ITALIA – L’OSCURANTISMO POLITICO DEL GOVERNO MELONI & COMPANY

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 13 persone e lo Studio Ovale

Parliamo di cose serie!

L’Istat: record storico di poveri assoluti. Nel 2023 in povertà assoluta 5,7 milioni di persone tra cui 1,3 milioni di minori e sempre più lavoratori con salari da morti di fame.

Non solo, c’è un “Boom”, una condizione di quasi assoluta miseria tra i lavoratori dipendenti.

E Meloni che dice? La povertà non si abolisce per decreto, mentre lei, come dicono M5s e Pd, l’aumenta per legge!

COME? CON LE SUE DELETERIE SCELTE:

niente più minimo reddito alla povera gente;

niente salario minimo;

niente più smart working con aumento dei costi per tanti lavoratori e spopolamento dei borghi;

aumento fitti per giovani lavoratori che si devono spostare fuori e nelle grandi città;

meno sanità pubblica per taglio fondi e quindi meno occupazione e servizi sanitari;

più sanità privata con aumento dei costi per tantissimi cittadini: se hai soldi ti curi, se non hai soldi puoi morire;

meno fondi alla pubblica istruzione e quindi meno occupazione e meno preparazione;

Insomma, MENO SU TUTTO con un aumento della povertà pauroso SOTTO I DIVERSI ASPETTI ECONOMICO, SOCIALE, GIUDIZIARIO, DEL VIVERE CIVILE E DELLE LIBERTÀ!

DAVVERO UN OSCURANTISMO POLITICO MAI VISTO!

SGF IN PIAZZA

Le rimozioni (costose) sulla guerra.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e occhiali

RISPETTO DELLE POSIZIONI DI OGNUNO, MA QUESTO EDITORIALE FA RIFLETTERE TANTISSIMO.

Le rimozioni (costose) sulla guerra.

Di Beppe Severgnini – lunedì 25 marzo 2024

È la quinta primavera inquieta. Dopo due anni di impennate del Covid (2020 e 2021), la guerra in Ucraina (2022-2024). Dal 7 ottobre 2023 c’è anche la tragedia in Israele e a Gaza, ovviamente. E poi gli attacchi nel Mar Rosso. Ora la carneficina di Mosca, dalle conseguenze imprevedibili.
La reazione di quasi tutti noi? Usciamo, lavoriamo, vediamo amici e parenti. Parliamo di soldi, andiamo a passeggio. Giochiamo col telefono. Seguiamo le nostre piccole celebrità. Programmiamo le vacanze di Pasqua e quelle estive.
Non è una fuga: è un calmante.
L’impressione è che sia in corso una sottile, metodica, inconfessabile rimozione. Quando il peso è eccessivo, la mente trova il modo di scaricarlo. Una legittima autodifesa, non priva di conseguenze. Se non comprendiamo la gravità del momento, e i rischi che corriamo, non troveremo la forza di organizzarci e reagire.
Non siamo di fronte alla «chiusura della mente italiana», parafrasando il titolo di un bestseller americano di qualche tempo fa. Ma l’ansia collettiva porta una distrazione progressiva. Uno spostamento tattico dell’attenzione. Cerchiamo consolazione nelle consuetudini, nelle famiglie, nella stagione. La capacità terapeutica della primavera italiana è indiscutibile. Poi, in estate, verranno le ombre, le pergole, i prati, le spiagge, le acque e le terrazze.
I precari delle metropoli del mondo, gli immigrati ammassati nelle periferie non possono permettersi il lusso della preoccupazione, ha spiegato su La Lettura l’argentino Miguel Benasayag, filosofo d’ispirazione rivoluzionaria. D’accordo: ma tutti gli altri? I cittadini degli Stati Uniti d’America sono lontani dalle conflagrazioni del pianeta e sono attesi da una scelta epocale (riprovare Donald Trump?). Ma noi, cittadini degli Stati Esauditi d’Europa, che attenuante abbiamo per la nostra distrazione?
Prendiamo la guerra in Ucraina. A parte pochi fanatici, tutti vorremmo la pace. Il problema è: come ottenerla e mantenerla? Ha detto Anne Applebaum a Lorenzo Cremonesi (Corriere, 24 marzo): «È ingenuo pensare che esista un lato gentile e cordiale di Putin, e sta a noi coltivarlo». Eppure molti italiani accarezzano questa illusione. Rimuovono i fatti: Vladimir Putin, venticinque mesi fa, ha scatenato la guerra perché voleva l’Ucraina. Se non fosse stato respinto — con le armi — due anni fa sarebbe arrivato a Kiev. Qualcuno può negarlo?
Il pensiero della guerra disturba e vogliamo allontanarlo: comprensibile. Ma proviamo a ragionare, anche se costa fatica. Se abbandoniamo l’Ucraina, Putin la sottometterà. Siamo certi che si fermerà? Potrebbe avanzare pretese sui Paesi Baltici, sovietici fino al 1991, abitati da minoranze russe. Anche quello gli lasceremmo fare? E se, poi, un giorno toccasse a noi? Come reagiremmo?
A questa domanda — teorica, per ora — pochi vogliono rispondere. Anzi, si irritano se qualcuno osa porla. Ma, se non affrontiamo la questione, l’idea (costosa) di rinforzare la difesa comune europea non troverà mai un sostegno popolare.
Ascoltiamo continuamente l’invocazione «Basta armi!». Sarebbe meraviglioso, ma ripetiamolo: se ci attaccano, come ci difendiamo?
Se in vita nostra non è mai accaduto, è perché siamo protetti da un’alleanza solida, la Nato. Parlare della sua utilità rende impopolari: meglio invocare una generica pace, senza spiegare come garantirla. Rimozioni, illusioni, piccole consolazioni: una combinazione che rischia di costarci cara.
Siamo i sovrani del regno di noi stessi. In un piccolo libro di Diego Marani, L’uomo che voleva essere una minoranza, il protagonista sogna «un confine portatile da tracciare intorno a sé per tenere fuori tutti gli altri». La tentazione esiste: case, famiglie e città sono, insieme, luoghi e scudi; forniscono un senso di protezione. Così le abitudini, le tradizioni, l’identità (la politica lo sa, e ne enfatizza l’importanza). Ma tutto ciò non basta, di fronte a guerre, catastrofi e pestilenze. Fino a qualche anno fa, potevamo provare a liquidarle con un’alzata egoista di spalle. Oggi non è possibile: il rumore del futuro è forte e incredibilmente vicino. Turarsi le orecchie non basta. Occorre usare quello che sta nel mezzo: il cervello.

(Dal Corriere della Sera)

SGF – Una ROTONDA sul mare e il “SOLITO” disco che suona.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante Camogli e l'Arno

Si sa, quando si avvicinano elezioni di ogni tipo e si ha la percezione che la luna di miele con i cittadini stia per finire, si rilancia e si promettono mirabolanti opere pubbliche che puntualmente poi non vengono mai realizzate.

Qui a San Giovanni in Fiore, oltre alle opere pubbliche della cosiddetta ECOVIA e del PONTE di via Virgilio, opere inutili di Milioni e Milioni di euro, promesse da oltre tre anni e mai realizzate, oggi si annuncia la realizzazione di una nuova opera pubblica: UNA ROTONDA SUL MARE!

Si dirà, ma su quale mare sangiovannese? Sul mare delle promesse mai realizzate!

Dicono che per tale ROTONDA hanno già ottenuto i fondi: si parla di un Milione e Centomila euro (Circa due Miliardi e Duecento Milioni delle vecchie lire).

Da dove arrivino tutti questi Milioni di euro non è dato sapere! Quando inizieranno i lavori non è dato sapere!

Insomma, il “SOLITO” disco rotto della consueta propaganda e dell’usuale marketing.

Tale ROTONDA, insieme alle altre due summenzionate opere, dovrebbe risolvere, dicono ancora, tutti i problemi dell’ormai angosciosa e disperata viabilità cittadina creati da un’infruttuosa e disastrosa chiusura di Via Roma, causa ZTL H24, che ha spaccato il paese in due improduttivi tronconi.

Dicono, sempre, che San Giovanni in Fiore, grazie a tali opere pubbliche, ogni giorno cambia volto. Sarà vero?

Una cosa è certa: grazie all’inopportuna ZTL H24 il volto dei cittadini, dei commercianti e degli automobilisti sangiovannesi diventa, ogni giorno che passa, sempre più scuro!

Speriamo bene!

SGF IN PIAZZA

SGF – IL PSC (Piano Strutturale Comunale).

Potrebbe essere un'immagine raffigurante mappa e testo

Sia ben chiaro: senza una politica seria di sviluppo economico, ambientale, sociale e culturale, un PSC sarà uno strumento inutile per il futuro della comunità!

Non solo: crediamo che ogni processo nuovo richieda la partecipazione del popolo e la condivisione delle scelte!

Speriamo ci sia, nel prossimo futuro, un’assemblea pubblica dove ogni cittadino, associazione, forza politica, civile, sindacale eccetera, potrà partecipare ed intervenire nel dibattito.

SGF IN PIAZZA

In sintesi il PSC:

“Piano Strutturale Comunale (P.S.C.): strumento della pianificazione urbanistica generale che viene predisposto dal Comune sul proprio territorio, per delineare le scelte strategiche di sviluppo e per tutelarne l’integrità fisica ed ambientale del territorio, nonché tracciare l’identità sociale, economica e culturale comunale. Il P.S.C. non determina l’edificabilità dei suoli, ha il solo compito di dare indirizzi per la futura gestione del territorio, prendendo in considerazione, tra le altre cose, la valorizzazione delle risorse esistenti ed il loro sviluppo economico e sociale, con grande attenzione agli aspetti della qualità urbana ed ambientale e della sostenibilità delle scelte. Le linee guida dettate dal P.S.C. verranno concretamente realizzate dalla pianificazione operativa;

Piano Operativo Comunale (P.O.C.): è lo strumento urbanistico che attua gli indirizzi del P.S.C. articolandoli in periodi di cinque anni. Stabilisce nel dettaglio dove, come e quanto si può intervenire nella trasformazione, valorizzazione e tutela del territorio comunale, sia nelle aree urbane che nelle aree agricole. Più documenti concorrono a formare il Piano Operativo: accanto al documento di valutazione ambientale strategica (VAS), che ha l’obiettivo di fotografare lo stato delle risorse ambientali e di misurare l’impatto che l’attuazione del Piano avrà su di esse, il Piano è composto principalmente dalle cartografie che rappresentano il progetto del Piano e dalle norme tecniche di attuazione (NTA) che contengono le regole per la valorizzazione, trasformazione e conservazione del territorio.”

FONTE – WIKIPEDIA

SPOPOLAMENTO

È fuga dalle aree interne. La Calabria perde (ancora) pezzi

SPOPOLAMENTO

SOPRATTUTTO NELLE AREE ULTRA PERIFERICHE COME LA NOSTRA COMUNITÀ CON ELEVATA SUPERFICIE MONTANA.

La mancanza di una strategia lungimirante tesa a garantire i livelli minimi di servizi ha finito per penalizzare le aree interne. E gli effetti si sono tradotti proprio nella fuga da queste aree determinando il progressivo fenomeno del calo demografico a cui fa da contraltare naturale l’indebolimento del tessuto sociale e produttivo locale.

LINK:
https://www.corrieredellacalabria.it/2024/03/17/e-fuga-dalle-aree-interne-la-calabria-perde-ancora-pezzi/

SGF – OSPEDALE: CONCRETO RISCHIO DI UNA DÉBÂCLE!

Pnrr, la scure del governo taglia 54 milioni per l’ammodernamento degli ospedali: ecco le opere a rischio in Calabria

Ora c’è un rischio concreto di una disfatta definitiva del nostro ospedale cittadino.

La propaganda, il marketing e le prese in giro, alla fine, poi, arrivano al dunque.

Si faccia qualcosa!

SGF – TURISMO, “MARKETING” E VINO.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante l'Arno e testoQueste sono alcune delle spese e dei pagamenti che l’amministrazione comunale ha effettuato in queste ultime due settimane.

Tali spese, 7.631,70 euro, circa 15 milioni delle vecchie lire (risorse pubbliche, soldi dei cittadini, soldi nostri), apporteranno, siamo convinti, un notevolissimo e vantaggiosissimo ritorno, sotto l’aspetto delle tradizioni, della cultura, dell’occupazione e dell’economia, alla nostra comunità.

Davvero complimenti a chi gestisce le nostre pubbliche risorse comunali!

AD MAIORA!

SGF IN PIAZZA
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "OGGETTO: IMPEGNO SPESA PER SERVIZIO CULTURALE TURISTICA. DI DIVULGAZIONE E PROMOZIONE di procedere, per motivi esposti in premessa, ad impegnare la somma complessiva di 2.440,00 a favore di Media Radio TV Soc. Coop. A.r.l. con sede legale in Reggio Calabria (RC) alla Via Nicola Giunta, 33 p. iva 02593560804;"
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "OGGETTO: IMPEGNO SPESA PER SERVIZIO COMUNICAZIONE STAMPA PER STAND BMT ATTIVITA' PROMOZIONALE, di procedere, per motivi esposti in premessa, ad impegnare la somma complessiva 1.220,00 a favore dalla Società Innovative Multiservice s.r.l., con sede legale in Cosenza (CS) alla Via A. Scopelliti,1 iva 03669740783;"
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "SPESA PER QUOTA ASSOCIATIVA ANNO 2024 "ASSOCIAZIONE NAZIONALE 2024 Eserc. Finanz. Cap/Art. 1800 art. Miss./Progr Descrizione PdC finanz. di Centro costo SIOPE Creditore non Spesa ricorr. Compet. Econ. CUP CIG Associazione Nazionale Città del Vino Causale Quota Associativa anno 2024 Modalità finan. Imp./Pren. Importo € 2.019,70 Finanz. da FPV Fraziona bile in 12"
Potrebbe essere un'immagine raffigurante progetto e il seguente testo "OGGETTO: LIQUIDAZIONE SPESA SERATA MUSICALE NOLEGGIO IMPIANTI E AUDIO/LU ESSE EMME DI AMMIRATI ΑΝΤΟΝΙΟ NELL'AMBITO DELLA MANIFESTAZIONE "VINI IN FIORE" DEL 12 NOVEMBRE 2023. di liquidare la spesa complessiva di Fornitore N. Fattura Data Fattura DETERMINA 1.952,00 favore del creditore di seguito indicato: Tot. Fatt. 31/FE Imponibile € Iva € ESSE EMME SOUND DI Ammirati Antonio Fr. Cotronei (KR) 15/11/23 Cap. 1.952,00 1.600,00 CIG/CUP 352,00 Ν. Imp. Anno 679 2023 1491 ZE73D3B466"