Ad un inconcepibile accordo fuori dalla norma religiosa, il diavolo e il diavolo, pur sapendo di essere soccombenti in partenza, sperano di bilanciare le brutte figure e i fallimenti di questi ultimi anni, tentando di lanciare una campagna sui valori cercando di far dimenticare una serie di disastri e cose non fatte, lasciate incompiute o, addirittura, trascurate.
A guidare la goliardica scorribanda, sollevando un coro di commenti indignati nella cittadinanza, sono alcune gerarchie politico-religiose locali. Tutto ciò fa emergere le imbarazzanti contraddizioni a cui ormai personaggi politici e religiosi di questo nostro paese ci hanno abituati con la loro doppia morale.
Quello che sconforta di questo triste e volgare siparietto è l’immagine simbolica, che esso ci restituisce, di persone incapaci di rispettare non tanto la politica, intesa come servizio verso la collettività, ma i luoghi di culto e la loro storia, nonché la dimensione religiosa dei cittadini sangiovannesi.
È l’arroganza dell’ergere a sistema il proprio modello culturale, riproducibile ovunque e comunque, si tratti del Bar, della Chiesa, dello Sport in piazza, con gli anziani, i giovani, i cattolici e le donne del paese che li guardano sommessi e increduli per tutto quello che sta succedendo.
Ѐ l’ostentata sicurezza che deriva dal branco, dal machismo del proprio comportamento, dalla mancanza di rispetto e di coerenza, che svela la pochezza di questi individui.
I cittadini ora hanno raggiunto il livello di massima saturazione. Non vogliono più farse. Vorrebbero fatti concreti, sui quali programmare la ricostruzione e la struttura sociale sangiovannese dilaniata da tanti anni di pessima amministrazione e di cattiva politica.
Ora a noi cittadini sangiovannesi tutti, tocca dare risposte sensate, coerenti e costruttive a chi attende l’occasione per far ripartire questa nostra bella cittadina, che non merita questi trattamenti, con razionalità, ordine e, se possibile, con persone oneste, umili, capaci e trasparenti.