Politica – Questi partiti che non vogliono cambiare.

partiti.gifSe non cambieranno gli uomini in questi partiti, i partiti non cambieranno finché questi ci rimarranno attaccati come cozze.

Anche in Calabria qualcuno cerca di radunare vecchie cozze per rilanciare il suo partito sapendo che è distante mille miglia dalla gente e dai giovani.

Questi partiti non sono la democrazia, ma la sua degenerazione. La diffidenza, anzi l’avversione, di molti giovani liberi e di tanti cittadini nei confronti dei partiti è facilmente comprensibile. Un partito veramente democratico, aperto, moderno e liberale dovrebbe valorizzare meriti, capacità, potenzialità dell’individuo, del singolo, mettendo tutti i cittadini e gli iscritti alla pari. Invece le rendite di posizioni, le lobbies o qualsiasi altro tipo di consorteria, pregiudica nelle fondamenta la vera democrazia. Questi partiti, oggi, non sono altro che minoranze organizzate, di oligarchie, di lobbies, di mafie, di aristocrazie mascherate che pretendono l’obbedienza in cambio di vantaggi e che schiacciano l’individuo, il singolo, l’uomo libero, che ha ancora coscienza della propria dignità e non accetta di sottomettersi a questi umilianti infeudamenti, cioè proprio il soggetto che sarebbe il cittadino ideale di una democrazia, se esistesse davvero, e ne diventa invece la vittima designata. Oggi abbiamo sotto una forma diversa, una nuova feudalità che, in parte, riproduce la sostanza dell’antica. Ai tempi di questa i signori radunavano i vassalli per fare la guerra e, se conseguivano vittoria, li ricompensavano col bottino. Oggi i politicanti operano nello stesso modo e radunano le loro truppe per le elezioni, per compiere atti di arroganza e per conseguire per tale modo utili di cui la parte vittoriosa beneficerà.

Chi oggi appartiene alle oligarchie di questi partiti non necessariamente deve possedere qualità specifiche. Questa classe politica è formata da persone che hanno come elemento di distinzione unicamente quello di fare i politicanti e non di amministrare per il bene della collettività. La loro legittimazione è tutta interna al meccanismo politico che le ha prodotte. Sono i professionisti della politica che vivono di politica e sulla politica.

La selezione della nomenclatura è autoreferenziale, puramente burocratica, avviene all’interno degli apparati di partito, attraverso lotte oscure, feroci, degradanti e con un ricorso sistematico alla furbizia per procacciarsi il consenso. Oppure avviene per cooptazione sulla base della fedeltà canina dell’adepto o per un qualche capriccio del capobastone. Se quindi, per caso, l’uomo entrato in politica aveva qualche qualità la perde facendo politica in questo pantano di questi partiti. L’oligarca cosiddetto democratico è perciò, necessariamente, un uomo senza qualità. La sua unica qualità è non averne alcuna.

Che noi contribuenti, persone formalmente libere, paghiamo della gente così perché ci comandi e ci sottometta è una manifestazione di un masochismo incredibile che dovrebbe lasciare stupiti tutte le persone con un minimo di cervello. Sottometterci ai Frattini agli Scajola ai Cicchitto alla Carfagna o domani, nell’alternanza di un governo, sia esso nazionale, regionale o provinciale, ai Franceschini, ai Veltroni o a altri parassiti di sinistra che cambiano facilmente forma, è cosa talmente deprimente e mortificante che in altri luoghi, con cittadini più responsabili, provocherebbe indignazione e incazzature varie. Ma poiché non siamo più uomini ma dei bambini deboli e timorosi senza capacità alcuna di reazione, non cambierà nulla e tutte le cose rimarranno così come sono. Almeno per qualche tempo ancora. Perché prima o poi, come è sempre avvenuto nella Storia, verrà anche per questi partiti l’ora della resa dei conti.

PGS

Politica – Questi partiti che non vogliono cambiare.ultima modifica: 2011-10-24T00:05:00+02:00da pietrogiovanni1
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