TOGLIERE IL DIRITTO DI VOTO AGLI ANZIANI: una degenerazione politica ed etica impregnata di razzismo.

DL'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'apertoi Pietro Giovanni Spadafora

Filosofi o non filosofi, economisti o non economisti, studiosi o non studiosi, togliere il diritto di voto agli anziani sarebbe una degenerazione politica ed etica, e probabilmente anche una degenerazione mentale.

Deviare dalle qualità morali e dalle prerogative intellettuali della nostra tradizione potrebbe portare, se non si farà attenzione, la politica e l’etica ad uno stadio degenerativo irreversibile.

Sarà una provocazione, ma la proposta di Beppe Grillo di togliere il diritto di voto agli anziani per difendere i giovani è di una gravità inaudita impregnata di razzismo.

Il fatto di tessere e tributare queste lodi in modo sistematico e continuo, da parte di diversi politici ai giovani, è sospetto.

I politici per arraffare consensi si rivolgono soprattutto ai giovani, a cosa pensano i giovani, all’importanza dei giovani, ai problemi dei giovani, ai diritti dei giovani.

La retorica sui giovani appartiene ai sistemi dittatoriali. Hitler e Mussolini si servirono, strumentalizzandoli, dei giovani per arrivare al potere. Tutti i regimi totalitari, oggi come ieri, enfatizzano le virtù dei giovani. Le dittature mostrano sempre i muscoli, e anche oggi, in modo più velato, la retorica della “gioventù” è una caratteristica e una manifestazione della mentalità autoritaria e totalitaria.

Oggi, c’è chi vorrebbe far lavorare gli anziani fino a farli crepare sul posto di lavoro abolendo un minimo di diritti per andare in pensione un pochino prima con QUOTA 100, e chi vorrebbe togliere loro il diritto di votare.

Insomma, oggi, gli anziani sono giovani per lavorare fino a 70 anni di età, ma troppo vecchi per votare.

Siamo al paradosso!

Tuttavia, giacché ci siamo, togliamo il diritto di voto anche ai disabili, ai ciechi, ai sordomuti, ai cittadini che hanno gravi patologie, a quelli che sono costretti a muoversi in carrozzina, ai malati allettati, ai claudicanti ecc., ma anche, infine, agli ignoranti e agli analfabeti funzionali, e chi più ne ha, più ne metta.

Dal momento che il Paese Italia, a causa di un tasso di natalità sotto lo zero, nei prossimi anni sarà una Nazione prevalentemente di anziani, faremo votare solo quattro gatti (i giovani), decidendo programmi, politica e futuro per circa 60 milioni di cittadini. Bello ed efficace!

Che vogliamo fare? Vogliamo dividere la società in classi? In quelli non ancora nati, bambini, giovani, meno giovani e anziani? Relegando questi ultimi al rango di reietti della società non avendo, secondo lei, Beppe Grillo, alcun futuro?

Mentre per le altre classi decidere, per ciascuna di loro, cosa fare e cosa non fare? Cosa è buono e cosa non è buono? Cosa dare e cosa non dare? Quale futuro dare e quale futuro non dare? Magari attuando, ignorantemente, o forse consapevolmente, una discriminazione esacerbata a danno di individui e categorie? Sei un grande Beppe!

Vede caro Beppe, lei crede, e ne è fortemente convinto, che sia un elevato, uno oltre il futuro, ma a mio modesto parere, con questa sua, diciamo, razzista provocazione, lei, insieme ai suoi filosofi, è tornato indietro di quasi un secolo, dimenticando, però, cosa erano gli anziani, ma anche i giovani, in determinate condizioni fisiche, mentali e personali, nel famigerato ventennio nazifascista.

Possibile che la Storia non abbia insegnato nulla?

Si ritorni alla saggezza, a quella saggezza che è frutto di una matura consapevolezza ed esperienza delle cose del mondo, a quella saggezza pura, onesta e sincera, che tanti anziani della storia dell’umanità hanno sempre saputo trasmettere alle nuove e future generazioni affinché esse conquistassero tutto il bene del mondo!

Pietro Giovanni Spadafora

TOGLIERE IL DIRITTO DI VOTO AGLI ANZIANI: una degenerazione politica ed etica impregnata di razzismo.ultima modifica: 2019-10-19T01:54:36+02:00da pietrogiovanni1
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