SGF – Comunicato del Circolo Culturale IMPEGNOCIVILE.

CIRCOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE
SGF – Comunicato n°8 N. E. 6.02.12
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FORSE NON E’ SOLO UNA PENOSA CADUTA DI STILE

In attesa di capire se l’inverosimile attacco condotto dal locale angosciato Centrosinistra al Sindaco di S. Giovanni in Fiore mediante il manifesto fatto affiggere nello scorso fine settimana nasconda altro, si può certamente affermare che esso rappresenta quanto meno una grave caduta di stile per chi osserva gli accadimenti dall’esterno e con distacco. Ma rappresenta sicuramente un intollerabile affronto per chi vive sulla propria pelle le difficoltà che l’amministrare questa Città in questo tempo comporta: la forza polemica manifestata nella conferenza stampa da Antonio Barile, che sinceramente auspichiamo possa assumere toni sempre meno accesi, era in quell’occasione pienamente giustificata..

Infatti, dopo avere, tra le righe di quel manifesto, rivendicato la necessità che si torni a connotare l’azione politica di una veste più umana ed etica, al punto da ritenersi autorizzato a biasimare l’adozione di alcuni provvedimenti amministrativi nel mentre si consumava il grande dolore per la terribile tragedia di Natale (evidentemente ignorando o facendo finta di ignorare le necessità imposte dal calendario al normale procedere di una macchina complessa e “burocratica” come è l’Amministrazione comunale) ed esponendosi al grave rischio di apparire come autore di invereconda ed immorale strumentalizzazione, lo smarrito Centrosinistra locale non ha avvertito alcun imbarazzo nel condurre un proditorio e cinico attacco al Sindaco di S. Giovanni in Fiore proprio nel momento in cui lo stesso attraversa una difficilissima fase sia sul piano personale e familiare che su quello istituzionale.

Circa il merito dell’attacco contenuto sul manifesto il meno che si possa dire è che esso sia veramente ridicolo e ovviabile semplicemente con il ricorso a quel famoso detto sangiovannese che ha per protagonisti il bue ed il cavallo: i rappresentanti di uno schieramento che ha costruito la propria cinquantennale egemonia sulla distribuzione di favori di ogni sorta, che ha consegnato ad ogni beneficiato l’obbligo di perenne obbedienza verso il politico beneficiante, che ha operato sempre in totale spregio per ogni forma di meritocrazia, hanno l’ardire di ergersi al ruolo di moralizzatori beccando il Sindaco perché ha fatto esattamente ciò che lo spirito e la lettera della legge (Art. 90 del Decreto Legislativo 267/2000 e Art. 11 del Regolamento sull’ordinamento degli uffici) a lui consentono ovvero scegliere i propri fidati collaboratori fra persone di assoluta fiducia. Il fatto poi che, per individuare le persone alle quali affidare il delicato compito di assisterlo nel corso della sua azione di guida della Città, abbia fatto ricorso ad una forma atipica di “concorso” (di cui sicuramente poteva anche fare a meno) non può certo essere ritenuto un errore di principio: l’aver voluto assumere informazioni su di una realtà della quale poteva anche non avere piena conoscenza ed aver voluto allargare lo sguardo nella ricerca del personale di cui aveva o potrebbe avere necessità torna a merito della sua capacità di guardare scrupolosamente avanti e potrebbe essere visto come irriverente od ingannevole soltanto se si ignora o si finge di ignorare una parte fondamentale di quel “bando”, quella che chiarisce come l’esito della procedura non fosse legato a nessun titolo o merito bensì alla condizione spiegata con queste testuali, semplici e comprensibilissime parole: “il sindaco opera in piena discrezionalità la scelta della persona con cui stipulare il contratto”.

La palese incapacità (o non volontà) dei dirigenti di quello schieramento politico di adeguare il proprio ragionamento ad una verità così forte, evidente ed indiscutibile fa venir meno la opportunità di procedere alla disamina degli altri argomenti tirati in ballo in quel manifesto: sarebbe una pura e semplice perdita di tempo

La speciosità e la inconsistenza degli argomenti addotti a giustificazione della reprimenda contenuta sul manifesto in questione contribuiscono fortemente a rafforzare la convinzione che quella parte politica non abbia ancora elaborato il lutto per la perdita del potere. Ed è smaniosa di riconquistarlo nel più breve tempo possibile, ricorrendo ad ogni tipo di artifizio ed inventando accuse che in qualche caso non hanno neppure senso logico (come si fa a sostenere che il sindaco avrebbe dovuto assegnare il compito di fidatissima collaborazione a persone esperte ma potenzialmente anche inaffidabili ?) . Vorremmo non essere equivocati ma, a nostro avviso, questo tipo di azioni, benché totalmente dissimile, si inscrive nella medesima logica che seguono le lettere minatorie e le azioni delittuose portate da qualche tempo al Sindaco, alla sua famiglia, e recentemente estesi alla sua Giunta (minacce per le quali coloro che avvertono la sacralità delle istituzioni democratiche e l’immenso valore del normale funzionamento della democrazia dovranno presto assumere una forte ed incisiva iniziativa nei confronti dei competenti organi dello Stato): seguendo strade fortunatamente radicalmente diverse, tentano entrambe, queste due diverse tipologie di azioni, di dissuadere da una lucida, determinata e coraggiosa azione di cambiamento degli assetti economici, sociali e di costume che abbiamo sinora conosciuto e sulla quale i cittadini, e solo essi, potranno e dovranno, a tempo debito, esprimere l’inappellabile giudizio. Non è per noi ammissibile che qualcuno vagheggi di sovvertire le indicazioni che appena sei mesi fa il nostro popolo ha chiaramente ed inequivocabilmente dato: che a guidare questa Città per cinque anni, e non per sei mesi, dovesse essere Antonio Barile

Purtroppo la vicenda che è all’origine di questo comunicato rappresenta comunque, a nostro avviso, una cattiva notizia per tutta la Città: quella parte di opposizione che si identifica nel cosiddetto Centrosinistra e che non si fa alcuno scrupolo nel lanciarsi in avventure che rasentano la illogicità e la spudoratezza, e che proprio per questo possono fortemente ridurre la credibilità di essa fra i concittadini, è una opposizione che non serve proprio a nessuno: può certo danneggiare l’azione del Sindaco e della sua Giunta (intanto perché li costringe a lavorare da soli senza lo sprone di stimoli seri, sensati e condivisibili che in genere una opposizione responsabile è in grado di offrire) ma non giova di certo neppure a quella medesima opposizione la quale è invece avvertita come sempre più lontana dal comune sentire della gente comune.

SGF – Comunicato del Circolo Culturale IMPEGNOCIVILE.ultima modifica: 2012-02-07T11:48:00+01:00da pietrogiovanni1
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