SGF – UFFICIO TICKET: quando la pezza è peggio del buco.

Di San Giovanni in Fiore in Movimento

Riceviamo e Pubblichiamo

Dell’Ufficio Ticket ne abbiamo parlato, discusso e denunciato da tempo la situazione, il disagio degli utenti cittadini, la sua ubicazione e il funzionamento:

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Si sperava che si sarebbe preso un qualche provvedimento, ed in effetti, poi, qualche provvedimento è stato adottato.

Solo che il provvedimento, ossia la PEZZA, è PEGGIO del BUCO.

Senza giri di parole va detto che il DISAGIO che si era creato da tempo nell’ubicazione al Nord del paese, è stato semplicemente TRASFERITO al Sud del paese, ossia nel locale dell’Ospedale adiacente al laboratorio analisi, presso cui si ritirano anche i tanti referti, peggiorandolo, com’è noto e come lamenta l’utenza, sotto alcuni altri aspetti.

Tuttavia, con tale nuova decisione e organizzazione, chi deve pagare il Ticket deve continuare, comunque, a recarsi nell’ubicazione al Nord del paese, mentre chi, invece, è esente da Ticket deve recarsi direttamente nei locali dell’Ospedale.

Riteniamo che tale suddivisione dell’utenza sia poco conveniente e poco adeguata ad un servizio che richiederebbe più armonia, integrità, unità e coesione. Vedasi altre realtà!

Tale cambiamento, sebbene abbia alleggerito e velocizzato il lavoro dell’ufficio ubicato al Nord, ha creato, al contrario, presso il locale ubicato accanto al laboratorio analisi dell’Ospedale, dove si ritrovano sia i cittadini utenti che hanno pagato già il Ticket nell’ubicazione Nord e sia quelli esenti con l’obbligo di altri adempimenti, più caos, più attesa, più disagio e più disorganizzazione.

Va aggiunto che per gli utenti che si recano direttamente in Ospedale, oltre a portare e tenere in mano, per qualche ora, campioni per esami da effettuare, la loro lunga attesa diventa più difficile e disagevole dovendo essi presentarsi digiuni per i vari prelievi e prestazioni.

Tutto ciò crea una particolare situazione di caos, peggiorando l’intero servizio, sia per gli utenti che devono attendere lì per ore, magari solo per consegnare i campioni, o effettuare prelievi ed esami, o ritirare un referto, o per regolarizzare l’esenzione Ticket, sia per gli stessi operatori sanitari costretti a lavorare con ansia e tensione, considerate le continue proteste e indignazioni dei cittadini utenti, nonché con la nuova mole di lavoro.

Possibile che non si riesca a sistemare, una volta per sempre, tale servizio?

Possibile che sia necessaria la figura di un qualche luminare per fare migliorare tale servizio nei confronti della cittadinanza?

Possibile che non vi sia la disponibilità di altri locali nel complesso ospedaliero?

Possibile che il personale addetto a tale servizio, eventualmente, non possa essere incrementato e organizzato meglio per servire gli utenti cittadini adeguatamente e con efficienza?

Non vogliamo crederci!

Facciamo appello a chi di competenza e di dovere affinché si prendano provvedimenti IN MODO DEFINITIVO e si organizzi, nel migliore dei modi, l’UFFICO TICKET di San Giovanni in Fiore per ridurre tempi d’attesa e alleviare ansia, affanni e disagi all’utenza.

NE HA TUTTO IL DIRITTO!

San Giovanni in Fiore in Movimento
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CALABRIA, SGF – SANITA’.

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E POI, QUALE TURISMO?

Chi non vuole prendere atto di ciò che noi calabresi e, nello specifico, noi sangiovannesi stiamo vivendo, legga queste dichiarazioni e prenda coscienza della lenta agonia delle nostre comunità, perché dove non c’è Sanità pubblica c’è spopolamento e, quindi, morte certa!

GUSTIZIA E IMPUNITÀ

Per arrestare i corrotti bisognerà avvertirli cinque giorni prima: ecco la riforma Nordio. Abolito l'abuso d'ufficio, bavaglio sulle intercettazioni - Il Fatto Quotidiano

Con questa riforma l’ITALIA DIVENTERÀ sempre di più UNA REPUBBLICA DELLE BANANE.

Poi non lamentiamoci se nei comuni, nelle province, nelle regioni e nella pubblica amministrazione succede quello che succede con gli appalti e tutto il resto!

AVVELENÒ IL CALCIO E SI CAPIVA TUTTO GIÀ DA COME CI GIOCAVA.

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Massimo Fini ha 80 anni. Oltre a scrivere libri di successo internazionale, è un VERO maestro del giornalismo ONESTO e ha molta esperienza.

È, soprattutto, un milanese DOC, ha conosciuto Berlusconi come le sue tasche.

Massimo Fini non è certo di sinistra, del PD o del M5S e non è un antiberlusconiano.

Ha scritto queste cose in tantissimi anni senza paura.

Oggi li riporta e vi invitiamo a leggerle sino in fondo.

Dopodiché, per noi, il DISCORSO, su questa indecente generale ubriacatura, è CHIUSO.

SGF IN PIAZZA

Di Massimo Fini

AVVELENÒ IL CALCIO E SI CAPIVA TUTTO GIÀ DA COME CI GIOCAVA.

Prelati, notabili e conti
Sull’uscio piangeste ben forte
Chi bene condusse sua vita
Male sopporterà sua morte/
Straccioni che senza vergogna
Portaste il cilicio o la gogna
Partirvene non fu fatica
Perché la morte vi fu amica.
La Morte, De André
Ho incrociato per la prima volta Berlusconi ai Salesiani di via Copernico. Lui era un interno. Io ci andavo perché i Salesiani avevano l’unico campo di calcio della zona. Berlusconi senza il rialzo aveva più o meno la statura di Brunetta, ma pretendeva di fare il centroavanti e non passava mai la palla. C’era già, in nuce, tutto Berlusconi.
Berlusconi non capiva niente di calcio, di marketing si. Propose di dividere i due tempi, in quattro, perché ci fosse più pubblicità. Chiunque abbia masticato un po’ di calcio sa che nel intervallo tra il primo e il secondo tempo, negli spogliatoi, si crea un’alchimia misteriosa e una squadra che era stata un tappeto nel primo tempo diventa protagonista nel secondo. Quella volta Berluscaso, come lo chiamava il primo Bossi, fu respinto, ma ciò non gli ha impedito in seguito di rovinare, insieme a molti complici, il gioco. A Berlusconi il calcio serviva per mera propaganda: “il Milan vince perché adotta la filosofia della Fininvest”.
Io presi le misure di Berlusconi nel 1986 quando presentò il Milan all’Arena, con vallette, starlette, pornette, in perfetto stile Super Bowl, mancava solo la puttanona scosciata in groppa all’elefante. Perché Berlusconi è sempre stato più americano degli americani. Scrissi allora sull’Europeo un pezzo che cominciava così: “o il calcio distruggerà Berlusconi o Berlusconi distruggerà il calcio”. Ha vinto lui, come sempre.
Quando arrivò al Milan Berlusconi liquidò l’allenatore, il mitico Nils Liedholm e fece bene perché un galantuomo come Nils non poteva esistere in un ambiente come quello berlusconiano. Prese Sacchi e gli andò bene. Berlusconi è sempre stato un uomo fortunato. Aveva acquistato per 10 miliardi Ruud Gullit, ma all’interno di quella compravendita il PSV gli mollò per un miliardo e mezzo Van Basten. Ma il campione non era Gullit, era Van Basten. Il 26 ottobre del 1988 il Milan affrontava a San Siro la Stella Rossa di Belgrado. Non sapevano i milanisti che nella Stella Rossa c’erano due giovanissimi fuoriclasse, Dragan Stojkovic e Dejan Savicevic. A San Siro finì uno a uno. Al ritorno a Belgrado andò in vantaggio la Stella (gol di Savicevic), ma al dodicesimo del secondo tempo calò su Belgrado una nebbia fittissima. L’arbitro sospese la partita. Allora, diversamente da oggi, la partita doveva essere ripresa da capo. Gli slavi entrarono in campo demotivati, i milanisti galvanizzati dallo scampato pericolo. Finirà ai rigori, con la vittoria del Milan. A Belgrado la nebbia scende una volta ogni dieci anni. Scese proprio quel fatidico giorno e sono convinto che senza quella nebbia non solo non ci sarebbe mai stata l’epopea del Milan, sconfitto alla prima gara importante, ma sarebbe cambiata la storia d’Italia.
Ho incontrato Berlusconi due volte. Una per un’intervista sul calcio da tenersi ad Arcore. Fu molto gentile, rispose direttamente al telefono. Ad Arcore però ad un certo punto si infastidì e disse: ”ma lei fa solo domande negative”. Risposi: “il mio compito è fare le domande, il suo di rispondere”. Verso sera comparvero sul prato della villa le due figlie di Berlusconi, Barbara ed Eleonora, vestite come i parvenu pensano che debbano vestire i figli dei ricchi (si è detto di passata, non ho mai visto una persona così fuori posto come Berlusconi in casa sua, nella villa settecentesca di Arcore che era stata dei Casati Stampa). Lo scrissi e Berlusconi se ne adontò protestando con il direttore dell’Europeo: “sono stato il solito ingenuo”.
In seguito feci per la Domenica del Corriere un’inchiesta su Milano due, il quartiere costruito da Berlusconi, sorvolando varie leggi. Lo descrissi per quello che era: un desolante ghetto per la media borghesia, privo di anima. Cominciarono ad arrivarmi telefonate più o meno minatorie, tanto che, alla fine, stufo, dicevo che ero mio fratello.
Incontrai un’altra volta Berlusconi a San Siro. Siccome avevo un figlio piccolo non potevo portarlo nella posizione da me preferita (secondo anello, sulla centrale di centrocampo da cui la partita si vede meglio). Ero quindi in tribuna d’onore. Galliani e Berlusca erano a due passi da me. Durante l’intervallo giornalisti famosi si affollarono attorno a Berlusconi. Alla fine della partita (Corradini su Van Basten, uno a uno) Berlusconi venne diretto verso di me e disse: “l’ho vista ieri al Costanzo Show”. “Ma vede proprio tutto presidente” replicai e me ne andai con mio figlio. Però quello di Berlusconi era un segno di attenzione, sapeva benissimo che io gli ero contro, ma non poteva tollerare che ci fosse qualcuno che non lo amasse. E questa attenzione all’altro, sia pure per motivi narcisistici, è stata una delle sue forze. Il terzo incontro riguarda uno scambio di lettere. Nel 1994 Annabella, sotto le elezioni, voleva far intervistare Prodi da un antiprogressista, Giordano Bruno Guerri e Berlusconi da un antiberlusconiano e quindi si rivolse a me. Il programma era che avrei preparato delle domande scritte, da mandare all’ufficio stampa di Forza Italia e poi ci sarebbe stato un incontro ad Arcore. Mandai le domande all’ufficio stampa di Roma. Mi rispose Paolo Buonaiuti. Disse che c’erano delle domande che non poteva accettare. Risposi: ”senti, lui o chi per lui ha tutto il tempo per rifletterci sopra”. L’intervista non si fece. Mandai a Berlusconi un biglietto che diceva così: “Egregio Presidente, io l’ho sempre criticata ma non le ho mai negato il coraggio. Vederla fuggire come una lepre impaurita davanti a tre domandine scritte non mi pare degno di lei”. Dopo meno di tre ore suonarono alla mia porta. Un valet gallonatissimo mi consegnò una lettera di Berlusconi che mi riempiva di insulti. Ma, come scrive Nietzsche, anche la lettera più villana è sempre meglio del silenzio. E questo episodio fa parte dell’attenzione che Berlusconi presta agli altri.
In quella antica intervista ad Arcore Berlusconi mi aveva detto una cosa abbastanza sorprendente: “mia madre mi dice sempre ‘come mai a te, Silvio, le cose costano una fatica molto maggiore degli altri?’. Io rispondo ‘mamma io sono fatto così, finché resisto resisto ‘” e infatti ha resistito fino all’ultimo grazie alla sua enorme energia e alla commovente illusione di essere immortale.
Non è elegante sparare su un morto così in questi giorni tutti i commentatori hanno parlato della sua “umanità”, derubricando a vicende giudiziarie non meglio specificate i suoi delitti, dalla condanna per una enorme evasione fiscale alle nove prescrizioni di cui ha usufruito grazie alle leggi “ad personam” (corruzione della Guardia di Finanza, corruzione di magistrati, corruzione di testimoni). E’ umano e comprensibile. Ma c’è una vicenda su cui non si può in alcun modo sorvolare. E’ la truffa che Berlusconi, in combutta con Previti, organizzò ai danni della marchesina Casati Stampa, minorenne e orfana di entrambi i genitori morti in circostanze tragiche. Purtroppo per lei, Anna Maria aveva come protutore Previti. Berlusconi e Previti comprarono la villa di Arcore, il grande parco e poi l’enorme territorio circonvicino che apparteneva ai Casati Stampa. Per un tozzo di pane. Poiché avevano comprato tutto questo ben di dio con azioni di Berlusconi non quotate in Borsa, e che quindi non valevano nulla. La Casati Stampa non riusciva a realizzare il proprio teorico guadagno. Ricomparvero allora il Gatto e la Volpe, Berlusconi e Previti, che le dissero: “non ti preoccupare, ti ricompriamo tutto noi, a metà prezzo” cioè alla metà della metà del prezzo che avevano questi beni.
Ora io capisco, anche se non giustifico, che l’imprenditore possa evadere il fisco per milioni, corrompere la Gdf, magistrati, testimoni ma il cinismo di quella azione non può trovare alcuna giustificazione. Quando si parla di “umanità” di Berlusconi bisognerebbe essere consapevoli che questa supposta “umanità” nasconde il suo profondo cinismo.
Berlusconi, quello che affermava di non aver mai ingiuriato un avversario, disse di Di Pietro: ”è un uomo che mi fa orrore”. A noi fa orrore Silvio Berlusconi.

Il Fatto Quotidiano, 14 giugno 2023

SGF – Siamo un PAESE retto a REPUBBLICA!

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Rispetto, come per tutti i defunti, per il defunto Presidente Berlusconi!

Le idee di ognuno di noi, condivisibili o meno, circa l’attività politico-sociale, l’azione imprenditoriale, la beatificazione o non beatificazione del Presidente Berlusconi sono legittime. E fin qui nulla da eccepire.

Giusto i Funerali di Stato previsti dalla legge.

Il fatto preoccupante e inaccettabile è che la notizia della scomparsa del Presidente Berlusconi non può monopolizzare tv, radio, giornali, stampa, media ecc. tra cui le TV di Stato del servizio pubblico, fatto grave, come se quasi nessun’altra notizia esistesse più oscurando quasi tutta l’altra informazione e il servizio pubblico per tre giorni interi.

Altro fatto inaccettabile e preoccupante è che un Governo, dichiarando il Lutto Nazionale, non può bloccare un Paese nelle sue attività nevralgiche, qual è l’essenziale attività parlamentare, bloccando le istituzioni per una settimana con tutte le urgenze che vi sono.

L’Italia non è il BRUNEI né un PAESE DELLE BANANE, con rispetto per la storia, le tradizioni e la cultura di questi Paesi.

L’ITALIA È UN PAESE OCCIDENTALE, DEMOCRATICO E REPUBBLICANO MEMBRO DELL’UNIONE EUROPEA!

Buon viaggio Presidente!

SGF IN PIAZZA

SGF – AMMIMISTRAZIONE COMUNALE: un PALAZZO d’intolleranza.

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

Riceviamo e pubblichiamo

È indiscutibile che la collettività, le forze politiche avversarie, le associazioni, sindacati e ogni singolo cittadino, hanno il sacrosanto diritto di protestare e di criticare l’operato politico-amministrativo dell’Amministrazione in carica.

È altrettanto indiscutibile che l’Amministrazione in carica ha il sacrosanto diritto di smontare e di controbattere, NEL MERITO, e in modo istituzionale e corretto le critiche e le proteste che le vengono mosse.

Ma come è accaduto qualche giorno fa dopo un Sit-in di protesta da parte della comunità, non può, un’Amministrazione che si rispetti, nascondere e negare, con arroganza e prosopopea, la realtà della situazione ospedaliera locale replicando che in questa comunità (guarda caso solo a San Giovanni in Fiore) va tutto bene.

Non può un’Amministrazione tacciare, per soprammercato, la popolazione, le forze politiche e la società civile che hanno partecipato, opponendosi a un’evidente inesistenza dei servizi sanitari, di avere la “FACCIA TOSTA” e narrare, con la solita solfa, che è sempre colpa di chi ha amministrato precedentemente.

È inutile, senza un minimo d’interesse e di rispetto verso chi difende degli indiscutibili diritti, sguinzagliare sgherri, scagnozzi, scagnozze, energumeni e calunniatori di ogni sorta per attaccare, insultare e offendere l’intelligenza dei cittadini, l’opposizione civile e politica che osano muovere critiche al modo di gestire la cosa pubblica e che chiedono si intervenga adeguatamente per migliorare situazioni e criticità.

È inutile che l’attuale Amministrazione mostri, impettita e con le ricorrenti spocchia e protervia, i muscoli pensando di mettere a tacere le critiche e il malcontento della gente dimenticando che le pubbliche istituzioni appartengono ai cittadini e non alla politica o agli amministratori in carica.

La cittadinanza, sia chiaro, non ha paura alcuna né noi, come gruppo politico locale, indietreggiamo di un solo millimetro!

Dia, l’attuale Amministrazione, invece, se ne è capace, SENZA ALCUNA INTOLLERANZA E INSOFFERENZA ALLE CRITICHE, risposte concrete e NEL MERITO alle richieste dei cittadini, alle richieste dei consiglieri d’opposizione e alle tante richieste generali della comunità nei vari settori e servizi.

Chi è stato eletto ad amministrare la comunità non può, creando bailamme, scappare dalle proprie responsabilità né incolpare i cittadini contribuenti e la popolazione che hanno solo e semplicemente il sacrosanto diritto ad un adeguato servizio sanitario ancora garantito, almeno sino ad oggi, dalla nostra Carta Costituzionale.

Promuova, l’Amministrazione Comunale, un dibattito e un confronto sulla sanità locale in modo serio, civile, sereno e democratico, con la dovuta etica istituzionale, politica, amministrativa in aggiunta ad una pubblica, libera e onesta informazione senza relegare la democrazia in un cantuccio di qualche stanza del PALAZZO e tirarla fuori all’occorrenza.

Auspichiamo che l’attuale Amministrazione in carica, insieme ai suoi amici di più alto livello, si impegni concretamente, senza prendere in giro la cittadinanza, per la questione ospedaliera e si renda davvero conto della situazione sanitaria sangiovannese.

Auspichiamo, infine, altresì, che determinati suoi atteggiamenti, insieme a quelli di vari suoi scagnozzi ed energumeni, vengano ridimensionati perché le istituzioni e i ruoli pubblici non sono strumenti né proprietà personali da utilizzare per il “particulare”, per la carriera politica, per la visibilità, per la professione, per il narcisismo, per l’acrimonia e l’insana e patologica malevolenza verso la comunità sangiovannese intera!

PIÙ RISPOSTE, PIÙ UMILTÀ E MENO INTOLLERANZA VERSO LA COMUNITÀ!

San Giovanni in Fiore in Movimento

CULTURA – Morto Nuccio Ordine, intellettuale calabrese.

Morto Nuccio Ordine, tutta una vita per i libri: studioso di Rinascimento e Giordano Bruno, era conosciuto (e tradotto) in tutto il mondo - Il Fatto Quotidiano

Morto Nuccio Ordine, tutta una vita per i libri: studioso di Rinascimento e Giordano Bruno, era conosciuto (e tradotto) in tutto il mondo.

LINK:

https://www.ilfattoquotidiano.it

/2023/06/10/morto-nuccio-ordine-tutta-una-vita-per-i-libri-studioso-di-rinascimento-e-giordano-bruno-era-conosciuto-e-tradotto-in-tutto-il-mondo/7190086/fbclid=IwAR05yv99d6PmIma3mUp_

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SGF – Non è una bella cosa!

Non vogliamo fare i pedanti, ma per l’ennesima volta, all’ennesimo passaggio, questa sera, abbiamo constatato che la situazione sta peggiorando ulteriormente.

In un primo momento abbiamo pensato che si sarebbe subito messo mano, ma ad oggi dopo quasi un mese, vedasi foto allegata, non sappiamo se la questione sia diventata addirittura pericolosa.

Nella centralissima Via Matteotti, alla fine della salita all’incrocio con Via Roma sono fuoriusciti dal pavimento stradale una serie di tubi.

Tali fuoriusciti tubi, attraverso i quali passano, non siamo riusciti a capire se fili elettrici, fibra ottica o altro, continuamente deteriorati dal passaggio delle auto, sembrano essere pericolosi soprattutto per i pedoni.

Non sappiamo con precisione di chi sia la competenza per un immediato intervento riparatorio, ma la situazione, pensiamo, oltre a non essere una cosa bella, sia di una grave negligenza a danno dell’interesse e del bene comuni a causa di una trascuratezza davvero indicibile.

SGF IN PIAZZA

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COMUNI: A RISCHIO LE RISORSE DEL PNRR

Appalti, Busia (Anac) contro il nuovo Codice: "Il 90% delle gare gestito da enti senza competenze. Occasione persa sull’obbligo di indicare il titolare effettivo" - Il Fatto Quotidiano

Appalti, Busia (Anac) contro il nuovo Codice: “Il 90% delle gare gestito da enti senza competenze. Occasione persa sull’obbligo di indicare il titolare effettivo”

LINK:

https://www.ilfattoquotidiano.it
/2023/06/08/appalti-busia-anac-le-stazioni-appaltanti-vanno-ridotte-
ma-il-nuovo-codice-limita-la-qualificazione-occasione-persa-sullobbligo-di-indicare-il-titolare-effettivo/7187294/?fbclid=IwAR1wCgbhu7Y4mbTWYEyMBj5SSDFLqE1tttjeMqbEm2GmDH1eLCOUQypmOOk