CALABRIA – POLITICI E VITALIZI

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Di Meetup SGF

Il consesso civico calabrese (TUTTO) prima fa, poi pensa, e poi si pente…, sarà vero?

Tuttavia il pentimento è una sorta di rimprovero che si muove a se stessi per aver trascurato qualcosa di utile.

E l’utile, in questo caso, è il bene comune che il politico onesto non deve mai trascurare!

Ricordiamocelo, (TUTTI)!

Meetup San Giovanni in Fiore in Movimento

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SAN GIOVANNI IN FIORE: una bella comunità!

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Bella sì!

Ma priva di unità d’intenti, di propositi, di vedute e d’azione!

Anche in questo triste periodo tra franchi tiratori, figuracce, velleità, invasati, esaltati, mistificatori, narcisisti, prime donne, frustrati, indolenti, accasati e pretendenti, il teatrino politico è duro a morire!

Probabilmente non andremo da nessuna parte!

BLOG SGF IN PIAZZA

SAN GIOVANNI IN FIORE – TURISMO, CULTURA: alcuni suggerimenti e semplici proposte per contribuire a rilanciare la comunità.

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Di Pietro Giovanni Spadafora
25 maggio 2020 ore 15,37

Noi cittadini sangiovannesi, negli anni, abbiamo, spesso e volentieri, in varie occasioni, usato un linguaggio con stile elevato e solenne, parlando con tono aulico di cultura, di turismo, di sviluppo ecc., ma poi le cose sono rimaste sempre le stesse, sempre lì, senza mai intraprendere una minima, seria e duratura iniziativa.

Abbiamo sempre avuto un’economia limitata, chiusa, a cerchio, senza mai allargare l’orizzonte. Cerchio che oggi continua a restringersi, per una serie di fattori, sempre di più, senza alcuna possibilità di espandersi.

Ora è noto che per poter realizzare un determinato sviluppo, e di conseguenza far crescere una comunità, insieme alla cultura, al turismo e a tutto l’indotto che ne deriva, c’è bisogno di gente, di persone, di turisti, di interessi, di curiosità, di qualità e tanto altro.

La vera questione, pertanto, è la seguente: come attrarre le persone, i turisti, gli studiosi, gli intellettuali, gli artisti, gli sportivi, i religiosi, i grandi mass media, gli scrittori e quant’altro che è la linfa vitale e il nutrimento della cultura e del turismo?

Inutile ripetere che alcune iniziative stagionali lasciano il tempo che trovano. Certe cose, oramai li fanno tutti i comuni, tutti i borghi e paesi. Qui c’è bisogno di qualcosa di duraturo, di costante, di diverso, di attrazioni consolidate, di un richiamo continuo di gente.

I turisti attuali, e quelli futuri, a causa dell’esperienza del coronavirus e del cosiddetto “lockdown”, ricercheranno sempre di più nella vacanza, o nei periodi brevi di svago, una forma di evasione dalla vita stressante delle grandi città, per cui saranno alla ricerca di emozioni forti e di esperienze uniche.

Già si scrive in giro, che il turista del futuro, amante sì delle tradizioni, non desidererà semplicemente un prodotto o un servizio, ma anche un’esperienza!

Quindi per il futuro, per il futuro di una comunità, la risposta potrebbe essere solo una e si chiama STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE.

“CHI NON SI DISTINGUE PRIMA O POI SI ESTINGUE”, diceva un saggio!

Nella nostra comunità, nel nostro territorio, non mancano certo la montagna, la neve, le colline, i fiumi, i boschi, i laghi, i simboli, gli oggetti, i cittadini illustri e le tradizioni. Potrei fare un lungo elenco, ma tutte queste cose, oggi, non bastano più. Sono lì dalla notte dei tempi.

Una comunità, insieme a tutte queste cose, per crescere, deve possedere anche le idee, i sogni, le fantasie, i pensieri e le emozioni.

Una comunità, oltre ad essere un luogo reale, è un ritaglio di libertà in cui possono costruirsi delle cose. Cose che possono essere realizzate insieme, unendo le forze, le istituzioni pubbliche e private, i cittadini, gli imprenditori, categorie e associazioni incrociando le idee e gli apporti di tutti.

Solo così si potrà ricreare una comunità diversa, una comunità migliore, una comunità in grado di attrarre persone, e quindi creare cultura, turismo, economia e sviluppo!

ECCO ALCUNI MIEI SUGGERIMENTI E SEMPLICI PROPOSTE da potere essere realizzati dalla prossima classe politica e dirigente, con l’aiuto indispensabile di professionisti esperti nei vari settori (Task Force), con fondi ottenibili, oltre che dallo Stato e dalle varie istituzioni locali, anche dall’Europa:

1. Costruire una pista ciclabile all’avanguardia! Abbiamo l’aria più pulita del mondo! Potrebbe partire dalla zona dei cosiddetti Ceretti costeggiando la parte sud del paese fino a zona Timpone, con diverse mini stazioni (la più importante nei pressi dell’Abbazia) per fermarsi e rifocillarsi. Percorso andata e ritorno. Con relativa visita all’Abbazia Florense, potrebbe essere uno dei migliori cicloturistici della Calabria, e non solo! Immaginate il relativo indotto!

2. Abbiamo il sole, la luna e il cielo stellato più belli del mondo. Costruire un osservatorio astronomico all’avanguardia per osservare lo spazio cosmico! Magari nei pressi della Cappella di San Giovanni Battista posta in cima al quartiere del “Bacile”, la parte più alta di Monte Difesa, sopra la zona Cappuccini. Immaginate tutte le scolaresche, turisti e scienziati studiosi dell’universo che arriverebbero! Immaginate il relativo indotto!

3. Istituire un Gran Bel Premio Letterario, magari, perché no, sul tipo di quello istituito dalla Città di Caccuri! Istituire premi annuali per i vari artisti: fotografi, pittori, scultori, giornalisti, sportivi ecc., ma anche organizzare dei Forum di discussione dei vari settori economici, turistici e culturali. Potrebbero svolgersi nel bellissimo chiostro con intorno tutta la cornice della nostra suggestiva e unica Abbazia Florense. Costruire contestualmente una sala di esposizione permanente con sodalizio storico, artistico e culturale. Abbiamo già un’ala dell’Abbazia da poter utilizzare per questo scopo. Di questi tempi, tale ala, credo non sia più adatta a determinati usi. Immaginate il relativo indotto!

4. Ritornando alle due ruote, istituire un giro ciclistico con partenza da SGF e arrivo sempre a SGF, una corsa in linea di ciclismo su strada intorno ai nostri bellissimi laghi. Magari sul tipo della “Liegi-Bastogne-Liegi”, o della “Parigi-Roubaix”, o anche della “Milano-Sanremo”. Immaginate il relativo indotto! Ho già il nome: “Il Giro dei Laghi Silani”.

5. Istituire e creare una piccola Silicon Valley facendola fungere da centro regionale per l’alta tecnologia, l’innovazione e i social media! Abbiamo i giovani e il personale esperto. Anche qui ho l’acronimo e il nome: SLHT “Silan Land High Technology””.

6. Riprendere il progetto del “Viale del Liber Figurarum” già presentato presso l’Istituzione Comune sangiovannese da parte del “Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento” e mai preso in considerazione. Viale che attraverserebbe tutto il Centro Storico della Città Gioachimita con l’esposizione e la descrizione in cartelloni delle tavole del Liber Figurarum, con arrivo in Abbazia. Immaginate il relativo indotto!

7. Abbiamo la neve più bianca del mondo, ma siamo privi di tante strutture per poterla sfruttare al meglio. Il complesso sciistico “Centro Fondo Carlomagno”, pur essendo una perla della nostra Sila, non è sufficiente! Necessitano più strutture per poter sviluppare gli sport e il turismo invernali! Immaginate il relativo indotto!

Ed infine, mi si consenta! È necessario ravvivare il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti! Il solo Congresso non basta! L’impegno costante del suo Presidente non basta. La Giunta Esecutiva deve lavorare di più ed aiutare il Presidente! La figura del nostro Abate va costantemente studiata, promossa e tenuta viva con iniziative e progetti in modo da attrarre sempre più studiosi, ecclesiastici, turisti e letterati, dando quell’impulso necessario che il turismo religioso richiede.

IMMAGINATE IL RELATIVO INDOTTO!

Ecco, si potrà crescere così! Pian pianino. Con una cosa alla volta, con il tempo dovuto. Ma bisognerà iniziare!

Il compito precipuo della prossima classe politica dovrà essere questo!

Inutile aspettare le grandi multinazionali, i grandi capannoni e le grandi industrie, con relativi posti di lavoro! Anche perché la nostra comunità e il nostro territorio non sarebbero adatti per tali scopi e iniziative!

APPENA POSSIBILE, SPERO PRESTO, DOPO LA FASE CORONAVIRUS, IN PERIODO DI NORMALITÀ, SI INIZI AD APRIRE, PARTENDO DA UN CONSIGLIO COMUNALE CONVOCATO AD HOC, MAGARI SVOLGENDOLO ALL’APERTO, IN PIAZZA, UN PUBBLICO DIBATTITO!

Pietro Giovanni Spadafora

ELEZIONI – SAN GIOVANNI IN FIORE: spero il popolo sangiovannese porrà fine al vecchio teatrino della politica!

L'immagine può contenere: cielo, abitazione e spazio all'apertoDi Pietro Giovanni Spadafora
17 maggio 2020 ore 15,49

OK! Potremmo andare a votare in autunno per rinnovare l’Amministrazione Comunale. Ed è giusto e democratico che ognuno, se lo ritiene opportuno, si prepari e partecipi alla prossima tornata elettorale!

Potrei fare un discorso più ampio, a livello nazionale, ma preferisco fare un discorso a livello della nostra comunità. Non perché sia più facile, anzi! Ma perché dovremo ripartire, prima di tutto, dalle cose che ci sono più vicine e che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle.

Auspico, prima di tutto, dopo tale crisi, che ci sarà il vero tentativo della rigenerazione comunale e del riscatto del popolo sangiovannese!

Con il coronavirus sono venuti al pettine non solo i nostri errori, ma anche tutte le debolezze del nostro carattere di sangiovannesi, l’incapacità di sentirsi comunità, collettività, il cinismo, l’opportunismo, che ancora oggi, in tale crisi, fa capolino, la furbizia, che, vincenti, individualmente, nei periodi di normalità e di tranquillità, aprono le porte alla rabbia, alle sventure collettive nei momenti decisivi.

Oggi non ci potrà più essere spazio per la faccia tosta e la villania, e non si potrà più contare sulla notoria benevolenza degli amici degli amici, nonché dei politici capibastone di turno nei nostri confronti.

Questo virus ha smascherato una serie di vecchi comportamenti politici ignobili e infantili.

Il popolo sangiovannese doveva, probabilmente, pensarci prima, quando per opportunismo, ignoranza, ignavia e menefreghismo, aprì le porte al becero vecchio teatrino della politica locale, quando, negli anni passati, gli diede il suo entusiastico consenso, quando accettò senza, minimamente, alzare mai un dito, i contraddittori comportamenti della becera logica politica clientelare e del familismo politico, predominanti sui diritti dell’individuo e sugli stessi interessi della nostra collettività.

Per il tempo che verrà, per il futuro di questa nostra San Giovanni in Fiore, ognuno di noi, ogni cittadino sangiovannese, dovrà, insieme alla futura classe politica sangiovannese, senza trovare più alcuna scusa, assumersi le proprie responsabilità!

La miope politica non è stata “una parentesi”, ma potrebbe essere “una costante” della nostra storia sangiovannese.

Il familismo politico, concetto sociologico amorale, appartenente in larga misura allo spirito di tanti individui, potrebbe rimanere profondamente e intimamente nello spirito di tanti sangiovannesi.

Questo, per una ripresa onesta della nostra comunità, va assolutamente evitato!

Su queste cose, bisognerà, oggi, seriamente, ragionare, anziché diffondere la cultura dell’arraffare, del “particulare”, dei fatti propri, di questo, oserei dire, vizio capitale dei sangiovannesi!

Un virus ci ha messo in ginocchio, ma certamente nessuno poteva immaginare che si sarebbe arrivati ad un punto, finora mai raggiunto, anche nella storia di San Giovanni in Fiore, di rimanere chiusi in casa per settimane.

Ora da questo fatto che ha suscitato in ognuno di noi sentimenti di dolore, e forse anche di terrore, dovremo raccogliere, con tutta l’onestà di questo mondo, tutte le migliori opportunità per poter rinascere e far diventare la società sangiovannese una vera comunità. Una comunità all’avanguardia!

Ce lo meritiamo!

Pietro Giovanni Spadafora

SCHOLA POST CORONAVIRUS – LA SCUOLA DOPO IL CORONAVIRUS

L'immagine può contenere: una o più persone e persone seduteDi Maria Gabriella Militerno
Docente presso Liceo Classico
San Giovanni in Fiore CS

È agli addetti della commissione Istruzione e Cultura che intendo rivolgermi con questo mio post, sperando di interpretare il pensiero di tanti colleghi.

Ormai, quest’anno scolastico sta volgendo a termine, dopo quasi tutto il secondo quadrimestre svolto con la DaD (Didattica a Distanza).

E menomale che c’è stata questa grande opportunità che ha consentito al settore istruzione di non subire battute d’arresto irrecuperabili!

Credo, però, sia il caso di mettersi al lavoro per studiare le strategie in grado di consentire una ripartenza, in presenza, del mondo della scuola, già a settembre, in tutta sicurezza e con grande serenità. 

Quali dovrebbero essere, dunque, i punti all’ordine del giorno degli addetti ai lavori?

Bene, innanzitutto ridisegnare le sfere di competenza per la gestione delle scuole ricadenti in un determinato territorio.

Le leggi vigenti stabiliscono che le scuole primarie e secondarie di primo grado siano di competenza dell’ente Comune, mentre le scuole secondarie di secondo grado siano di competenza dell’ente Provincia.

Non vi pare che sia giunto il momento di renderle tutte di competenza dell’ente Comune, così da poter confidare in interventi più tempestivi, sotto ogni profilo, quando se ne presenti la necessità, vale a dire spesso?

Poi c’è quella che è sempre stata una nota dolente. Fino a tre mesi fa per la formazione delle classi era una lotta!
Se gli iscritti alle classi prime di tutti gli ordini risultavano inferiori alle 15 unità, il diritto allo studio poteva andare a farsi benedire, perché, per non gravare sulle casse dello Stato, gli uffici preposti non concedevano la classe e i ragazzi iscritti a quell’indirizzo (per le scuole secondarie di secondo grado), nei piccoli centri, dovevano optare, loro malgrado, per altri indirizzi.

Cosa, invece, ha deciso in tal senso il Coronavirus?
Ebbene, ha letteralmente ribaltato la situazione perché, per ragioni di sicurezza, gli scienziati preposti alla tutela della nostra salute affermano che, nelle aule di cui disponiamo nella maggior parte degli edifici scolastici d’Italia, gli alunni che possono essere accolti per vivere in sicurezza, non possono essere più di 12!

E vi pare poco un simile risultato?

Alla luce di ciò, l’altro punto all’odg prevede che sia dato nuovo impulso all’edilizia scolastica che dovrà ricreare gli ambienti già in uso, per adattarli alle nuove esigenze, e costruirne di nuovi, visto che “le classi pollaio”, contro le quali NESSUNO, fino ad oggi è riuscito a far nulla, dovranno essere sdoppiate.
Naturalmente, sanificazione e dotazione di strumenti di protezione degli ambienti già esistenti sono impliciti nel discorso.

Un’ulteriore conseguenza, sarà l’arruolamento di nuovo personale docente e ATA, che potrà, così, confidare di restare nella propria terra d’origine, vicino al propri cari, potendo pensare di crearsi una famiglia che andrebbe a migliorare l’economia di tutti questi centri che, prima dell’avvento del Covid-19, erano destinati a morte certa!

Inoltre, i corsi di formazione, a cui il personale docente era costretto a partecipare, senza trarne alcun beneficio, si sono rivelati del tutto inutili in questa fase in cui, nella veste di docenti, ci siamo rimboccati le maniche e, senza averne alcuna conoscenza, abbiamo messo in piedi una macchina, quella della DaD, tanto efficace quanto necessaria per raggiungere tutti i nostri alunni e supportarli in questo difficile momento.

Ergo, un altro punto all’odg dovrebbe tendere a chiedere a gran voce di azzerare tutti quegli inutili corsi di formazione e aggiornamento che sono finalizzati a far guadagnare, in termini economici, solo alcune agenzie preposte alla loro organizzazione, sottraendo tempo a noi docenti, che potremmo spendere in modo più proficuo per favorire la formazione dei nostri allievi, mentre il denaro che si risparmierebbe per mantenere simili carrozzoni, potrebbe essere utilizzato per migliorare il trattamento economico di una categoria, quella docente, che sta dimostrando di essere di grande supporto in questa circostanza di grande difficoltà.

Tanti sono i compiti a cui chiama questa emergenza per riorganizzare nel migliore dei modi il mondo della scuola, ma, ne sono sicura, con le persone giuste, con tanta buona volontà, infinita competenza e inesauribile determinazione sarà possibile dare un nuovo volto a tutto il sistema scolastico, così da ripartire in modo competitivo e incoraggiante per tutti.
Queste sono solo (si fa per dire!) le mie idee, precisamente quelle di un’insegnante di scuola secondaria di secondo grado, che svolge questo ruolo da ben 31 anni!
E sono convinta che la più importante fonte di conoscenza sia proprio l’esperienza, come diceva lo stesso Einstein.
Si cerchi, dunque, di cogliere il meglio dalle difficoltà derivanti dall’emergenza Covid-19, ricordando che, dopo la depressione economica e sociale del Medioevo, si è avuto il Rinascimento che ha portato una vera e propria rinascita in tutti i campi.

Ergo, si raccolgano con umiltà i suggerimenti provenienti da più esperienze e si costruisca una scuola tale da garantire vera formazione ai giovani e una vita a dimensione umana ai docenti, eliminando “il troppo e il vano” dai loro compiti.

Maria Gabriella Militerno

M5S CALABRIA: L’IRRILEVANZA POLITICA E IL FALLIMENTO DI QUESTA GENTE!

Morra, Parentela, Sapia, Granato, D’Ippolito, NesciIl M5S calabro, in 17, tra deputati e senatori, più un deputato europeo, doveva rivoltare la Calabria come un calzino.

Questa gente non ha mai, politicamente parlando, concretizzato alcunché. Doveva fare la rivoluzione, ma non è stata in grado, nemmeno, di far eleggere un consigliere regionale.

Siamo a conoscenza che un certo Meetup di San Giovanni in Fiore l’aveva sempre avvisata in tutti i modi e in tutte le salse, ma non è stato mai ascoltato.

Ora questa gente deve solo pregare che l’attuale legislatura duri il più a lungo possibile, perché, ormai, sebbene tenterà di cambiare casacca politica, tornerà a casa definitivamente, a svolgere la propria mansione ordinaria.

Il M5S con i suoi principi, le sue idee, il suo spirito e la sua onestà intellettuale, valori fondanti, è tutt’altra cosa!

SGF IN PIAZZA
https://www.lacnews24.it/politica/cinquestelle-cadenti-calabria-declino-movimento_117988/?fbclid=IwAR2vvZzYP3eEPKGWG7Nodry5AseeXYJDmOJXoqHp0bYACYUd1BifMpzXKM0

Il Grande Alessandro Manzoni e il cinque maggio.

L'immagine può contenere: 2 persone, testoIl cinque maggio è un’ode scritta da Alessandro Manzoni nel 1821 in occasione della morte di Napoleone Bonaparte (5 maggio 1821) esule a Sant’Elena (possedimenti della corona britannica nell’Oceano Atlantico).

Nell’opera, scritta di getto in tre giorni dopo aver appreso dalla Gazzetta di Milano del 16 luglio 1821 le circostanze della morte di Napoleone, Manzoni mette in risalto le battaglie e le imprese dell’ex imperatore, nonché la fragilità umana e la misericordia di Dio.

(Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.)

ODE CINQUE MAGGIO

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie’ mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all’urna un cantico
che forse non morrà.
Dall’Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall’uno all’altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l’ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d’un gran disegno,
l’ansia d’un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch’era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull’altar.
Ei si nomò: due secoli,
l’un contro l’altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe’ silenzio, ed arbitro
s’assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell’ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d’immensa invidia
e di pietà profonda,
d’inestinguibil odio
e d’indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l’onda s’avvolve e pesa,
l’onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell’alma il cumulo
delle memorie scese!
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull’eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d’un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l’assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de’ manipoli,
e l’onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l’avvïò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov’è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! Benefica
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.

SAN GIOVANNI IN FIORE – 4 maggio 2020

L'immagine può contenere: cielo, abitazione, nuvola, pianta e spazio all'apertoNon dimenticheremo facilmente questa data.

Una data, siamo convinti, che diventerà storica.

Una data che segna in Italia, e quindi anche per noi sangiovannesi, l’inizio della fine dell’isolamento, del blocco (Lockdown), a causa del covid-19.

Vogliamo augurare, pertanto, a tutti i sangiovannesi, per l’inizio della fase due, imparando a convivere con tale virus, speriamo per poco altro tempo, una ripartenza che possa essere, usando una metafora calcistica, un veloce contropiede con una forte azione di pressing per poter segnare il goal della vita di ognuno!

Tanti auguri a chi riprenderà a lavorare, a chi riaprirà la propria attività, a chi potrà, finalmente, rientrare nella propria comunità, domicilio e residenza, ma, soprattutto, tantissimi auguri ai nostri giovani con l’auspicio che possano realizzare i loro sogni, le loro aspirazioni, le loro idee, i loro progetti di vita e quant’altro desiderano!

Infine un plauso a chi, in quest’ultimo periodo, con tutti i rischi annessi e connessi, non ha mai smesso di lavorare!

Pensiamo all’Amministrazione Comunale, ai lavoratori della raccolta differenziata, ai docenti della pubblica scuola che si sono, ininterrottamente, impegnati da casa, a tutti gli operatori sanitari di ogni ordine e grado e a tantissimi altri, che, grazie al loro lavoro ed impegno quotidiani, hanno mandato avanti la nostra comunità.

Grazie!

Buona vita gente! E massima attenzione!

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