CULTURA – LA CALABRIA E CESARE PAVESE

La solitudine del confino: la casa sul mare di Pavese

Cesare Pavese nacque a Santo Stefano Belbo, paesino in provincia di Cuneo in Piemonte, il 9 settembre 1908.

È stato uno scrittore, poeta, traduttore e critico letterario italiano.

È considerato uno dei maggiori intellettuali italiani del XX secolo.

Nel 1935, innocente, venne accusato di antifascismo, venne arrestato e incarcerato dapprima alle Nuove di Torino, poi a Regina Coeli a Roma e, in seguito al processo, venne condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro sullo Jonio, oggi piccolo comune della città metropolitana di Reggio Calabria.

Il 4 agosto 1935 Pavese giunto in Calabria scrisse al suo corregionale Augusto Monti, scrittore, docente e politico italiano, nonché strenuo oppositore del fascismo:

“Qui i paesani mi hanno accolto umanamente, spiegandomi che, del resto, si tratta di una loro tradizione e che fanno così con tutti. Il giorno lo passo “dando volta”, leggicchio, ristudio per la terza volta il greco, fumo la pipa, faccio venir notte”.

Nell’ottobre di quell’anno aveva incominciato a tenere quello che nella lettera al Monti definisce lo “zibaldone”, cioè un diario che diventerà in seguito “Il mestiere di vivere” e aveva fatto domanda di grazia, con la quale ottenne il condono di due anni.

Gli venne assegnato il Premio Strega che ricevette nel giugno del 1950 per “La bella estate”.

Morì a Torino il 27 agosto 1950 all’età di 42 anni.

Qualche giorno dopo si svolsero i funerali civili, senza commemorazioni religiose poiché suicida e ateo.

(Fonte Wikipedia)

Link video:

https://www.gediwatch.it/?settimana=14#video1

CULTURA – LA CALABRIA E CESARE PAVESEultima modifica: 2021-04-25T00:04:52+02:00da pietrogiovanni1
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