San Giovanni in Fiore – Il nulla della politica.

Di Pietro Giovanni Spadafora

È noto e arcinoto che nelle casse del Comune di San Giovanni in Fiore non vi è un centesimo di euro. Ѐ noto e arcinoto anche di chi sono le decennali responsabilità di questa drammatica situazione debitoria della nostra comunità. Quindi nessuna chance di crescita, non solo economica, ma anche sotto tanti altri molteplici aspetti. Si dica pure che sono pessimista, ma bisogna andare, se vogliamo essere onesti, al cuore delle cose. La realtà è quella che è! Il sistema partitocratico locale con tutti i suoi lacchè, è quello che è! Quelli che hanno creato, o perlomeno sono responsabili pro quota di tale situazione, oggi cercano di riposizionarsi, cercano, ancora, di racimolare qualche poltroncina, assessorato ed incarichi vari. Si ricorre ancora, come al solito, ad accordicchi di basso profilo politico, non certo per il bene comune, è evidente, ma per il “particulare”, come se la realtà politica, sociale, economica e di bilancio di San Giovanni in Fiore permettessero ancora un qualche pezzo di torta a quello o a quell’altro partito o suo seguace. Certo non è un bel quadro politico quello che si sta già profilando.

Con un debito comunale pauroso, da far rizzare i capelli, qualcuno cerca già di ridimensionarlo, perché, a suo dire, non esisterebbe e sarebbe solo un’invenzione, con il disastro sotto ogni punto di vista della società civile sangiovannese, e in ultimo con i forti tagli governativi agli enti locali ed il rubinetto del credito chiuso al sistema economico da parte del sistema bancario, non si andrà molto lontano. Ma, i già noti, vecchi e nuovi personaggi mascherati, trasformisti e voltagabbana, appartenenti sempre alla stessa vecchia logica politica, già parlano, complici anche, va detto, una certa stampa e media locali pennivendoli, nonché un sindacato quasi ininfluente, di urgenze, cambiamento, progetti, svolte e rinnovamento per la nostra comunità. L’amara realtà è che non si potrà realizzare alcunché! Non basta un vestito di arlecchino, o qualche ammucchiata raccogliticcia per illudere qualche cittadino meno sprovveduto. Forse qualche forza politica avrebbe fatto più bella figura rifiutando simili intese, ma è ovvio che per paura di qualche sgarro è meglio andare sul sicuro senza correre alcun rischio di non essere eletti.

È vero, l’ho già detto e scritto, salvo movimenti tellurici politici di grandi dimensioni, la prossima guida della città si sa chi sarà. Ma da qui a dire che la futura amministrazione ha un progetto politico, idee, programmi, panacee e medicine varie per risollevare le sorti di questa comunità, ce ne vuole. È solo un fatto naturale che le prossime elezioni saranno vinte da una determinata area politica perché il popolo sangiovannese ha ormai acquisito una certa forma mentis e le cose scivolano pacificamente in questo modo, verso una certa direzione. Null’altro! Nessun merito! Cosa hanno realizzato questi vecchi personaggi politici sangiovannesi che oggi si ripropongono con un accordo-ammucchiata campato in aria, per dire che meritano la fiducia dei sangiovannesi? Nulla! E per capirlo non bisogna andare lontano, basta guardare negli anni passati come una certa politica, di tutti i partiti senza distinzione di colore, abbia amministrato la nostra comunità.

Qui, a San Giovanni in Fiore, in realtà, c’è il vuoto politico, c’è una rassegnazione in quanto l’ordine delle cose ha sempre seguito e segue in modo spontaneo una certa strada. Mancano la riflessione, il dissenso, la reazione, il coraggio, l’indignazione, le vere proposte per un reale cambiamento. Ciò è dovuto, probabilmente, al fatto che la gente, tutto sommato, sta bene così come sta, altrimenti non si spiegherebbe. O anche perché la maggior parte della gente, forse amareggiata e delusa, l’unica cosa che pensa di fare, o sa solo fare, è quella di tentare di salire sul carro del vincitore, pensando, così, di ottenere dei vantaggi, dei privilegi e posti di lavoro, per i propri familiari. Non si è capito, ancora, a mio avviso, che le condizioni per una crescita e per un determinato sviluppo, dobbiamo crearle noi stessi cittadini, e non i partiti. Oggi, niente può essere più calato dall’alto, dagli altri, e se non si va a sbattere fortemente contro qualche muro questo non lo si capirà mai.

Bisogna crescere, maturare, ricostruire, capire e percepire che alcune cose non funzionano più. Ci vorranno degli anni, sono sicuro, prima che ci sia qualche novità. Si ripete, invece, il consueto teatrino che ormai va avanti da decenni e che vede coinvolti, perennemente, gli stessi partiti di ieri e di oggi, che solo a sentirne il linguaggio, uno si dovrebbe tenere a debita distanza di sicurezza.

Come puntualmente avviene da decenni, grazie alla memoria corta di tanti cittadini, nonché a una sorta di comunità smemorata, ma, oggi, va detto, anche grazie a chi ha bruciato un patrimonio di consensi per la poca avvedutezza politico-amministrativa, facendo perdere una concreta occasione di rinnovamento, la prossima amministrazione non realizzerà un tubo, farà solo dimenticare la precedente, e la precedente, e la precedente ancora, e tutto finirà nel dimenticatoio. Solo che molti fessi continueranno a pagare, a causa della vecchia, miope e demente politica, il conto di decenni, per altri decenni e nulla succederà. Senza chiedersi, oltretutto, se questo sistema partitocratico abbia più un senso, cosa esso sia e dove ci stia portando.

Quel che manca a questo vecchio sistema e ai loro rappresentati è l’onestà intellettuale, lacuna che, poi, come tante altre volte è avvenuto, si trasforma in disonestà politica: abbiamo trovato una situazione amministrativa disastrosa, dobbiamo vedere qual è la reale situazione dei conti del bilancio, non abbiamo molti margini per poter operare, non immaginavamo un tale disastro e cosi via. Quando, invece, è lo stesso sistema che crea tali situazioni, come un gatto che si morde la coda.

Ormai qui a San Giovanni in Fiore tutti possono dire tutto e il contrario di tutto. Tanto, nessuno se ne accorge. Anche perché gli elettori sangiovannesi considerano irrilevanti e superflui i valori come la coerenza e la sincerità. Votano tutti con la pancia, ed è noto che la pancia, il più delle volte, non sente le ragioni del cervello.

Insomma, anche in questa tornata elettorale c’è l’abituale, sempiterna, politica dei mediocri e la poca lungimiranza del popolo sangiovannese.

Nulla di nuovo all’orizzonte!

Solo vecchiume!!!

I problemi reali rimarranno sul tappeto ancora per molti anni.

“LOGICHE SPARTITORIE”

«La montagna ha partorito il topolino. La nomina a commissario alla sanità calabrese di Massimo Scura e a subcommissario di Andrea Urbani dimostra le logiche spartitorie del governo Renzi». Lo affermano i parlamentari M5S Dalila Nesci, Nicola Morra, Federica Dieni e Paolo Parentela. «Gli appetiti e gli equilibri di potere – sostengono – hanno avuto la meglio sull’interesse pubblico, per cui la Calabria resta terra di conquista, affarismo politico e collocamento di amici e compari. Eppure avevamo denunciato alla Procura di Catanzaro il presunto assenteismo di Urbani, tecnico fidato della Lorenzin. Chiedendone la rimozione, poi, avevamo anche evidenziato i suoi conflitti d’interesse, in quanto revisore Agenas».
Per i parlamentari M5S «queste nomine del governo confermano la distanza di Renzi dal governatore regionale, Mario Oliverio. Le mosse del Consiglio dei ministri per il commissario alla sanità calabrese ci fanno pensare che il Pd nazionale resterà incollato a Ncd. I due partiti gestiranno in tandem la Calabria, scavalcando Oliverio, messo all’angolo. I fatti dicono che Renzi e i suoi dovevano soltanto tenere in pugno la sanità regionale. Ora il Movimento cinque stelle proseguirà con più decisione e coraggio la battaglia per il diritto alla salute dei calabresi».

SGF – POLITICA

AVVISO

Si comunica che giorno 12 marzo 2015, alle ore 16,30, presso la Saletta Caffè dell’Hotel Dino’s  San Giovanni in Fiore, la portavoce del M5S, Dalila Nesci, sarà lieta di  incontrare iscritti, attivisti e simpatizzanti del Meetup M5S SGF.

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L’impegno concreto per il nostro Ospedale da parte della portavoce calabrese del M5S, Dalila Nesci, presso il Parlamento.

La deputata M5S Dalila Nesci visiterà l’ospedale di San Giovanni in Fiore (Cosenza) nella tarda mattinata del 12 marzo, «con l’intento – precisa in una nota – di ascoltare il personale sanitario della struttura per rappresentarne le istanze in sede parlamentare».

L’esponente Cinque stelle, che ai bisogni della sanità calabrese sta dedicando larga parte dell’impegno istituzionale, vuole «avere un quadro completo sull’ospedale di San Giovanni in Fiore, per ribadire al ministro della Salute la necessità di sostenere l’assistenza sanitaria nel territorio silano, specie per le oggettive difficoltà causate dall’altitudine e dai collegamenti».

La deputata Cinque stelle presentò un’interrogazione alla Camera e poi illustrò un question time per la salvaguardia di tutti gli ospedali calabresi di montagna, chiedendo al governo di non chiuderli. Nesci, che sul sito dalilanesci.it ha attivato un servizio per ogni segnalazione sulla sanità della Calabria, sottolinea: «In questa fase la mia visita a San Giovanni in Fiore è importante, perché il riordino della sanità calabrese è bloccato dalla mancanza del commissario per l’attuazione del piano di rientro. Ciò significa che presto occorrerà difendere a denti stretti il mantenimento degli ospedali montani, evitando che a pochi anni dal riassetto della rete dell’assistenza prevalgano nuovi tagli, gravemente penalizzanti».