CORONAVIRUS – IL LATINO! LA SAGGEZZA!

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TEMPORA TEMPORE TEMPERA.

Cosa vuol dire?

“Tempera il tempo con il tempo”.

Con il passare del tempo, la forza di alcuni sentimenti, piacevoli o spiacevoli, si affievolisce.

Antica Roma (latini)

Tale allitterazione, spontanea o ricercata che sia, risalente al latino volgare, oggi, in tempo di coronavirus, potrebbe tradursi così:

“Rendi meno difficili le circostanze adattandoti al tempo”.

Fonte – ITALIANS-CORRIERE DELLA SERA

Forse, questa volta, dovremmo ascoltare RENZI?

BLOG SGF IN PIAZZA

CORONAVIRUS, LA CHIESA E IL PAPA – 27 marzo 2020

L'immagine può contenere: cielo, nuvola e spazio all'apertoINDULGENZA PLENARIA NELLA PIAZZA VUOTA DI SAN PIETRO: un fatto straordinario che rimarrà nella storia della Chiesa e non solo.

L’indulgenza plenaria è una dottrina della Chiesa cattolica che prevede la possibilità di cancellare la pena temporale di un peccato, ovvero di quelle pene che si dovrebbe scontare in Terra con preghiere e penitenze o, nell’Aldilà, con il Purgatorio. Il peccato ha infatti due conseguenze, la pena eterna – che si cancella con la confessione – e appunto la pena temporale.

L’indulgenza plenaria (come quella parziale, che si riferisce solo a una parte delle pene temporali) permette a chi ne beneficia di estinguere le conseguenze del peccato non purificate dalla confessione.

L’indulgenza è un istituto di cui spesso la Chiesa ha abusato in passato, vendendo le indulgenze specialmente ai regnanti e ai nobili in cambio di denaro, tanto poi da essere caduta in disuso: è però ancora prevista dalla dottrina e nella Costituzione Apostolica per mano di Paolo VI,

L’indulgenza è parziale o plenaria a seconda che liberi in parte, o in tutto, dalla pena temporale dovuta ai peccati.

L’indulgenza plenaria è quindi un evento eccezionale solitamente riservato agli anni giubilari – e infatti l’ultima volta era stata concessa da Giovanni Paolo II per il Giubileo del 2000 – o alle benedizioni Urbi et Orbi per l’elezione papale. La particolarità di quella di ieri sera è che l’indulgenza è stata garantita non solo ai presenti in Piazza San Pietro ma anche a tutti coloro che stavano assistendo tramite qualsiasi canale tecnologico.

Ma come funziona l’indulgenza plenaria? Per cominciare bisogna essere cattolici battezzati e non essere in peccato mortale: per ottenere l’indulgenza (anche dai peccati precedentemente confessati) bisogna confessarsi e prendere la Comunione entro 7 giorni dalla concessione dell’indulgenza, ma va bene anche se la confessione e la Comunione è avvenuta nei 7 giorni precedenti. Solo a questo punto l’indulgenza plenaria è effettivamente valida per il fedele.

San Giovanni in Fiore – DANTEDÌ – 25 marzo 2020

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FOTO – Teresa Spadafora

Dante è considerato il padre della lingua italiana; la sua fama è dovuta eminentemente alla paternità della Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale, filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia è anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica.

Di Teresa Spadafora

«”Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via”,
seguitò ‘l terzo spirito al secondo,

“Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata pria

disposando m’avea con la sua gemma.”»

(Purgatorio V, 130-136)
#Dantedì #25marzo

DIMISSIONI!

ilcrotonese.it
 Crotone, i medici dell’Asp contro Masciari: anche chi lavora ora grazie a lei è minacciato
Il Crotonese
24 Marzo 2020

 

 

Siamo d’accordo per le dimissioni del direttore amministrativo dell’Ospedale di Crotone, inadeguato!

Non si può danneggiare la Calabria in questo modo!

CROTONE – Minacce ad personam ed istigazione alla violenza ai danni del personale sanitario. E’ quello che denunciano i rappresentanti dei sindacati dei medici dell’Asp di Crotone in una nota che riprende la vicenda dei 300 dipendenti dell’Asp in malattia. La nota è indirizzata al direttore amministrativo dell’Asp, Francesco Masciari, che aveva denunciato il “dato anomalo” dei 300 in malattia scatenando un putiferio. La lettera delle sigle sindacali Aaroi-Emac (Cosco), Anaao Assomed (Saragò), Ascoti-Fidals (Zito), Cisl Medici (Tallarigo), Fesmed (Defazio), Fassd – Area Simet (Bilotta), Fials (Crugliano) è indirizzata proprio al direttore amministrativo, Francesco Masciari verso il quale non lesinano critiche.“In questi giorni abbiamo assistito, non senza indignazione, alle Sue denunce mediatiche sui maggiori organi di stampa nazionali e locali dove, all’inizio denunciava 300 dipendenti assenteisti nell’Azienda Ospedaliera di Crotone, poi correggeva il tiro precisando che 150 erano costituiti da personale non sanitario ed infine che i Dirigenti medici coinvolti in questa “diserzione” erano 33 unità, su un totale in organico pari a 280/285. A tutt’oggi non ci è dato sapere (e pensiamo che per rispetto nei confronti di chi lavora Lei lo debba precisare) quanti dirigenti medici tra questi 33 erano già assenti per malattie pregresse, quanti infetti e quanti in quarantena per il COVID 19”.

I medici rivelano: “Certo è che il fango mediatico che si è abbattuto sul personale e sull’Azienda, che Lei in questo momento dirige, è a dir poco devastante. Oltre agli insulti, le minacce “ad personam” e l’istigazione alla violenza ai danni del personale sanitario pervenuti dai social di tutta Italia, la cosa che indigna di più è che nella macchina del fango siamo finiti tutti senza distinzioni.

Quando diciamo tutti ci riferiamo particolarmente: al personale del 118 che in silenzio e con uno stipendio decurtato, da mesi rappresenta l’avamposto nella guerra al Covid 19; a quanti lavorano in carenza di dispositivi di protezione o con dispositivi inadeguati mettendo a repentaglio la propria salute e quella dei propri familiari; a quanti quotidianamente lavorano nell’emergenza COVID cercando di regalare un sorriso a chi combatte la propria battaglia in solitudine”.

Secondo i rappresentanti dei sindacati dei medici il direttore Masciari “con le sue esternazioni ha alimentato il conflitto tra la popolazione di questo territorio (composta da oltre 180.000 residenti) ed il personale sanitario ingenerando l’idea che la nostra Asp non sia in grado di rispondere alle richieste di sanità a causa degli assenteisti. Come dire, spostiamo l’attenzione di tutti dalle vere criticità (che conosciamo bene) con una notizia ad effetto”.

“Ci auguriamo che l’interpellanza parlamentare annunciata dall’On. Wanda Ferro possa chiarire la reale situazione all’Asp di Crotone – sottolineano i medici – perché se caso mai le denunce da Lei fatte a carico della Dirigenza Medica finissero in un flop non solo chiederemo pubblicamente le sue scuse ma, ma in conseguenza dovrà rassegnare le dimissioni dall’incarico affidatole, non fosse altro per i danni arrecati all’immagine dell’Azienda e del personale che, le ricordiamo, è comunque una risorsa”.

In conclusione i rappresentanti sindacali ribadiscono: “La nostra non è una difesa ad oltranza dell’indifendibile (assenteisti a tempo pieno che noi deprechiamo) ma, una condanna chiara e netta di quei comportamenti che dimostrano scarsa lucidità ed assenza di lungimiranza ed i cui effetti, ottenuti o forse voluti, sono sotto gli occhi di tutti. Le scriventi organizzazioni sindacali difenderanno sempre ed in ogni sede la dignità e la professionalità di chi quotidianamente, senza se e senza ma, con il proprio lavoro, garantisce costituzionalmente il diritto alla salute”.

CORONAVIRUS E SANITÀ CALABRIA: parlare è facile, operare è un’altra cosa!

L'immagine può contenere: una o più personeL’idea, limitatamente a questo periodo di emergenza, non sarebbe male. Dopo, la sanità non potrà più essere come lo è stata fino ad ora.

Di Meetup San GIovanni in Fiore in MoVimento

Perché molti operatori sanitari, medici, infermieri, oss, ausiliari e personale vario, stanno scappando dagli ospedali pubblici e cliniche private calabresi e non solo?

E perché, basterebbe, possibilmente, farsi un giro negli ospedali per capire che questa è la realtà ed è inutile dire che in tanti accettano, tanti altri operatori sanitari che vengono chiamati e richiamati rifiutano e non ne vogliono sapere di lavorare per la nostra nota sanità calabrese in tale periodo di emergenza?

Non ci sono omaggi, ossequi ed elogi che tengano: eroi, bravi, siete la nostra salvezza, siete dei guerrieri, siete dei grandi ecc. ecc.!

La verità e la realtà sono che queste persone, vista e considerata la carenza di formazione, strumenti, specialisti e personale adeguato che caratterizzano le nostre strutture sanitarie calabresi, hanno le medesime paure di ognuno di noi, e ognuno cerca di proteggersi e proteggere le loro famiglie, com’è giusto che sia!

È ovvio che poi il fuggi fuggi sia quotidiano!

Fondamentali per la tutela della salute degli operatori sanitari dovrebbero essere la disponibilità e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali, adeguati a gestire l’emergenza, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

Con protezioni non a norma e insufficienti si mette a rischio non solo la stessa salute del personale sanitario, ma anche quella della famiglia degli altri lavoratori e dell’utenza di tanti reparti che entra in contatto con detto personale.

Inaccettabile, quindi, è la distribuzione di mascherine certamente non a norma e non in grado di bloccare il passaggio di un virus così potente e micidiale qual è il COVID-19.

Forse, considerato il fatto che molte altre attività ospedaliere in altri reparti ed ambulatori vari sono state soppresse, e considerato il fatto che tanto personale ha diminuito la mole di lavoro tranne per le urgenze, per le note disposizioni di legge, e non tutto il personale è impiegato per le urgenze, sarebbe il caso di razionalizzare il lavoro, in questo momento, per un periodo adeguato, di tale personale.

Sarebbe il caso di far lavorare, per tale EMERGENZA, solo personale specializzato!

Forse sarebbe il caso di mandare tale personale in congedo forzato, per un periodo congruo, di farlo “restare a casa” per questa emergenza, magari con una decurtazione adeguata della remunerazione.

Anche perché, prevedendo le disposizioni governative meno assembramento e affollamenti nei vari luoghi pubblici e privati, così facendo ci sarebbero contemporaneamente un aiuto economico e una minore concentrazione di persone nelle varie strutture sanitarie operative, e quindi meno rischio di contagi.

Speriamo che le pubbliche istituzioni governative e regionali, in particolar modo del Sud e della Calabria, si rendano conto e prendano dei provvedimenti!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

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CORONAVIRUS: angoscia e diritti.

L'immagine può contenere: nuvola, cielo, erba, pianta, albero, spazio all'aperto e naturaQuello che angoscia non è il fatto che ci stiamo privando di una serie di diritti. Tale privazione, considerando il momento, è necessaria, e anche sopportabilissima!

Senza voler puntare il dito contro qualcuno o chicchessia, né intenzionati a far polemica, né infastidire o voler recare tedio alcuno, ma, in questo particolare momento storico ed inquieto, una certa angoscia, lentamente, ci sta assalendo un po’ tutti. Inutile nasconderlo!

Anche perché siamo convinti che parlare dei problemi aiuta.

Quando si è alle prese con un problema difficile si è portati a non parlarne con nessuno. Si può provare anche un certo pudore per alcune debolezze. Ci si impone di essere forti mostrando il lato che si ritiene più maturo, ma parlare con gli altri potrebbe rivelarsi terapeutico.

Onore, sostegno e solidarietà a chi è in prima linea a combattere questa dannata pandemia, questo tipo di battaglie, a chi deve prendere decisioni non facili e importanti, a chi ci rimette salute e anche la vita!

Onore a tutti i cittadini del mondo per il loro comportamento, la loro forza e pazienza per far vincere questa guerra.

Insomma onore a tutti! E il nostro pensiero va soprattutto alle vittime di questi giorni!

L’individuo, tuttavia, non è una macchina, e neppure di acciaio. Oltre ad essere dotato dei sette vizi capitali: accidia, avarizia, gola, invidia, ira, lussuria e superbia, è pieno di tanti altri difetti.

L’individuo è fatto di debolezze come dicevamo prima, di ansie, di paure, di collera, furia, negligenza, superficialità e angoscia.

In tutta questa storia quello che angoscia, sebbene profondendo il massimo impegno, sono le istituzioni tutte per il loro continuo brancolare nel buio delle ipotesi, l’incertezza, il procedere con difficoltà, alla cieca, senza un preciso orientamento. Colpa di nessuno si intende.

Quello che angoscia è il non sapere quando finirà tutto ciò!

Quello che angoscia è l’impotenza delle istituzioni sanitarie italiane ed internazionali nel poter fare bilanci, tranne la macabra conta con i quotidiani bollettini, di quando ciò potrà iniziare a terminare.

Quello che angoscia è il fatto che non si sa quando potrà esserci un farmaco, un vaccino, una cura efficace.

Quello che angoscia, considerando le probabili decisioni di ulteriori misure di restrizione e di proroga di quelle già in essere, è il non sapere quando si potrà varcare di nuovo l’uscio di casa e poter riprendere una vita sociale, culturale, lavorativa e, soprattutto per i giovani, amorosa normale.

Quello che angoscia sono, in casa, le domande dei familiari, figli, bambini, mogli, mariti nonni ecc., a cui non si possono dare risposte certe.

Quello che angoscia è il fatto di non poter dire domani, fra una settimana, fra un mese, faccio questo e quello.

Quello che angoscia è l’idea di pensare di dover, probabilmente, passare le prossime giornate, o forse settimane, allo stesso modo facendo le stesse cose, anche se alcune piacevoli, ma in modo forzato.

Quello che angoscia è il tempo che passa. E ci fermiamo qui.

Ma se l’angoscia è ciò che non inganna, come diceva Jacques Lacan, l’angoscia è la disposizione fondamentale che ci mette di fronte al nulla, come diceva Martin Heidegger.

Tuttavia, come diceva Benjamin Franklin, SIAMO ALLEGRI, perché i problemi che angosciano di più sono quelli che non accadranno mai!

BLOG SGF IN PIAZZA

PER GLI ADULTI BAMBINI: il leone malato e la volpe.

Nessuna descrizione della foto disponibile.IL LEONE MALATO E LA VOLPE

Esopo

C’era un vecchio leone, troppo debole per andare a caccia; così, decise di escogitare un tranello: andò a vivere in una grotta, fingendo di essere molto malato. Ogni volta che un animale andava a trovarlo per sapere come stava, il leone se lo mangiava all’istante.

Per molto tempo, nessuno seppe del trucco e molti animali finirono divorati in questo modo. Un giorno, però, passò davanti alla grotta una volpe; l’animale vide che tante impronte portavano alla grotta, ma nessuna usciva di lì.

Così disse al leone: “Verrei a trovarti anche io, se non mi fossi accorta che le orme degli animali che entrano nella grotta non ne escono più!”

Poi, la volpe riferì a tutti gli altri animali il trucco del leone. Da quel giorno, nessuno entrò più nella grotta e il leone morì di fame.

Morale della favola: la prudenza non è mai troppa.

E poi:

“La prudenza è un modo di comportarsi che preserva la vita, anche se spesso non la rende felice.”

(Samuel Johnson – poeta e saggista britannico )

SANITÀ CALABRIA

L'immagine può contenere: una o più persone e spazio al chiusoDi Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento  18 marzo 2020

La cosa simpatica è che tanti, anzi diremmo tantissimi, epigoni del sistema partitocratico condannano e criticano, in questo particolare momento di emergenza, la sanità calabrese. Sono tutti diventati esperti di amministrazione sanitaria, di diritto sanitario. La colpa è sempre degli altri.

La cosa simpatica è che tanti di questi signori, nei diversi settori e soprattutto nel settore della sanità, hanno sempre intavolato, con i loro partiti politici, trattative di posti di lavoro, di raccomandazioni, di carriere, di posizioni, di promozioni, di privilegi , vantaggi, appalti ecc., non solo per sé stessi, ma anche per i loro familiari, amici e parenti.

Tanti di questi professionisti, sindacalisti, politici, intermediari dell’informazione e soprattutto tanti dipendenti operatori della sanità pubblica, si ritrovano ad occupare posti chiave senza un minimo di competenza, preparazione, professionalità e qualità, ma arrivati lì perché paraculati dai loro santi protettori politici dei partiti, danneggiando tante altre persone perbene, più oneste, più preparate, più appassionate e più professionali di loro, ma soprattutto danneggiando tantissimi cittadini calabresi nei loro diritti costituzionali, fondamentali e personali.

Diciamo a tanti, anzi a tantissimi di questi epigoni, almeno in questo particolare periodo, di smetterla di pontificare e rimboccarsi le maniche.

Per quanto riguarda il fallimento della sanità calabrese tutti i partiti, con i loro epigoni, sono responsabili pro quota sin dall’inizio per avere accumulato debiti sopra debiti a causa di gestioni scellerate per gli amici degli amici, non certo per la salute e per il bene comune dei calabresi, allo scopo di mantenersi il consenso politico.

Per i tanti politici calabresi ed epigoni della partitocrazia i soldi per la sanità calabrese non bastano mai, ne arrivano pochi. Sarà anche vero, ma quelli che sono sempre puntualmente arrivati, non è che siano stati gestiti e spesi alla grande.

I debiti aumentarono con Chiaravalloti e Loiero. Poi con Scopelliti è iniziato il periodo di commissariamento. Infatti Scopelliti, il 30 luglio del 2010, fu nominato commissario ad acta dal Governo allora in carica. Indovinate un po’ chi era il Presidente del Consiglio dei Ministri?

L’ultimo commissario, dopo Scura, è Cotticelli, nominato dall’ex Ministro della Salute M5S Giulia Grillo. Cosa stia facendo nessuno lo sa!

Una cosa è certa: anche ammesso che nel M5S vi siano degli incapaci, anzi, vi sono certamente degli incapaci, non si può dire che la disastrosa sanità calabrese, che oggi ci ritroviamo, sia colpa loro.

Tuttavia, qui sotto, rinfreschiamo le idee a tanti politici ed epigoni della partitocrazia per fargli capire quali governatori, di quale partito, con i loro diversi nomi e coalizioni, alternativamente di centrodestra e centrosinistra, e in quale periodo, hanno governato la Calabria negli ultimi 50 anni.

Oggi, per i prossimi 5 anni, avremo la Santelli, centrodestra.

Speriamo bene!

1. Antonio Guarasci, Democrazia Cristiana, 9 giugno 1970-2 ottobre 1974

2. Aldo Ferrara, Democrazia Cristiana,2 ottobre 1974-17 giugno 1975

3. Pasquale Perugini, Democrazia Cristiana, 17 giugno 1975-1º gennaio 1976

4. Aldo Ferrara, Democrazia Cristiana, 1º gennaio 1976-10 giugno 1980

5. Bruno Dominijanni, Partito Socialista Italiano, 10 giugno 1980-14 maggio 1985

6. Francesco Principe, Partito Socialista Italiano, 14 maggio 1985-30 dicembre 1987

7. Rosario Olivo, Partito Socialista Italiano, 30 dicembre 1987-1 febbraio 1992

8. Guido Rhodio, Democrazia Cristiana, 1º febbraio 1992-10 agosto 1994

9. Donato Veraldi, Partito Popolare Italiano, 10 agosto 1994-23 aprile 1995

10. Giuseppe Nisticò, Forza Italia, 23 aprile 1995-9 maggio 1998

11. Giovambattista Caligiuri, Forza Italia, 11 agosto 1998-22 gennaio 1999

12. Luigi Meduri, Partito Popolare Italiano, 22 gennaio 1999-5 maggio 2000

Presidenti a elezione diretta

13. Giuseppe Chiaravalloti, Forza Italia, 5 maggio 2000-20 aprile 2005

14. Agazio Loiero, La Margherita, 20 aprile 2005-10 aprile 2010

15. Giuseppe Scopelliti, Il Popolo della Libertà, 10 aprile 2010-29 aprile 2014

16. Mario Oliverio, Partito Democratico, 9 dicembre 2014-15 febbraio 2020

17. Jole Santelli, Forza Italia, dal 15 febbraio 2020.

Meetup San GioVanni in Fiore in MoVimento

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Coronavirus: Silvio Berlusconi dona 10 milioni di euro alla Regione Lombardia.

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Bel gesto!

Abbiamo apprezzato molto il gesto di Berlusconi, ma l’avremmo apprezzato ancora di più se tale gesto fosse stato compiuto di modo tale che tutti gli italiani, in questo momento, ne avrebbero potuto usufruire.

Anche perché è molto stimato, e non solo, da tantissime persone, in tante altre regioni, in particolare al Sud.

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