L’arrabbiatura contro questa classe politica non è solo di passaggio.

spagna%201.jpg“O si cambia o ci saranno sommosse popolari! Moltissimi giovani non hanno un lavoro né alcuna prospettiva per il futuro; molti altri cittadini potrebbero perdere il lavoro nei prossimi mesi; molti lavoratori alla soglia della pensione, probabilmente, non la vedranno mai; ancora si finanziano partiti politici, giornali e province inutili con soldi dei cittadini. La gente, i giovani, i lavoratori e i pensionati dicono basta! Attraverso la rete e le nuove tecnologie i cittadini italiani invocano scelte che devono essere fatte e compiute soltanto attraverso il popolo. Invocano una sana gestione della cosa pubblica con amministratori che percepiscono lo stipendio di un onesto funzionario. Insomma gli italiani non sopportano più una classe politica divoratrice di denaro pubblico e privato. Sono esasperati al punto da volerla cancellare se non si dimezzeranno come minimo i suoi costi. E’ giunto il momento che i parassiti del potere si rendano conto di aver oltrepassato i limiti dell’indecenza”

Bene l’esempio del Presidente della Repubblica Napolitano che rinuncia all’aumento dello stipendio!

Il Quirinale provvederà a rimborsare al Ministro dell’Economia e delle Finanze l’importo complessivo di 15 milioni e passa di euro nel triennio 2011-2013, nonché circa 563 mila euro nell’anno 2014.

I medici di una volta.

medico55.jpgIl Blog riceve e pubblica.

Di Maria Gabriella Militerno

Qualche giorno fa mi è capitato di andare dal medico di base di mia madre per la seconda volta in un mese, perché mia madre non stava molto bene: mentre la prima volta il medico si è meravigliato (badate bene, non “preoccupato”)  nel vedermi lì al posto di mia madre e mi ha prescritto, su mia esplicita richiesta, i farmaci che abitualmente prescrive a mia madre, la seconda volta, quasi infastidito, perché pensava di aver finito in quanto in sala d’aspetto non c’era nessuno, mi ha prescritto le ricette da me richieste, liquidandomi in un attimo. “Qual è il problema?”, vi starete chiedendo. Se fossimo tutti freddi e cinici, risponderemmo :”Nessun problema”. Mentre andavo via, però, una considerazione mi è sorta spontanea e ho pensato ai medici di una volta! Già, i medici di una volta! Se il medico in questione fosse stato un medico di vecchio stampo, per prima cosa si sarebbe preoccupato delle condizioni di salute della sua paziente, chiedendomi informazioni, e poi si sarebbe precipitato a casa della stessa per portare le sue cure, essendo teoricamente anche questo il suo ruolo e non solo quello di mettersi dietro un PC per scrivere una ricetta!!! Il medico di base di una volta prestava amorevolmente le sue cure sforzandosi di capire la patologia di cui il paziente fosse afflitto, senza rinviare lo stesso da questo o quell’altro specialista o laboratorio di diagnostica, ma formulando una sua diagnosi e una terapia che risultava quasi sempre azzeccata. Solo nel caso di terapia risultata infruttuosa, avrebbe rinviato il paziente a controlli più approfonditi! Oggi il paziente è solo una matricola che procura al medico un tot di guadagno economico al mese e niente di più. Non c’è più il tempo di andarsi a sincerare delle condizioni di salute dei pazienti, che non riescono a presentarsi di persona allo studio, ma soprattutto, non c’è più l’UMANITA’ di una volta! All’Università, ai futuri medici, farei sostenere un esame sull’umanità necessaria nello svolgere il proprio ruolo, cioè li farei riflettere sulla dignità della persona umana preparandoli a sostenere le figure più deboli sul piano psico-sociale e li inviterei a deporre l’indifferenza dinanzi alla vita debole e alla sua sacralità. Insegnerei loro ad acquisire uno slancio di amore generoso che possa spingerli a prodigarsi senza sosta per chi soffre, a non attendere che i malati vadano da loro, ma andandoli a trovare nelle loro case. Non occorre essere Giuseppe Moscati per fare ciò, basta molto meno, solo una piccola dose di umanità!

Maria Gabriella Militerno

Classifica Università – Tra gli atenei italiani d’eccellenza anche l’Università della Calabria.

20020504-1832-ecofac.jpgTra i grandi atenei italiani, da 20 mila iscritti a 40 mila iscritti, l’Università della Calabria è seconda. Per la consistenza di borse, servizi e interventi vari ha guadagnato il massimo dei voti, 110. Nella classifica stilata dal Censis e dalla Grande guida all’università di “Repubblica”, si conferma, con un voto pari al 94,7, al top, dopo Pavia, tra gli atenei italiani della sua categoria. Relativamente al web, l’Università della Calabria, ha un’alta valutazione (102), mentre la media si abbassa nella valutazione relativa alle strutture (81) e all’internazionalizzazione (75). Nella suddetta classifica nazionale, l’ateneo cosentino, precede le università di Messina, Perugia, Roma Tor Vergata, Parma, Genova e Milano. L’Università Magna Grecia di Catanzaro, per quanto riguarda gli atenei medi (da 10 mila a 20 mila iscritti) è terz’ultima con un voto medio di 77,4 (per i servizi la valutazione più alta è 94), mentre l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, per quanto riguarda gli atenei piccoli (fino a 10 mila iscritti), ottiene un voto di 77,5. Per quanto riguarda invece, spesa borse ed altri interventi, ottiene la valutazione più alta con 91.

La pensione per i giovani? Una chimera!

zzzzzzzzzzmammanonna.jpgCome fa questa classe politica a tenere i giovani, i neo laureati e i neo diplomati (non avranno, forse mai, una pensione) a spasso e proporre ed imporre di fare lavorare la gente fino a 70 anni? Con molto rispetto verso i settantenni, chi volesse mandare la gente in pensione a 70 anni dovrebbe prima mandare i figli o i nipotini a scuola con insegnanti settantenni; viaggiare su aerei pilotati da settantenni con hostess della stessa età; farsi operare, nella malaugurata ipotesi da chirurghi settantenni; o chiedere aiuto, sempre malauguratamente, in caso di incendio, a vigili del fuoco settantenni. L’elenco potrebbe essere molto lungo. Che lo dicano chiaramente che vogliono fare morire gli italiani prima di arrivare alla pensione per risparmiare soldi e pagarsi i loro privilegi e le loro pensioni che maturano solo dopo pochissimi anni di legislatura. E’ inaccettabile! Per chi ha maturato la pensione oggi, la stessa è stata procrastinata di 12 mesi senza, peraltro, integrazione dei contributi pensionistici. Come se non bastasse, nell’ultima finanziaria hanno aggiunto un mese in più, nei diversi anni a venire, per l’allungamento dell’aspettativa di vita. In un Paese civile, un lavoratore dopo i 58 o al massimo i 60 anni di età, dovrebbe avere la facoltà di decidere, in base alle sue condizioni di salute e in base alla sue esigenze personali, di continuare a lavorare o meno. Tanti lavoratori oggi, e anche tantissimi giovani disoccupati, sono molto indignati. Questa classe politica ha dato solo fregature ( sia a giovani inoccupati che a lavoratori anziani) allungando il numero degli anni di servizio da 35 anni a 40 e oltre. La rabbia è normale nei confronti di questa classe politica, che oltre ad una pensione veloce, percepisce ogni mese dieci volte uno stipendio mensile normale. E’ una vergogna ed un’offesa alla dignità ed all’intelligenza di ogni uomo e di ogni donna  liberi di quest’Italia! Adesso basta! A tirar troppo la “corda” si spezza e questa volta potrebbe essere socialmente molto rischioso. Si sta accendendo una miccia pericolosissima!

San Giovanni in Fiore Cronaca – Dalla “Gazzetta del Sud” online.

30909_117466521617919_107550559276182_155223_6998534_n.jpgScandalo dei beni venduti, sei indagati. Sott’inchiesta quattro professionisti. Mons. Bonanno accusato di violazione del segreto istruttorio.

Arcangelo Badolati

San giovanni in Fiore

Gli “affari” del parroco. La procura di Cosenza ha fatto luce sulla sparizione, nel 2006, di arredi sacri e mobili antichi dalla Parrocchia di Santa Maria delle Grazie. E sulla vendita fraudolenta a privati dei loculi cimiteriali di proprietà della chiesa riservati agli indigenti e ai ministri di culto posti all’interno della cappella esistente nel camposanto della città silana.

Il pm Giuseppe Cozzolino ha chiuso le indagini – condotte dai carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale – inviando un formale avviso all’ex parroco sangiovannese, Franco Spadafora, 58 anni, di Castrolibero, che dovrà rispondere di truffa e appropriazione indebita. Il religioso avrebbe ceduto i posti cimiteriali ottenendo in cambio somme variabili dai duemila ai tremila euro, abusando dei propri poteri e trattenendo per sé i soldi ricevuti. Spadafora, inoltre, avrebbe venduto ad un commercialista torinese, Raffaele Scalabrino, 71 anni, ora a sua volta indagato per ricettazione, confessionali, inginocchiatoi, un Crocifisso in argento, che erano patrimonio dell’Abbazia Florense. Ad un restauratore, residente nel capoluogo piemontese ma originario del centro silano, Vincenzo Fragale, 44 anni, avrebbe ceduto altri beni ecclesiastici tra cui figurano dei calici e dei candelieri d’importante valore storico e artistico. Pure Fragale è ora sott’inchiesta per ricettazione.
Un geometra sangiovannese, Tommaso De Marco, 65 anni, è invece accusato, nell’ambito della medesima indagine, di appropriazione indebita, perchè in qualità di procuratore speciale dell’ente Parrocchia Santa Maria delle Grazie, dopo aver stipulato nel 2008 un compromesso di vendita poi formalizzato con atto notarile, avrebbe ceduto a un acquirente un terreno posto nel comune di Rocca di Neto (di proprietà della parrocchia) incassando 60.000 euro. L’uomo avrebbe trattenuto l’ingente somma senza corrispondere – secondo la magistratura inquirente – neppure un centesimo alla chiesa. Ma non è finita. Tra le persone sottoposte ad investigazioni figura pure un impiegato della Provincia di Cosenza, Pasqualino Garofalo, 65 anni, accusato di ricettazione perchè risultato in possesso di due dipinti raffiguranti scene della Via Crucis, di proprietà della Chiesa della Trasfigurazione di Drapia (Vibo Valentia). L’indebita appropriazione dei dipinti era stata denunciata, il 26 settembre del 2006, dai parroci don Antonio Gennaro e don Giuseppe Furchi davanti ai carabinieri della stazione di Tropea.
Nell’inchiesta, frutto d’un lungo e paziente lavoro condotto dai militari guidati dal capitano Raffaele Giovinazzo, è pure indagato per violazione di segreto istruttorio l’attuale vescovo di San Marco Argentano, monsignor Leonardo Bonanno, 64 anni, originario di San Giovanni in Fiore e già vicario generale della curia cosentina. L’alto prelato avrebbe indebitamente rivelato notizie segrete riguardanti l’inchiesta apprese per aver partecipato ad un atto – la richiesta di consegna di documenti fatta il 21 gennaio scorso dalla procura di Cosenza all’Arcidiocesi.
Monsignor Bonanno, dopo aver ricevuto l’atto d’indagine dall’arcivescovo Salvatore Nunnari con l’incarico di predisporre, in qualità di Vicario generale della Curia, la documentazione da inviare alla magistratura inquirente, ne avrebbe rivelato il contenuto al parroco Franco Spadafora ed ai legali di quest’ultimo. Una parte dei beni sottratti all’Abbazia florense sono stati recuperati, nei mesi scorsi, dai carabinieri in Piemonte. Tutti gl’indagati respingono le accuse e avranno venti giorni per produrre memorie a loro discolpa e chiedere d’essere interrogati.
Durante le indagini sia il pm Cozzolino che il capitano Giovinazzo hanno più volte ascoltato come persona informata sui fatti l’attuale abate di San Giovanni, don Germano Anastasio, che per primo s’accorse sia della sparizione del “tesoro” di mobili antichi e arredi sacri che della vendita dei loculi e del terreno. I sei indagati sono difesi dagli avvocati Vittoria Bossio, Leo Morabito, Mario Rosa, Manlio Caruso, Francesca Stancati, Loris Villani e Bianca Maria Arnone.
 
In sintesi
La procura di Cosenza ha chiuso le indagini sullo scandalo della vendita di beni e arredi sacri appartenenti alla parrocchia di San Giovanni in Fiore. Il pm Giuseppe Cozzolino, che con i carabinieri del capitano Raffaele Giovinazzo ha condotto le complesse investigazioni, ha emesso sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Sott’inchiesta sono finiti: l’ex parroco della città silana, don Franco Spadafora, accusato di appropriazione indebita e truffa; un commercialista e un restauratore torinesi, Raffaele Scalabrino e Vincenzo Fragale (di origini calabresi), indagati per ricettazione; un impiegato della Provincia di Cosenza, Pasqualino Garofalo, incriminato per la ricettazione di due dipinti trafugati da una chiesa di Drapia (Vibo Valentia); Tommaso De Marco, geometra sangiovannese, che avrebbe venduto un terreno della chiesa impossessandosi del ricavato; e monsignor Leonardo Bonanno, già Vicario generale della Diocesi e oggi vescovo di San Marco Argantano, indagato per violazione del segreto istruttorio.

Scuola – Ecco i più bravi del Liceo Classico di San Giovanni in Fiore!

foto classico.jpgComplimenti!!!  Sette superbravi, con il massimo dei voti, fanno l’orgoglio del Liceo Classico di San Giovanni in Fiore. Si tratta di Caterina Alessio, Maria Rosangela Scarcelli, Teresa Spadafora, Camilla Curcio, Maria Teresa Bitonti, Rossana Milié e Simone Pagliaro. Sono loro, «studenti determinati», come li definisce una dei loro Prof, Maria Gabriella Militerno, a cavalcare l’onda del successo tra i quadri usciti questa mattina. «Volenterosi e appassionati allo studio, ci racconta la Prof Maria Gabriella Militerno, sono loro gli adulti di domani che chissà, magari, dovranno decidere le sorti del nostro Paese. E sono bravi. A loro bisogna dar fiducia e da loro siamo certi di poter ricevere solo del bene». Poi il messaggio a quanti intraprendono un percorso scolastico superiore: «Studiare per acquisire conoscenze e competenze serve per tutta la vita; affrontare con serietà i curricula che la nostra scuola propone non è solo un onere. I ragazzi che lasciano la scuola, con risultati più o meno soddisfacenti, escono ad ogni modo formati e ricchi di dignità umana. Loro, gli studenti con il massimo dei voti sono la punta di un iceberg con alla base un preziosissimo numero di compagni che li hanno accompagnati nel corso degli studi contribuendo incisivamente al loro successo. Noi docenti, prosegue la Prof Militerno, siamo orgogliosi di lavorare con allievi che rappresentano una realtà, seppur provinciale e di confine, ricca di risorse, che ancora risentono di retaggi culturali e sociali, di disagi economici, ma proprio per questo ancora più valevoli. Gli studenti del Classico di San Giovanni in Fiore contribuiscono enormemente a rendere privilegiato il nostro ambiente scolastico, dove ancora esiste quel rispetto e quella educazione che contraddistingue le “buone famiglie” legate a tradizioni semplici, ma forti e marcanti. La nostra attività di insegnanti non risulta mai vana quando, tirando le somme a fine anno scolastico, riscontriamo quanto il ragazzino degli anni passati sia diventato un uomo. Noi crediamo molto nella scuola. L’impegno didattico ed educativo, serio e totale, è finalizzato esclusivamente alla crescita dei nostri giovani. A tutti loro la nostra lode». Parole di pietra, che consacrano la buona scuola della formazione, ma anche dell’affetto e della vicinanza d’animo, dove l’insegnante non parla solo “ex cathedra”, ma è anche un amico che comprende le difficoltà emotive di una gioventù difficile come quella dei giorni nostri. Oggi il Liceo Classico di San Giovanni in Fiore è un punto di arrivo importante per giovani di terza media provenienti non solo da San Giovanni in Fiore, ma anche dai paesi limitrofi. Queste perle, questi ragazzi con il massimo dei voti, devono essere un esempio per tutti i giovani motivati che ambiscono a una vita professionale di sicuro successo. “Ad maiora semper!”.
Auguri naturalmente a tutti gli altri bravissimi degli altri Istituti Scolastici di San Giovanni In Fiore.
Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Non solo al mare, ma anche qui nel nostro paese c’è un gran consumo di gelato.

gelato1.jpgSecondo alcuni gestori di bar e gelaterie, il gelato anche qui da noi si conferma Re dell’estate: sono tanti i sangiovannesi che nei mesi estivi, seduti al bar, sul proprio balcone, la sera dopo cena o passeggiando, consumano coni, coppette o stecchi. I consumi sono trainati soprattutto dalla “voglia di mangiare in compagnia, quindi la “necessità di soddisfare un impulso”, la “voglia di concedersi un break”, il bisogno di “rinfrescarsi dalla calura estiva” e la “voglia di coccolarsi”. Non ha importanza se si tratta di gelato artigianale o di quello confezionato: si acquistano entrambe le tipologie.
Il gelato è molto considerato, poi, da tante mamme, molto buono per l’alimentazione dei propri figli.
Insomma tantissimi sangiovannesi amano il gelato, anche qui in montagna, soprattutto giovani e giovanissimi, che prediligono gustarlo nei luoghi di ritrovo, che adesso sono tanti in città.

Per quanto riguarda i gusti preferiti, pare siano i ‘grandi classici’ a farla da padrone, dalla crema al cioccolato, pistacchio e nocciola. Oggi, comunque, per chi ne avesse necessità, c’è il gelato senza glutine, senza lattosio, senza zucchero o arricchito con fibre, minerali e vitamine.

Buon gelato a tutti!

Politica – Quando si vuole si può, o meglio, volere è potere.

soldi1.jpgDalle notizie che si leggono e da quello che si percepisce , la manovra, con qualche emendamento, sarà approvata in tempi record. Un accordo bipartisan. Una velocità mai vista. Dopo, dice l’opposizione, questo Governo dovrà andare via. Come se un nuovo Governo, con questa classe politica, equivalesse a una panacea per tutti i mali d’Italia. In questo momento, dicono ancora, che si tratta di un’emergenza per il Paese Italia, e quindi bisogna essere responsabili. Naturalmente tutto ciò, ammesso che ci riescano, si vedano già i litigi tra le varie corporazioni, non può che fare piacere. Però la verità è un’altra! Ed è che l’Italia è in uno stato di emergenza perenne sotto tutti gli aspetti. Allora a che gioco giochiamo? Se si volesse, anziché attuare una manovra che massacra i soliti noti e mai senza toccare la politica e i politici, si potrebbe attuare una manovra, da subito, risparmiando cento miliardi di euro. Si, cento miliardi di euro! E non sono noccioline! Non lo dico io, ma lo dicono i migliori economisti e i commentatori politici più esperti. Per esempio, una manovra da attuare, per evitare il default, è quella dei tagli su alcuni costi inutili: i finanziamenti ai quotidiani, ai partiti politici e l’abolizione delle Province. Si risparmierebbero subito 100 miliardi, ma tutto ciò non avverrà. La Casta non può suicidarsi, deve morire prima l’Italia.

Con questa manovra si sta drogando ancora di più il cavallo. Ma fino a quando lo si potrà fare?

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – PALASPORT: i sangiovannesi ne esigono la consegna!

664721277.jpgIl PALASPORT non può essere oggetto di finalità politiche e di lucro. La sua gestione deve essere improntata ai principi di buon andamento e di imparzialità, ai criteri di economicità, efficacia, efficienza e trasparenza e deve essere finalizzata:

a) alla massima diffusione dello sport a tutti i livelli e per tutte le discipline praticabili negli impianti;

b) alla promozione di iniziative rivolte a sensibilizzare i cittadini sulla relazione fra attività motoria e benessere psico-fisico;

c) al formarsi di un’etica sportiva improntata ai valori della lealtà e della correttezza;

d) allo sviluppo di attività volte a favorire l’aggregazione e la solidarietà sociale e alla valorizzazione del tempo libero dei cittadini.

Non si vuole entrare nel merito di eventuali controversie tra Comune, Provincia ed ex Commissario Prefettizio circa la validità o meno dell’avviso per l’affidamento in gestione del PALASPORT pubblicato alla vigilia dell’Epifania scorsa da parte della Provincia e del Commissario Prefettizio, ma la struttura del PALASPORT, realizzata con i soldi dei cittadini e dei contribuenti tutti, dovrà essere immediatamente consegnata alla popolazione sangiovannese per poterne usufruire concretamente nel modo migliore.

Tanti ringraziamenti vanno all’Amministrazione Provinciale di Cosenza per avere realizzato, sempre con i soldi dei contribuenti, e non regalato, quest’opera, ma sia dia la possibilità, adesso, alla neo, democraticamente eletta, Amministrazione Comunale sangiovannese nonché al suo Assessore allo Sport, competenti sugli immobili e strutture pubblici sul territorio comunale, di poter, nel più breve tempo possibile, consegnare, questa volta, veramente, il PALASPORT a tutti gli sportivi e cittadini sangiovannesi, veri proprietari di tale bene pubblico.

Si faccia dimenticare quella presa in giro, con una finta inaugurazione, avvenuta già un anno e mezzo fa, con una nuova, vera e reale inaugurazione!

La cittadinanza è stanca di aspettare!

San Giov. in Fiore – Pensieri maldestri : lettera al Direttore del Quindicinale. Di Riccardo Allevato

Il Blog “SGF IN PIAZZA” a gentile richiesta riceve e pubblica.

Pensieri maldestri : lettera al Direttore del Quindicinale.

Di Riccardo Allevato

Egregio direttore,

la rubrica curata da un suo maldestro redattore nonché insigne “militante della sinistra radicale sangiovannese” contiene, negli ultimi due numeri del suo giornale, espressioni sgradevoli ed indecorose, connesse ad una visione statica della politica locale, sproporzionata, adulatoria… (leggi tutto)