ENTE COMUNE E PENSIONI

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DI MEETUP SGF IN MOVIMENRTO

Se un Ente Comune , per i suoi dipendenti, non è in grado di trattare le questioni pensionistiche e di quiescenza, significa che la macchina amministrativa è messa proprio male. Anzi malissimo!
Se poi si spendono 100 (cento) euro per dipendente, dando l’incarico ad un professionista esterno, “FUORI DAL COMUNE”, significa proprio che non c’è speranza.
GUARDIAMO AL FUTURO!
Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

BENEDETTI NUMERI!

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1. Se qualcosa non può essere espresso in numeri non è scienza: è opinione.
(Robert Anson Heinlein)
2. Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato.
(Albert Einstein, cartello scritto a mano nello studio di Einstein all’università di Princeton)
3. Non si possono adoperare gli uomini come numeri in operazioni d’aritmetica politica, perché essi si comportano come i simboli dello zero e dell’infinito, che sconvolgono tutte le operazioni matematiche.
(Arthur Koestler)
4. Il numero è qualcosa di particolare, di misterioso vorremmo dire. Nessuno è ancora mai riuscito a diradare il suo nembo numinoso.
(Carl Gustav Jung)
5. “I numeri non significano niente, sono le persone che contano.”
(WILL ROGERS)
6. Non facciamo più testo, facciamo numero.
(Stefano Pierazzoli)
7. Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa.
(Gregg Easterbrook)
8. La statistica: l’unica scienza che permette a esperti diversi, usando gli stessi numeri, di trarne diverse conclusioni.
(Evan Esar)
9. Il pubblico è un numero bombardato da numeri.
(Herbert Marshall McLuhan)
10. Hanno detto che le cifre governano il mondo. Può darsi. Ma sono certo che le cifre ci mostrano se è governato bene o male.
(Goethe)

25 APRILE 1945: GUARDARE ALLA STORIA, MA SENZA RETORICA!

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“I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti propriamente detti e gli antifascisti”.

Questo è il pungente e graffiante aforisma di Mino Maccari, uno scrittore e giornalista senese tra i maggiori del ‘900.

Purtroppo in questo nostro Paese ancora non si è compreso che l’antifascismo non è un fascismo di segno contrario, ma il contrario del fascismo. Nel senso che l’antifascismo è un fascismo al contrario. Se si conosce un po’ la Storia e si riflette un momento, allora si potrà capire l’aforisma di Maccari.

A guerra finita, vicino a un paesino, nel vicentino, Pedescala Valdastico, il 30 aprile 1945, i partigiani assaltarono una colonna di tedeschi in ritirata uccidendone 7 (sette). I tedeschi tornarono indietro nel paesino, e per rappresaglia uccisero 63 (sessantatré) cittadini di Pedescala.

Perché, tra tanti altri episodi storici della Resistenza, abbiamo riportato questo episodio storico del quale parlarono e scrissero tanti giornali?

Perché, se non sbagliamo, quando correva l’anno 1983, dopo circa un anno dalla vittoria ai Mondiali di Calcio in Spagna della nostra Nazionale, gli stessi familiari dell’eccidio delle 63 vittime, rifiutarono, con una lettera aperta all’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che fosse attribuita la “medaglia d’argento al valore partigiano” al Comune di Valdastico.

La motivazione fu che: “Non si può premiare con una medaglia un gesto irragionevole, sciocco, sconsiderato ed inutile (l’uccisone di sette militari tedeschi in ritirata quando ormai era tutto finito) che provocò l’eliminazione di 63 cittadini inermi.”

Ora, di questo episodio storico con, o senza, eroi partigiani e tedeschi, si può discutere anche a lungo, ma una cosa è certa:

questo episodio, con morti ammazzati senza saperne il perché, ci dovrebbe far capire, almeno oggi, a 76 anni dalla fine della guerra, che la vera grandezza d’animo consiste nel saper riconoscere gli errori commessi, non nel voler apparire a tutti i costi degli eroi.

Con il massimo rispetto verso l’autentica Resistenza e dei suoi protagonisti, fenomeno del Centro Nord, comunque, molto più limitato di quanto si è voluto far credere, la retorica della Resistenza e la demonizzazione del fascismo, non il giudizio negativo sul fascismo, sono due discussioni, due fenomeni, i quali, camminando parallelamente, sono serviti ad alcune questioni di cui subiamo, ancora oggi, le conseguenze.

Primo, dal punto di vista sociale ed economico, è che, grazie alla retorica della Resistenza e alla demonizzazione del fascismo, il nostro Paese Italia ha sempre fatto finta di aver vinto la Seconda Guerra Mondiale che abbiamo perso, facendoci schivare un efficace e fruttuoso esame di coscienza.

Secondo, storicamente parlando, è che dal 25 aprile 1945 in poi, tutti i cittadini italiani sono diventati, di colpo, tutti antifascisti, e il fascismo, d’improvviso, è diventato qualcosa con cui il popolo italiano non ha mai avuto a che fare.

Terzo, politicamente parlando, il mito della Resistenza, la retorica di essa, la demonizzazione del fascismo, nonché l’antiretorica della Resistenza, oggi servono ai due maggiori blocchi partitici, destra e sinistra, per motivi elettoralistici, di consenso, per drenare voti a proprio vantaggio, contribuendo ad incancrenire l’attuale vita politica in polemiche sterili, superate, facendo concentrare, il più delle volte, l’attenzione su problemi vecchi, ostacolando la risoluzione di quelli nuovi, e creando una serie di equivoci.

Diciamo questo perché sarebbe ora di smetterla con la retorica della Resistenza e con la demonizzazione del fascismo, e guardare avanti, al nostro futuro, imparando e conoscendo la Storia per non commettere le stesse aberrazioni del passato.

SGF IN PIAZZA

CULTURA – LA CALABRIA E CESARE PAVESE

La solitudine del confino: la casa sul mare di Pavese

Cesare Pavese nacque a Santo Stefano Belbo, paesino in provincia di Cuneo in Piemonte, il 9 settembre 1908.

È stato uno scrittore, poeta, traduttore e critico letterario italiano.

È considerato uno dei maggiori intellettuali italiani del XX secolo.

Nel 1935, innocente, venne accusato di antifascismo, venne arrestato e incarcerato dapprima alle Nuove di Torino, poi a Regina Coeli a Roma e, in seguito al processo, venne condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro sullo Jonio, oggi piccolo comune della città metropolitana di Reggio Calabria.

Il 4 agosto 1935 Pavese giunto in Calabria scrisse al suo corregionale Augusto Monti, scrittore, docente e politico italiano, nonché strenuo oppositore del fascismo:

“Qui i paesani mi hanno accolto umanamente, spiegandomi che, del resto, si tratta di una loro tradizione e che fanno così con tutti. Il giorno lo passo “dando volta”, leggicchio, ristudio per la terza volta il greco, fumo la pipa, faccio venir notte”.

Nell’ottobre di quell’anno aveva incominciato a tenere quello che nella lettera al Monti definisce lo “zibaldone”, cioè un diario che diventerà in seguito “Il mestiere di vivere” e aveva fatto domanda di grazia, con la quale ottenne il condono di due anni.

Gli venne assegnato il Premio Strega che ricevette nel giugno del 1950 per “La bella estate”.

Morì a Torino il 27 agosto 1950 all’età di 42 anni.

Qualche giorno dopo si svolsero i funerali civili, senza commemorazioni religiose poiché suicida e ateo.

(Fonte Wikipedia)

Link video:

https://www.gediwatch.it/?settimana=14#video1

VACCINO ASTRAZENECA : allora facciamo il punto!

Ma Finlandia, Svezia Norvegia e Danimarca mantengono lo stop al vaccino anglo-svedese

C’è l’Ema (European Medicines Agency) che rassicura e c’è chi, vedasi sottostante link, come questi Paesi europei, Paesi scandinavi, Governi scandinavi, Ministri della salute scandinavi, e non solo, che, dietro parere dei rispettivi comitati tecnici scientifici, sono molto prudenti, considerando che ASTRAZENECA è anche una multinazionale farmaceutica svedese, nel fare somministrare, in questo primo momento, ai loro cittadini, il vaccino ASTRAZENECA.

La stessa cosa sta avvenendo in America, negli USA, dove la Casa Bianca chiede la sospensione del vaccino JOHNSON&JOHNSON che essa stessa produce, ed essendo lo stesso produttore anche una multinazionale farmaceutica statunitense.

Ora, premesso che noi non siamo NO-VAX, che ognuno è libero di farsi vaccinare o meno con ASTRAZENECA, senza fare alcun terrorismo, né gettare nel panico chi si è già vaccinato con ASTRAZENECA, non si può dire che chi rifiuta il vaccino ASTRAZERNECA è poco informato!

Possibile che il CORRIERE DELLA SERA, ma anche tantissimi altri mass media nazionali ed esteri, dicano e riportino cavolate?

Possibile che tutti i suddetti Governi e Paesi siano una massa di stupidi?

Il cittadino, messo in queste condizioni, a chi dovrebbe dare retta?

Insomma, a parte tutte le difficoltà della campagna di vaccinazione, quand’è che un cittadino potrà farsi vaccinare in tutta tranquillità e sicurezza? E rimanere tranquillo per il suo futuro come dovrebbe avvenire in un Paese civile qual è considerato l’Italia?

È vero che, in questa fase, l’unica via di uscita dal Covid-19 sono i vaccini, ma è anche vero che il cittadino dovrebbe avere, nel dubbio, a prescindere dalle fasce d’età, possibilità di scelta, essendovi dei vaccini alternativi.

MA si dice che vi è anche scarsezza di vaccini, VERO!

PERÒ, al cittadino, non si può neanche dire: “o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra!”. O anche “i benefici sono maggiori dei rischi!”, perché questo significa che comunque dei rischi ci sono! E chi dice che il rischio non capiti proprio a te? I cittadini non sono patate! Né si può dire: “ tanto se su 10 milioni di cittadini che si vaccinano ne muoiono solo 5, o solo in 100 rischiano la trombosi, va bene lo stesso!”.

Col cavolo! (Perdonateci per l’espressione!)

Perché tutto ciò lede il diritto, costituzionalmente previsto, di curarsi e di scelta del cittadino circa il vaccino con il quale, essendovi più di una alternativa, voglia essere reso immune dall’attuale pandemia.

Ecco, a nostro avviso, è questo il punto!

Speriamo bene!

VIDEO DI BEPPE GRILLO

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Di Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

Il video di Beppe Grillo sarà stato, sotto certi aspetti, anche brutale e deplorevole, ma è lo sfogo di un padre disperato per una brutta vicenda, si pensi anche alla ragazza, che sembra non avere fine, dando il via a becere strumentalizzazioni ed attacchi vari verso tutto e tutti, nonché verso il movimento che lui ha creato e che ha dato una sferzata alla solita vecchia politica mangiona.

Però adesso non si strumentalizzi tale video per salvare ed elogiare corrotti, ladri, delinquenti e faccendieri che si sono mangiati l’Italia, la Calabria e tutto il resto!

Né si può strumentalizzare tale vicenda per chiedere una riforma della giustizia, più light, per salvare criminali e corrotti!

Il vero giustizialismo lo crea e lo attua tutto il solito apparato massmediatico venduto, pennivendolo, corrotto e assoldato, non certo le vittime di tante vicende né la Magistratura che fa il suo dovere sino in fondo!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

SGF – POLITICA: i primi seri scricchiolii dell’Amministrazione Succurro.

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Appena sei mesi sono passati dall’insediamento della nuova Giunta comunale retta dal Sindaco Rosaria Succurro, e la stabilità politica della maggioranza inizia già a vacillare.

Notizia, questa, che diffusasi in questi giorni in paese, alimenterebbe voci destabilizzanti o comunque forti malcontenti nell’ambito della stessa maggioranza e non solo.

Ci sarebbe da qualche giorno una sorta di guerra fredda, ma in maggioranza non se ne parla: bocche cucite da subito, ed ognuno, ogni consigliere di maggioranza, aspetta il primo passo dall’altro, che però, molto probabilmente, tarderà ad arrivare, e così si assisterà, la comunità assisterà, ad un silenzio che non riserverà nulla di buono.

Qualcuno dell’ambiente dice, comunque, che sono cose che non stanno minimamente in piedi. Altri dicono che alcuni consiglieri confermerebbero un andazzo che si annusava già da qualche settimana.

Per parte nostra, già qualche mese fa, in tempi non sospetti, annusavamo più di tanto, più di qualcosa.

È possibile che il malcontento derivi da una serie di fatti recenti:

incarichi, nomine, spese fuori paese, penalizzando l’economia locale, gestione pandemia, campagna vaccinazione poco chiara, mancato tracciamento Covid-19, Ospedale, chiusure con zona rossa rafforzata, alcuni dicono senza criterio e con meno contagiati rispetto ad altri precedenti periodi, ed infine il forte malcontento manifestato da tanti commercianti, artigiani, partite Iva insieme ad un’eccessiva propaganda e poca sostanza nel risolvere concretamente i problemi della comunità.

Insomma, sono tante le cose che starebbero incrinando qualcosa all’interno dell’Amministrazione Succurro che ha trionfato in occasione delle Amministrative dell’ottobre scorso.

Già qualche media locale si si era soffermato sulle difficoltà del momento e sulle sfide che attendono la Giunta delle “Buone Nuove” per il prossimo periodo.

Ripetere che tutto va bene probabilmente non basterà più a produrre risultati e a convincere una San Giovanni in Fiore scossa dalla pandemia, da un’inefficiente sanità, da un’inesistente Ospedale, vedasi la manifestazione del Comitato “DONNE E DIRITTI” con striscioni sui balconi, dalla crisi economica, sociale ed occupazionale.

D’altra parte, sono in tanti i cittadini che sottolineano già la fine della fase in cui la neo Sindaca aveva saputo presentarsi come la novità in rottura rispetto al passato politico e sociale sangiovannese.

Tuttavia, bisognerà sulle prove, che la attendono in questa fase, nonché nelle prossime settimane, soffermarsi per capirne di più: come si affronteranno le “emergenze economiche, sociali e sanitarie” le quali ci aiuteranno meglio ad inquadrare la fase attuale, e perché, in questa situazione, potrebbero aprirsi nuove contraddizioni, anche in vista delle prossime elezioni regionali.

SGF IN PIAZZA