SGF – POLITICA: da noi il civismo ha quasi sempre fatto rima con trasformismo e gattopardismo.

L'immagine può contenere: 1 persona, primo pianoDi Pietro Giovanni Spadafora

I sangiovannesi, dai e ridai, alla fine sembrano di aver capito che il primo centro del malaffare politico è proprio la partitocrazia locale la quale dipende, sotto ogni aspetto, da quella regionale e nazionale.

Hanno compreso che l’occupazione dell’Ente Comune da parte dei partiti, e dalla quale derivano tutti gli altri mali, difetti, insufficienze ecc. o, quantomeno, l’impossibilità pratica di affrontarli, mette in ginocchio la comunità intera.

Ma anche i partiti sembrano essersi finalmente resi conto del potente vento di rivolta che soffia dalla società civile sangiovannese.

Da qui, per le prossime elezioni amministrative, è già iniziato un fiorire di movimenti civici, che sicuramente sfocerà in diverse liste civiche.

Insomma sta prendendo piede una forte voglia di civismo.

Senza alcun dubbio tutto ciò è molto positivo e significa che il cittadino sangiovannese ha una gran voglia di partecipare a cambiare lo stato attuale delle cose della propria città.

Rispetto, però, a tanta finta sensibilità per le esigenze della comunità, nonché rispetto al finto senso dei doveri di cittadino, ossia rispetto al cosiddetto “falso civismo”, bisogna fare molta attenzione!

Sì, perché i frutti del civismo, o di un certo neo civismo, possono essere buoni oppure già guasti.

Se guardiamo all’esperienza sangiovannese, il civismo non ha portato granché. Tuttavia esso è stato un’esperienza politica e di partecipazione, ma anche culturale, molto positiva. Quello che il civismo ha, però, anche insegnato, è che spesso non è il civismo in sé, importante, per dare una svolta politica e amministrativa a una comunità, ma lo sono, soprattutto, le persone. Quello che è importante non è il contenitore, ma il contenuto.

Insomma non basta semplicemente cambiare vestito per cambiare lo stato politico, sociale ed economico di una comunità.

Il civismo, quello vero, è la gran voglia di discontinuità, di cercare di cambiare realmente lo stato delle cose, è credibilità, onestà, è bene comune, è precisi programmi e progetti fattibili per dare realmente una svolta a una più che trentennale miope amministrazione della cosa pubblica.

Ecco, è su questi presupposti che si basa la credibilità e l’onestà del civismo.

Il rischio che il civismo possa essere strumento di trasformismo, gattopardismo e riciclaggio politico, è concreto.

Per questo bisogna fare molta attenzione.

Certo, il frutto del “civismo” democratico e culturale è sempre una novità positiva, ma spesso e volentieri resta un fatto trasversale, ambiguo, e difficilmente configurabile.

Il civismo è indubbiamente importante, le forze politiche virtuali che vengono inventate alla bisogna sono altresì importanti, ma in sostanza, c’è sempre il rischio che la chiamata al popolo, anche nella forma di comitati civici, non faccia che riproporre la vecchia formula politica riproducendo ciò che si dice di voler contrastare.

Con il civismo c’è il rischio di ripetere una tecnica consumata che ha, spesso e volentieri, contribuito alla perdita della credibilità politico-amministrativa. Ma questo non stupirebbe, considerando che molti vecchi figuri anziché affrontare gli errori dei propri trascorsi politici, preferiscono coprirli. Magari con una spruzzata di “civismo”.

È bene far presente, con chiarezza, ai fautori di questo neo civismo sangiovannese che esso non servirà a nulla se conserverà gli eterni faccioni della vecchia politica locale florense.

San Giovanni in Fiore ha bisogno di tutto, tranne che di operazioni di gattopardismo, trasformismo e riciclaggio politico.

ATTENZIONE!

Pietro Giovanni Spadafora

SGF – POLITICA: da noi il civismo ha quasi sempre fatto rima con trasformismo e gattopardismo.ultima modifica: 2019-11-06T23:41:51+01:00da pietrogiovanni1
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