Povera Calabria, così bella e violentata.

Povera Calabria, così bella e violentata. Violentata da chi? Forse prima di tutto dai calabresi stessi. Persone fiere, intelligenti, scaltre e gelosissime della loro terra, storicamente chiuse verso il forestiero, a meno che il forestiero non porti monnezza e mazzette. Ho quaranta anni e da sempre trascorro le mie vacanze in Calabria. Sì, vicino Cetraro. In questi quaranta anni ho visto il mare e quello che lo circonda, diventare un cesso. All’inizio era il catrame, sulla spiaggia soprattutto, ma il mare era ancora blu. Poi il catrame è sparito per fare spazio alle gru ed ai camion che hanno riempito le spiagge e la riva del mare di macigni. Con la scusa di proteggere i binari, in realtà proteggevano i conti bancari. Qualcuno si è arricchito con quelle deturpazioni. Nessuno si è lamentato, nemmeno i fieri calabresi, e la sabbia pian piano spariva per dare spazio ai pietroni. I portafogli di pochi man mano si gonfiavano. I turisti cominciavano a sparire. Il mare però era ancora blu. Poi, finiti i soldi delle tangenti delle barriere, più lunghe della muraglia cinese, bisognava far girare i quattrini in altro modo. Ma come? Ah, sì! Scassiamo l’ultima cosa che c’è rimasta! Il mare. Il mare è rimasto blu, ma quello che ci galleggia ha un altro colore. Negli ultimi anni ho visto di tutto, dalla schiuma alla cacca, dalla spazzatura ordinaria a carcasse di animali. Il blu ha poi tradito il vero veleno presente nel mare calabrese. Qualcuno mangia la bistecca, ma alla Calabria arriva l’osso. Perché scorie norvegesi, tritolo olandese, nave russa e monnezza calabrese?

Arcadio Siciliano

Povera Calabria, così bella e violentata.ultima modifica: 2009-09-21T20:29:00+02:00da pietrogiovanni1
Reposta per primo quest’articolo