafrasando Charles Bukowski si può dire che siamo tutti così bravi, siamo tutti così intelligenti, siamo tutti così giusti, siamo tutti grandi denunciatori eppure là fuori il mondo è ancora pieno di tanta gente sporca e cattiva.

Il cittadino sangiovannese, politicamente parlando, generalmente è molto bravo a criticare, poco bravo a proporre, poco coraggioso a metterci la faccia e molto propenso a urlare. Non gli va mai bene niente, ma nemmeno mai propone soluzioni alle criticità che incombono sulla nostra comunità. Insomma parlare è un’arte facile. Ed è vero!

C’è chi lo fa scrivendo, chi parlando, chi pubblicando video e chi usando i social.

I criticoni oltre ad essere i cittadini comuni, sono i cosiddetti mass media locali, singoli giornalisti, qualche professionista, qualche imprenditore e tanti adepti, del passato e del presente, delle varie forze politiche.

Spesso e volentieri lo fanno da ignoranti, ma anche da persone preparate, da criticoni costruttivi, ma anche, spesso e volentieri, lo fanno semplicemente per apparire, essendo persone dedite al culto esclusivo e sterile di sé o della propria personalità.

Queste ultime persone, a causa del loro innato narcisismo, come dichiarava Leo Longanesi, giornalista e scrittore, sul forte narcisismo di Curzio Malaparte suo collega, a un matrimonio vorrebbero essere la sposa, a un funerale il morto.

Ora è chiaro che le critiche al nostro sistema politico e amministrativo locali ci stanno tutte, ma, è pur vero che alle critiche dovrebbero far seguito almeno alcune proposte. Ma così non è! Il più delle volte si critica cosi, in modo sterile, tanto per mettere in evidenza che si è bravi a criticare.

È prassi comune che la nostra tendenza a criticare si estenda senza misura e che trasformiamo la critica in una forma di opposizione e di rifiuto nei confronti di tutto quello che non ci piace.

Qualsiasi critica dovrebbe essere, invece, formulata responsabilmente attraverso la riflessione, considerando le implicazioni che potrebbe avere; il rispetto che dobbiamo alle persone si manifesta proteggendo il loro buon nome e la loro reputazione, oltre che perseguendo il miglioramento individuale. In questo modo agiremmo con giustizia, e tutte le nostre azioni diventerebbero atteggiamento di servizio e interesse nei confronti del prossimo.

Non vogliamo difendere nessuno, ma, spesso e volentieri, tante delle critiche formulate a una amministrazione e al suo sindaco sono fuori luogo, perché il più delle volte, non sappiamo se volutamente o ignorantemente, vengono fatte senza alcuna cognizione di causa.

Oggi, nel nostro sistema politico-istituzionale, in particolare al Sud, un sindaco ha pochi mezzi e tante responsabilità.

Un sindaco è avamposto delle istituzioni. I cittadini, soprattutto nei comuni, cercano risposte alle loro domande vivendo in una società in crisi e piena di conflitti sociali.

Un sindaco è sempre chiamato in prima fila per ogni emergenza sul territorio nelle materie più disparate, spesso senza avere mezzi per affrontarle.

Un sindaco è responsabile quando arrivano i messaggi della Protezione Civile per le allerte meteo. Ha, ogni mese, decine di piccole discariche da bonificare per il comportamento incivile di tanti cittadini che sottraggono fondi al bilancio del comune.

Spesso e volentieri si chiede a un sindaco di agire e prendere decisioni, poi se mette una firma di troppo per un lavoro urgente scatta l’abuso d’ufficio.

Se poi un sindaco non interviene incorre nell’omissione.

Un sindaco è responsabile sulla sicurezza delle scuole, anche quando non ha disponibilità immediata dei soldi stanziati per esse e che passano attraverso altri percorsi amministrativi.

Un sindaco ha responsabilità su minori, anziani, persone da sottoporre a tutela.

Un sindaco, sebbene, oggi, non abbia alcuna competenza in materia sanitaria, viene chiamato in prima linea se i cosiddetti LEA, in una comunità, non sono sufficienti o non esistono.

Per quanto riguarda la macchina amministrativa un sindaco può assumere solo con il contagocce nonostante gli uffici siano quasi sempre in carenza di organico, e ci fermiamo qui.

Oggi non basta solo criticare, lamentarsi, ma è necessario agire.

Su, fatevi avanti! Immaginate di diventare sindaco della vostra città, primo baluardo civico ed istituzionale di una comunità che voglia risorgere, sareste capaci di non attirarvi alcuna critica?

Provare per credere!

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SGF – Politica: “Les Cahiers de doléances” dei sangiovannesi.ultima modifica: 2019-10-02T23:43:09+02:00da pietrogiovanni1
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