BRAVA!

Dovremmo stampare nel cuore le parole di Vanessa. Perché la felicità non è laDovremmo stampare nel cuore le parole di Vanessa. Perché la felicità non è la perfezione.

“La perfezione non esiste. Magari me lo avessero detto prima. Sai quanto tempo ho passato a cercarla?”. Così ha detto Vanessa Incontrada durante uno show in televisione. Ed è una frase che tutte noi dovremo stampare nel nostro cuore, nel nostro passato e se lo avremo, il nostro futuro. La perfezione non esiste, perché sarebbe noiosa, perché gli esseri umani sono e devono essere tutti diversi per capire la libertà. La perfezione non esiste perché siamo frutto di coscienze e culture diverse, perché non preghiamo nella stessa maniera, perché non tutti riescono a vivere la propria vita come l’avevano sognata.

La perfezione non esiste perché ogni giorno tentiamo di arrivare a sera con dignità e con le nostre miserie raccolte dentro le nostre camicette e dentro le nostre giacche. La perfezione non esiste perché siamo umani, cresciuti in cortili diversi, in luoghi diversi, in cucine diverse. La perfezione non esiste perché tutti noi nei nostri cassetti segreti raccogliamo le nostre delusioni, le nostre lacrime, le nostre disillusioni. La perfezione non esiste ed è questo che dobbiamo insegnare ai nostri studenti, non a plasmarli in saperi consolidati dal tempo, ma insegnando loro che il sapere è sempre in costruzione, il conoscere è un tempio che si costruisce insieme, l’inclusione è una porta aperta a non esseri speciali, ma all’essere normale.

La perfezione non esiste perché se c’è una donna che ha avuto bisogno di dirlo in televisione, solo per difendere il suo corpo straziato da commenti inenarrabili, commenti che confondono la perfezione con l’odio e la malvagità, allora, siamo arrivati alla perfezione del dolore. La perfezione del dolore esiste invece, forse la viviamo in un cantuccio dove nessuno ci ha mai visto. Insegniamo ai nostri studenti che la felicità non è la perfezione, e neanche la sua ricerca, ma sono solo momenti che si vivono senza rendersene conto, distrattamente, tante volte senza accorgersene. Insegniamo ai nostri studenti ad apprezzare questo tempo che il tempo ci regala, e non a una perfezione omologata da strozzini dell’amore. Insegniamo l’amore che non è perfetto, ma si avvicina molto alla felicità.

Fonte  BLOG Claudia Pepe HUFFPOST 07/12/2019 16:11 CET | Aggiornato 7 ore fa

BRAVA!ultima modifica: 2019-12-08T00:06:29+01:00da pietrogiovanni1
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