Calabria – Il vero vincitore delle Primarie è il partito unico del vecchio sistema politico.

Il vero vincitore delle Primarie, qui in Calabria, è il partito unico del vecchio sistema politico, centrosinistra-centrodestra, insieme a tutti i suoi adepti e alla vecchia classe dirigente.

I media pennivendoli, soprattutto televisivi e della carta stampata, nonché della Rete, hanno unanimemente commentato: “Queste Primarie hanno finalmente riavvicinato i cittadini calabresi alla politica!” A me pare, a parte accorduni e accordicchi vari, dopo qualche calcolo, che non sia così. Su un 1.580.119 (unmilionecinquecentottantamila/119) di elettori, dato delle ultime politiche del 2013 qui in Calabria, la percentuale di partecipazione (circa 110 mila partecipanti) si attesterebbe intorno al 7% (sette per cento).

Centodiecimila partecipanti alle Primarie della coalizione raccolta intorno al centrosinistra, ma anche al centrodestra, non sono quindi molti. Sono pochi. Rappresentano circa il 7% degli aventi diritti al voto. Certo questo è il nucleo duro dei convinti (fino a un certo punto, parecchi, soprattutto anziani, hanno partecipato andando a votare per un residuo di fedeltà verso il loro vecchio partito).

Comunque, secondo le regole e tutte le previsioni, il prossimo Governatore della Calabria  sarà il vincitore di queste Primarie (a meno che l’exploit del M5S non sia tale da sconvolgere l’intero quadro politico).

Oggi pomeriggio girando in paese per delle mie commissioni e avendo incontrato un conoscente professionista, mi ha stoppato e mi ha detto: “Hai visto le Primarie? La maggioranza dei  politici calabresi, inclusi i nuovi e i giovani, è peggiore di come possa sembrare: opportunista, arraffona, superficiale, disinteressata al bene comune e al prossimo, ma non ai vantaggi che può ricavarne. C’è poi una minoranza che è migliore di come viene descritta e rappresentata. A questa minoranza appartiene il nostro vincitore di queste Primarie.”

Ammazza oh! Va bene che i sangiovannesi, come del resto la maggior parte degli italiani, come diceva qualcuno “sono specialisti nel correre in aiuto del vincitore”, ma un po’ più di pudicizia, qualche volta, non guasterebbe. A parte i personaggi e i figuri che gli sono dietro insieme a un esercito di truppe cammellate, che appena possibile chiederanno il conto, il vincitore di queste Primarie è in politica, con cariche istituzionali, da più di quarant’anni, è stato parlamentare della Repubblica in più legislature, assessore regionale ecc., sindaco e Presidente di provincia per ben due volte, è quindi responsabile, pro quota, nel suo caso una quota non irrilevante, dello sfascio economico, sanitario, ambientale, occupazionale, politico, etico di questa nostra martoriata regione e di questo nostro malconcio territorio. Non si vede perché con lui qualcosa di sostanziale dovrebbe cambiare. Anche perché la crisi, da oltre trent’anni, oltre che di uomini è di sistema. È il sistema dei partiti che non funziona e va se non azzerato radicalmente ridimensionato. E per questo non serve un vecchio politico qualsiasi di un vecchio partito politico qualsiasi, ci vuole, per cambiare questo stato di cose, un nuovo progetto politico, con un nuovo e giovane soggetto politico, con una nuova mentalità politica, per una politica con la P maiuscola.

Pietro Giovanni Spadafora

E noi paghiamo!!!

E noi paghiamo!!!
Ѐ inaccettabile che oggi i comuni mortali devono  lavorare fino a 70 anni (salute permettendo e ammesso che trovino lavoro) per avere una pensione da fame, al massimo 1.000 euro (mille) al mese se non di meno, quando poi con qualche anno di legislatura si ottengono pensioni e privilegi da favola.
Meditate gente, meditate…
Eccoli:

San Giovanni in Fiore: una comunità ripetutamente maltrattata e seviziata.

Terminata l’epoca dell’attuale Amministrazione? Il punto non è questo! Sta di fatto che con le due convocazioni del Consiglio Comunale di giorno 29 settembre e di oggi 1° ottobre 2014, andate deserte per mancanza di numero legale, assenti soprattutto le opposizioni e parte dell’ex maggioranza, non essendo state approvate le nuove aliquote TASI E TARI, salterà anche il bilancio preventivo del Comune passando tutto, ora, nelle mani del Prefetto.

Ma, come dicevamo prima, il punto non è più questa Amministrazione si o questa Amministrazione no. La realtà è che questa comunità continua ad essere maltrattata e seviziata quotidianamente. Le conseguenze di tutto ciò le pagheremo noi cittadini tutti sulla nostra pelle, sulle nostre economie familiari, commerciali, artigianali, sui nostri figli, sui servizi, sulla salute e su tutto il welfare locale.

Con un Sindaco e una Giunta con il più alto consenso mai ottenuto e mai avvenuto nella storia politica sangiovannese, siamo arrivati a questo punto. A un punto che più disastroso e deleterio di così non poteva succedere. Ma anche con un “Consesso Civico” e delle opposizioni e dei consiglieri comunali, che pare siano stati eletti e mandati lì, tranne qualcuno, solo per procurare danni e disastri alla comunità tutta sangiovannese, ma certo per procurare vantaggi al proprio gruppo politico di appartenenza, o forse anche per curare un qualche  “particulare”. Non certo per fare l’interesse del bene comune e dei cittadini sangiovannesi. Perché, è bene esserne tutti consapevoli, la colpa e la causa del male di questa comunità è tutta loro, nessuno escluso. Di certo la colpa non è dei cittadini sangiovannesi, né delle famiglie, né dei commercianti, né dei giovani, né degli artigiani, né delle donne, e chi più ne ha più ne metta.

Adesso ci sarà il rimpallo delle responsabilità, cercando in un modo o nell’altro di attribuire sempre agli altri le responsabilità dei fatti e delle cose. Si, perché, nessuno vuole assumersi le responsabilità politiche, economiche e sociali di questo disastro e maltrattamento della nostra comunità.

Oramai è sparita quella che un tempo si chiamava “assunzione di responsabilità”. In questa nostra città, “ La Città di Gioacchino da Fiore”, a turno, negli anni, ogni tipo di amministrazione comunale, racconta sempre la stessa storiella.

Le tasse e le tariffe per i servizi comunali aumentano al massimo? “La colpa è delle amministrazioni precedenti che hanno governato male”. Un servizio pubblico non funziona? “La colpa è dei soldi che non ci sono”. Il Comune va improvvisamente in crack finanziario? “La colpa è degli sperperi del passato”. Un servizio viene soppresso? “Non ci sono né soldi né personale”. Il Comune fatica a far quadrare i conti? “Lo Stato Centrale ci ha tagliato i viveri”. Le strade del paese sono dissestate e sporcizia e degrado ambientale aumentano? “Non ci sono soldi per la manutenzione”. I beni architettonici vanno in malora? La cultura non programma niente? “Purtroppo non c’è niente da fare; lo Stato ha ridotto drasticamente le risorse destinate alla manutenzione dei monumenti e ad eventi culturali”. Ai cittadini viene negato il diritto costituzionale alla salute? “Ѐ colpa della politica nazionale e dei piani di rientro”.

Queste risposte sono il vecchio, becero modo della vecchia politica e del vecchio sistema per non far comprendere dove risieda la responsabilità del singolo politico, del singolo amministratore o del singolo consigliere che sia. Così la “colpa” diventa un optional, un qualcosa di impalpabile: un guazzabuglio che impedisce ai cittadini (quelli meno accorti) di comprendere di chi sia veramente la responsabilità, di chi abbia commesso errori, sperperi e fatto, agli amici degli amici, regalie varie a danno della collettività. L’assunzione di responsabilità dovrebbe essere un fatto tacitamente sancito fin dal momento in cui una persona viene eletta dai cittadini per gestire la cosa pubblica. La responsabilità di un singolo, o di un gruppo, certo, non sempre può sconfinare nel codice penale, ma spesso è “dentro” quel codice etico non scritto di cui sembra si siano perse le tracce.

Così, qui a San Giovanni in Fiore, Città, ormai, maltrattata e seviziata in ogni suo aspetto, nel buio di questi anni di mal governo e mala politica, nessuno è responsabile. Una stagione dove si può dire una cosa oggi, salvo affermare il suo contrario domani. Anni in cui lo scaricabarile sembra sia diventato lo sport preferito di questi partiti e degli inquilini che a turno, hanno occupato il nostro Palazzo Comunale. Forse ripartendo dal grande valore della parola data (e detta) si potrà ricominciare. Per poi esaminare a fondo quella che è la causa principale (gli effetti sono sotto gli occhi di tutti) della debolezza di questa nostra comunità: una classe dirigente e politica, con tutti i loro adepti, seguaci e compari, troppo spesso (colpa anche dei cittadini) al di sotto delle aspettative e dei propri compiti.

Crediamo sia realmente arrivato il tempo di una vera svolta qui a San Giovanni in Fiore, nella nostra comunità. Una svolta senza capi bastone, senza amici degli amici, senza referenti di sorta e con le mani libere dalla vecchia politica, dal vecchio sistema  e dai loro uomini che in vario modo sono legati a personaggi e figuri che mai hanno veramente amato questa nostra bellissima cittadina. La vera svolta dipende da noi cittadini, che, con coraggio e forza, dobbiamo finirla di essere vittime o complici della malversazione prodotta dal vecchio sistema partitico, diventando  artefici del nostro destino.

Oggi la politica appare come un’attività alla portata di tutti: porci, lupi, cinghiali e cani inclusi. Forse perché, come diceva Aldo Moro, sembra “quella cosa fatta di niente”. Sembra…

Meetup M5S SGF