CITTÀ DI SAN GIOVANNI IN FIORE: elezioni e credibilità politica.

L'immagine può contenere: cielo, il seguente testo "M " N P"In attesa dell’ufficialità delle liste e dei candidati a sindaco, tastando il polso ai vari posizionamenti e preparativi per la prossima campagna e tornata elettorali che ci interesseranno, possiamo tracciare un primo giudizio circa la credibilità dei vari attori che si andrebbero a confrontare.

Da quello che si percepisce la situazione, sotto il profilo della credibilità politica, è a dir poco sconcertante.

Che credibilità politica possono avere coloro che attuano il cosiddetto salto della quaglia? Coloro che passano da una forza politica ad un’altra per meri interessi e ambizioni personali? I voltagabbana? I trasformisti? I candidati fantasma che non hanno ancora messo la loro faccia credendo, con frasi fatte, di incuriosire e catturare l’elettorato? I soliti rinverginati, politicamente parlando, credendo che i sangiovannesi abbiano l’anello al naso? Coloro che si professavano e si professano appartenenti al M5S e poi, da quello che si percepisce, appoggiano le destre? Che credibilità politica possono avere coloro che non hanno saputo amministrare, come si suol dire, neanche quattro case e un forno? Che credibilità politica possono avere coloro che tentano di restaurare un certo modo fallimentare di fare politica attraverso il cosiddetto falso civismo o liste civiche? NESSUNA!

In tutto questo grande disordine e decadenza politici l’unica nota positiva e certa sono le primarie del PD. Primarie, oltretutto, aperte a tutta la società civile sangiovannese. E questo non è poco! Primarie che danno, per la prima volta, l’opportunità a tutti gli elettori sangiovannesi, di scegliere il candidato a sindaco in modo democratico e partecipativo, evitando tutti i teatrini, decisioni, imposizioni, e anche esclusioni di persone capaci, dei capipartito per i loro candidati di convenienza.

Primarie che avvengono tra due candidati : il Sindaco uscente Belcastro e il Presidente del Consiglio uscente Lacava, entrambi appartenenti all’Amministrazione PD che in questi ultimi cinque anni di governo non hanno sfigurato, portando ed iniziando una serie di progetti per il bene di tutta la comunità.

Certo, si è fatto qualche errore, si poteva e doveva fare di più, ma chi, in un momento di crisi, di dissesto finanziario, e in ultimo, in una situazione di emergenza qual è l’attuale pandemia di coronavirus in corso, non avrebbe avuto difficoltà a governare una comunità complessa e piena di criticità qual è la Citta di San Giovanni in Fiore?

Non si può tornare indietro, non si può cadere in un marasma politico, non possiamo permetterci di dare il paese in mano a personaggi politicamente poco credibili e che mai nulla hanno fatto affinché questa nostra comunità crescesse e si sviluppasse!

Riflettiamo e stiamo attenti!

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CALABRIA – POLITICA: il paradosso.

L'immagine può contenere: spazio al chiusoNon vogliamo difendere il PD calabrese, ma è paradossale che dopo la conferma da parte di Pippo Callipo, imprenditore vibonese, delle proprie dimissioni, decisione da rispettare, da consigliere regionale della Calabria, eletto nella lista “Io resto in Calabria”, parte della deputazione parlamentare calabrese del M5S affermi nei confronti dello stesso PD:

“basta con le vecchie logiche di gestione del potere e di formazione del consenso”;

“a causa dei conflitti il Pd calabrese, diviso tra nostalgici di palazzo e altri, è spesso inadeguato a cogliere le trasformazioni politiche in corso”;

“la Calabria necessita un cambiamento culturale profondo, avulso dalla ricerca del consenso”;

“il PD calabrese ha dimenticato i propri elettori”;

“il Pd calabrese impari la lezione e sappia rigenerarsi con risolutezza, coscienza e visione”.

CHE DIRE…, è come se una persona non tanto in salute consigliasse a una persona sana e in salute di rigenerarsi con risolutezza e coscienza.

BLOG SGF IN PIAZZA

San Giovanni in Fiore e le sue cattedrali nel deserto.

Nessuna descrizione della foto disponibile.Di Maria Gabriella Militerno

È un post di tre anni fa, ma, adesso che si profila la campagna elettorale e in questi tempi in cui a farla da padrone è il Coronavirus, che ha imposto la necessità di avere sempre più spazi, al chiuso naturalmente, la domanda da rivolgere ai futuri candidati al Comune dì San Giovanni in Fiore è come intendano muoversi per recuperare questi spazi esistenti, ma fatiscenti, facenti parte del demanio pubblico.

I soldi, con i 209 miliardi dell’Europa, portati da Conte in Italia, ci sarebbero pure: ora, ciò che serve, è la capacità di progettare per spenderli bene, recuperando quanto già abbiamo!

Si attendono risposte in merito!

Post:

https://blogsgfinpiazza.myblog.it/2017/04/18/san-giovanni-in-fiore-e-le-sue-cattedrali-nel-deserto/

QUESTA È FORTE!

Nessuna descrizione della foto disponibile.Di Meetup SGF in MoVimento

ECCO LA VERA LOTTA ALLA MASSOMAFIA!

Chiedere ai politici, ai parlamentari e ai vari consiglieri regionali se hanno mai preso voti dalla criminalità organizzata.

È come chiedere a un serial killer se è stato lui a commettere un omicidio.

O a un ladro se è stato lui a commettere un furto.

O a uno stupratore se è stato lui a commettere uno stupro.

Un’arguta e paradossale boutade!

Menomale che Gratteri c’è!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento
Nessuna descrizione della foto disponibile.

POLITICA – CALABRIA E DINTORNI: la lunga agonia del M5S.

L'immagine può contenere: montagna, cielo, spazio all'aperto e naturaDi Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

Se il M5S calabrese, nei vari territori, è in perenne agonia è grazie all’arroganza e all’incompetenza di gran parte della sua deputazione, nonché all’assenza di quel minimo di organizzazione interna per poter stabilire ruoli, responsabilità e gestione politica.

Visti i risultati delle elezioni regionali del 2015 e del 2020, insieme a tante guerre intestine e alla solitudine di tanti candidati e attivisti, fatti che oggi, come ieri, si stanno consumando e si sono consumati, vedasi le elezioni amministrative del capoluogo crotonese, Cosenza, Rende, Corigliano-Rossano ecc., non c’è da aspettarsi, da parte del M5S calabrese, grandi cose per il futuro.

Noi del Meetup SGF in MoVImento sono anni che riportiamo, con interventi e pubbliche denunce, ben circostanziati, e in tutte le salse, un certo deleterio atteggiamento di diversi signori portavoce calabresi e nulla ci si può rimproverare.

Il popolo pentastellato calabrese, ex attivisti e simpatizzanti, i territori e i meetup sono stati traditi, abbandonati a sé stessi ed usati, da diversi portavoce, solo per promuovere azioni di propaganda con fini di consenso e inascoltati nelle loro vertenze locali.

Si aggiunga a tutto questo la scarsa onestà intellettuale di tanti collaboratori scelti, a dire il vero mai scelti tra i tanti bravi e appassionati attivisti, da parte di diversi portavoce, che predicano bene e razzolano male, spingendo sotto sotto, per soprammercato, nelle varie tornate elettorali, per altri candidati della solita partitocrazia, con la scusa del civismo, ed il gioco è fatto!

Il popolo cinquestelle calabrese sono anni che è stato lasciato senza pane né acqua.

Gli attivisti e i meetup sono stati isolati perché l’involuzione del Movimento 5 stelle di oggi, molto diverso da quello che si conosceva e nel quale sono cresciuti tanti giovani simpatizzanti e attivisti, è fatto di deroghe ai principi originari e di assenza di condivisione.

Il potere, il denaro e tanti altri privilegi, evidentemente, cambiano e snaturano le persone che non hanno lo spessore per affrontarli.

Per il futuro, per la rinascita del M5S calabrese e non solo, si spera che persone, responsabilità, organismi e organizzazione cambieranno! Altrimenti il passo dall’agonia alla morte è un istante!

Tuttavia il MEETUP a San Giovanni in Fiore c’è e continuerà ad esserci! Anche se solo come voce di denuncia per tutte le malefatte della politica calabrese e locale.

La politica si può fare anche senza essere politici di mestiere o avere poltrone ed incarichi pubblici vari!

La politica può essere fatta anche da semplici cittadini!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

P.S.
Sia ben chiaro! Riteniamo che la persona del Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, non abbia nulla a che vedere con certa deputazione pentastellata!
Nessuna descrizione della foto disponibile.

CHAPEAU, PRESIDENTE CONTE!

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorrisoGiornata storica per l’Europa, e per l’Italia!

Di Maria Gabriella Militerno

Ed ancora una volta il nostro grande Presidente del Consiglio ha dato prova della sua determinazione, ergendosi a valido paladino della dignità degli italiani tutti, conseguendo un risultato STORICO per un nuovo RINASCIMENTO!

CHAPEAU, PRESIDENTE CONTE!

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MES sì o MES no?

Nessuna descrizione della foto disponibile.Di Pietro Giovanni Spadafora

Intanto premetto che non si tratta di Lionel “Messi”, calciatore argentino, oggi centrocampista e attaccante del Barcellona e della nazionale argentina, ma del meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche fondo salva-Stati.

Com’è noto, la sanità pubblica italiana, per una serie di motivi che non sto qui ad elencare, non funziona più, è allo sbando. E in quest’ultimo periodo, in Italia, si sta discutendo se conviene o meno usare il MES per cercare di riformarla e riprenderla.

Va subito detto che nei cittadini italiani vi sono i favorevoli e i contrari all’uso del MES. Personalmente ho difficoltà, diciamo così, ad essere favorevole o contrario per una serie di motivi. Cercherò di spiegare con parole mie e semplici la questione, evitando cifre, numeri, date e percentuali per non rendere pesante il discorso.

Vorrei subito precisare che il MES è come se fosse un salvadanaio europeo dove tutti gli stati membri, tra cui l’Italia, versano dei soldi (quote), in proporzione e in base alle proprie capacità, diciamo di contribuzione e di ricchezza. Questi soldi risparmiati e accumulati nel salvadanaio, possono essere, in parte, utilizzati, o meglio prestati, ad un Paese membro, nel caso in cui dovesse trovarsi in difficoltà finanziarie. Questo prestito va restituito nelle forme e nei modi (condizionalità) “rigorosamente” istituiti per trattato dagli Stati membri.

Vengo subito al caso italiano.

È arcinoto che l’ Italia è un Paese con un debito pubblico notevolmente alto e i conti pubblici non sono ben sistemati. Va detto, senza voler puntare il dito contro qualcuno in particolare, che questo enorme debito italiano è stato fatto e accumulato nei decenni passati, spendendo e spandendo allegramente, da tutti i governi in carica, ma anche da tutti noi cittadini italiani che quei governi abbiamo votato e sostenuto.

Ora, chi di noi sarebbe pronto, faccio un esempio, a prestare 100 mila euro a un collega, sapendo che questo collega è uno che spende e spande allegramente, essendo già molto indebitato, senza avere contezza delle proprie responsabilità, e facendo lo smargiasso senza alcuna condizione per la restituzione del prestito? Credo solo un pazzo!

Ecco, questo è quello di cui si discute in Italia! Molti, contrari all’uso del MES, ritengono che le condizioni per la restituzione di un eventuale prestito per la nostra sanità, e in parte è verissimo in base alle normative e alle leggi vigenti europee, siano un cappio al collo per il nostro Paese: più sacrifici per i cittadini per restituire il prestito, tagli ai servizi, debiti futuri per i giovani, perdita di sovranità ecc. ecc.

Altri, favorevoli all’uso del MES, ritengono, essendo noi in condizioni di forte debito pubblico, che è importante avere dei prestiti, nel nostro caso utilizzare 37 miliardi di euro (non sono noccioline) per riformare e riprendere la nostra sanità, anche facendo dei sacrifici, pagando qualche interesse, ma spendendo bene i soldi, facendoli fruttare e controllando seriamente il tutto senza farli finire nel solito magna magna.

In molti pensano anche che l’indifferenza per i 37 miliardi resi disponibili dal MES per la nostra sanità, nasce da un certo strabismo politico: è più importante tamponare l’emergenza sanitaria o riformarla seriamente? E per questo ci vogliono i soldi del MES!

L’altra soluzione (troppo bella) sarebbe il cosiddetto “Recovery Fund”, Fondo di recupero. Tutto è nato, com’è noto, a causa della pandemia del coronavirus che ha imposto all’UE di trovare e adottare una strategia condivisa per affrontare l’emergenza. In poche parole il nostro debito e i futuri debiti, verrebbero spalmati su tutti gli altri Paesi europei membri, quindi spendendo e spandendo allegramente senza freni. Magari!

Solo che i membri settentrionali dell’Unione Europea si sono espressi contro qualsiasi forma di condivisione del debito. Le opposizioni tra i rigidi Paesi del Nord, come l’Austria e l’Olanda, ma anche sotto sotto la Germania, sono emerse con prepotenza.

Ecco perché, sinceramente, non so essere favorevole né contrario all’uso del MES sanitario!

Problemi scottanti del nostro tempo!

Domanda: CHE FARE?

Tanto per richiamare il celebre romanzo “Che fare?” dello scrittore e politico russo Nikolaj Gavrilovič Černyševskij.

Spero tanto si troverà un’equilibrata soluzione!

PGS

Il pitone PD e la preda 5 Stelle.

L'immagine può contenere: testoSARÀ VERO?

È noto a tutti che il M5S è nato anti-sistema, anti-partitocrazia, contro l’Europa.

Vederlo oggi fa venire i brividi. Quanti elettori sono stati traditi? Quanta gente voterà più M5S? Difficile a dirsi!

Per noi il pitone è anche Il SISTEMA, o meglio, la partitocrazia, insieme all’Europa della finanza.

“Il Pitone ammalia le prede, le seduce, ne annulla la volontà con un canto dolce e insistente”.

Noi aggiungiamo: vedasi i privilegi (l’occasione della vita) che gli eletti 5 Stelle  hanno conosciuto.

BLOG SGF IN PIAZZA

DA LEGGERE:
http://italians.corriere.it/2020/06/29/lettera-2930/? fbclid=IwAR1mrFJyz8ASRxHzXXw5Ok

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