Manovra Monti.

images.jpgBene i tagli alle province, a mio avviso, enti inutili. I dieci consiglieri saranno più che sufficienti.  Bene anche la soppressione delle giunte provinciali.

Quella cosentina al momento conta dodici elementi: il vice presidente Mimmo Bevacqua, assieme a Maria Francesca Corigliano, Giovanni Forciniti, Leonardo Trento, Biagio Diana, Mario Caligiuri, Antonio Graziano, Giuseppe Aieta, Giuseppe Giudiceandrea, Pietro Lecce, Arturo Riccetti e l’autosospeso Pietro Ruffolo.

Con la manovra del governo tecnico di Monti, invece, i dieci consiglieri provinciali saranno indicati dai Comuni. Considerato che sono più o meno 750 mila gli abitanti della provincia, ciascun consigliere dovrebbe rappresentare 75 mila elettori. I consiglieri avranno solo una funzione di organi di indirizzo e coordinamento, ma nei fatti non potranno decidere più nulla. Insomma nella Provincia di Cosenza sono a rischio le comode poltrone di 12 assessori oltre che i seggi di 26 consiglieri eletti nel 2009, essendo attualmente 36.

Ma i tagli governativi non riguarderanno solo le poltrone. Il decreto sforbicia almeno 500 milioni di trasferimenti statali.

Bene! Ma non altrettanto bene i tagli alle pensioni degli anziani, ai lavoratori dipendenti e alla sanità! Non bene, sempre a mio avviso, una tassa sulla prima casa ottenuta con grandi sacrifici. Volendo i soldi si possono trovare ancora altrove tra tante ricchezze.

Alcuni articoli della nostra Costituzione Italiana:

Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 31.

La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.

Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

Art. 32.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

PGS

san Giovanni in Fiore – Ospedale

san-giovanni-in-fiore-ospedale.jpgStando alle anticipazioni sulla manovra, il Presidente del Consiglio Monti anticiperà i tagli sulla sanità. Il taglio di 2,5 miliardi di euro al Fondo sanitario nazionale, previsto dalla manovra dello scorso agosto per il 2013, potrebbe essere anticipato già all’anno prossimo. E per il 2013, il taglio, potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro. Tra il 2012 e il 2014, secondo calcoli delle Regioni, complessivamente il finanziamento del Servizio sanitario nazionale subirà tagli per circa 17 miliardi di euro.

Cosa ne pensano i detrattori del piano di rientro della sanità calabrese? Se qualcuno ancora immagina che per l’Ospedale di San Giovanni in Fiore arriveranno altri fondi, altri soldi, che si riapriranno altri reparti, magari altri quattro o cinque nuovi reparti, è proprio fuori dalla realtà e dal mondo. Ancora si continua, in modo strumentale e demagogico, a fare convegni, calcoli, incontri, scioperi, agitazioni e proclami vari per l’Ospedale di San Giovanni in Fiore, senza alcuna cognizione dei fatti.

Basta con queste pagliacciate! Si discuta seriamente e si veda di salvare il salvabile!

Poi, magari, qualcuno è libero di chiedere lumi a Bersani, Casini e Franceschini, nonché a tutti gli altri partiti politici che sostengono il Governo Monti senza batter ciglio.

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Manovra lacrime e sangue.

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Si!

Lacrime della Fornero, ma sangue degli italiani!

Evviva la casta calabrese!

struzzo.jpgIn questo momento molti calabresi, a seconda della loro appartenenza politica, preferiscono scagliare anatemi, diventano avvoltoi, faziosi, strumentalizzano tutto e fanno i moralisti a buon mercato.

Sono un sostenitore del garantismo per natura! Senza alcun dubbio la magistratura deve fare il suo lavoro accertando e giudicando i reati. Ma esiste anche la garanzia costituzionale in base alla quale l’imputato non può essere ritenuto colpevole sin quando nei suoi confronti non venga pronunciata una sentenza definitiva di condanna. Per certe cose, però, non si può fare finta di niente.

Non so che razza di Consiglio Regionale abbiamo in Calabria! Sinceramente sembra che sia una vergogna! Ѐ evidente che ormai questi partiti non contano nulla, pensano solo a difendersi, ad essere compatti e ad auto-tutelarsi.  C’è, in questa nostra Regione,  un’omertà istituzionale, a dir poco, vergognosa! Come è possibile che nel nostro Consiglio Regionale calabrese, durante la seduta di venerdì ieri, i partiti del PDL, PD, IdV e UDC e chi più ne ha più ne metta, non abbiano dedicato una parola, o un minimo di dibattito a tutto quello che è successo!? Quasi un terremoto politico che rischia di travolgerci tutti, cittadini, istituzioni, giustizia, economia e democrazia, e non se ne fa niente. Niente di niente!

Arrestano magistrati, politici, uomini della guardia di finanza, imprenditori, uomini delle istituzioni, e il Consiglio Regionale, massimo organismo elettivo calabrese, liquida la cosa affermando: «In questo momento, abbiamo il dovere, tutti, maggioranza ed opposizione, di difendere, tutelare e distinguere, ruolo e funzioni della massima assemblea legislativa della regione da responsabilità soggettive dei singoli. I reati contestati all’arrestato, non sono relativi all’esercizio del mandato di consigliere regionale ed alla sua funzione di presidente della commissione Bilancio, atti e comportamenti sono quindi da ricondurre a responsabilità personali senza alcun coinvolgimento dell’Istituzione», e poi: «Il consiglio regionale della Calabria ha le carte in regola», dicono i 49 rimasti a Palazzo Campanella, perché «ci siamo dati delle regole precise e direi quasi uniche nel panorama della legislazione regionale in materia».

Insomma tutto rimosso e quasi a confermare che la trasversalità, di cui parla Ilda Boccassini, è cosa concreta. Si infila la testa sotto la sabbia come lo struzzo. Si estraniano per non guardare quel che sta succedendo in questa Regione, per non viverlo. Non è altro che un meccanismo di difesa!

Fino a quando? E la società calabrese? E  i giovani? E il lavoro? E la giustizia sociale? E i diritti di tutti i cittadini calabresi? Ѐ chiaro che  a questi partiti politici non interessa nulla di nulla, se non  autoassolversi e continuare la loro vita tranquilla come se niente fosse!

PGS