SGF – IL MUTISMO E L’ARROCCAMENTO DEL PALAZZO

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Di Pietro Giovanni Spadafora

A San Giovanni in Fiore, a parte qualche mosca bianca, pare che il bene comune non interessi quasi più nessuno: politici, amministratori, istituzioni ecc., e si può anche comprendere, ma la cosa grave è che non interessi più nemmeno i cittadini.

Va bene ognuno a casa propria con i propri affari, ma un minimo di senso civico in più non guasterebbe. Essere un po’ più comunità, forse, non guasterebbe!

Premesso ciò, penso che, dietro al RISERBO, all’ARROCCARSI, ai SELFIE, PROPAGANDA, INEZIE, KERMESSE e PREMI VARI, ormai in tanti, chissà perché, si inventano premi per premiarsi tra loro, l’attuale Amministrazione Comunale è caratterizzata, nei fatti, da un SOSTANZIALE MUTISMO circa le essenziali cose da fare.

Essa, anziché porsi in una situazione di chiarezza, si posiziona dietro a un tangibile e plateale trinceramento per quanto riguarda questioni di vitale importanza per la comunità.

Soprattutto un MUTISMO sui fatti che in questi ultimi tempi si stanno verificando e che destano non poca preoccupazione per la collettività sangiovannese nella sua interezza.

I cittadini avevano immaginato che con la novità di un ufficio stampa e un’informazione più ufficiale sarebbe avvenuta una significativa e utile svolta nella comunicazione per portare a conoscenza degli stessi e far intendere loro quello che realmente sarebbe successo e deciso nel PALAZZO.

Aveva immaginato, sempre la cittadinanza, di poter seguire in modo trasparente l’operato politico-amministrativo nel corso della legislatura, rendendosi, così, partecipe alla vita politica, sociale e finanziaria della comunità.

Ma ahimè, oggi, devo constatare, a distanza di quasi tre anni, con rammarico, che più che a una informazione istituzionale trasparente, siamo di fronte, oltre che a una attività propagandistica, a un inedito MUTISMO dell’Amministrazione Comunale, ISTITUZIONE PUBBLICA PRINCIPE dei cittadini e della comunità, umiliando una serie di princìpi democratici e di trasparenza per il convivere civile.

MUTISMO con cui l’attuale Amministrazione Comunale porta avanti una comunicazione istituzionale quasi inesistente e quindi nessuna informazione alla cittadinanza circa fatti, atti ed impegni da assumere che riguardano le gravi criticità da affrontare per il bene della popolazione tutta.

Qui a San Giovanni in Fiore, da circa tre anni, vi è un MUTISMO sulla continua regressione di tanti diritti, ma, soprattutto, un MUTISMO su una forte regressione del diritto alla salute.

Vi è un MUTISMO totale sul DEPOTENZIAMENTO GENERALE su alcuni servizi sanitari e sul NON POTENZIAMENTO dell’Ospedale cittadino con conseguenti concreti rischi per la mancata garanzia dei livelli essenziali di assistenza sul territorio che sono per la comunità molto cruciali sotto tanti aspetti e spesso decisivi per la vita stessa dei cittadini.

Vi è un MUTISMO totale sulla questione ambientale generale riguardante la salute di tutta la comunità sangiovannese e non solo, nonché, in particolare, sull’indagine riguardante la DISCARICA DI VETRANO riaperta ultimamente e posta, da parte delle autorità competenti, sotto sequestro per INQUINAMENTO AMBIENTALE, sebbene opposizioni, forze politiche e sociali locali chiedano chiarimenti in merito da diversi giorni.

Vi è un MUTISMO totale circa la situazione reale finanziaria comunale e il paventato arrivo di tantissimi milioni di euro che riguardano, soprattutto, le tasche di tutti noi cittadini contribuenti, sebbene nelle sedi opportune alcuni consiglieri d’opposizione ne abbiano chiesto contezza da diverso tempo.

Vi è un MUTISMO totale riguardo al dissesto idrogeologico generale del territorio comunale con evidenti pericoli per i cittadini e famiglie. Per non parlare del MUTISMO sullo Stadio di Calcio cittadino, “VALENTINO MAZZOLA”, che da qualche anno ha una tribuna inagibile e pericolosa senza alcun intervento mentre si immagina la costruzione di ponti, ciclovie e tangenziali avveniristici.

Vi è un MUTISMO totale circa gli evidenti intoppi per la circolazione del traffico e la viabilità cittadini con disagi, a volte indicibili, per tutta la collettività, causa una ZTL H24 dannosa sotto ogni profilo che ha spaccato il paese in due tronconi rendendolo quasi paralizzato e privo di qualsiasi possibilità di crescita. Una ZTL H24 in cui nel luogo originario dove era posizionata la “Statua dell’Angelo”, chissà perché, vi era un pericolo di sprofondamento del terreno mentre tale pericolo, oggi, è sparito o è inesistente per cittadini, passanti, eventi vari e bambini.

Vi è un MUTISMO sul mancato piano commerciale, economico e artigianale del paese con conseguenti danni a tutta l’economia locale e all’occupazione in generale.

E MI FERMO QUI!

Un PALAZZO comunale dovrebbe essere un PALAZZO DI VETRO, un PALAZZO TRASPARENTE AL MASSIMO!

La trasparenza amministrativa, non lo dico io, dovrebbe avere lo scopo di tutelare i diritti dei cittadini e di promuovere partecipazione e forme diffuse di controllo sulle attività delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

A San Giovanni in Fiore, invece, il MUTISMO E L’ARROCCAMENTO del PALAZZO la fanno da padrone con tutte le deleterie conseguenze e probabili macerie che solo noi cittadini, un domani, saremo costretti a raccogliere.

Ritengo sia giunta l’ora di un dibattito pubblico APERTO o, perlomeno, di una convocazione straordinaria di un Consiglio Comunale!

Un Consiglio Comunale in cui all’ordine del giorno vi siano solo ed esclusivamente tutte le gravi e reali criticità che affliggono la nostra comunità per poterle discutere e affrontare adeguatamente con la dovuta trasparenza e chiarezza e possibilmente con la partecipazione e il contributo delle varie istituzioni locali nonché della cittadinanza.

Improvvisati incontri dell’ultima ora penso lascino il tempo che trovano!

BANDO, QUINDI, ALLE BAZZECOLE, QUISQUILIE E PINZILLACCHERE VARIE!

Una comunità non è uno strumento per perseguire scopi propagandistici, politici ed elettoralistici.

Una comunità va guidata con COSCIENZIOSITÀ e TRASPARENZA per il PERSEGUIMENTO del BENE COMUNE!

Se così non fosse, allora si LIBERI la comunità sangiovannese!

Insieme ai “VAGLI” si ILLUMININO anche le MENTI!

Pietro Giovanni Spadafora

Giacomo Leopardi

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Giacomo Leopardi

Nascita: 29 giugno 1798, Recanati
Morte: 14 giugno 1837, Napoli

CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?

Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L’ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s’affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch’arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov’ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
E’ la vita mortale.

Nasce l’uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell’esser nato.
Poi che crescendo viene,
L’uno e l’altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell’umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perchè dare al sole,
Perchè reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
Perchè da noi si dura?
Intatta luna, tale
E’ lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.

Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l’ardore, e che procacci
Il verno co’ suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand’io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l’aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell’innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D’ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri,
Che dell’esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors’altri; a me la vita è male.

O greggia mia che posi, oh te beata,
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perchè d’affanno
Quasi libera vai;
Ch’ogni stento, ogni danno,
Ogni estremo timor subito scordi;
Ma più perchè giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all’ombra, sovra l’erbe,
Tu se’ queta e contenta;
E gran parte dell’anno
Senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l’erbe, all’ombra,
E un fastidio m’ingombra
La mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
Non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi: perchè giacendo
A bell’agio, ozioso,
S’appaga ogni animale;
Me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale?

Forse s’avess’io l’ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all’altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E’ funesto a chi nasce il dì natale.

ANCI – UNA CANDIDATURA NON DIVISIVA

Anci, i sindaci dei grossi centri chiedono una candidatura di “superamento”. Tra i firmatari c’è anche CarusoUNA CANDIDATURA NON DIVISIVA

I sindaci dei grossi centri calabresi:

“nell’interesse dei comuni e naturalmente dei territori e delle popolazioni”.

SAN GIOVANNI IN FIORE – SANITÀ: ARIDATECI LE “VAMMARE!

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OGGI 26 SETTEMBRE 2023, DOPO SOLI TRE MESI ANCORA GRAZIE AL NOSTRO PREZIOSO 118!

Di San Giovanni in Fiore in Movimento

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

24 GIUGNO 2023

In Calabria, probabilmente non tutti ne sono a conoscenza, abbiamo il GARANTE DELLA SALUTE DELLA REGIONE CALABRIA.

Chi ha ricevuto questo delicato incarico DOVREBBE essere, a tutela del diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione, al servizio di tutti: cittadini, associazioni, personale sanitario, donne, bambini, anziani, disabili, immigrati ecc. ecc.

In realtà, tale GARANTE DELLA SALUTE, almeno qui da noi, a San Giovanni in Fiore, NON GARANTISCE alcunché.

E lo dicono i fatti, lo dice la realtà quotidiana che per quanto riguarda i PUBBLICI SERVIZI SANITARI, per quanto riguarda la SALUTE PUBBLICA e per quanto riguarda l’OSPEDALE PUBBLICO CITTADINO, NON VI È GARANTITO QUASI NULLA, QUASI ZERO, RASOTERRA.

EPPURE il GARANTE DELLA SALUTE DELLA REGIONE CALABRIA, nei giorni scorsi, qui a San Giovanni in Fiore, non comprendiamo per quali motivi, per quali meriti e per quali garanzie della salute nei confronti dei cittadini sangiovannesi, È STATO PREMIATO!

PER LE DONNE SANGIOVANNESI PARTORIENTI, POI, VI È L’ESCLUSIVA GARANZIA DI PARTORIRE IN QUALSIASI LUOGO ESSE SI TROVINO: nessuna programmazione, nessun pre-ricovero, nessuna pre-assistenza, NESSUNA SICUREZZA E GARANZIA PER LA SALUTE sia delle mamme e sia dei nascituri!

Tuttavia ringraziamo sempre il Signore, oggi anche il nostro Patrono San Giovambattista e il nostro, menomale che c’è, prezioso 118, i nostri preziosi ragazzi del 118!

QUI A SAN GIOVANNI IN FIORE SIAMO TORNATI INDIETRO DI QUASI OTTANT’ANNI!

E ALLORA ARIDATECI LE NOSTRE “VAMMARE!

DITECI CHIARAMENTE CHE QUI A SAN GIOVANNI IN FIORE NON C’È PIÙ UNA SANITÀ PUBBLICA!

Istituite corsi di “VAMMARE” con la consapevolezza che i futuri bambini di San Giovanni in Fiore e non solo, dovranno nascere nelle proprie abitazioni, sulle scale e sui pianerottoli delle proprie case, nei garage, nelle auto familiari ecc. ecc.

Almeno sappiamo cosa fare con certezza:

CHIAMARE LA NOSTRA “VAMMARA”!

LA “VAMMARA” DI FAMIGLIA!

E, forse, tutto sommato, andremo meglio!

AUGURI AI GENITORI, AI NONNI, A TUTTA LA FAMIGLIA E, SOPRATTUTTO, AL NOSTRO MERAVIGLIOSO E “SANIZZU” BAMBINO!

GRAZIE 118!

San Giovanni in Fiore in Movimento

SGF – STRAVOLTE LE TRADIZIONI!

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C’era una volta la PACCHIANA… LA REGINA DELLA SILA.

Una comunità e un borgo DOVREBBERO attrarre turisti per le loro peculiarità, per le loro tradizioni storiche e la loro cultura.

La mescolanza di costumi diversi, di storie di comunità e borghi diversi, l’appiattimento delle culture, l’omologazione di gusti, l’uniformazione a un tutto unico confuso e omogeneo è semplicemente lo stravolgere delle varie culture, costumi e tradizioni storiche delle distinte comunità.

A quando l’unione o la fusione dei festeggiamenti di San Giovanni Battista con quelli di San Francesco di Paola?

Potrebbe essere una proposta…

Auguri a tutti per i festeggiamenti in onore del nostro PATRONO!

SGF IN PIAZZA

CALABRIA E SGF: UNA IATTURA!

Sanità, "profondo rosso" per la Calabria anche nel rapporto Crea. Bocciata in quasi tutti gli indicatori

E pure c’è chi narra e mistifica che va tutto bene. Arrivano medici, vi sono proposte concrete, va cambiato quello e quell’altro, discussioni a manca e a destra, esperti, professionisti e luminari ognuno con una soluzione in tasca e chi ha il reale potere di fare qualcosa narra che per la sanità calabrese ha vinto delle grandi battaglie.

MA LA REALTÀ È SEMPRE PIÙ TRISTE!

La colpa? Di noi cittadini che cerchiamo di fare emergere la verità nelle comunità. Di noi cittadini che dovremmo fare delle proposte e non li facciamo. Di noi cittadini che ci lamentiamo e ci piangiamo addosso. Di noi cittadini che vediamo tutto precario. Delle donne partorienti costrette, senza quasi più punti nascite, a partorire di qua e di là.

A San Giovanni in Fiore, poi, è tutta una IATTURA PARTICOLARE:

ambiente, viabilità, sanità, occupazione, precariato, lavori urbani, servizi, cultura, turismo ecc. ecc., mentre selfie, propaganda e sciocchezze varie, insieme alle prese per i fondelli, la fanno da padrone con un effetto ipnotico generale, in particolare nei confronti di stampa e giornalismo locali, MAI VISTO.

Prima queste IATTURE scappano via, prima sarà meglio per tutta la comunità calabrese e comunità locali!

UN PO’ PIÙ SVEGLI NO?

SGF – DISCARICA di VETRANO: adesso ognuno si assuma le proprie responsabilità!

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Chiudere la discarica di Vetrano? Riaprire la discarica di Vetrano?

Alla fine la discarica di Vetrano è rimasta sempre aperta con tutte le deleterie conseguenze.

Avevamo lanciato l’allarme tantissime volte. C’era un nuovo progetto definitivo di chiusura per il 30 novembre 2020 ma non se ne fece nulla.

Rimasto tutto sospeso ad un certo punto chi di competenza dava via libera al conferimento di altri rifiuti.

Ne abbiamo scritto, avvertito e parlato, ma a chi di dovere non è importato nulla:

Dicevano che, considerato che la discarica era concava e non si poteva chiudere, si dovevano conferire altre tonnellate e tonnellate di rifiuti per ripristinare il livello, l’aspetto e la bellezza della montagna e dell’ambiente circostante.

Ribadivano la necessità che tale provvedimento serviva a evitare conseguenze peggiori: “Grazie a questa ordinanza, invece, i territori potranno respirare, posto che la Regione sta risolvendo con coraggio i vecchi problemi di gestione dei rifiuti”.

Invece è di stamattina la notizia che la discarica di San Giovanni in Fiore è stata posta sotto sequestro per INQUINAMENTO AMBIENTALE mentre quattro soggetti sarebbero indagati per aver compromesso colposamente le acque del Neto sversando liquami.

Tale operazione di sequestro preventivo è stata condotta dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Cosenza, coadiuvati dal personale della Stazione Carabinieri Forestale di Aprigliano, scattata con decreto emesso dal Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza.

OGGI, ALLA LUCE DEI FATTI, OGNUNO SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITÀ TRAENDONE LE DOVUTE CONSEGUENZE!

L’Art. 9, terzo comma, della Costituzione Italiana recita così: “La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.”

Cosa che per la popolazione sangiovannese e non solo, non è stata perseguita da chi di dovere e competenza.

DIMISSIONI!

San Giovanni in Fiore in Movimento

SGF – LA SOLITA CONFUSIONE.

Saremo anche meticolosi, noiosi e antipatici, ma va precisato che a San Giovanni in Fiore non vi sono ANFITEATRI.

La precisazione è d’obbligo affinché non si confonda la gente o un qualche eventuale turista che non conosce bene San Giovanni in Fiore.

Il corretto utilizzo della lingua, bene comune e culturale, è doveroso in ogni circostanza, ma diventa indispensabile in ambito culturale soprattutto se utilizzato da Enti locali e Associazioni culturali.

L’”ANFITEATRO ARIELLA” e il “TEATRO ALL’APERTO ABBAZIA FLORENSE” non sono due luoghi diversi perché l’anfiteatro Ariella non esiste. Esiste solo il Teatro all’aperto sotto l’Abbazia.

E il termine esatto è TEATRO e non ANFITEATRO! Esse sono due strutture diverse! (Vedasi foto allegata)

Pertanto ribadiamo che a San Giovanni in Fiore non esistono anfiteatri. L’anfiteatro è un edificio di forma ellittica o circolare (una specie di “doppio teatro”, più o meno della forma di un attuale stadio sportivo), adibito a giochi vari, come lotte di gladiatori, corse di cavalli o cani, battaglie navali, come nell’ antica Roma. A differenza del teatro, i sedili sono disposti intorno all’area intera di spettacolo. Il teatro, possiamo dire, che è la metà dell’anfiteatro, con la scena disposta di fronte.

Sono anfiteatri Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio o semplicemente come Amphitheatrum, è il più famoso anfiteatro romano. O anche l’Arena di Verona altro famoso anfiteatro romano.

Sono teatri il Teatro di Siracusa, o quello di Taormina in Sicilia, o anche quello di Marcello, altro teatro di Roma antica.

SGF IN PIAZZA

P.S.
(anfi- , amfi-, primo elemento di composti di origine greca o di formazione moderna, dal gr. amphí; vale ‘intorno, da entrambe le parti, doppio’ ( anfiteatro, anfibio) e sim.)


SGF – SANITÀ: TUTTO È BENE E BELLO QUEL CHE FINISCE BENE E BELLO!

La grande fuga dei medici dalla sanità pubblica: estate a rischio per ospedali e pronto soccorso - Iacchite.blog

Ogni luogo è bello e meraviglioso quando viene la vita, anche su un’ambulanza che corre in Sila grazie alla bravura e professionalità del personale del 118.

TANTISSIMI AUGURI AL BAMBINO, MAMMA E PAPÀ!

Non possiamo non dire, però, che qui, SOLO A SAN GIOVANNI IN FIORE, arrivano ogni giorno nuovi medici, proposte da esperti, discussioni, tavoli vari ed interventi a breve per potenziare il nostro Ospedale, mentre ci sarebbero tanti soldi per nuovi ospedali (DOVE?).

Poi ti guardi un po’ intorno e pensi che Gesù Cristo ci dovrà proteggere, SEMPRE!

Abbiamo poco o niente all’Ospedale di San Giovanni in Fiore, ma è sempre colpa dei cittadini che si indignano MENTRE TANTI MEDICI CERCANO DI ANDARE VIA DALLA SANITÀ PUBBLICA.

E CHI HA IL POTERE DI FARE COSA FA?

Ai posteri l’ardua sentenza!