OK! Dal momento che l’Occidente, la NATO, gli USA, l’Europa, la stessa Ucraina, noi italiani stessi, e chi più ne ha più ne metta, avranno fatto anche degli errori, discutibili, cosa dobbiamo dire, che questo uomo è un gran Signore? Che è una brava persona?
Che ha il diritto di massacrare un popolo? I popoli?
Che ha il diritto di bombardare città e quartieri mentre si sta cercando un negoziato?
Che ha il diritto di distruggere l’Europa intera? L’Occidente intero?
Che ha il diritto di massacrare i nostri valori occidentali di democrazia, di politica, di solidarietà, di tradizione, di unione, di principi, di sviluppo, di crescita, di cultura?
Che ha il diritto di minacciare un continente o l’umanità intera?
La si smetta di dire sciocchezze!
Certo che bisogna discutere e rivedere ognuno i propri errori!
Ma non si può continuare a massacrare la gente mentre si è avuto già un primo incontro e si sta cercando di intavolare un negoziato per la pace e la comprensione!
C’È BISOGNO, PRIMA DI TUTTO, DI UN CESSATE IL FUOCO, DI SOSPENDERE LE OSTILITÀ! DI FERMARE L’AGGRESSIONE!
E se non lo si fa, tante sono le cose: o sei un criminale consapevole, o sei un pazzo criminale, o sei un pazzo megalomane o sei un paranoico, un fissato, maniaco, ossessionato chissà da quali occulte mire!
IN TUTTI I CASI, QUESTO BRAVO SIGNORE, VA FERMATO!
CON OGNI MEZZO!
Pietro Giovanni Spadafora
Fanno piacere queste espressioni come simpatizzanti di Putin e filoputiniani, perché questa è un’invasione-aggressione, programmata e premeditata, nei confronti dell’Ucraina, da parte del soggetto Putin e non da parte della Russia, dei russi, dei russoeuropei, del popolo russo.
Anzi, i cittadini russi stanno avversando tale massacro con una forte e vivace protesta a tutela dei fratelli europei ucraini, anche se i media reggicoda putiniani non fanno trapelare granché.
Non solo, considero, come tanti altri cittadini europei, la Russia parte integrante dell’Europa, soprattutto dal punto di vista culturale perché Tolstoj, Dostoevskij, Cechov, Gogol ecc, fanno parte della cultura europea, e quindi anche della cultura italiana.