SGF – LE OPERE PUBBLICHE VIRTUALI.

Dopo circa tre anni e mezzo dal suo insediamento, ecco le opere pubbliche dell’attuale amministrazione comunale!

Si parla di quasi circa 35 Milioni di euro di spesa (quasi 70 MILIARDI delle vecchie lire).

Non sapete cosa siano?

Non sapete dove siano?

Beh, allora fatevi un giro!

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SGF – PER UNA POLITICA DIVERSA.

SGF: CGIL E CISL HANNO INCONTRATO UNA DELEGAZIONE DEL COMITATO CITTADINO NATO IL 18 GENNAIO 2024

Il fronte delle istituzioni locali, della società civile e della politica discute e cresce.

L’attuale situazione sociale, economica e civile impone una svolta radicale unitaria da parte di tutte le forze d’opposizione con una visione politica diversa per il lavoro, per i servizi, per i cittadini e per l’intera comunità!

LINK:
https://www.prl101700.net/post/sgf-cgil-e-cisl-hanno-incontrato-una-delegazione-del-comitato-cittadino-nato-il-18-gennaio-2024?fbclid=IwAR3BQoGZPrH3eT7oDWfVQfVFxcIt_bbIV_8JY7O4j1cOhXOY5Zvd8FPPNQA

SGF – GRANDE SCOPERTA: il tesoro nascosto di Gioacchino da Fiore.

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Se a Cosenza non hanno mai trovato il leggendario tesoro di Alarico, re dei Visigoti seppellito con il suo cavallo e l’intero bottino alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, qui a San Giovanni in Fiore, in brevissimo tempo, è stato trovato, molto probabilmente, il tesoro di Gioacchino da Fiore sepolto nei cosiddetti cunicoli.

In tali cosiddetti cunicoli (tombini e acquari vecchi) dove ancora scorre acqua a bizzeffe e senza che gioielli, monete e preziosi di ogni tipo siano stati portati via, pare sia emersa tutta una serie di reperti.

San Giovanni in Fiore è diventata così, immediatamente, zona archeologica, uno dei più grandi tesori perduti della storia dell’umanità.

Altro che Fori Imperiali nel cuore della città di Roma.

Noi, adesso, auspichiamo che si annunci e si inizi una vera caccia al tesoro con ricerche con droni, georadar, metal detector, telerilevamento e prospezioni geofisiche del tesoro intero.

Verità o mito che sia, nei cosiddetti cunicoli, molto probabilmente, si trova il tesoro di Gioacchino da Fiore, e perché no, magari, anche una sua statua originale di secoli e secoli fa.

Un vero punto di partenza di un affascinante tour alla scoperta della storia e della cultura della Città di San Giovanni in Fiore dalle sue origini nel Medioevo con la costruzione dell’Abbazia sino alla Chiesetta di San Giovanni Battista al Bacile, passando per il maestoso convento dei Francescani (zona Cappuccini).

Auspichiamo che adesso tale mito di Gioacchino da Fiore e del suo tesoro sopravviva per sempre, e che la ricerca tra realtà e fantasia, continui a far sognare le generazioni future!

VIVA San Giovanni in Fiore!

SGF IN PIAZZA

SGF – COMUNICATO STAMPA ISCRITTI M5S

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

Una nostra rappresentanza di iscritti locali del M5S si è incontrata, ieri sera, dopo essere stata invitata, con alcuni membri dell’assemblea popolare dei cittadini sangiovannesi lanciata e nata lo scorso 18 gennaio 2024.

All’incontro erano presenti l’Onorevole Mario Oliverio e il segretario del PSI locale, Giovanni Oliverio.

L’incontro-confronto è stato molto aperto, franco e costruttivo.

Considerata l’attuale situazione politico-amministrativa e la gestione della “res publica”, che da più di tre anni rappresenta e preoccupa la comunità sangiovannese sotto i diversi aspetti, dopo una serie di valutazioni oggettive è emersa una forte convergenza su diverse questioni, convenendo che bisogna unire tutte le forze che si oppongono all’attuale amministrazione comunale, creando un movimento plurale ed unitario nell’interesse della comunità e del suo futuro.

L’Onorevole Mario Oliverio ha ribadito, ancora una volta, che non ha alcuna velleità o intenzione di candidature di sorta, ma ha fortemente l’intenzione di dare il suo continuo contributo affinché si costituisca un vasto fronte popolare volto a mandare a casa l’attuale politica amministrativa della città, caratterizzata da una costante mortificazione e da scelte deleterie, sotto i diversi profili, minando già la debole economia nonché la situazione democratica e finanziaria.

Noi iscritti del M5S abbiamo apprezzato e accolto favorevolmente, aderendo al documento che traccia le linee programmatiche da seguire in modo unitario, condividendo le intenzioni iniziali che sono state discusse e approvate dall’assemblea del 18.01.2024.

Riteniamo che, a prescindere dalle appartenenze politiche, sociali e civili di ognuno, tale percorso sia la strada maestra, giusta, corretta e utile per una visione politica nuova che possa davvero garantire un’inversione di tendenza per liberare la nostra comunità da un’amministrazione tracotante e riportarvi l’armonia sociale finalizzata alla vera tutela del bene comune.

Infine, si è convenuto, al termine di altri incontri che si terranno nei prossimi giorni con altre forze sociali, politiche e civili, di convocare, a breve, un’assemblea pubblica aperta a tutti attraverso adeguata e capillare informazione.

Gli iscritti al M5S

San Giovanni in Fiore in Movimento

SGF – STADIO COMUNALE: abbandonato a se stesso!

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Vi ricordate il nostro glorioso Stadio Comunale? Pare sia abbandonato a se stesso sotto ogni profilo: sportivo, culturale, storico, architettonico, della dignità, del passato, della tradizione e del suo nome.

Il nostro glorioso STADIO, originariamente intitolato ad uno dei migliori calciatori italiani di tutti i tempi, VALENTINO MAZZOLA, poi cambiato in “V.MAZZOLA-A.DE MARCO” con delibera dell’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Giuseppe Belcastro, in onore del cittadino Antonio De Marco, storico custode del “Valentino Mazzola” e massaggiatore della Silana, oggi, pare, sia dimenticato da Dio, abbandonato, in rovina.

Eppure il calcio è stato lo sport, se non l’unico, più amato nella nostra comunità!

E pensiamo lo sia ancora adesso! Considerato che qualcuno, qualche squadra, qualche giovane, qualche volontario, nonostante tutte le difficoltà, ancora insista nell’utilizzare tale struttura alla meno peggio.

Chi non ricorda i fasti della nostra grande Silana, di tante altre fortissime squadre di calcio del luogo e dei grandi ritiri estivi di altre squadre dei campionati di calcio italiano insieme alla gioia di tanti tifosi?

Noi vogliamo sperare che tale struttura non diventi un rudere, un’area abbandonata, fatiscente, perché è questo quello che succede quando una struttura viene abbandonata e inutilizzata.

E così un altro gran bel pezzo di ricordi, di cultura, di tradizione, di costume, di festa, di sport, di gioia e di storia della nostra comunità potrebbe andare via!

SGF IN PIAZZA

Comunicato Stampa – PSI SAN GIOVANNI IN FIORE

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Comunicato Stampa – PSI SAN GIOVANNI IN FIORE

Il Partito Socialista Italiano di San Giovanni in Fiore esprime convinta adesione al documento che, dopo ampia discussione, è stato approvato dall’assemblea del 18.01.2024 e che ha registrato la partecipazione di numerosi cittadini. Il PSI cittadino ringrazia l’On.le Mario Oliverio per aver accolto l’invito a partecipare, in presenza della grave situazione di illegalità che caratterizza la attuale vita amministrativa.

Il documento approvato dall’assemblea dei cittadini esprime una forte preoccupazione diffusa nella popolazione in relazione ad una gestione amministrativa segnata da arroganza, assenza di ogni regola, mancanza di rispetto della comunità nelle sue diverse articolazioni e funzioni.

Tutto ciò che occorre al Comune, persino per le opere di manutenzione ordinaria e per le forniture dei materiali necessari si fa sempre ricorso a fornitori esterni a San Giovanni in Fiore, mortificando commercianti, imprenditori locali ed impoverendo la già gracile economia locale di una realtà montana come la nostra. Per non dire delle allegre e facoltose spese per eventi, per le luminarie sempre accese, per banchetti a carico di un bilancio comunale sul quale tornano a riaprirsi buchi vistosi di deficit.

Le tariffe comunali sono state aumentate a dismisura (+ 34% la TARI) e gli incassi vengono utilizzati per spese allegre omettendo di pagare l’energia per la pubblica illuminazione, per le scuole, gli uffici comunali  ecc.

La stessa cosa si sta verificando per acqua , smaltimento dei rifiuti  e depurazione. La comunità di San Giovanni in Fiore merita rispetto.

L’illegalità, l’arroganza e la prepotenza nell’esercizio del potere non possono essere accettati dai singoli cittadini e men che meno dalle forze organizzate ( partiti, sindacati, associazioni, volontariato) al di là della loro collocazione politica e sociale.

Anche per questo, desta meraviglia il documento del  locale circolo di Forza Italia a firma della coordinatrice Dott.ssa Patrizia Carbone. Comprendiamo l’imbarazzo determinato dal suo ruolo ma non si può non ricordare che la Dott.ssa Carbone è stata, ella stessa, vittima di una conduzione arrogante e familistica con la defenestrazione dall’incarico di Assessore Comunale, Proprio per non aver accettato la protervia del capo ha preferito dimettersi e tutelare la propria dignità.

Gli stessi consiglieri comunali Bitonti e Bibiani hanno manifestato, in seno al Consiglio Comunale, la loro indisponibilità ad avallare arroganza e prepotenza nel modo in cui viene amministrato il Comune ,Alla Sindaca vogliamo dire che noi Socialisti siamo sempre per il confronto sui temi che riguardano la città .

I Socialisti, infine, auspicano che l’assemblea dei cittadini del 18 Gennaio scorso sia l’inizio di un percorso unitario di tutte le forze sane della nostra città mettendo da parte personalismi e risentimenti per far prevalere il bene comune, per ridare piena sovranità al popolo sangiovannese, per l’affermazione della legalità e dei diritti.

San Giovanni in Fiore  24.01.2024

PSI SAN GIOVANNI IN FIORE

ATTENZIONE, APRIAMO GLI OCCHI!

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA, una bomba: finora in pochi si sono resi conto delle conseguenze.

Di Anna Maria Bianchi, FONTE – ilfattoquotidiano.it

Una bomba a orologeria, innescata più di vent’anni fa con la riforma del titolo V della Costituzione, sta per esplodere, facendo a pezzi la Repubblica come l’abbiamo conosciuta finora. L’Autonomia regionale differenziata è arrivata al voto del Parlamento, ma finora pochi cittadini si sono resi conto di quelle che saranno le sue conseguenze, anche perché i media ne hanno parlato ben poco, e anche quelli che le hanno dedicato qualche articolo non l’hanno affrontata con la rilevanza che sarebbe stata necessaria.

Perché da tempo – da anni – sarebbe stato fondamentale portare avanti una capillare campagna di informazione sulle ripercussioni dell’autonomia differenziata sull’unità del Paese e sui diritti dei cittadini, e, a monte, sui principi fondamentali della Costituzione, che rischiano di essere irreversibilmente stravolti.

Ciò che affrontiamo oggi è molto peggio dei passati tentativi di modifica della Carta, ma questa volta, come nel film Dont’ look up, gli anticorpi che avrebbero dovuto reagire non sono stati finora adeguati al pericolo.

I motivi sono molti: un generalizzato senso di rassegnazione e di impotenza della società civile – per la pandemia, le guerre, il trionfo arrogante delle destre –, l’ambiguità di molti partiti oggi di opposizione che, con poche eccezioni, per anni hanno portato avanti proposte di legge non molto dissimili da quella del ministro leghista Calderoli. Partiti che solo ultimamente, in seguito al cambio di leadership o di linea politica, hanno preso una netta posizione contraria. Ma non va neanche sottovalutata la difficoltà di spiegare in modo semplice e comprensibile che cos’è, l’autonomia differenziata, un titolo che evoca respingenti questioni burocratico-amministrative, o che può addirittura apparire positiva, grazie alla rassicurante parola “autonomia”. Quelli che avrebbero dovuto farsene carico, compresi quei giornali e quelle televisioni da sempre impegnati nel sollevare il dibattito su temi importanti, inspiegabilmente, oggi sembrano più interessati alle telenovelas di influencer e panettoni che a informare i cittadini su scelte che cambieranno drasticamente la loro vita e quella delle generazioni future.

Eppure basta scorrere l’elenco delle 20 materie oggi concorrenti Stato/Regioni e delle 3 materie di esclusiva potestà statale che potranno diventare di esclusiva potestà regionale con il passaggio delle relative competenze legislative e gestionali, per rendersi conto della rivoluzione silenziosa che si sta apparecchiando.

Tra le 20 materie che fino a oggi attribuivano alle Regioni la potestà legislativa, ma alla legislazione dello Stato la determinazione dei princìpi fondamentali, e che ora potrebbero passare in blocco alle Regioni che ne fanno richiesta, troviamo: rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; tutela e sicurezza del lavoro; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa e altre ancora. Le 3 materie che fino a oggi sono state di competenza esclusiva dello Stato sono quelle relative a: organizzazione della giustizia di pace, norme generali sull’istruzione e tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.

Materie di peso, che riguardano il patrimonio di tutta l’Italia, che sarebbero affidate alle maggioranze politiche del momento.

Di fatto l’Autonomia differenziata produrrebbe una divisione del territorio nazionale in tante repubblichette, ciascuna con una propria legislazione per alcune o tutte le materie richieste, con il passaggio delle risorse, del personale, delle strutture collegate alla loro gestione.

E a chi invoca i LEP – Livelli Essenziali delle Prestazioni – come garanzia di un riequilibrio tra le Regioni più ricche e più povere riguardo i diritti civili e sociali che devono essere determinati e garantiti su tutto il territorio nazionale, – le risorse per finanziare l’autonomia sarebbero ricavate dalle entrate fiscali delle singole Regioni – va ricordato che non esiste a oggi nessuna sicurezza che lo Stato possa poi fare fronte alle compensazioni economiche necessarie per i territori più svantaggiati. E va anche ricordato che “Livelli essenziali” non vuol dire “Livelli omogenei”.

L’Italia una e indivisibile, nata dal Risorgimento e dalla Resistenza, con una Costituzione che affida alla Repubblica il “compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” si avvia a diventare il Paese delle disuguaglianze, con distanze sempre più marcate tra Nord e Sud, tra aree interne e aree urbanizzate, tra poveri e ricchi.

Siamo ancora in tempo: uniamo le nostre voci e il nostro impegno per consegnare a chi verrà dopo di noi un’Italia degna del sacrificio di chi ce l’ha consegnata unita e, almeno nella speranza, uguale e solidale.

POLITICA: L’Urlo…

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Quando chi è a capo delle istituzioni pubbliche di una comunità, spalleggiato da sconsiderati seguaci, accoliti e giannizzeri vari, si mette ad urlare in modo esagitato con toni esorbitanti e sproporzionati nei contenuti, attaccando la comunità e semplici cittadini, tra cui alcuni con pluriennali esperienze politiche ed amministrative, che hanno la sola colpa di riunirsi, incontrarsi e discutere per organizzarsi e poter contrastare un determinato fallimentare operato politico-amministrativo, è davvero surreale, assurdo!

È davvero per nulla rispettoso della normale dialettica politica, del democratico e civile dissenso nonché della stessa democrazia!

Tale esecrando atteggiamento denota due cose:

da un lato l’insicurezza, la paura e l’inquietudine di chi urla e, dall’altro lato, che la parte dei cittadini elettori che si sono incontrati sono sulla buona strada per mandare a casa ed archiviare, definitivamente, un certo modo di fare politica e gestire la “res publica”!

SGF IN PIAZZA

LA SINISTRA SI SVEGLIA

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Da Il Nuovo CORRIERE DELLA SILA
20 GENNAIO 2024

MARIO OLIVERIO PRESENTE ALL’INCONTRO HA TENUTO A PRECISARE CHE NON HA ALCUNA INTENZIONE DI CANDIDARSI A SINDACO, MA HA TUTTA L’INTENZIONE DI DARE IL SUO CONTRIBUTO “PER SCACCIARE I MERCANTI DAL TEMPIO”

Grandi manovre politiche a San Giovanni in Fiore dove i cittadini fra un anno saranno chiamati a rinnovare l’amministrazione comunale. Il 18 gennaio scorso si è svolta un’assemblea popolare, molto partecipata, organizzata dall’ex sindaco Giuseppe Belcastro e alla quale è stato invitato anche l’ex presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, che di San Giovanni in Fiore è originario. L’ex Governatore ha tenuto subito a chiarire che non ha la minima intenzione di candidarsi sindaco, invece ha tutta l’intenzione di dare il suo contributo a costituire un vasto fronte popolare volto a «scacciare i mercanti dal tempio, perché di questo si tratta – ha detto – dove si è visto che il consorte del sindaco ha una stanza in Municipio dove riceve imprese e cittadini? A che titolo? Perché anche per l’ordinaria amministrazione ci si rivolge sempre a ditte che non sono locali, impoverendo così un già fragile tessuto economico? Che senso hanno le luminarie pagate a peso d’oro e tenute accese tutto l’anno? A questo stato di cose penso si debba assolutamente reagire, ognuno dalla sua postazione. Io sono qua da semplice cittadino, senza nessuna velleità di candidature». Come detto a San Giovanni in Fiore si voterà fra un anno, un tempo lungo per la politica. Molte cose potrebbero cambiare prima di individuare lo sfidante di Rosaria Succurro, fedelissima degli Occhiuto, presidente della Provincia di Cosenza e dell’Anci regionale. Il giudizio sul suo operato, durante la convention, è stato giudicato negativo. Nei diversi interventi è stato evidenziato che, in settori sempre più larghi della popolazione, si vive una diffusa e strisciante preoccupazione per quanto sta accadendo, a cui è necessario dare voce attraverso un movimento plurale ed unitario nell’interesse della città e del suo futuro. San Giovanni in Fiore ha una storia caratterizzata da lotte per il lavoro, per la conquista di servizi primari (scuole, ospedale ecc.)e per l’affermazione dei diritti. «La fase attuale, aperta con le elezioni amministrative del 2020 con la elezione a Sindaco della Succurro – si legge in una nota diffusa dal comitato – è caratterizzata da una gestione arrogante e spregiudicata, da illegalità e clientelismo, da mala gestione destinata a produrre “buchi” e deficit di bilancio con il prevedibile risultato di ripiombare nuovamente in una situazione di dissesto finanziario che pagheranno amaramente la popolazione e la città. Basti prestare attenzione alle procedure che vengono adottate per l’affidamento dei lavori pubblici e dei servizi, alle somme per le luminarie e all’utilizzo allegro di somme per eventi, per rendersi conto di quanto si sta verificando. Il centro decisionale di ogni cosa riguardante San Giovanni in Fiore è stato di fatto spostato a Cosenza. Lo stesso ufficio tecnico, almeno per quanto riguarda gli incarichi di progettazione, ha sede operativa a Cosenza. La filiera dell’economia locale (professionisti, imprenditori, commercianti, artigiani, ecc.) è costantemente mortificata dal ricorso, quasi totale, a soggetti esterni a San Giovanni in Fiore. È evidente che ciò si traduce in una sottrazione di risorse finanziarie all’economia locale contribuendo ad impoverirla. È anche questo un modo per incentivare l’esodo e l’abbandono delle energie. Per non parlare del ricorso ormai sfacciato alla pratica dello scambio e del ricatto attraverso le assunzioni clientelari di figli e parenti stretti di consiglieri e assessori comunali e amici di cordata. Una situazione grave che, attraverso i social, viene rappresentata in modo rovesciato, falsando la realtà. Il metodo adottato, come i sangiovannesi hanno ben capito, è quello di accendere luci psichedeliche su ogni cosa anche la più banale ,ordinaria e scontata con il chiaro proposito di edulcorare la realtà». L’assemblea ha deciso di comunicare alla popolazione lo stato delle cose attraverso il comunicato che abbiamo in parte riportato e di convocare a breve una assemblea pubblica aperta a tutti attraverso adeguata e diffusa informazione.