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La coerenza politica.

 

Nei prossimi giorni sarà certamente definito il quadro politico sangiovannese. Una volta noti  tutti i nomi dei candidati sindaci, le liste  e le scelte, sarà possibile (spero) conoscere anche i vari programmi che intenderanno portare avanti nel corso del loro eventuale mandato che la città vorrà affidargli. Leggendo i programmi, i cittadini saranno in grado di farsi un’idea e valutare i candidati e scegliere verso chi far propendere il proprio voto.

 In questi giorni si parla moltissimo di questione etica, di corruzione e anche di coerenza politica, ma bisogna dire una cosa semplice: “la politica ha senso solo se c’è grande coerenza nei comportamenti”.

Costituisce ancora oggi  un valore professare le proprie idee, fare una battaglia da più anni per cambiare un certo sistema, credendo di potercela fare per la propria gente e amare veramente la propria città, sempre e soltanto in un dato schieramento politico, al fine di poter vincere le elezioni amministrative?

Senza ombra di dubbio, posso  rispondere che una volta colui il quale apparteneva  a un partito e successivamente, magari dopo molti anni di onorata militanza, si iscriveva  a un altro partito, veniva punito dagli elettori che sovente lo additavano di essere un “trasformista” e un “opportunista”, che per finalità di affermazione personale ripudiava il proprio passato ed i propri compagni di partito, a maggior ragione se poi il nuovo movimento era  situato nell’opposto schieramento di alleanze.

Oggi non potrei più essere sicuro che l’opinione pubblica sia così intransigente verso i “transfughi” al punto di punirli ed emarginarli dalla vita politica locale o nazionale, anzi non è raro il caso che questi elementi vengano accolti dall’altro schieramento a braccia aperte, incentivando il loro passaggio offrendogli ponti d’oro, ma quello che stupisce di più è che l’elettorato di riferimento li vota tranquillamente come se fossero stati dei loro da sempre.

In questo nuovo modo di fare politica chi cambia casacca non è nemmeno notato, se non magari perché un qualcuno lo racconta o scrive un pezzo su di lui. La nostra vita è inoltre imperniata sul cosiddetto relativismo morale, ovvero sull’adozione di regole di condotta imperniate sui bisogni di un gruppo sociale o di un individuo e non su principi assoluti.  In un clima come questo la coerenza, nella fattispecie politica, che potrebbe costituire un valore assoluto, diventa invece un impedimento al raggiungimento di altri obiettivi sociali, merita di essere quindi messa da parte, sacrificata, anzi coloro che continuano a praticarla diventano anacronistici e finiscono addirittura per passare per stupidi, in quanto non adeguano il proprio agire ai continui mutamenti che lo scenario politico propone.

Si potrebbe dire che l’incoerenza di un candidato, di un politico o di un sindaco, passa per essere una grande manovra politica d’indubbio successo anche nell’opinione pubblica, mentre l’essere rimasti sempre fedeli alle proprie convinzioni e posizioni,  passa per una sconfitta politica.

Forse si è tornati al relativismo di Machiavelli de “il fine giustifica i mezzi”, ne prendo atto. Ormai si compiono solo azioni spregiudicate per la conquista del potere e del suo mantenimento ad ogni costo, nel quale l’elettore rappresenta solo un oggetto da asservire allo scopo, all’occorrenza anche raggirandolo.

La coerenza politica.ultima modifica: 2010-02-23T23:25:00+01:00da
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