250.000 € per una sera in tv a Benigni?!

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La questione del programma televisivo Fazio/Saviano sembra, a prima vista, la solita prepotenza di qualche vertice della RAI contro un programma probabilmente percepito come non in linea o, comunque, “contro”. Ho sempre avuto la massima stima di Saviano come scrittore ed uomo che paga sulla propria pelle il coraggio della denuncia e Fazio, pur non condividendo molte delle sue cose, mi ha sempre divertito. Ho seguito, con un certo fastidio, gli articoli che si sono susseguiti sulla stampa a questo proposito, sempre pensando che in fondo si volesse esercitare una forma di «censura preventiva». Fino ad oggi. Quando il manager di Benigni tranquillamente dice che per garantire la presenza dell’attore toscano erano stati offerti (e ovviamente prontamente accettati) duecentocinquantamila euro. DUECENTOCINQUANTAMILA EURO? Per essere presente ad una puntata di un programma televisivo? Non voglio fare il moralista e capisco la necessità di fare audience per attirare pubblicità e mi rendo conto che la RAI probabilmente spende (spreca?) più soldi per garantirsi la presenza di personaggi meno interessanti e meno qualificati di Benigni in altri programmi, ma duecentocinquantamila euro? Con la scuola in disastro, con la sanità che in tante regioni è da terzo mondo, con tagli orizzontali alla spesa pubblica che non permettono alcuno sviluppo dell’economia? Saranno anche una goccia nel mare, ma il canone RAI è pagato da tutti ed è una vera e propria tassa. Proprio perché esiste un canone la gestione della RAI è interesse di tutti e la logica meramente aziendale può essere applicata solo fino ad un certo punto. Dispiace che parecchi capi-partito e politici vari abbiano perso una buona occasione per tacere facendo diventare la presenza del povero (scusate ricchissimo) Benigni una faccenda di vita o di morte su cui si gioca la libertà di parola.